Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Balenottere, tartarughe, capodogli: anche i dati possono aiutare a salvare gli animali in mare

Balenottere, tartarughe, capodogli: anche i dati possono aiutare a salvare gli animali in mare

Al via Conceptu Maris, il progetto che nei prossimi 4 anni raccoglierà informazioni fondamentali per salvare cetacei (ma non solo) nel mar Mediterraneo

Domenico Guarino
22 Giugno 2022
Delfino (Foto concessa da CIMA)

Delfino (Foto concessa da CIMA)

Share on FacebookShare on Twitter

Pesca intensiva, attrezzi abbandonati, traffico marittimo, inquinamento da plastiche: l’elenco delle devastazioni quotidiane che le attività dell’uomo producono in mare è tristemente noto. Quello che è meno conosciuto è l’effetto che queste azioni determinano su alcune specie in particolare, come i cetacei. Tutti sanno che nel Mediterraneo vivono e si riproducono grandi cetacei come la balenottera comune e il capodoglio, animali che raggiungono i 20 metri di lunghezza) e le tartarughe.

Con i loro spostamenti a lungo raggio, i cetacei e le tartarughe si trovano a fare i conti con un numero crescente di minacce. La pesca commerciale, innanzitutto, che, oltre a ridurre la disponibilità di cibo, provoca la dispersione in mare di reti e lenze, che diventano vere e proprie trappole in cui gli animali rimangono impigliati per poi morire di soffocamento o riportare gravi lesioni. A questo si aggiunge l’inquinamento da plastiche,  per il rischio di ingestione e degli effetti tossicologici, soprattutto per le tartarughe. Senza contare  il traffico delle navi veloci, che, oltre a produrre un disturbo acustico significativo per i cetacei, rappresenta una concreta minaccia per il rischio di collisione.

Il progetto Conceptu Maris servirà a raccogliere dati e informazioni fondamentali per salvare cetacei e altri animali marini nel Mediterraneo (Foto concessa da CIMA)

Per assicurate una migliore tutela di queste specie  è quindi diventato urgente conoscere meglio la distribuzione delle specie più diffuse per mettere a punto strategie di conservazione efficaci.

Se ne occuperà LIFE20 NAT/IT/001371 CONCEPTU MARIS “CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability”, il progetto supportato dal programma LIFE, lo strumento finanziario per l’ambiente dell’Unione Europea, in collaborazione con  Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (coordinatore), Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, CIMA Research Foundation, CMCC Climate, ÉcoOcéan Institut (Francia), Stazione Zoologica Anton Dohrn, Trito Research, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Palermo, Universitat de València (Spagna), Università degli Studi di Torino.

Una volta raccolti i dati, i ricercatori di Conceptu Maris valuteranno l’impattori dei fattori di rischio per gli animali (Foto concessa da CIMA)

Una volta raccolti i primi dati sulla distribuzione delle specie e le loro preferenze ecologiche, i ricercatori di CONCEPTU MARIS valuteranno l’impatto dei fattori di rischio nel corso di tutto l’anno, identificando, nello stesso tempo, i siti più importanti per la conservazione delle specie più minacciate (zone “cuscinetto”, corridoi ecologici).

“Cominceremo studiando un’ampia area del Tirreno meridionale, per poi replicare le procedure nell’Adriatico meridionale, nel Mar Ligure e nel corridoio dei cetacei a Nord delle isole Baleari. Tutte le informazioni e i dati raccolti saranno utilizzati per definire un approccio standard ma efficace per la sorveglianza a lungo termine di questi meravigliosi animali e favorire la cooperazione internazionale su procedure concordate per la loro conservazione” commenta Antonella Servidio, project manager di Conceptu Maris.

Potrebbe interessarti anche

Le donne dell'associazione DoMeA
Lifestyle

Donne nei mestieri delle arti: “Fare un’impresa culturale al femminile da limite a punto di forza”

1 Febbraio 2023
Famiglie arcobaleno
Lifestyle

Giuseppina La Delfa, dal sogno di una famiglia nasce l’Arcobaleno. “Anche le lesbiche sono madri”

3 Febbraio 2023
Elodie, 32 anni, romana, protagonista del documentario "Sento ancora la vertigine" in uscita il 20 febbraio su Amazon Prime Video
Spettacolo

Festival di Sanremo. Elodie con “Due”: “Una relazione finita male, diversa da come appare all’esterno”

4 Febbraio 2023

Instagram

  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
  • Bianca Balti, in lacrime, ha raccontato sui social di essere stata avvertita dalla scuola della figlia di sette anni che era in corso un’operazione di polizia e che i bambini erano stati chiusi in classe. Secondo la ricostruzione della modella che vive a Los Angeles, un uomo armato avrebbe fatto scattare la procedura d’emergenza prevista in questi casi. 

«Ho ricevuto un messaggio dalla scuola... hanno messo tutti i bambini in classe perché c’era dell’attività della polizia e il mio cuore è esploso di paura. Per fortuna non è successo niente perciò sto tornando a casa. Però l’idea che mia figlia di 7 anni, suona l’allarme a scuola e deve di corsa andare in classe e chiudersi a chiave... è assurdo.»

Dopo la preoccupazione, ha postato una nuova storia in cui ha rassicurato tutti, annunciando la buona riuscita dell’operazione.

#lucenews #lucelanazione #biancabalti
  • Dopo le conseguenze pesanti della pandemia sulla crescita salariale nella zona euro, la Banca centrale europea torna a essere ottimista. Le proiezioni dell
  • L

Pesca intensiva, attrezzi abbandonati, traffico marittimo, inquinamento da plastiche: l’elenco delle devastazioni quotidiane che le attività dell’uomo producono in mare è tristemente noto. Quello che è meno conosciuto è l’effetto che queste azioni determinano su alcune specie in particolare, come i cetacei. Tutti sanno che nel Mediterraneo vivono e si riproducono grandi cetacei come la balenottera comune e il capodoglio, animali che raggiungono i 20 metri di lunghezza) e le tartarughe.

Con i loro spostamenti a lungo raggio, i cetacei e le tartarughe si trovano a fare i conti con un numero crescente di minacce. La pesca commerciale, innanzitutto, che, oltre a ridurre la disponibilità di cibo, provoca la dispersione in mare di reti e lenze, che diventano vere e proprie trappole in cui gli animali rimangono impigliati per poi morire di soffocamento o riportare gravi lesioni. A questo si aggiunge l’inquinamento da plastiche,  per il rischio di ingestione e degli effetti tossicologici, soprattutto per le tartarughe. Senza contare  il traffico delle navi veloci, che, oltre a produrre un disturbo acustico significativo per i cetacei, rappresenta una concreta minaccia per il rischio di collisione.

Il progetto Conceptu Maris servirà a raccogliere dati e informazioni fondamentali per salvare cetacei e altri animali marini nel Mediterraneo (Foto concessa da CIMA)

Per assicurate una migliore tutela di queste specie  è quindi diventato urgente conoscere meglio la distribuzione delle specie più diffuse per mettere a punto strategie di conservazione efficaci.

Se ne occuperà LIFE20 NAT/IT/001371 CONCEPTU MARIS “CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability”, il progetto supportato dal programma LIFE, lo strumento finanziario per l’ambiente dell’Unione Europea, in collaborazione con  Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (coordinatore), Area Marina Protetta "Capo Carbonara", CIMA Research Foundation, CMCC Climate, ÉcoOcéan Institut (Francia), Stazione Zoologica Anton Dohrn, Trito Research, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Palermo, Universitat de València (Spagna), Università degli Studi di Torino.

Una volta raccolti i dati, i ricercatori di Conceptu Maris valuteranno l'impattori dei fattori di rischio per gli animali (Foto concessa da CIMA)

Una volta raccolti i primi dati sulla distribuzione delle specie e le loro preferenze ecologiche, i ricercatori di CONCEPTU MARIS valuteranno l’impatto dei fattori di rischio nel corso di tutto l’anno, identificando, nello stesso tempo, i siti più importanti per la conservazione delle specie più minacciate (zone “cuscinetto”, corridoi ecologici).

“Cominceremo studiando un’ampia area del Tirreno meridionale, per poi replicare le procedure nell’Adriatico meridionale, nel Mar Ligure e nel corridoio dei cetacei a Nord delle isole Baleari. Tutte le informazioni e i dati raccolti saranno utilizzati per definire un approccio standard ma efficace per la sorveglianza a lungo termine di questi meravigliosi animali e favorire la cooperazione internazionale su procedure concordate per la loro conservazione” commenta Antonella Servidio, project manager di Conceptu Maris.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto