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Un aiuto ai ragazzi per conoscersi e scegliere meglio il proprio futuro: ecco "I Disorientati"

Il progetto ha come obiettivo combinare le predisposizioni naturali dei giovani con le richieste reali del mercato del lavoro

di NICOLÒ GUELFI -
15 agosto 2022
"I Disorientati", come aiutare i giovani a scegliere il loro futuro

"I Disorientati", come aiutare i giovani a scegliere il loro futuro

"Cosa vuoi fare da grande?", una domanda che tutti ci siamo sentiti rivolgere ma a cui rispondere non è sempre scontato. Oggi è difficile pensare a un percorso di studio o lavoro una volta finita la scuola perché spesso i ragazzi ignorano tanto le proprie potenzialità quanto le nuove opportunità che il mondo del lavoro offre. Friendz Enterprise, insieme alle università telematiche Unipegaso e Unimercatorum (entrambe comprese nel gruppo Multiversity), ha creato un progetto interessante che prova a rispondere a questa esigenza.

Un momento del progetto "I Disorientati"

Un momento del progetto "I Disorientati"

L’idea è stata di creare un camp della durata di tre giorni per aiutare i ragazzi a conoscere se stessi, capire le proprie qualità, i propri interessi e le possibilità che questi hanno da offrire in termini di studio e di lavoro. Il progetto, battezzato con il nome “I Disorientati”, si è svolto ad Agerola, provincia di Napoli, e ha coinvolto tre ragazzi e due ragazze tra i 18 e i 22 anni, provenienti da diverse regioni d’Italia. Le richieste di partecipazione sono state altissime: l’edizione pilota ha ricevuto più di 600 candidature di giovani. Tra questi, circa l'80% si dichiarava indeciso sul proprio futuro. Le opportunità di questo camp sono state tante e preziose, i ragazzi si sono confrontati con professionisti, hanno esplorato le vite degli adulti e hanno addirittura interrogato i professori che hanno messo la loro esperienza a disposizione dei giovani.

Questo esperimento conferma una tendenza riscontrata anche dall’Istat, che in un rapporto del 2021 dichiara che ben 97mila ragazzi hanno abbandonato percorsi di studio e lavorativi. Un problema diffuso, che conferma l’arretratezza del mondo universitario e la difficoltà di intraprendere una carriera nel mondo del lavoro.

I ragazzi oggi non hanno consapevolezza delle opportunità e delle nuove professioni che sono in giro – spiega Cecilia Nostro, co-fondatrice di Friendz Enterprise e autrice del progetto 'I Disorientati' –. Mi riferisco alle offerte date dalle nuove tecnologie, collegate al digitale: non solo programmazione, ma anche marketing e lavori creativi. Chiacchierando con i ragazzi da selezionare, ci siamo resi conto della mancanza di consapevolezza e di informazioni in merito allo scenario del lavoro. Credo molto in questo progetto perché, se le persone fossero inserite nel contesto per trovare l’occupazione giusta, avrebbero meno problemi sotto tutti i punti di vista. La più grande rivoluzione che si può attuare senza investimenti enormi è aiutare le persone a capire dove possono portare valore”.

Cecilia Nostro, referente del progetto "I Disorientati"

Cecilia Nostro, referente del progetto "I Disorientati"

Friendz Enterprise dal 2015 si occupa di studiare le piattaforme social per capire quali sono i trend e le metodologie più efficaci per utilizzarle. Adesso quella più interessante nel panorama è TikTok: “Oggi la piattaforma rappresenta una grande opportunità per creator e aziende e si rivolge al pubblico della Generazione Z - continua Nostro -. Spesso questo non è considerato un lavoro per via di una mentalità legata al passato, ma oggi lo è a tutti gli effetti. I ragazzi hanno paura a parlarne con i genitori perché questi fanno fatica a comprendere il fenomeno, e all’opposto alcuni sbagliano perché non basta fare quattro video per trasformare questo in un’occupazione. Noi cerchiamo di spiegargli che dietro un video c’è tantissimo: scrittura, organizzazione, luci, audio, capacità di comunicare, collaborare con i marchi. Sono elementi professionalizzanti che permettono a chi li conosce di costruirsi una credibilità durevole nel tempo”.

Il camp ha proprio l’obiettivo di combinare le predisposizioni dei ragazzi con le richieste reali del mercato del lavoro. Il percorso è stato diviso in tre parti distinte: la prima di conoscenza delle proprie capacità, la seconda di orientamento sulle nuove tipologie di lavoro e la terza sull’incontro tra questi due aspetti: “I ragazzi hanno svolto una serie di giochi e attività monitorate da educatori esperti e psicologi. Hanno svolto prove rompicapo, giochi basati sulla creatività e sulla logica. Volevamo creare un'esperienza che andasse a stimolare i vari tipi intelligenza e filmarla per farla vedere fuori. Tutto ciò è stato molto utile per i ragazzi coinvolti, ma ha portato anche molte domande esterne” dice ancora Nostro. Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=X2uokFdprH4

In Italia esistono ancora molti ostacoli per i più giovani che devono iniziare il proprio percorso, ma incoraggiare le loro potenzialità è fondamentale: “Puntiamo a contribuire in maniera determinante alla competitività e alla crescita del nostro Paese, che soffre il tasso di laureati più basso tra gli Stati membri Ue dichiara Egidio Donato, Vice President Marketing e Digital del Gruppo Multiversity –. Ci rivolgiamo alla Generazione Z perché sono giovani che sentono ancora più forte il desiderio di cambiamento e di non rinunciare ai propri obiettivi per limiti geografici, fisici ed economici. Siamo l’Università digitale leader in Italia, accessibile a tutti, che offre competenze puntando a costruire un contesto di crescita aperta e sostenibile”.

Aiutare i più giovani a trovare la propria strada può essere un’opportunità per tutta la società. Se i ragazzi diventano coscienti delle proprie possibilità e delle opportunità che il futuro può offrire, il loro entusiasmo e la produttività crescono di conseguenza. Per Cecilia Nostro si può ripartire già dalla scuola: “I docenti possono insegnare le materie ai ragazzi, ma non sanno dare loro una visione del mondo aggiornata perché la società è cambiata. Io vorrei che ci fosse una commissione di persone che rappresentano varie professioni (soprattutto quelle più nuove) con cui ragazzi e ragazze possono confrontarsi. Una volta gli stili di vita e lavoro erano pochi, oggi tantissimi ed è importante che i ragazzi ne siano consapevoli”.