Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Da Cocinelle a Hari Nef: moda, cinema e tv fanno spazio alle celebrità transgender

Da Cocinelle a Hari Nef: moda, cinema e tv fanno spazio alle celebrità transgender

A 24 anni la modella e attrice Hari Nef, apparsa anche nell’episodio 10 di ’And Just Like That’ (reboot di ’Sex And The City’), 'invade' le strade di Milano: "La mia identità definirà sempre la mia esperienza, ma sono una persona come mille altre"

Letizia Cini
4 Marzo 2022
Hari Nef (24 anni) in una foto tratta dal suo profilo Instagram

Hari Nef (24 anni) in una foto tratta dal suo profilo Instagram

Share on FacebookShare on Twitter

Finiti i tempi della vergogna: nel secolo scorso si citava sottovoce Chez Madame Arthur, il locale di Pigalle noto per aver ospitato dal 1946 a oggi italiani un po’ spaesati, circondati da transgender ricoperti di ironiche piume di struzzo e avvolti da musica d’antan. Oggi, senza imbarazzo, si ammirano Lea T. Cerezo, la figlia del celebre calciatore Toninho, che di mestiere fa la top model (ha sfilato all’apertura dei Giochi olimpici di Rio) e che alla nascita si chiamava Leandro.

Lea T. Cerezo, la figlia del celebre calciatore Toninho, professione top model
Lea T. Cerezo (41 anni), la figlia del celebre calciatore Toninho, professione top model

Del resto le celebrità trans in passerella si sprecano: si va da Hari Nef a Andreja Pejic, da Geena Rocero a Inés Rau. Il cinema ha certamente aiutato a diffondere sensibilità sull’argomento: campioni al botteghino come ‘Priscilla la regina del deserto’ e opere sofisticate quali ‘Orlando’ (da Virginia Woolf), si legano al recente ‘The Danish Girl’, dove Eddie Redmayne interpreta uno dei primi transgender riconosciuti della storia.

Il transgender numero uno della soap ‘Beautiful’ si chiama invece Maya Avant (gli autori della serie hanno deciso che da uomo fosse Myrion) ed è interpretato da Karla Mosley, attrice in realtà molto più nota per ‘Sentieri’. Una delle più famose trans della storia dello spettacolo resta Coccinelle, cantante attrice, ballerina e trasformista francese scomparsa undici anni fa.

1931 - 2006 Cocinelle primo mito trans
1931 – 2006 Cocinelle primo mito trans

In teatro ci ha pensato la fabbrica del musical a creare un capolavoro trasgressivo come ‘Rocky Horror Picture Show’, con il suo luciferino protagonista Frank-N-Furter. La musica internazionale, che sull’ambiguità ha sempre giocato, può annoverare presenze contemporanee amate come la band indiana Six Pack Band, i newyorchesi Antony and the Johnsons e l’austriaca Conchita Wurst. In Italia la palma della notorietà (a parte Maurizia Paradiso, più famosa forse alcuni anni fa) va a Vladimir Luxuria, che, come si sa, è riuscita a raggiungere anche i banchi del Parlamento

La modella e attrice Hari Nef, 24 anni, per Moschimo (2021)
La modella e attrice Hari Nef, 24 anni, per Moschino (2021)

Chi è Hari Nef

Hari Nef a 24 anni spopola in passerella, sul grande e piccolo schermo, su Instagram: è stata la prima modella transgender a firmare un contratto per IMG Models, tra le agenzie di moda più importanti in circolazione, e a finire sulla cover di British Elle. Dal 2017 in poi Nef è diventata uno dei volti principali per L’Oreal, American Vogue, Gucci, e mille altri brand che non sto qui ad elencarvi. Nessuno si stupisce di vedere il suo volto su un cartellone a ruote in giro per Milano come protagonista della collezione FW22 di JW Anderson.

La campagna meneghina

Impossibile non notarlo: da qualche giorno girano per le affollate strade di Milano, dei coloratissimi cartelloni pubblicitari che presentano la nuova collezione Autunno Inverno 2022 di JW Anderson. Irriverente, innovativa, fuori dalle righe, iper cool, la FW22 – che ha come protagonista l’attrice Hari Nef – si presenta come come una fantasia di sfrenato divertimento, con glitter, scintillii, riferimenti alla cultura pop, materiali innovativi e colori accesi. Nel lookbook scattato da Jurgen Teller, Nef interpreta diversi personaggi e archetipi cinematografici, con reference a Carrie di Brian De Palma o il cartone animato ’Run Hany’, coronando il sogno di collaborare con uno dei suoi più grandi punti di riferimento: “Ho sempre amato il suo lavoro, in particolare la collezione maschile autunno\inverno 2013 – racconta a Vogue – . La maniera in cui Jonathan mischiava elementi maschili e femminili ha toccato qualche corda dentro di me. Era ancora prima che la fluidità di genere diventasse un topic alle sfilate, e ha scosso il mio mondo fortemente. Ha cambiato interamente il mio sguardo verso la moda”.

 

hari Nef
Hari Nef nelle foto di Jurgen Teller che girano per le affollate strade di Milano

Dicono di lei

“Hari Nef è una delle persone più interessanti e stimolanti che conosca – le parole di Jonathan Anderson -. Ci conosciamo oltre dieci anni. L’ho incontrastata a Boston prima della pandemia: ho sempre voluto lavorare con lei, ma non sapevo in che modo, non riuscivo a trovare un progetto adatto. Poi l’ho vista recitare in ’And Just Like That…’ e ho pensato ’è semplice: lei può essere chiunque’. Così le abbiamo fatto interpretare tre personaggi diversi, fotografata e fatta – idealmente – girare per tutta Milano. Hari è davvero una vera amica, è bellissimo vederla brillare ora2″.

La carriera da attrice

In parallelo alla carriera da modella, Hari Nef è anche attrice: tra i piccoli grandi ruoli, nel 2015 ha recitato nella serie ’Transparent’ nel ruolo di Bex, nel 2018 si è unita al cast di ’Assassin Nation’, è stata Blythe in ’You’ su Netflix. Nell’episodio 10 di ’And Just Like That’, reboot 2022 di ’Sex And The City’, interpreta Rabbi Jen, chiamata ad inaugurare il “they-mitzvah” della figlia (Lili poi Rock) non binary di Charlotte.

 

Hari Nef al Ttribeca Film Festival di New York (2021)
Hari Nef , 24 anni, al Tribeca Film Festival di New York (2021)

E non difetta in quanto a ironia, come testimoniala sua dichiarazione durante un’intervista per Vanity Fair nel 2018 – “Se sono troppo glam, graziosa, e lucidata le persone mi chiedono: perché non parli mai di questioni importanti? Se mi metto a parlare di questioni importanti mi chiedono: ma non potresti fare solo l’attrice?“. Hari Nef preferisce mostrare più che dimostrare: “Di tutte le tematiche di cui le persone parlano e discutono (sull’identità di genere, rappresentazione trans, essere una donna trans nel mondo della moda e del cinema), voglio parlarne attraverso il mio lavoro, ed è l’unico contesto in cui continuerò a parlarne”.

Attivista, ma non troppo

Pur considerandosi una attivista non troppo attiva, Nef è schietta e per nulla passiva davanti le ingiustizie che ha visto tra industria e società (tra le varie iniziative, ha collaborato insieme al National Centre for Trans Equality – la più grande organizzazione statunitense a difesa delle persone transgender – e partecipato ad un TED Talk sul ruolo della femminilità nell’identità transgender), ma l’intera conversazione dei media mainstream sulla transessualità è per lei un “festival della noia e un vicolo cieco”.

Genere o non genere

“Odio i continui riferimenti alla mia identità – le sue parole al Guardian mel 2016 – . Non perché sia irrilevante, so che buona parte della mia esposizione sia dovuto anche a quello, ma voglio credere in molto di più. Non voglio che diventi chissà che cosa. La mia identità definirà sempre la mia esperienza e modellerà la mia percezione. Ma sono una persona come mille altre. Più ci fissiamo su questo argomento e meno, in quanto comunità ci sentiremo normali e al sicuro nella quotidianità di tutti i giorni. Ho solo voglia di ordinare da mangiare e, non so, andare ad un appuntamento”.

Potrebbe interessarti anche

Smartwatch antiviolenza, cos'è: il primo consegnato a una donna di Napoli
Attualità

Smartwatch antiviolenza, cos’è: il primo consegnato a una donna di Napoli

19 Marzo 2023
"Juditha Triumphans devicta Holofernis barbarie" al Teatro Verdi di Pisa
Spettacolo

Le putte di Vivaldi sul palco a Pisa: “Così riscattiamo le voci angeliche delle orfane”

17 Marzo 2023
Mauro Coruzzi, in arte Platinette (Ansa)
Spettacolo

Platinette colpito da ictus. Le sue condizioni

17 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Finiti i tempi della vergogna: nel secolo scorso si citava sottovoce Chez Madame Arthur, il locale di Pigalle noto per aver ospitato dal 1946 a oggi italiani un po’ spaesati, circondati da transgender ricoperti di ironiche piume di struzzo e avvolti da musica d’antan. Oggi, senza imbarazzo, si ammirano Lea T. Cerezo, la figlia del celebre calciatore Toninho, che di mestiere fa la top model (ha sfilato all’apertura dei Giochi olimpici di Rio) e che alla nascita si chiamava Leandro.
Lea T. Cerezo, la figlia del celebre calciatore Toninho, professione top model
Lea T. Cerezo (41 anni), la figlia del celebre calciatore Toninho, professione top model
Del resto le celebrità trans in passerella si sprecano: si va da Hari Nef a Andreja Pejic, da Geena Rocero a Inés Rau. Il cinema ha certamente aiutato a diffondere sensibilità sull’argomento: campioni al botteghino come ‘Priscilla la regina del deserto’ e opere sofisticate quali ‘Orlando’ (da Virginia Woolf), si legano al recente ‘The Danish Girl’, dove Eddie Redmayne interpreta uno dei primi transgender riconosciuti della storia. Il transgender numero uno della soap ‘Beautiful’ si chiama invece Maya Avant (gli autori della serie hanno deciso che da uomo fosse Myrion) ed è interpretato da Karla Mosley, attrice in realtà molto più nota per ‘Sentieri’. Una delle più famose trans della storia dello spettacolo resta Coccinelle, cantante attrice, ballerina e trasformista francese scomparsa undici anni fa.
1931 - 2006 Cocinelle primo mito trans
1931 - 2006 Cocinelle primo mito trans
In teatro ci ha pensato la fabbrica del musical a creare un capolavoro trasgressivo come ‘Rocky Horror Picture Show’, con il suo luciferino protagonista Frank-N-Furter. La musica internazionale, che sull’ambiguità ha sempre giocato, può annoverare presenze contemporanee amate come la band indiana Six Pack Band, i newyorchesi Antony and the Johnsons e l’austriaca Conchita Wurst. In Italia la palma della notorietà (a parte Maurizia Paradiso, più famosa forse alcuni anni fa) va a Vladimir Luxuria, che, come si sa, è riuscita a raggiungere anche i banchi del Parlamento
La modella e attrice Hari Nef, 24 anni, per Moschimo (2021)
La modella e attrice Hari Nef, 24 anni, per Moschino (2021)

Chi è Hari Nef

Hari Nef a 24 anni spopola in passerella, sul grande e piccolo schermo, su Instagram: è stata la prima modella transgender a firmare un contratto per IMG Models, tra le agenzie di moda più importanti in circolazione, e a finire sulla cover di British Elle. Dal 2017 in poi Nef è diventata uno dei volti principali per L’Oreal, American Vogue, Gucci, e mille altri brand che non sto qui ad elencarvi. Nessuno si stupisce di vedere il suo volto su un cartellone a ruote in giro per Milano come protagonista della collezione FW22 di JW Anderson.

La campagna meneghina

Impossibile non notarlo: da qualche giorno girano per le affollate strade di Milano, dei coloratissimi cartelloni pubblicitari che presentano la nuova collezione Autunno Inverno 2022 di JW Anderson. Irriverente, innovativa, fuori dalle righe, iper cool, la FW22 - che ha come protagonista l’attrice Hari Nef - si presenta come come una fantasia di sfrenato divertimento, con glitter, scintillii, riferimenti alla cultura pop, materiali innovativi e colori accesi. Nel lookbook scattato da Jurgen Teller, Nef interpreta diversi personaggi e archetipi cinematografici, con reference a Carrie di Brian De Palma o il cartone animato ’Run Hany’, coronando il sogno di collaborare con uno dei suoi più grandi punti di riferimento: “Ho sempre amato il suo lavoro, in particolare la collezione maschile autunno\inverno 2013 - racconta a Vogue - . La maniera in cui Jonathan mischiava elementi maschili e femminili ha toccato qualche corda dentro di me. Era ancora prima che la fluidità di genere diventasse un topic alle sfilate, e ha scosso il mio mondo fortemente. Ha cambiato interamente il mio sguardo verso la moda”.  
hari Nef
Hari Nef nelle foto di Jurgen Teller che girano per le affollate strade di Milano

Dicono di lei

“Hari Nef è una delle persone più interessanti e stimolanti che conosca - le parole di Jonathan Anderson -. Ci conosciamo oltre dieci anni. L’ho incontrastata a Boston prima della pandemia: ho sempre voluto lavorare con lei, ma non sapevo in che modo, non riuscivo a trovare un progetto adatto. Poi l’ho vista recitare in ’And Just Like That…’ e ho pensato ’è semplice: lei può essere chiunque’. Così le abbiamo fatto interpretare tre personaggi diversi, fotografata e fatta - idealmente - girare per tutta Milano. Hari è davvero una vera amica, è bellissimo vederla brillare ora2".

La carriera da attrice

In parallelo alla carriera da modella, Hari Nef è anche attrice: tra i piccoli grandi ruoli, nel 2015 ha recitato nella serie ’Transparent’ nel ruolo di Bex, nel 2018 si è unita al cast di ’Assassin Nation’, è stata Blythe in ’You’ su Netflix. Nell’episodio 10 di ’And Just Like That’, reboot 2022 di ’Sex And The City’, interpreta Rabbi Jen, chiamata ad inaugurare il “they-mitzvah” della figlia (Lili poi Rock) non binary di Charlotte.  
Hari Nef al Ttribeca Film Festival di New York (2021)
Hari Nef , 24 anni, al Tribeca Film Festival di New York (2021)
E non difetta in quanto a ironia, come testimoniala sua dichiarazione durante un’intervista per Vanity Fair nel 2018 - “Se sono troppo glam, graziosa, e lucidata le persone mi chiedono: perché non parli mai di questioni importanti? Se mi metto a parlare di questioni importanti mi chiedono: ma non potresti fare solo l’attrice?“. Hari Nef preferisce mostrare più che dimostrare: “Di tutte le tematiche di cui le persone parlano e discutono (sull’identità di genere, rappresentazione trans, essere una donna trans nel mondo della moda e del cinema), voglio parlarne attraverso il mio lavoro, ed è l’unico contesto in cui continuerò a parlarne”.

Attivista, ma non troppo

Pur considerandosi una attivista non troppo attiva, Nef è schietta e per nulla passiva davanti le ingiustizie che ha visto tra industria e società (tra le varie iniziative, ha collaborato insieme al National Centre for Trans Equality – la più grande organizzazione statunitense a difesa delle persone transgender – e partecipato ad un TED Talk sul ruolo della femminilità nell’identità transgender), ma l’intera conversazione dei media mainstream sulla transessualità è per lei un “festival della noia e un vicolo cieco”.

Genere o non genere

“Odio i continui riferimenti alla mia identità - le sue parole al Guardian mel 2016 - . Non perché sia irrilevante, so che buona parte della mia esposizione sia dovuto anche a quello, ma voglio credere in molto di più. Non voglio che diventi chissà che cosa. La mia identità definirà sempre la mia esperienza e modellerà la mia percezione. Ma sono una persona come mille altre. Più ci fissiamo su questo argomento e meno, in quanto comunità ci sentiremo normali e al sicuro nella quotidianità di tutti i giorni. Ho solo voglia di ordinare da mangiare e, non so, andare ad un appuntamento”.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto