Se le ragazze della Gen Z hanno smesso di depilarsi, forse dovresti farti una domanda

In passato i Baby Boomer vedevano l’eliminazione dei peli come un prerequisito di femminilità legato alla pulizia e al decoro. C'è voluto la Gen Z per rompere questo tabù e per far capire che il corpo serve per vivere e non come metro di giudizio

di EDOARDO MARTINI
26 maggio 2025
Le generazioni più giovani stanno ridefinendo il significato di bellezza e femminilità

Le generazioni più giovani stanno ridefinendo il significato di bellezza e femminilità

Affermare che l'emancipazione femminile passi anche dai peli non suona più un'eresia. Perché se le Baby Boomer, le donne nate tra il 1946 e il 1964, dovevano seguire la depilazione come norma borghese e moderna che si conformava a un ideale di femminilità legato alla pulizia e al decoro, la Generazione Z, quella nata all’incirca tra il 1997 e il 2012, ha messo in dubbio questo paradigma. Si ha infatti un'accettazione del corpo naturale, dove i peli sulle gambe, ascelle e inguine non sono più necessariamente rimossi e si ha l'idea che la depilazione sia una scelta personale, non un obbligo estetico. Diverse celebrità e influencer hanno mostrato peli corporei con naturalezza, celebri i casi di Billie Eilish e Lourdes Leon. Ma anche che le generazioni più giovani stanno ridefinendo il significato di bellezza e femminilità, cercando una maggiore autenticità e libertà, ormai è un dato di fatto.

La campagna che celebra le donne come essere umani 

Ed è proprio su questo filone che si inserisce la campagna paneuropea “Any hair, Anywhere” di Wilkinson Sword Intuition. Lo scopo dell'iniziativa è chiaro: sensibilizzare sull'importanza dell'accettazione di sé, celebrando con un tono ironico, tagliente e profondamente onesto il rapporto di ogni donna con i propri peli. Una campagna quindi per abbattere tabù e clichè, che celebra le donne non in quanto dee o ribelli ma in quanto esseri umani, andando oltre i confini della pubblicità tradizionale e abbracciando invece un racconto sincero e condivisibile.

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Per il 33% degli under 25 un corpo non depilato è un corpo libero

Ma se per le generazioni precedenti a quella Z depilarsi è dato per scontato, è proprio quest'ultima ad invertire la tendenza. Secondo i dati recenti di MioDottore infatti, circa 9 persone su 10 si depilano abitualmente, ma per il 33% degli under 25 un corpo non depilato è non solo normale ma anche libero, tanto che sui social negli ultimi tempi ha spopolato il Body Hair Positivity Movement, accolto anche da attrici e star internazionali.

Per il 33% della Gen Z un corpo non depilato non è solo normale ma anche libero
Per il 33% della Gen Z un corpo non depilato non è solo normale ma anche libero

Come i social media influenzano le differenti generazioni 

E sono proprio i social media che vanno ad influenzare le differenti generazioni sulle pratiche di depilazione. Se prendiamo infatti come esempio l'indagine di Statista del 2022 possiamo osservare come le generazioni più giovani, in particolare la Gen Z (18-24 anni) e i Millennial (25-40 anni), hanno maggiori probabilità di essere condizionati per quanto riguarda le tendenze di bellezza, rispettivamente con il 66% e il 46%. 

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La svolta culturale 

Insomma, se per le donne nate dagli anni '20 agli anni '50 non depilarsi iniziava a diventare motivo di vergogna sociale nei paesi occidentali, con un'attenzione per il corpo umano quasi ossessiva, morbosa, quelle nate nei giorni nostri invece hanno capito che il corpo serve per vivere e che non deve essere un metro di giudizio. E poi visto che i peli sono naturali perché dovrebbe essere criticati? La depilazione infondo al giorno d'oggi non è più un dovere, ma un'opzione, e questa è una svolta culturale significativa