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Empatia per conoscere e crescere: nei programmi di scuola arrivano le competenze emotive

di MARIANNA GRAZI -
21 gennaio 2022
What will we learn today?

What will we learn today?

L'educazione di una persona, si sa, non è fatta solo di conoscenze acquisite, dogmi imparati o regole e date immagazzinate nella propria memoria. Imparare, crescere, diventare adulti con una propria coscienza e un proprio bagaglio di cultura significa anche, fin da piccoli, fare i conti con la sfera delle emozioni. Per questo, anche se la notizia è passata in sordina, la data di giovedì 20 gennaio 2022 è in realtà molto importante, visto che in quel giorno il Senato, a seguito della Camera, dover era già stato discusso e votato, ha approvato un disegno di legge che possiamo definire speciale. Il testo prevede infatti che le scuole secondarie di primo e secondo grado (quindi medie e superiori), per il triennio 2022 2025, a partire quindi dall'anno scolastico che partirà il prossimo settembre, potranno candidarsi per partecipare alla sperimentazione e introdurre nel loro programma le competenze emotive.

Le competenze emotive saranno introdotte nei programmi dall'anno scolastico 2022/2023 per una sperimentazione di tre anni

Accanto alla matematica e all'inglese, alla letteratura italiana e alla storia, potranno quindi essere introdotti corsi di... Empatia, o di emozioni. Ma di cosa si tratta? L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 1993, aveva stilato per la prima volta un elenco delle cosiddette "life skills" o competenze per la vita, ovvero tutto un insieme di capacità umane, acquisite attraverso l'insegnamento o l'esperienza diretta, che sono poi usate per gestire problemi, situazioni e domande comunemente incontrate nella vita quotidiana. Queste competenze sono 10:
  1. Saper risolvere i problemi;
  2. Saper prendere decisioni
  3. Creatività
  4. Senso critico
  5. Autoconsapevolezza
  6. Capacità relazionali
  7. Comunicazione efficace
  8. Gestione delle emozioni
  9. Gestione dello stress
  10. Empatia
In sostanza il loro scopo, e quello dell'Oms che le ha 'fissate', è quello di permettere a chi le acquisisce di superare gli ostacoli che gli si pongono davanti nel corso dell'esistenza e di vivere al meglio delle proprie possibilità. E questo al di là delle caratteristiche fisiche o psicologiche di ognuno, della diversità che esiste tra tutti gli essere umani. Queste skills sono per tutti e tutte, ed è quindi importante riuscire a farle proprie, magari proprio nel luogo per eccellenza dove si impara, il prima possibile. "Lavorare sull'educazione emotiva di bambini e adolescenti è importante per 'migliorare il successo formativo prevenendo analfabetismi funzionali, povertà educativa e dispersione scolastica'", sostiene lo psicopedagogista scolastico Stefano Rossi, tra i formatori più richiesti nella scuola italiana e curatore della collana di libri per bambini e ragazzi i Supereroi dell’Empatia.

In questo periodo i ragazzi hanno perso molte certezze, secondo lo psicopedagogista Stefano Rossi

"Oggi i bambini fanno fatica a rispettare le regole, gli adolescenti sono in preda all'inadeguatezza, sono spesso in fuga, si ritirano, abbandonano la scuola, sono emotivamente fragili. La pandemia poi ha sicuramente amplificato le loro difficoltà", ha detto in un'intervista a Fanpage. Secondo il pedagogista, infatti, oggi in particolare, anche a causa della pandemia, i ragazzi hanno perso gran parte delle loro certezze su cui invece i loro predecessori potevano contare, a partire dalle relazioni interpersonali. Un presente incerto e un futuro imprevedibile fanno da sfondo alla loro esistenza quotidiana, tanto che, aggiunge nell'intervista, "il compito della scuola e della famiglia è formare esploratori coraggiosi: bambini, ragazzi, giovani che possano navigare e muoversi nell'incertezza con delle abilità. Dotare i nostri studenti di life skills vuol dire equipaggiarli degli strumenti necessari per affrontare il futuro". E dove dare loro questi strumenti se non a scuola? Formare, istruire le giovani generazioni non solo attraverso le materie canoniche ma con strumenti concreti per affrontare la vita. Anche se, ci tiene a specificare Rossi, nel corso di un suo intervento a Orizzonte Scuola Tv per il ciclo di incontri “La scuola ferita: pensieri e strumenti per insegnare oggi”, anche se spesso si creano legami importanti tra studenti e insegnanti, "L’empatia deve essere una verità, non una scorciatoia". Per questo lo psicopedagogista elenca le tre coordinate da seguire per un'educazione emotiva che sia davvero efficace. La prima è la saggezza: "L’educatore saggio ha compreso che i ragazzi difficili si comportano male quando non hanno parole per dare un nome al proprio sentire. Quando c’è un risentimento, diventiamo aggressivi. La violenza è sempre la negazione della comunicazione empatica".

Per un'educazione emotiva efficace vanno seguite tre coordinate: saggezza, tempo e sedersi accanto

La seconda  è il tempo: "Oggi tutti abbiamo problemi di tempo. Ci scivola via tutto dalle mani. Dobbiamo riprenderci il tempo in classe. L’educazione emotiva richiede un tempo più lento". e infine la terza e ultima coordinata da seguire, secondo l'esperto, è il sedersi accanto: "Dopo una brutta giornata abbiamo bisogno di qualcuno che condivida i nostri pensieri negativi. L’ascolto, dunque, è fondamentale". Ascolto, pazienza, recupero del tempo necessario, comprensione delle difficoltà, comunicazione, gestione delle fragilità proprie di ognuno: per aiutare a crescere ed educare davvero tutti, senza lasciare indietro nessuno, bisogna insomma affidarsi non solo alla geometria... ma anche alle emozioni.