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Home » Lifestyle » Fatphobia, chi ha paura del grasso? La battaglia dell’influencer canadese Jen

Fatphobia, chi ha paura del grasso? La battaglia dell’influencer canadese Jen

Il selfie con le forme in bella mostra scatena gli haters: "Ci accusano con queste foto di glorificare l’obesità, promuovere uno stile di vita malsano. Ma ci sono persone malate di tutte le taglie"

Maurizio Costanzo
27 Agosto 2022
fatphobia
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Chi l’ha detto che si è sani solo perché si fa sport e si è snelli? “Per alcune persone – scrive Jen in un suo post – questi stili di vita non sono fattibili: nessuno merita di essere bullizzato per questo. Jen, una influencer canadese, si batte per far sapere a tutti che si è “preziosi” indipendentemente dal proprio aspetto. Per farlo si è affidata ai social, dove la fondatrice del canale @vibrantvvbeauty, su Instagram, ha condiviso un messaggio positivo contro la fatphobia ossia il terrore del grasso.

Jen da tempo utilizza i suoi canali social per puntare l’attenzione su questioni come l’accettazione del corpo e la body positivity. Nel suo ultimo post, l’influencer di Toronto si è fatta un selfie allo specchio indossando un reggiseno rosso e leggings a scacchi bianchi e neri. Nella didascalia, Jen ha parlato dei commenti negativi che riceve online e di come le persone, tutte e a prescindere dai chili di troppo, devono essere trattate con rispetto, indipendentemente dalla loro situazione fisica.

L'influencer canadese Jen
L’influencer canadese Jen in un selfie contro la fatphobia

È trascorsa “Un’altra settimana di commenti – scrive Jen – in cui mi dicono che le foto di persone grasse che si godono la vita non fanno che ‘glorificare l’obesità‘ e ‘promuovere uno stile di vita malsano‘. Ma non si può valutare la salute di qualcuno semplicemente guardandolo. Ci sono persone malate di ogni taglia“. E non è giusto dunque, sottolinea Jen, “Che le persone dalle taglie forti vengano chiamate molto più spesso malate, da persone che non le conoscono affatto. Dovremmo invece trattare le persone con rispetto indipendentemente dal loro stato di salute”. Jen continua dunque a sfidare “il sistema” spiegando che, indipendentemente dal proprio stato fisico, ciascuno è “prezioso”.

“Essere in salute non è la stessa cosa per tutti”

“Non devi la salute a nessuno – scrive Jen –. Non devi essere sano per essere un cittadino prezioso. Non hai nemmeno bisogno di lottare per la salute per meritare rispetto. Per alcune persone, la salute non è possibile. Perché alcune persone, dare la priorità alla salute non è fattibile… Ma nessuno dovrebbe essere giudicato per questo”. E ancora: “Mettiamo il benessere su un piedistallo, ma con ‘salute’, ciò che molte persone in realtà intendono è che dovremmo lottare unicamente per avere un corpo magro e muscoloso. Che dovremmo mangiare solo determinati cibi e allenarci strenuamente e regolarmente. Questo può essere salutare, ma che dire degli aspetti della salute delle persone perfettamente in forma che non possiamo vedere, e che salutari non lo sono affatto? Che ne sappiamo degli effetti dei farmaci salvavita che stiamo assumendo, delle relazioni amorose che manteniamo?”.

influencer Jen
Jen si batte sui social contro i pregiudizi sulle persone grasse e sull’essere in salute ad ogni costo

Continua la canadese: “Le persone grasse sono accusate di essere un peso per il sistema, per aver trascurato la loro salute. Ma che dire degli atleti che si sottopongono a vari interventi chirurgici solo perché vogliono continuare a competere nonostante un infortunio? O dei dirigenti aziendali che dormono a malapena e risultano performanti con una dieta ‘sana’ in cui non mancano stimolanti e alcol? Perché i giudizi, e pregiudizi non valgono per questo tipo di individui?” si chiede Jen. “Nessuno dovrebbe essere vittima di bullismo – precisa l’influencer –. È tanto chiedere un po’ di coerenza?”. “Sei degno di rispetto indipendentemente dal tuo stato di salute o dalla tua lista di abilità o priorità”, ha concluso nel suo post.
Da parte loro, nei vari commenti, i followers hanno elogiato l’influencer per aver condiviso un simile messaggio di body positivity. E non sono mancati gli apprezzamenti: “Vero al 100%!” ha commentato un utente. “Sì! Tutti sono degni e vanno rispettati!” ha condiviso un altro. “Hai tradotto in parole quello a cui stavo pensando. Grazie, meravigliosa, Jen”.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

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 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Chi l’ha detto che si è sani solo perché si fa sport e si è snelli? "Per alcune persone – scrive Jen in un suo post – questi stili di vita non sono fattibili: nessuno merita di essere bullizzato per questo. Jen, una influencer canadese, si batte per far sapere a tutti che si è "preziosi" indipendentemente dal proprio aspetto. Per farlo si è affidata ai social, dove la fondatrice del canale @vibrantvvbeauty, su Instagram, ha condiviso un messaggio positivo contro la fatphobia ossia il terrore del grasso. Jen da tempo utilizza i suoi canali social per puntare l'attenzione su questioni come l'accettazione del corpo e la body positivity. Nel suo ultimo post, l'influencer di Toronto si è fatta un selfie allo specchio indossando un reggiseno rosso e leggings a scacchi bianchi e neri. Nella didascalia, Jen ha parlato dei commenti negativi che riceve online e di come le persone, tutte e a prescindere dai chili di troppo, devono essere trattate con rispetto, indipendentemente dalla loro situazione fisica.
L'influencer canadese Jen
L'influencer canadese Jen in un selfie contro la fatphobia
È trascorsa "Un'altra settimana di commenti – scrive Jen – in cui mi dicono che le foto di persone grasse che si godono la vita non fanno che 'glorificare l'obesità' e 'promuovere uno stile di vita malsano'. Ma non si può valutare la salute di qualcuno semplicemente guardandolo. Ci sono persone malate di ogni taglia". E non è giusto dunque, sottolinea Jen, "Che le persone dalle taglie forti vengano chiamate molto più spesso malate, da persone che non le conoscono affatto. Dovremmo invece trattare le persone con rispetto indipendentemente dal loro stato di salute”. Jen continua dunque a sfidare "il sistema" spiegando che, indipendentemente dal proprio stato fisico, ciascuno è "prezioso".

"Essere in salute non è la stessa cosa per tutti"

"Non devi la salute a nessuno – scrive Jen –. Non devi essere sano per essere un cittadino prezioso. Non hai nemmeno bisogno di lottare per la salute per meritare rispetto. Per alcune persone, la salute non è possibile. Perché alcune persone, dare la priorità alla salute non è fattibile... Ma nessuno dovrebbe essere giudicato per questo”. E ancora: "Mettiamo il benessere su un piedistallo, ma con 'salute', ciò che molte persone in realtà intendono è che dovremmo lottare unicamente per avere un corpo magro e muscoloso. Che dovremmo mangiare solo determinati cibi e allenarci strenuamente e regolarmente. Questo può essere salutare, ma che dire degli aspetti della salute delle persone perfettamente in forma che non possiamo vedere, e che salutari non lo sono affatto? Che ne sappiamo degli effetti dei farmaci salvavita che stiamo assumendo, delle relazioni amorose che manteniamo?".
influencer Jen
Jen si batte sui social contro i pregiudizi sulle persone grasse e sull'essere in salute ad ogni costo
Continua la canadese: "Le persone grasse sono accusate di essere un peso per il sistema, per aver trascurato la loro salute. Ma che dire degli atleti che si sottopongono a vari interventi chirurgici solo perché vogliono continuare a competere nonostante un infortunio? O dei dirigenti aziendali che dormono a malapena e risultano performanti con una dieta 'sana' in cui non mancano stimolanti e alcol? Perché i giudizi, e pregiudizi non valgono per questo tipo di individui?" si chiede Jen. "Nessuno dovrebbe essere vittima di bullismo – precisa l'influencer –. È tanto chiedere un po' di coerenza?". "Sei degno di rispetto indipendentemente dal tuo stato di salute o dalla tua lista di abilità o priorità", ha concluso nel suo post. Da parte loro, nei vari commenti, i followers hanno elogiato l'influencer per aver condiviso un simile messaggio di body positivity. E non sono mancati gli apprezzamenti: "Vero al 100%!" ha commentato un utente. "Sì! Tutti sono degni e vanno rispettati!" ha condiviso un altro. "Hai tradotto in parole quello a cui stavo pensando. Grazie, meravigliosa, Jen".
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