Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Fedez, anniversario dalla diagnosi di tumore: “Oggi qua coi miei figli”

Fedez, anniversario dalla diagnosi di tumore: “Oggi qua coi miei figli”

Il cantante 33enne, tornato recentemente sui social, celebra con uno scatto su Instagram insieme ai piccoli Leone e Vittoria l'anniversario dalla scoperta del cancro al pancreas

Marianna Grazi
16 Marzo 2023
Fedez un anno fa riceveva la diagnosi di tumore al pancreas

Fedez un anno fa riceveva la diagnosi di tumore al pancreas

Share on FacebookShare on Twitter

Uno scatto con la piccola Vittoria e il primogenito Leone, finalmente con il sorriso. Fedez ha condiviso mercoledì sera uno scatto con i figli su Instagram, in occasione di un anniversario molto importante: “L’anno scorso in questo esatto giorno mi trovarono un raro tumore al pancreas” scrive il cantante sui social ricordando il 15 marzo 2022 e quella terribile diagnosi. La scoperta del cancro, l’operazione, la riabilitazione. E poi i problemi con gli psicofarmaci con i quali ha provato a tenere sotto controllo il trauma subito. Perché, nonostante il 33enne si sia sempre definito un privilegiato, per aver scoperto preventivamente il tumore, per essersi potuto curare subito, sempre di un evento traumatico si tratta.

fedez figli tumore
A un anno dalla diagnosi di tumore al pancreas Fedez pubblica su Instagram una foto con i figli Leone, 5 anni il prossimo 19 marzo, e Vittoria, 2 anni il 23 marzo

“Ricordo nitidamente che la mia prima paura, ancora prima della morte, fu il pensiero che i miei figli avrebbero potuto non ricordarsi di me una volta diventati grandi”, spiega ancora una volta Fedez, che già in passato aveva raccontato questo suo timore in una delle prime sedute dallo psicologo dopo la diagnosi. “Oggi sono qua, dopo aver passato una bellissima giornata insieme a loro. Sono grato per tutto questo” conclude nel post. Il marito di Chiara Ferragni, tornato recentemente ad apparire sui social dopo essersene allontanato per qualche settimana dopo Sanremo, in quest’anno ha spesso parlato del tumore al pancreas, non nascondendo la sua fragilità né le emozioni che hanno accompagnato il suo percorso di riabilitazione.

Tra queste ha ammesso che quella più intensa, più dura da sopportare, soprattutto la primavera scorsa, è stata proprio la paura di non essere ricordato dai suoi figli, in caso l’operazione di asportazione del cancro non fosse andata bene. In effetti se il primogenito Leone aveva già 4 anni quando il padre è stato ricoverato in ospedale per l’intervento, e aveva già potuto trascorrere con lui alcuni momenti indimenticabili, la piccola Vittoria ha festeggiato il primo compleanno quando il suo papà era ancora in ospedale. Un appuntamento che Fedez si è più volte rammaricato di aver perso. Ed era difficile che, in caso di scomparsa, la figlia minore di casa Ferragnez avrebbe avuto molti ricordi del genitore da conservare. A un anno di distanza, poter invece trascorrere una giornata con i suoi bimbi, giocando con loro, finalmente consapevole che quel peso, soprattutto psicologico, non deve più affrontarlo da solo, ha reso per Fedez l’anniversario di quel traumatico momento una giorno felice, da vivere finalmente con il sorriso.

Potrebbe interessarti anche

La piccola di saki oggi a 5 mesi di vita sulle spalle di mamma Yuta, (Ph: Elena Livia Pennacchioni)
Attualità

Festa del papà, anche tra gli animali ci sono padri modello e non

19 Marzo 2023
Classe 1969, Fiona May (una delle atlete più importanti nella storia dell’atletica italiana e non solo), è originaria di Slough, Inghilterra
Spettacolo

Fiona May salta in scena con ‘La prova contraria’: “Razzismo? Ni…”

25 Marzo 2023
Ragazze Neet, il triste record europeo delle italiane
Economia

Ragazze Neet, il triste record europeo delle italiane. Tutta colpa degli stereotipi

19 Marzo 2023

Instagram

  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Uno scatto con la piccola Vittoria e il primogenito Leone, finalmente con il sorriso. Fedez ha condiviso mercoledì sera uno scatto con i figli su Instagram, in occasione di un anniversario molto importante: "L'anno scorso in questo esatto giorno mi trovarono un raro tumore al pancreas" scrive il cantante sui social ricordando il 15 marzo 2022 e quella terribile diagnosi. La scoperta del cancro, l'operazione, la riabilitazione. E poi i problemi con gli psicofarmaci con i quali ha provato a tenere sotto controllo il trauma subito. Perché, nonostante il 33enne si sia sempre definito un privilegiato, per aver scoperto preventivamente il tumore, per essersi potuto curare subito, sempre di un evento traumatico si tratta.
fedez figli tumore
A un anno dalla diagnosi di tumore al pancreas Fedez pubblica su Instagram una foto con i figli Leone, 5 anni il prossimo 19 marzo, e Vittoria, 2 anni il 23 marzo
"Ricordo nitidamente che la mia prima paura, ancora prima della morte, fu il pensiero che i miei figli avrebbero potuto non ricordarsi di me una volta diventati grandi", spiega ancora una volta Fedez, che già in passato aveva raccontato questo suo timore in una delle prime sedute dallo psicologo dopo la diagnosi. "Oggi sono qua, dopo aver passato una bellissima giornata insieme a loro. Sono grato per tutto questo" conclude nel post. Il marito di Chiara Ferragni, tornato recentemente ad apparire sui social dopo essersene allontanato per qualche settimana dopo Sanremo, in quest'anno ha spesso parlato del tumore al pancreas, non nascondendo la sua fragilità né le emozioni che hanno accompagnato il suo percorso di riabilitazione. Tra queste ha ammesso che quella più intensa, più dura da sopportare, soprattutto la primavera scorsa, è stata proprio la paura di non essere ricordato dai suoi figli, in caso l'operazione di asportazione del cancro non fosse andata bene. In effetti se il primogenito Leone aveva già 4 anni quando il padre è stato ricoverato in ospedale per l'intervento, e aveva già potuto trascorrere con lui alcuni momenti indimenticabili, la piccola Vittoria ha festeggiato il primo compleanno quando il suo papà era ancora in ospedale. Un appuntamento che Fedez si è più volte rammaricato di aver perso. Ed era difficile che, in caso di scomparsa, la figlia minore di casa Ferragnez avrebbe avuto molti ricordi del genitore da conservare. A un anno di distanza, poter invece trascorrere una giornata con i suoi bimbi, giocando con loro, finalmente consapevole che quel peso, soprattutto psicologico, non deve più affrontarlo da solo, ha reso per Fedez l'anniversario di quel traumatico momento una giorno felice, da vivere finalmente con il sorriso.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto