Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Fernanda Pivano, 13 anni senza l’eterna ragazza: “La bellezza e la poesia ci permettono di andare avanti”

Fernanda Pivano, 13 anni senza l’eterna ragazza: “La bellezza e la poesia ci permettono di andare avanti”

Scrittrice, giornalista e traduttrice, portò in Italia i miti della letteratura mondiale, da Hemingway a Faulkner, da Scott Fitzgerald a Kerouac, autori con i quali condivideva ideali di ribellione e idee contestatrici

Guido Guidi Guerrera
18 Agosto 2022
fernanda pivano

Fernanda Pivano, 13 anni senza di lei

Share on FacebookShare on Twitter

Sono ormai trascorsi 13 anni senza Fernanda Pivano, senza la luce del suo sorriso incredibile, senza le sue parole scabre eppure piene di affetto.
Fernanda Pivano la scrittrice, la giornalista, la traduttrice se ne è andata in un pomeriggio d’estate: il calendario segnava indifferente la data di martedì 18 agosto 2009. È volata via portando con sé un bagaglio prezioso fatto di ricordi straordinari, zeppo delle immagini di una vita intera trascorsa a cavallo tra ideali e passioni, le stesse che avevano contribuito a farne una eterna ragazza.

I pilastri della letteratura mondiale

Voce fresca da teenager ed energia da vendere fino all’estrema goccia di vita, ha amato intensamente il suo lavoro e specialmente quegli autori abbracciati dalla identica passione, intrisa di ribellione e idee contestatrici. La prerogativa di Nanda, come tutti gli amici hanno sempre preferito chiamarla, era quella di tradurre stati d’animo che andavano ben oltre la traduzione del testo nudo e crudo, mettendoci insomma tutta se stessa. Hemingway, Scott Fitzgerald, Faulkner, Kerouac, Bukowski, Corso, Ferlinghetti: i miti della della lost e beat generation. Autori immensi, pilastri autentici della letteratura americana che hanno segnato la loro epoca e tracciato la nostra contemporanea. E a farceli conoscere, nella nostra lingua, nello stile e nell’anima, è stata proprio lei.

fernanda pivano
Fernanda Pivano, scrittrice, giornalista e traduttrice scomparsa il 18 agosto di 13 anni fa

I rischi durante il fascismo

Esponendosi in persona ha fatto sì che l’Italia di quei tempi, resi difficili dalle proibitive leggi fasciste, conoscesse questi giganti della letteratura mondiale.
Rischia la galera quando i nazifascisti trovano in un cassetto il manoscritto di “Addio alle Armi“, che intende tradurre clandestinamente in lingua italiana. La frase piena di trepidazione di Ernest Hemingway mentre l’abbraccia, accogliendola durante un soggiorno a Cortina, è rimasta emblematica: “Tell me about the nazi…“. La vita di Nanda è stata piena, bella e intensa come certi romanzi dei suoi amici, che conosceva uno per uno e coccolava nel suo modo speciale, soprattutto quando erano preda delle tante infelicità di cui ogni scrittore prima o poi cade vittima. Il suo bagaglio prezioso è fatto di ricordi straordinari, zeppo delle immagini di una vita intera trascorsa a cavallo tra epoche dominate da ideali e da quelle intense passioni che ne avrebbero fatto un mito senza tempo.

Testimone e attivista del Novecento in rivolta

Un esempio sono i “Diari 1917-1973“, intensa autobiografia edita da Bompiani, che sono costellati delle testimonianze di celebrità come Erica Jong, Bret Easton Ellis, Jay McInerney, Gary Fsketjon, presenze di una vita che l’hanno commossa per le tante cose condivise assieme e per questo destinate a essere le più care al suo cuore. A questi ricordi si alternano le riflessioni su momenti epocali di cui è stata testimone e attivista agguerrita, tempi di ribellione, rivolte e crisi inevitabili, eppure precursori di modelli innovativi. Si parla degli anni dell’università, del suo amore per autentici guru del panorama culturale italiano, come Pavese e Vittorini, ma anche del suo fatale incontro con l’America dell’epoca, così piena di attrattive e promesse, fino al successivo ribollire di contestazioni tra cui l’anti imperialismo di Norman Mailer, leggendario portavoce della rivolta hippie.

fernanda pivano
Pivano fu interprete agguerrita e testimone del suo tempo, tra ideologie, passaggi epocali, crisi e trasformazioni

Una vita intensa in prima linea

La sua è stata un’esistenza intensa, ricca di mille significati e incontri con intellettuali di mezzo mondo, innamorata della vita e dell’uomo che aveva sposato. Perfino nei giorni in cui era scoppiata la crisi del matrimonio -divenuto burrascoso- con Ettore Sottsass, architetto originale e designer di successo, impegnato nel sostenere le cause dei più deboli e pronto ad aiutare i giovani artisti esordienti, che anche per queste doti non avrebbe mai smesso di amare.
Fernanda Pivano non si risparmiava per nessun motivo ed era sempre in prima linea quando c’era da capire, indagare, spingersi fino in capo al mondo lì dove brillava la sua stella. Così un giorno non esita a raggiungere la Finca Vigia di Cuba, dove l’aspetta il suo più grande amico, il più grande di tutti: Ernest Hemingway. Dopo quel primo incontro a Cortina, in occasione della traduzione di “Addio alle Armi”, Papa, come amano chiamarlo all’Avana, accoglie la sua pupilla dimostrandole presto un’attenzione particolare. “Quando Ernest si innamorava – confessa così Nanda durante una conversazione – voleva sposarti. E così fece con me, ma naturalmente la sua era una evidente esagerazione che mirava a un solo scopo. A quei tempi ero molto carina e insomma ci provò. Però la mia educazione vittoriana ha sempre avuto la meglio e non ho mai voluto mescolare il lavoro a implicazioni di altro genere. Anzi gli risposi: Sai in quanti vorrebbero portarmi a letto? Ebbene i casi sono due: o faccio la prostituta o scrivo. Due lavori assieme sono troppo pesanti…”.

Storia di un’amicizia

Un’amicizia di ferro, quella con Hemingway, che sarebbe durata fino alla fine, che l’avrebbe spinta ad andare a piangere sulla sua tomba nel cimitero di Ketchum, mentre dal nulla spuntava il balenio fugace di un coyote, descritto da lei con il manto variopinto dei classici colori di Armani. Un destino propizio ha voluto che anche io facessi parte della sua cerchia. La mia amicizia con la Pivano, lunga dieci anni, è iniziata all’epoca in cui avevo appena scritto il libro “A Spasso con Papa Hemingway”. Prima che mi concedesse quell’appuntamento l’avevo chiamata un paio di volte: la prima mi aveva mandato letteralmente a quel paese, era in una delle sue giornate no. La seconda ebbi più fortuna: “Come ti chiami? Perché continui a rompermi le scatole? Hemingway… allora tu sei amico del mio amico. Hai scritto un libro su di lui? Mandamelo, anzi no: portamelo“. Mi dà l’indirizzo milanese e io, dopo pochi giorni, sono lì a suonare il campanello. Il salone è immenso e c’è di tutto, pile di giornali, cataste di libri, antidiluviani registratori, un apparecchio radio e un televisore antiquato e poi un tavolo enorme coperto di oggetti con presumibile funzione anche di scrivania.

pivano al festival della letteratura 2003
Pivano portò in Italia i pilastri della letteratura mondiale. Il suo più grande e caro amico fu Ernest Hemingway

Mi fa accomodare su un grande divano vicino a lei e subito apre un album di pelle marrone: “Guarda queste foto, sono io con Papa: eravamo a Cortina. Ero bellina, che ne dici?”. “Sei una donna piena di fascino anche adesso…”. “E tu sei un cretino, che ti permetti di corteggiare una povera vecchia come me. Guarda che a cacciarti via ci metto un secondo”. Ride e si illumina dello stesso sguardo ironico di quando, poco più che ventenne, aveva incontrato per la prima volta il grande scrittore americano. Una collaborazione professionale e anche, si malignava, forse qualcosa di più da quando Nanda era stata alla Finca Vigia dell’Avana, dove Hemingway abitava con la moglie Mary. “C’è stato mai del tenero tra te e Papa?” le chiesi. “Lui avrebbe voluto sposarmi, ma era una cosa che gli saltava in testa di fare tutte le volte che si innamorava e questo gli capitava molto spesso”. E allora? “Allora sei un grande impiccione: ho alzato un solido muro, forte della mia austera educazione, e non è stato possibile varcarlo. Io era all’epoca già sposata con Ettore”.

Poi cominciò a parlare di Jack Kerouak e di quella volta che lo aveva portato in Italia, pagandogli biglietto e tutto, per intervistarlo in Rai. E lui si era presentato talmente ubriaco che era stato necessario portarlo fuori a braccia. “Gli volevo un mondo di bene ed era anche un bellissimo ragazzo… per colpa di quella maledettissima educazione ho perso centinaia di occasioni. Ma insomma ormai è fatta: che prendi? Ti andrebbe una bella Coca Cola?”. Più volte siamo rimasti a chiacchierare di questo e quello, di cose futili ma più spesso di letteratura, di autori, delle condizioni in cui già a quei giorni versava l’editoria, con il mercato dei libri affollato di pennivendoli e gente disposta a pagare pur di farsi inutilmente pubblicare da stampatori che si spacciano per editori. Per non parlare del giornalismo e della mediocrità imperante, del fatto che, a suo dire, diverse donne facevano carriera non esattamente per doti professionali, mentre molti del sesso maschile erano capaci al massimo di scrivere un biglietto d’auguri. “Ti assicuro che al giornale dove ancora scrivo, anche se sempre più raramente, ho conosciuto in tanti anni un numero impressionante di situazioni simili”.

La piazza intitolata a Fernanda Pivano nel quartiere Romolo a Milano

La maggior parte dei nostri incontri si svolgeva nella sua casa in Piazzetta Guastalla a Milano, che era aperta a tutti gli amici scrittori a qualsiasi ora: ormai vuota non risuona più delle sue risate aperte e delle franche imprecazioni quando in quel mare magnum delle sue scrivanie non riusciva mai a trovare quel che cercava. Allora sprofondava pesantemente sulla poltrona e si consolava facendosi portare la sua bibita preferita, curiosamente emblema di quel capitalismo americano che aveva da sempre combattuto. Non mancava mai di salutare il suo Buddha, mentre accendeva una bacchetta di incenso profumato.
Poi sospirava, guardandosi attorno: “Chissà dove andrà a finire tutta questa roba… Cesare Pavese, mio maestro di letteratura comparata, mi ha sempre insegnato quanto sia bello dare piuttosto che ricevere“. Aveva già deciso di donare tutto quello che era stato suo perché questo la faceva sentire bene e in pace. E allora mi spiegava come tutto avesse per lei un senso solo quando era sicura di essere in armonia con se stessa e il mondo. La sua Milano le ha dedicato lo scorso anno una piazza nella zona hi-tech del quartiere Romolo, un luogo dalle linee originali, innovative e sorprendenti com’era nel carattere della Nanda.
“La bellezza e la poesia sono le uniche due cose che ci possono permettere di andare avanti. Sono sicura che proprio il nostro tempo abbia bisogno di pace, amore, bellezza e tanta, immensa poesia.”

Potrebbe interessarti anche

FS Italia: sono stati avviati percorsi di training e iniziative dedicati a mamme e papà per migliorare la conciliazione vita-lavoro
Lifestyle

Festa del papà, i padri di oggi più motivati ed energici rispetto alle mamme

19 Marzo 2023
Mamme coppia omogenitoriale figli
Attualità

Figli coppie omogenitoriali: “Non considerate le famiglie gay un mondo a parte”

15 Marzo 2023
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Rimini
Politica

Giorgia Meloni a Rimini: “Mi sento fischiata da quando ho 16 anni”

17 Marzo 2023

Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Sono ormai trascorsi 13 anni senza Fernanda Pivano, senza la luce del suo sorriso incredibile, senza le sue parole scabre eppure piene di affetto. Fernanda Pivano la scrittrice, la giornalista, la traduttrice se ne è andata in un pomeriggio d’estate: il calendario segnava indifferente la data di martedì 18 agosto 2009. È volata via portando con sé un bagaglio prezioso fatto di ricordi straordinari, zeppo delle immagini di una vita intera trascorsa a cavallo tra ideali e passioni, le stesse che avevano contribuito a farne una eterna ragazza.

I pilastri della letteratura mondiale

Voce fresca da teenager ed energia da vendere fino all'estrema goccia di vita, ha amato intensamente il suo lavoro e specialmente quegli autori abbracciati dalla identica passione, intrisa di ribellione e idee contestatrici. La prerogativa di Nanda, come tutti gli amici hanno sempre preferito chiamarla, era quella di tradurre stati d’animo che andavano ben oltre la traduzione del testo nudo e crudo, mettendoci insomma tutta se stessa. Hemingway, Scott Fitzgerald, Faulkner, Kerouac, Bukowski, Corso, Ferlinghetti: i miti della della lost e beat generation. Autori immensi, pilastri autentici della letteratura americana che hanno segnato la loro epoca e tracciato la nostra contemporanea. E a farceli conoscere, nella nostra lingua, nello stile e nell’anima, è stata proprio lei.
fernanda pivano
Fernanda Pivano, scrittrice, giornalista e traduttrice scomparsa il 18 agosto di 13 anni fa

I rischi durante il fascismo

Esponendosi in persona ha fatto sì che l’Italia di quei tempi, resi difficili dalle proibitive leggi fasciste, conoscesse questi giganti della letteratura mondiale. Rischia la galera quando i nazifascisti trovano in un cassetto il manoscritto di "Addio alle Armi", che intende tradurre clandestinamente in lingua italiana. La frase piena di trepidazione di Ernest Hemingway mentre l’abbraccia, accogliendola durante un soggiorno a Cortina, è rimasta emblematica: "Tell me about the nazi…". La vita di Nanda è stata piena, bella e intensa come certi romanzi dei suoi amici, che conosceva uno per uno e coccolava nel suo modo speciale, soprattutto quando erano preda delle tante infelicità di cui ogni scrittore prima o poi cade vittima. Il suo bagaglio prezioso è fatto di ricordi straordinari, zeppo delle immagini di una vita intera trascorsa a cavallo tra epoche dominate da ideali e da quelle intense passioni che ne avrebbero fatto un mito senza tempo.

Testimone e attivista del Novecento in rivolta

Un esempio sono i "Diari 1917-1973", intensa autobiografia edita da Bompiani, che sono costellati delle testimonianze di celebrità come Erica Jong, Bret Easton Ellis, Jay McInerney, Gary Fsketjon, presenze di una vita che l'hanno commossa per le tante cose condivise assieme e per questo destinate a essere le più care al suo cuore. A questi ricordi si alternano le riflessioni su momenti epocali di cui è stata testimone e attivista agguerrita, tempi di ribellione, rivolte e crisi inevitabili, eppure precursori di modelli innovativi. Si parla degli anni dell’università, del suo amore per autentici guru del panorama culturale italiano, come Pavese e Vittorini, ma anche del suo fatale incontro con l’America dell’epoca, così piena di attrattive e promesse, fino al successivo ribollire di contestazioni tra cui l’anti imperialismo di Norman Mailer, leggendario portavoce della rivolta hippie.
fernanda pivano
Pivano fu interprete agguerrita e testimone del suo tempo, tra ideologie, passaggi epocali, crisi e trasformazioni

Una vita intensa in prima linea

La sua è stata un'esistenza intensa, ricca di mille significati e incontri con intellettuali di mezzo mondo, innamorata della vita e dell’uomo che aveva sposato. Perfino nei giorni in cui era scoppiata la crisi del matrimonio -divenuto burrascoso- con Ettore Sottsass, architetto originale e designer di successo, impegnato nel sostenere le cause dei più deboli e pronto ad aiutare i giovani artisti esordienti, che anche per queste doti non avrebbe mai smesso di amare. Fernanda Pivano non si risparmiava per nessun motivo ed era sempre in prima linea quando c'era da capire, indagare, spingersi fino in capo al mondo lì dove brillava la sua stella. Così un giorno non esita a raggiungere la Finca Vigia di Cuba, dove l’aspetta il suo più grande amico, il più grande di tutti: Ernest Hemingway. Dopo quel primo incontro a Cortina, in occasione della traduzione di "Addio alle Armi", Papa, come amano chiamarlo all’Avana, accoglie la sua pupilla dimostrandole presto un'attenzione particolare. “Quando Ernest si innamorava - confessa così Nanda durante una conversazione - voleva sposarti. E così fece con me, ma naturalmente la sua era una evidente esagerazione che mirava a un solo scopo. A quei tempi ero molto carina e insomma ci provò. Però la mia educazione vittoriana ha sempre avuto la meglio e non ho mai voluto mescolare il lavoro a implicazioni di altro genere. Anzi gli risposi: Sai in quanti vorrebbero portarmi a letto? Ebbene i casi sono due: o faccio la prostituta o scrivo. Due lavori assieme sono troppo pesanti...".

Storia di un'amicizia

Un’amicizia di ferro, quella con Hemingway, che sarebbe durata fino alla fine, che l’avrebbe spinta ad andare a piangere sulla sua tomba nel cimitero di Ketchum, mentre dal nulla spuntava il balenio fugace di un coyote, descritto da lei con il manto variopinto dei classici colori di Armani. Un destino propizio ha voluto che anche io facessi parte della sua cerchia. La mia amicizia con la Pivano, lunga dieci anni, è iniziata all’epoca in cui avevo appena scritto il libro "A Spasso con Papa Hemingway". Prima che mi concedesse quell'appuntamento l'avevo chiamata un paio di volte: la prima mi aveva mandato letteralmente a quel paese, era in una delle sue giornate no. La seconda ebbi più fortuna: "Come ti chiami? Perché continui a rompermi le scatole? Hemingway... allora tu sei amico del mio amico. Hai scritto un libro su di lui? Mandamelo, anzi no: portamelo". Mi dà l'indirizzo milanese e io, dopo pochi giorni, sono lì a suonare il campanello. Il salone è immenso e c'è di tutto, pile di giornali, cataste di libri, antidiluviani registratori, un apparecchio radio e un televisore antiquato e poi un tavolo enorme coperto di oggetti con presumibile funzione anche di scrivania.
pivano al festival della letteratura 2003
Pivano portò in Italia i pilastri della letteratura mondiale. Il suo più grande e caro amico fu Ernest Hemingway
Mi fa accomodare su un grande divano vicino a lei e subito apre un album di pelle marrone: "Guarda queste foto, sono io con Papa: eravamo a Cortina. Ero bellina, che ne dici?". "Sei una donna piena di fascino anche adesso...". "E tu sei un cretino, che ti permetti di corteggiare una povera vecchia come me. Guarda che a cacciarti via ci metto un secondo". Ride e si illumina dello stesso sguardo ironico di quando, poco più che ventenne, aveva incontrato per la prima volta il grande scrittore americano. Una collaborazione professionale e anche, si malignava, forse qualcosa di più da quando Nanda era stata alla Finca Vigia dell'Avana, dove Hemingway abitava con la moglie Mary. "C'è stato mai del tenero tra te e Papa?" le chiesi. "Lui avrebbe voluto sposarmi, ma era una cosa che gli saltava in testa di fare tutte le volte che si innamorava e questo gli capitava molto spesso". E allora? "Allora sei un grande impiccione: ho alzato un solido muro, forte della mia austera educazione, e non è stato possibile varcarlo. Io era all'epoca già sposata con Ettore". Poi cominciò a parlare di Jack Kerouak e di quella volta che lo aveva portato in Italia, pagandogli biglietto e tutto, per intervistarlo in Rai. E lui si era presentato talmente ubriaco che era stato necessario portarlo fuori a braccia. "Gli volevo un mondo di bene ed era anche un bellissimo ragazzo... per colpa di quella maledettissima educazione ho perso centinaia di occasioni. Ma insomma ormai è fatta: che prendi? Ti andrebbe una bella Coca Cola?". Più volte siamo rimasti a chiacchierare di questo e quello, di cose futili ma più spesso di letteratura, di autori, delle condizioni in cui già a quei giorni versava l'editoria, con il mercato dei libri affollato di pennivendoli e gente disposta a pagare pur di farsi inutilmente pubblicare da stampatori che si spacciano per editori. Per non parlare del giornalismo e della mediocrità imperante, del fatto che, a suo dire, diverse donne facevano carriera non esattamente per doti professionali, mentre molti del sesso maschile erano capaci al massimo di scrivere un biglietto d'auguri. "Ti assicuro che al giornale dove ancora scrivo, anche se sempre più raramente, ho conosciuto in tanti anni un numero impressionante di situazioni simili".
La piazza intitolata a Fernanda Pivano nel quartiere Romolo a Milano
La maggior parte dei nostri incontri si svolgeva nella sua casa in Piazzetta Guastalla a Milano, che era aperta a tutti gli amici scrittori a qualsiasi ora: ormai vuota non risuona più delle sue risate aperte e delle franche imprecazioni quando in quel mare magnum delle sue scrivanie non riusciva mai a trovare quel che cercava. Allora sprofondava pesantemente sulla poltrona e si consolava facendosi portare la sua bibita preferita, curiosamente emblema di quel capitalismo americano che aveva da sempre combattuto. Non mancava mai di salutare il suo Buddha, mentre accendeva una bacchetta di incenso profumato. Poi sospirava, guardandosi attorno: “Chissà dove andrà a finire tutta questa roba... Cesare Pavese, mio maestro di letteratura comparata, mi ha sempre insegnato quanto sia bello dare piuttosto che ricevere". Aveva già deciso di donare tutto quello che era stato suo perché questo la faceva sentire bene e in pace. E allora mi spiegava come tutto avesse per lei un senso solo quando era sicura di essere in armonia con se stessa e il mondo. La sua Milano le ha dedicato lo scorso anno una piazza nella zona hi-tech del quartiere Romolo, un luogo dalle linee originali, innovative e sorprendenti com'era nel carattere della Nanda. “La bellezza e la poesia sono le uniche due cose che ci possono permettere di andare avanti. Sono sicura che proprio il nostro tempo abbia bisogno di pace, amore, bellezza e tanta, immensa poesia.”
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto