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Home » Lifestyle » Non ha i soldi per comprare le figurine: il bambino disegna il suo album dei Mondiali

Non ha i soldi per comprare le figurine: il bambino disegna il suo album dei Mondiali

Il padre di João Gabriel ha detto che il figlio è appassionato di calcio. Per completare l'album, però, dovrebbe spendere più della metà del reddito familiare. Così ha inventato un'alternativa

Marianna Grazi
4 Settembre 2022
João Gabriel

João Gabriel, 8 anni, disegna un album di figurine della Coppa del Mondo 2022 (Foto: Assembly/g1)

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A chi di noi, da bambini, non è mai capitato di passare interi pomeriggi o ricreazioni a scuola a scambiarsi figurine? “Ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho, mi manca!“, frasi ripetute come un mantra e preludio di scambi, contrattazioni, acquisti come nelle migliori aste o mercati. Dai cuccioli ai personaggi di film e serie tv, dai Pokemon agli eterni calciatori. Quante preghiere, promesse, suppliche a mamma e papà per farci comprare l’ennesimo pacchetto, “uno in più se prendo un bel voto alla verifica”, perché “prometto che rimetto a posto la mia stanza…”, mentre i genitori sceglievano, magari, di rinunciare a un caffè coi colleghi per fare quell’acquisto in edicola tanto desiderato. Perché le passioni, anche quelle per glia album di figurine, costano.

Una passione costosa

L’album di figurine della Coppa del Mondo di calcio costa troppo? Un bambino brasiliano se ne crea uno personale (Foto: Montagem/g1)

Ne sa qualcosa João Teixeira, un venditore di mercato brasiliano a Goiânia. Suo figlio Joao Gabriel, 8 anni, ha una vera e propria ossessione per il calcio, come praticamente ogni bambino cresciuto nel Paese verde oro. Ma per realizzare il suo sogno di avere un album dei Mondiali di calcio 2022 si è dovuto ingegnare, facendo ricorso alla sua fantasia. In Rete, sui social, spopolano video e racconti relativi a giovani collezionisti scatenati alla ricerca delle figurine mancanti, rare o uniche. Anche Gabriel voleva provare queste emozioni nella ricerca e nello scambio delle immagini dei suoi idoli, da Jorginho a Neymar, da Messi a Ronaldo. Purtroppo però ha dovuto fare i conti con un problema apparentemente senza soluzione: l’aumento del prezzo delle figurine. In edicola e su Internet, ogni pacchetto ha un valore di 4 real brasiliani e per completare l’album sono necessari 670 adesivi. João Gabriel dovrebbe raccogliere almeno 536 R$ (poco meno di 104 dollari), senza contare che potrebbero esserci doppioni nei pacchetti di figurine acquistate. Una cifra che, la sua famiglia non sarebbe stata sostenibile: il papà vende ortaggi nella capitale e il salario che entra in casa ogni mese basta appena per coprire le spese necessarie alla sopravvivenza. 

L’album disegnato

Le figurine dei campioni disegnate da João Gabriel (Foto Archivio Pessoal/João Teixeira)

Per far fronte a quello che sembrava un ostacolo insuperabile, il bambino si è armato di carta, forbici, pastelli e soprattutto tanta creatività. Con questi ingredienti è riuscito a realizzare il suo personalissimo album della Coppa del Mondo di calcio. Il padre, nel ribadire che la famiglia non può permettersi di acquistare il prodotto, ha raccontato di essere rimasto molto sorpreso da ciò che il figlio ha creato. “C’è stato un servizio (in tv) sull’album della Coppa del Mondo e lui ha detto che ne voleva uno. Quando sono tornato a casa dal lavoro mi ha detto che ne aveva già uno. Sono andato nella sua cameretta e mi ha spiegato che l’aveva disegnato“, ha aggiunto Teixeira emozionato. “Non si può non commuoversi, la felicità è così grande che sono senza parole ad avere una bambino con così tanta creatività”.
Le ultime figurine create dal ragazzo sono state incollate nell’album domenica scorsa, 28 agosto. Dalle foto si può notare la cura del ragazzo nel realizzare le immagini: è arrivato perfino a disegnare la sagoma del leggendario Neymar, in cui il calciatore spicca sorridente su uno sfondo giallo
, accanto a stelle come Tite, Messi, Gabriel Jesus e persino Pelé. Il venditore ha incollato le figurine nell’album insieme al figlio, in un momento familiare unico ed emozionante. “Ha realizzato gli adesivi e ha messo il nome di ogni giocatore. Ha persino inserito i nomi degli arbitri. Non potevo crederci”, ha concluso orgoglioso l’uomo.

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Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
A chi di noi, da bambini, non è mai capitato di passare interi pomeriggi o ricreazioni a scuola a scambiarsi figurine? "Ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho, mi manca!", frasi ripetute come un mantra e preludio di scambi, contrattazioni, acquisti come nelle migliori aste o mercati. Dai cuccioli ai personaggi di film e serie tv, dai Pokemon agli eterni calciatori. Quante preghiere, promesse, suppliche a mamma e papà per farci comprare l'ennesimo pacchetto, "uno in più se prendo un bel voto alla verifica", perché "prometto che rimetto a posto la mia stanza...", mentre i genitori sceglievano, magari, di rinunciare a un caffè coi colleghi per fare quell'acquisto in edicola tanto desiderato. Perché le passioni, anche quelle per glia album di figurine, costano.

Una passione costosa

L'album di figurine della Coppa del Mondo di calcio costa troppo? Un bambino brasiliano se ne crea uno personale (Foto: Montagem/g1)
Ne sa qualcosa João Teixeira, un venditore di mercato brasiliano a Goiânia. Suo figlio Joao Gabriel, 8 anni, ha una vera e propria ossessione per il calcio, come praticamente ogni bambino cresciuto nel Paese verde oro. Ma per realizzare il suo sogno di avere un album dei Mondiali di calcio 2022 si è dovuto ingegnare, facendo ricorso alla sua fantasia. In Rete, sui social, spopolano video e racconti relativi a giovani collezionisti scatenati alla ricerca delle figurine mancanti, rare o uniche. Anche Gabriel voleva provare queste emozioni nella ricerca e nello scambio delle immagini dei suoi idoli, da Jorginho a Neymar, da Messi a Ronaldo. Purtroppo però ha dovuto fare i conti con un problema apparentemente senza soluzione: l'aumento del prezzo delle figurine. In edicola e su Internet, ogni pacchetto ha un valore di 4 real brasiliani e per completare l'album sono necessari 670 adesivi. João Gabriel dovrebbe raccogliere almeno 536 R$ (poco meno di 104 dollari), senza contare che potrebbero esserci doppioni nei pacchetti di figurine acquistate. Una cifra che, la sua famiglia non sarebbe stata sostenibile: il papà vende ortaggi nella capitale e il salario che entra in casa ogni mese basta appena per coprire le spese necessarie alla sopravvivenza. 

L'album disegnato

Le figurine dei campioni disegnate da João Gabriel (Foto Archivio Pessoal/João Teixeira)
Per far fronte a quello che sembrava un ostacolo insuperabile, il bambino si è armato di carta, forbici, pastelli e soprattutto tanta creatività. Con questi ingredienti è riuscito a realizzare il suo personalissimo album della Coppa del Mondo di calcio. Il padre, nel ribadire che la famiglia non può permettersi di acquistare il prodotto, ha raccontato di essere rimasto molto sorpreso da ciò che il figlio ha creato. "C'è stato un servizio (in tv) sull'album della Coppa del Mondo e lui ha detto che ne voleva uno. Quando sono tornato a casa dal lavoro mi ha detto che ne aveva già uno. Sono andato nella sua cameretta e mi ha spiegato che l'aveva disegnato", ha aggiunto Teixeira emozionato. "Non si può non commuoversi, la felicità è così grande che sono senza parole ad avere una bambino con così tanta creatività". Le ultime figurine create dal ragazzo sono state incollate nell'album domenica scorsa, 28 agosto. Dalle foto si può notare la cura del ragazzo nel realizzare le immagini: è arrivato perfino a disegnare la sagoma del leggendario Neymar, in cui il calciatore spicca sorridente su uno sfondo giallo, accanto a stelle come Tite, Messi, Gabriel Jesus e persino Pelé. Il venditore ha incollato le figurine nell'album insieme al figlio, in un momento familiare unico ed emozionante. "Ha realizzato gli adesivi e ha messo il nome di ogni giocatore. Ha persino inserito i nomi degli arbitri. Non potevo crederci", ha concluso orgoglioso l'uomo.
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