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Home » Lifestyle » L’invito di Francesca Michielin a stare meno sui social: “Usarli troppo inquina tantissimo il Pianeta”

L’invito di Francesca Michielin a stare meno sui social: “Usarli troppo inquina tantissimo il Pianeta”

Durante l'incontro 'Verde Giffoni - Youth for the Present', la cantante ha consigliato a* ragazz* alcune buone pratiche per essere più sostenibili: "Se ogni tanto non volete rispondere su WhatsApp, sappiate che avete la scienza dalla vostra parte"

Barbara Berti
29 Aprile 2022
Francesca Michielin

Francesca Michielin

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“Usare troppo i social inquina tantissimo. Se non vi va di rispondere ai messaggi, avete la scienza dalla vostra parte!”. Parola di Francesca Michielin, la cantautrice ‘nata’ a X Factor 2011 e oggi una delle artiste più interessanti del panorama musicale attuale. Oltre a essere famosa come cantante, la Michielin recentemente ha condotto “Effetto Terra. Guida pratica per terrestri consapevoli” (serie in sei puntate di Sky Nature), programma che affronta temi centrali nel dibattito contemporaneo su ecologia e sostenibilità come moda sostenibile, energie rinnovabili, inquinamento atmosferico, cibo sostenibile, inquinamento da materie plastiche, cosmetici e detersivi sostenibili.

Francesca Michielin e Fedez insieme per il brano ‘Chiamami per nome’, triplo disco di platino (Foto / Instagram / Francesca Michielin)

Le buone pratiche di “Effetto Terra” sono state illustrate al popolo del Giffoni, ieri durante l’incontro “Verde Giffoni – Youth for the Present”, l’iniziativa rivolta alla salvaguardia del Pianeta e destinata alla Generazione Z. La Michielin, insieme alla filosofa e scrittrice Maura Gancitano, ha incontrato i ‘giffoners’, 400 ragazze e ragazzi dai 14 ai 25 anni provenienti da tutt’Italia, e partendo dallo spunto del recente programma “Effetto Terra” di Sky Nature (condotto dalla cantautrice e in cui Gancitano è stata ospite) si è confrontata sulle buone pratiche per essere più sostenibili. Dalle riflessioni più ampie sul ruolo del singolo nella società e sui linguaggi contemporanei, ai piccoli gesti quotidiani, legati al cibo, all’abbigliamento, al rapporto con la natura e con i mezzi digitali. “Se ogni tanto non volete rispondere al vostro ex su WhatsApp sappiate che la giustificazione può essere ‘scusa non potevo perché sennò inquinavo!‘”, dice con il sorriso la Michielin. “Ognuno di noi ha un ruolo fondamentale nel migliorare il mondo in cui viviamo e in cui vivremo, ed è proprio a partire dal quotidiano che si può instaurare uno stile di vita più sostenibile ma soprattutto più consapevole”, ha aggiunto la cantautrice.

 

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Un post condiviso da Giffoni (@giffoni_experience)

L’artista di “Nessun grado di separazione” è da sempre sensibile alle tematiche ambientali e sociali. Il brano “Bolivia” è stato nominato per il Premio Amnesty International Italia, lo storico riconoscimento riservato a brani che toccano tematiche legate sui diritti umani, e ambientali. Inoltre grazie alla collaborazione con “Treedom” gli streaming dell’album “2640” hanno permesso di dare vita ad una foresta di avocado in Kenya. Inoltre è stata l’unica artista italiana scelta da Stella McCartney per il suo “Stellafest”, un festival musicale online per sensibilizzare contro la violenza sulle donne.

A “Verde Giffoni”, sempre nella giornata di ieri, il binomio musica e ambiente è stato rappresentato anche da Matteo Romano, il tiktoker che ha debuttato sul palco di Sanremo 2022 con “Virale”. “L’ambiente è una tematica che sento molto mia – ha raccontato – Ed è giusto che la generazione che rappresento si faccia carico di questa problematica. Cerco, nel mio piccolo, di essere molto attento, ad esempio rispettando sempre la raccolta differenziata e provando ad utilizzare meno plastica. Credo che sia anche un fatto culturale perché fin dal liceo i nostri insegnanti ci hanno sensibilizzato su questo tema che rappresenta il nostro futuro e non è un caso se, rispetto al passato, ci sia maggiore attenzione per il green”.

Matteo Romano ha raccontato a ‘Verde Giffoni’: “Cerco di essere molto attento sull’ambiente, rispettando sempre la raccolta differenziata e provando a usare meno plastica” (Foto Ansa)

“Verde Giffoni” (in programma fino al 30 aprile) è organizzato dall’Ente autonomo Giffoni Experience, cofinanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e dalla Regione Campania, con il sostegno el Comune di Giffoni Valle Piana, di Conai (Consorzio nazionale imballaggi) oltre che dai sette Consorzi di filiera per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi in acciaio (Ricrea), alluminio (CiAl), carta e cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), plastica biodegradabile e compostabile (Biorepack) e vetro (Coreve).

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
"Usare troppo i social inquina tantissimo. Se non vi va di rispondere ai messaggi, avete la scienza dalla vostra parte!". Parola di Francesca Michielin, la cantautrice 'nata' a X Factor 2011 e oggi una delle artiste più interessanti del panorama musicale attuale. Oltre a essere famosa come cantante, la Michielin recentemente ha condotto "Effetto Terra. Guida pratica per terrestri consapevoli" (serie in sei puntate di Sky Nature), programma che affronta temi centrali nel dibattito contemporaneo su ecologia e sostenibilità come moda sostenibile, energie rinnovabili, inquinamento atmosferico, cibo sostenibile, inquinamento da materie plastiche, cosmetici e detersivi sostenibili.
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L'artista di "Nessun grado di separazione" è da sempre sensibile alle tematiche ambientali e sociali. Il brano "Bolivia" è stato nominato per il Premio Amnesty International Italia, lo storico riconoscimento riservato a brani che toccano tematiche legate sui diritti umani, e ambientali. Inoltre grazie alla collaborazione con "Treedom" gli streaming dell'album "2640" hanno permesso di dare vita ad una foresta di avocado in Kenya. Inoltre è stata l’unica artista italiana scelta da Stella McCartney per il suo "Stellafest", un festival musicale online per sensibilizzare contro la violenza sulle donne. A "Verde Giffoni", sempre nella giornata di ieri, il binomio musica e ambiente è stato rappresentato anche da Matteo Romano, il tiktoker che ha debuttato sul palco di Sanremo 2022 con "Virale". "L'ambiente è una tematica che sento molto mia – ha raccontato – Ed è giusto che la generazione che rappresento si faccia carico di questa problematica. Cerco, nel mio piccolo, di essere molto attento, ad esempio rispettando sempre la raccolta differenziata e provando ad utilizzare meno plastica. Credo che sia anche un fatto culturale perché fin dal liceo i nostri insegnanti ci hanno sensibilizzato su questo tema che rappresenta il nostro futuro e non è un caso se, rispetto al passato, ci sia maggiore attenzione per il green”.
Matteo Romano ha raccontato a 'Verde Giffoni': "Cerco di essere molto attento sull'ambiente, rispettando sempre la raccolta differenziata e provando a usare meno plastica" (Foto Ansa)
"Verde Giffoni" (in programma fino al 30 aprile) è organizzato dall’Ente autonomo Giffoni Experience, cofinanziato dal Ministero della Cultura - Direzione Generale per il Cinema e dalla Regione Campania, con il sostegno el Comune di Giffoni Valle Piana, di Conai (Consorzio nazionale imballaggi) oltre che dai sette Consorzi di filiera per la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi in acciaio (Ricrea), alluminio (CiAl), carta e cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), plastica biodegradabile e compostabile (Biorepack) e vetro (Coreve).
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