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Gen Z: raddoppia la probabilità di identificarsi come Lgbt. Lo rivela il censimento inglese

Il 6,91% dei ragazzi e delle ragazze tra i 16 e i 24 anni ha risposto al censimento dell'ONS dichiarandosi gay, lesbia, bisessuale o di un altro orientamento sessuale rispetto all'etersosessualità

di MARIANNA GRAZI -
27 gennaio 2023
love over bias

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Le persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni hanno più del doppio delle probabilità di identificarsi come LGBT+ rispetto alla media della popolazione, secondo i nuovi dati emersi da un report, che rivelano il vero quadro dell'orientamento sessuale in Gran Bretagna. Nel Censimento 2021, per la prima volta in 200 anni di raccolta dati, sono state poste alla nazione domande sull'identità di genere e sull'orientamento sessuale. Le richieste erano volontarie e sono state rivolte solo alle persone di età pari o superiore ai 16 anni, in Inghilterra e Galles.

Il Pride di Londra

I giovani e giovanissimi, comunemente racchiusi nella categoria chiamata Generazione Z, sono stati il gruppo di età con più probabilità di identificarsi come lesbiche, gay, bisessuali o con un altro orientamento sessuale minoritario, secondo quanto riportato mercoledì dall'ONS. Rispetto alla popolazione generale, la probabilità di identificarsi come LGBT+ è del 6,91% rispetto al 3,16% della popolazione intervistata. La maggioranza de* Gen Z si identifica come bisessuale, dichiarando di essere attratt* sia da uomini che da donne. Si tratta di una percentuale doppia rispetto a quella dei giovani tra i 16 e i 24 anni che si sono identificati solo come gay o lesbiche: il 4% contro il 2,11%. La situazione si ribalta però in tutte le altre fasce d'età, dove è più probabile che si identifichino come gay o lesbiche piuttosto che come bisex. Anche la percentuale di persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni che si sono identificate come LGBT+ è stata elevata, ma è andata calando con ogni classe di età successiva. I dati del censimento mostrano una leggera prevalenza di donne tra coloro che hanno una probabilità maggiore di identificarsi come lesbiche, gay, bisessuali o di un altro orientamento sessuale, rispetto agli uomini: 3,32% rispetto al 3%. Le donne avevano anche il doppio delle probabilità di dichiararsi bisessuali rispetto agli uomini: più di due terzi, ovvero il 70,5%, delle persone che si sono identificate come bisessuali erano di sesso femminile. L'ONS ha pubblicato i primi risultati all'inizio di gennaio, quando ha rivelato che più di 250mila persone in Inghilterra e Galles si identificano come transgender.
adozioni lgbt+

La maggioranza dei giovani della Gen Z si identifica come bisessuale

Circa 1,5 milioni di persone (3,2%) si sono identificate come LGBT+, dichiarando al Censimento di essere "gay o lesbiche", "bisessuali" o "di altro orientamento sessuale". All'epoca, l'associazione di beneficenza Stonewall aveva salutato i risultati come un "passo avanti storico". Nancy Kelley, direttore generale di Stonewall, ha dichiarato ora: "Negli ultimi due secoli di raccolta dati attraverso il Censimento nazionale, le persone LGBTQ+ sono state invisibili, con le storie delle nostre comunità, della nostra diversità e delle nostre vite che non sono state raccontate e tramandate a livello nazionale". "Quello di oggi è un passo avanti storico dopo decenni di campagne di Stonewall per registrare l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel Censimento, dipingendo finalmente un quadro accurato della variegata 'Gran Bretagna arcobaleno' in cui viviamo."