Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Gen Z: raddoppia la probabilità di identificarsi come Lgbt. Lo rivela il censimento inglese

Gen Z: raddoppia la probabilità di identificarsi come Lgbt. Lo rivela il censimento inglese

Il 6,91% dei ragazzi e delle ragazze tra i 16 e i 24 anni ha risposto al censimento dell'ONS dichiarandosi gay, lesbia, bisessuale o di un altro orientamento sessuale rispetto all'etersosessualità

Marianna Grazi
27 Gennaio 2023
Gen Z in Inghilterra: i più giovani si identificano maggiormente come Lgbt

Gen Z in Inghilterra: i più giovani si identificano maggiormente come Lgbt

Share on FacebookShare on Twitter

Le persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni hanno più del doppio delle probabilità di identificarsi come LGBT+ rispetto alla media della popolazione, secondo i nuovi dati emersi da un report, che rivelano il vero quadro dell’orientamento sessuale in Gran Bretagna. Nel Censimento 2021, per la prima volta in 200 anni di raccolta dati, sono state poste alla nazione domande sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale. Le richieste erano volontarie e sono state rivolte solo alle persone di età pari o superiore ai 16 anni, in Inghilterra e Galles.

Il Pride di Londra

I giovani e giovanissimi, comunemente racchiusi nella categoria chiamata Generazione Z, sono stati il gruppo di età con più probabilità di identificarsi come lesbiche, gay, bisessuali o con un altro orientamento sessuale minoritario, secondo quanto riportato mercoledì dall’ONS. Rispetto alla popolazione generale, la probabilità di identificarsi come LGBT+ è del 6,91% rispetto al 3,16% della popolazione intervistata. La maggioranza de* Gen Z si identifica come bisessuale, dichiarando di essere attratt* sia da uomini che da donne. Si tratta di una percentuale doppia rispetto a quella dei giovani tra i 16 e i 24 anni che si sono identificati solo come gay o lesbiche: il 4% contro il 2,11%. La situazione si ribalta però in tutte le altre fasce d’età, dove è più probabile che si identifichino come gay o lesbiche piuttosto che come bisex.

Anche la percentuale di persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni che si sono identificate come LGBT+ è stata elevata, ma è andata calando con ogni classe di età successiva. I dati del censimento mostrano una leggera prevalenza di donne tra coloro che hanno una probabilità maggiore di identificarsi come lesbiche, gay, bisessuali o di un altro orientamento sessuale, rispetto agli uomini: 3,32% rispetto al 3%. Le donne avevano anche il doppio delle probabilità di dichiararsi bisessuali rispetto agli uomini: più di due terzi, ovvero il 70,5%, delle persone che si sono identificate come bisessuali erano di sesso femminile. L’ONS ha pubblicato i primi risultati all’inizio di gennaio, quando ha rivelato che più di 250mila persone in Inghilterra e Galles si identificano come transgender.

adozioni lgbt+
La maggioranza dei giovani della Gen Z si identifica come bisessuale

Circa 1,5 milioni di persone (3,2%) si sono identificate come LGBT+, dichiarando al Censimento di essere “gay o lesbiche”, “bisessuali” o “di altro orientamento sessuale”. All’epoca, l’associazione di beneficenza Stonewall aveva salutato i risultati come un “passo avanti storico“. Nancy Kelley, direttore generale di Stonewall, ha dichiarato ora: “Negli ultimi due secoli di raccolta dati attraverso il Censimento nazionale, le persone LGBTQ+ sono state invisibili, con le storie delle nostre comunità, della nostra diversità e delle nostre vite che non sono state raccontate e tramandate a livello nazionale”. “Quello di oggi è un passo avanti storico dopo decenni di campagne di Stonewall per registrare l’orientamento sessuale e l’identità di genere nel Censimento, dipingendo finalmente un quadro accurato della variegata ‘Gran Bretagna arcobaleno‘ in cui viviamo.”

Potrebbe interessarti anche

Ellie Goulding (Instagram)
Spettacolo

Musica contro l’isolamento. Ellie Goulding: “Il palco il mio posto sicuro”

21 Marzo 2023
La cover dell'album "Bad Girl" di Donna Summer
Spettacolo

Donna Summer, la voce arcobaleno considerata “troppo erotica”

25 Marzo 2023
La Comunicazione Aumentativa Alternativa è ancora poco diffusa nelle scuole italiane
Attualità

Disabilità comunicative, parte “Popy on the Road”

24 Marzo 2023

Instagram

  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
Le persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni hanno più del doppio delle probabilità di identificarsi come LGBT+ rispetto alla media della popolazione, secondo i nuovi dati emersi da un report, che rivelano il vero quadro dell'orientamento sessuale in Gran Bretagna. Nel Censimento 2021, per la prima volta in 200 anni di raccolta dati, sono state poste alla nazione domande sull'identità di genere e sull'orientamento sessuale. Le richieste erano volontarie e sono state rivolte solo alle persone di età pari o superiore ai 16 anni, in Inghilterra e Galles.
Il Pride di Londra
I giovani e giovanissimi, comunemente racchiusi nella categoria chiamata Generazione Z, sono stati il gruppo di età con più probabilità di identificarsi come lesbiche, gay, bisessuali o con un altro orientamento sessuale minoritario, secondo quanto riportato mercoledì dall'ONS. Rispetto alla popolazione generale, la probabilità di identificarsi come LGBT+ è del 6,91% rispetto al 3,16% della popolazione intervistata. La maggioranza de* Gen Z si identifica come bisessuale, dichiarando di essere attratt* sia da uomini che da donne. Si tratta di una percentuale doppia rispetto a quella dei giovani tra i 16 e i 24 anni che si sono identificati solo come gay o lesbiche: il 4% contro il 2,11%. La situazione si ribalta però in tutte le altre fasce d'età, dove è più probabile che si identifichino come gay o lesbiche piuttosto che come bisex. Anche la percentuale di persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni che si sono identificate come LGBT+ è stata elevata, ma è andata calando con ogni classe di età successiva. I dati del censimento mostrano una leggera prevalenza di donne tra coloro che hanno una probabilità maggiore di identificarsi come lesbiche, gay, bisessuali o di un altro orientamento sessuale, rispetto agli uomini: 3,32% rispetto al 3%. Le donne avevano anche il doppio delle probabilità di dichiararsi bisessuali rispetto agli uomini: più di due terzi, ovvero il 70,5%, delle persone che si sono identificate come bisessuali erano di sesso femminile. L'ONS ha pubblicato i primi risultati all'inizio di gennaio, quando ha rivelato che più di 250mila persone in Inghilterra e Galles si identificano come transgender.
adozioni lgbt+
La maggioranza dei giovani della Gen Z si identifica come bisessuale
Circa 1,5 milioni di persone (3,2%) si sono identificate come LGBT+, dichiarando al Censimento di essere "gay o lesbiche", "bisessuali" o "di altro orientamento sessuale". All'epoca, l'associazione di beneficenza Stonewall aveva salutato i risultati come un "passo avanti storico". Nancy Kelley, direttore generale di Stonewall, ha dichiarato ora: "Negli ultimi due secoli di raccolta dati attraverso il Censimento nazionale, le persone LGBTQ+ sono state invisibili, con le storie delle nostre comunità, della nostra diversità e delle nostre vite che non sono state raccontate e tramandate a livello nazionale". "Quello di oggi è un passo avanti storico dopo decenni di campagne di Stonewall per registrare l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel Censimento, dipingendo finalmente un quadro accurato della variegata 'Gran Bretagna arcobaleno' in cui viviamo."
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto