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Home » Lifestyle » Giovanni Ciacci, primo concorrente del GF Vip 7: “Sono sieropositivo, c’è ancora stigma”

Giovanni Ciacci, primo concorrente del GF Vip 7: “Sono sieropositivo, c’è ancora stigma”

Il senese, consulente di immagine e stylist tv è il primo personaggio famoso annunciato del programma in partenza a settembre. In un'intervista a Signorini racconta la sua vita con l'HIV

Marianna Grazi
3 Agosto 2022
ciacci Gf vip hiv

Giovanni Ciacci: "Sono sieropositivo. Vi racconterò la mia storia, c'è ancor tanto stigma"

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“Sono sieropositivo“. L’annuncio è di quelli importanti, anzi le notizie sono due: Giovanni Ciacci, costumista, stylist e consulente d’immagine nato a Siena 51 anni fa è il primo concorrente annunciato per la prossima edizione, la numero 7, del Grande Fratello Vip, che inizierà a settembre. L’altro annuncio, invece, lo fa lui stesso, nell’intervista rilasciata ad Alfonso Signorini, direttore del settimanale “Chi”: “Per me non esiste un prima e un dopo la malattia. Sono sempre stato una persona solare, estroversa, casinista, curiosa e assetata della vita”, rivela Ciacci. Nonostante il carattere forte, però, “Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è un enorme stigma sociale – aggiunge l’artista –. Eppure oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con chiarezza”.

Combattere lo stigma sociale dalla Casa

Giovanni Ciacci sieropositivo
Giovanni Ciacci, costumista, consulente d’immagine, stylist e presentatore tv

E allora la Casa del GF diventa un luogo importante non solo per la fama che regala (anche a chi, come nel caso della versione vip, non ne avrebbe poi troppo bisogno), ma anche perché diventa una cassa di risonanza da cui far partire un messaggio positivo che abbatta i muri del pregiudizio. Giovanni Ciacci, dalle pagine del rotocalco, annuncia la sua importante missione: aiutare a combattere lo stigma sociale che affligge i malati di HIV. Il popolare conduttore televisivo, dopo aver rivelato la sua condizione, ci tiene però a ribadire: “Occorre dire che l’HIV riguarda tutti, al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno”. Il programma tv gli permetterà infatti di raccontare cosa voglia dire essere sieropositivi oggi, una condizione completamente diversa rispetto a 20 anni fa, soprattutto perché “Oggi non dobbiamo curare l’Aids, dobbiamo curare l’ignoranza delle persone, dobbiamo abbattere i pregiudizi che ancora vengono alzati contro chi è malato”, riflette nel corso dell’intervista a Signorini. Essere prevenuti nei confronti dei malati di HIV, è infatti un ‘male’ ben più difficile da guarire rispetto alla malattia stessa, un male culturale, che attanaglia la nostra società e che tende a isolare ancora persone che, se non rivelassero la positività, nessuno potrebbe riconoscerla. E allora questa paura e discriminazione non ha più senso di esistere.

Le cure rendono la vita assolutamente normale

Chi si cura non trasmette il contagio. Per fare ulteriore chiarezza sulla malattia il costumista afferma che con le cure disponibili, oggi, una persona sieropositiva non andrà per forza incontro alla morte. Anzi, condurrà una vita normale (addirittura è di pochi giorni fa l’annuncio della quarta persona al mondo guarita completamente dall’HIV). Con la medicina di oggi non ci si ammala più di Aids, dato che il tasso virale nel sangue viene praticamente annullato dai farmaci. Certo, si muore ancora: chi non vuole o non può curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività (ci sono purtroppo casi di cronaca conclamati in cui donne sono purtroppo decedute per essere state contagiate a loro insaputa).

Giovanni Ciacci
Giovanni Ciacci, primo concorrente famoso annunciato del GF Vip 7

“Non abbiamo più il virus dell’Hiv nel sangue. Non è più rintracciabile. Sa cosa significa questo? Significa che possiamo fare una vita come quella di qualsiasi altra persona. Possiamo avere figli senza trasmettere loro la sieropositività. Possiamo fare l’amore con il nostro compagno o la nostra compagna senza preservativo, perché non trasmettiamo più nulla. Se mi tagliassi le vene e tu entrassi in contatto con il mio sangue non ti accadrebbe nulla, semplicemente perché nel mio sangue il virus non c’è. C’è nella mia mappatura genetica, c’è se sospendo le cure, ma se mi curo non corro alcun rischio. […] Meglio non ammalarsi, è chiaro. Ma se ci si ammala non è la fine del mondo. Si può vivere bene lo stesso”.

“Una collega voleva mi impedissero di lavorare”

Giovanni ha annunciato che racconterà la sua storia dall’interno della Casa del GF Vip 7, magari svelando anche qualche aneddoto. Come quello che ha rivelato a “Chi” di Signorini, riguardo ad una – delle tante – discriminazioni subìte: “Mi hanno riferito che una mia famosa collega è andata da un direttore di rete a dirgli di non farmi lavorare perché ero malato. All’inizio mi sono sentito tradito, umiliato, inca**ato, poi mi sono detto: ‘Sai che c’è? Ti dimostrerò che posso lavorare a faccia scoperta e coglierò l’occasione di poter raggiungere tante persone che mi seguono in tv per raccontare cosa significhi essere sieropositivi oggi”.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
"Sono sieropositivo". L'annuncio è di quelli importanti, anzi le notizie sono due: Giovanni Ciacci, costumista, stylist e consulente d'immagine nato a Siena 51 anni fa è il primo concorrente annunciato per la prossima edizione, la numero 7, del Grande Fratello Vip, che inizierà a settembre. L'altro annuncio, invece, lo fa lui stesso, nell’intervista rilasciata ad Alfonso Signorini, direttore del settimanale "Chi": "Per me non esiste un prima e un dopo la malattia. Sono sempre stato una persona solare, estroversa, casinista, curiosa e assetata della vita", rivela Ciacci. Nonostante il carattere forte, però, "Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è un enorme stigma sociale – aggiunge l'artista –. Eppure oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con chiarezza".

Combattere lo stigma sociale dalla Casa

Giovanni Ciacci sieropositivo
Giovanni Ciacci, costumista, consulente d'immagine, stylist e presentatore tv
E allora la Casa del GF diventa un luogo importante non solo per la fama che regala (anche a chi, come nel caso della versione vip, non ne avrebbe poi troppo bisogno), ma anche perché diventa una cassa di risonanza da cui far partire un messaggio positivo che abbatta i muri del pregiudizio. Giovanni Ciacci, dalle pagine del rotocalco, annuncia la sua importante missione: aiutare a combattere lo stigma sociale che affligge i malati di HIV. Il popolare conduttore televisivo, dopo aver rivelato la sua condizione, ci tiene però a ribadire: "Occorre dire che l’HIV riguarda tutti, al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno”. Il programma tv gli permetterà infatti di raccontare cosa voglia dire essere sieropositivi oggi, una condizione completamente diversa rispetto a 20 anni fa, soprattutto perché "Oggi non dobbiamo curare l’Aids, dobbiamo curare l’ignoranza delle persone, dobbiamo abbattere i pregiudizi che ancora vengono alzati contro chi è malato", riflette nel corso dell'intervista a Signorini. Essere prevenuti nei confronti dei malati di HIV, è infatti un 'male' ben più difficile da guarire rispetto alla malattia stessa, un male culturale, che attanaglia la nostra società e che tende a isolare ancora persone che, se non rivelassero la positività, nessuno potrebbe riconoscerla. E allora questa paura e discriminazione non ha più senso di esistere.

Le cure rendono la vita assolutamente normale

Chi si cura non trasmette il contagio. Per fare ulteriore chiarezza sulla malattia il costumista afferma che con le cure disponibili, oggi, una persona sieropositiva non andrà per forza incontro alla morte. Anzi, condurrà una vita normale (addirittura è di pochi giorni fa l'annuncio della quarta persona al mondo guarita completamente dall'HIV). Con la medicina di oggi non ci si ammala più di Aids, dato che il tasso virale nel sangue viene praticamente annullato dai farmaci. Certo, si muore ancora: chi non vuole o non può curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività (ci sono purtroppo casi di cronaca conclamati in cui donne sono purtroppo decedute per essere state contagiate a loro insaputa).
Giovanni Ciacci
Giovanni Ciacci, primo concorrente famoso annunciato del GF Vip 7
"Non abbiamo più il virus dell’Hiv nel sangue. Non è più rintracciabile. Sa cosa significa questo? Significa che possiamo fare una vita come quella di qualsiasi altra persona. Possiamo avere figli senza trasmettere loro la sieropositività. Possiamo fare l’amore con il nostro compagno o la nostra compagna senza preservativo, perché non trasmettiamo più nulla. Se mi tagliassi le vene e tu entrassi in contatto con il mio sangue non ti accadrebbe nulla, semplicemente perché nel mio sangue il virus non c’è. C’è nella mia mappatura genetica, c’è se sospendo le cure, ma se mi curo non corro alcun rischio. […] Meglio non ammalarsi, è chiaro. Ma se ci si ammala non è la fine del mondo. Si può vivere bene lo stesso".

"Una collega voleva mi impedissero di lavorare"

Giovanni ha annunciato che racconterà la sua storia dall'interno della Casa del GF Vip 7, magari svelando anche qualche aneddoto. Come quello che ha rivelato a "Chi" di Signorini, riguardo ad una – delle tante – discriminazioni subìte: "Mi hanno riferito che una mia famosa collega è andata da un direttore di rete a dirgli di non farmi lavorare perché ero malato. All’inizio mi sono sentito tradito, umiliato, inca**ato, poi mi sono detto: ‘Sai che c’è? Ti dimostrerò che posso lavorare a faccia scoperta e coglierò l’occasione di poter raggiungere tante persone che mi seguono in tv per raccontare cosa significhi essere sieropositivi oggi".
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