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Home » Lifestyle » Giada Luppi, una “Rotta” in musica e campionessa sulle rotelle. “Pattinare fa parte della mia vita, il canto da sfogo a necessità”

Giada Luppi, una “Rotta” in musica e campionessa sulle rotelle. “Pattinare fa parte della mia vita, il canto da sfogo a necessità”

Col singolo di esordio, in collaborazione con Ignazio Boschetto de Il Volo e il manager Michele Torpedine, fa il suo ingresso in quella che spera divenga la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Ma intanto la 18enne si laurea campionessa del mondo sui pattini a rotelle. "Sogno di cantare e pattinare insieme, perché no? Gareggerò ancora per pochi anni, poi la mia vita sarà musica"

Marianna Grazi
4 Ottobre 2021
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Ritmo e musicalità, di certo, non le mancano. Si può dire anzi che li abbia nel sangue. Sulla pista, con i pattini ai piedi, danza leggiadra tra le note. Ma la musica è una compagna che si porta dietro anche a casa e in sala di registrazione, dove va in scena l’altra sua passione, quella per il canto. “Pattino dall’età di cinque anni e studio canto da quella di dodici“, racconta la talentosa Giada Luppi, 18enne di Crespellano-Valsamoggia, in provincia di Bologna. “Pattinare fa parte della mia vita, mentre il canto è partito come uno sfogo e poi è diventato una necessità, qualcosa di cui non posso fare a meno”. Due amori che in lei si conciliano alla perfezione. Come dimostrano in pista e la recente uscita del suo primo singolo, “La Rotta”.

 

 

Campionessa di pattinaggio a rotelle

 

Gemma Luppi durante una gara

 Nella sua bacheca spiccano due ori Europei, nel 2019 e l’ultimo un mese fa in casa, a Riccione, e due argenti iridati, oltre a cinque titoli ai campionati italiani. Ma soprattutto Giada Luppi, da domenica 3 ottobre, è campionessa mondiale junior nel programma libero singolo ai Campionati del Mondo di pattinaggio artistico che si stanno svolgendo ad Asunciòn, in Paraguay, da mercoledì 29 settembre a sabato 9 ottobre 2021. Una carriera strabiliante per la giovanissima pattinatrice emiliana, che nella capitale sudamericana ha sbaragliato la concorrenza con 69,88 punti, oltre venti lunghezze rispetto alla seconda classificata, imponendosi sulle note di “Never Tears Us Apart”. Capacità artistiche, forza, leggiadria: un mix perfetto che le ha permesso in questi anni di imporsi a livello nazionale e internazionale. Sempre a ritmo di musica, che non manca mai nei suoi allenamenti: “(Ascolto) tantissimo soul, quindi Aretha Franklin, Withney Houston, Alicia Keys, ma anche Giorgia, Mia Martini, Mina, Alex Britti”, spiega.

Tra i suoi modelli, per la 18enne che sogna un futuro nello spettacolo, c’è naturalmente anche Paola Fraschini, la pattinatrice che a Sanremo 2021 ha accompagnato il brano “Musica Leggerissima, di Colapesce e Dimartino, con le sue evoluzioni. “Vedere un’icona sportiva come lei sul palco dell’Ariston è stato motivo di grande orgoglio per tutte noi – ammette Giada – Paola è uscita dal mondo del pattinaggio, carica di titoli mondiali, per dedicarsi alla carriera di performer nel Cirque du Soleil, quindi qui in Italia l’abbiamo persa un po’ di vista perché era sempre in giro per il mondo. Ritrovarla al Festival è stata una sorpresa”.
E chissà che, tra qualche anno, anche Luppi non possa esibirsi – nel suo caso anche cantando – su un palco importante. Sul futuro, infatti, ha le idee chiare: “Gareggerò ancora pochi anni perché penso di aver già dedicato tanto della mia vita al pattinaggio e vorrei dedicarmi completamente alla musica“. Ma non appenderà i pattini al chiodo: come si vede nel video del suo primo singolo, pattinare e cantare non sono attività incompatibili e anche la campionessa vorrebbe portare avanti queste due passioni, sul modello della stella del R&B Usher.

Cantante per sfogo, “ora una necessità”

 

Il canto è entrato nella vita di Giada quando aveva 12 anni, inizialmente come sfogo, poi sempre più una necessità. “È qualcosa di cui non posso fare a meno“.

E così le sue giornate da anni si dividono tra lo studio e le prove canore e gli esercizi in pista, rincorrendo il suo sogno di cui ha già tracciato “La rotta”. È questo il titolo del suo primo singolo, che l’ha già lanciata in radio e sulle piattaforme streaming, nato dalla collaborazione con Ignazio Boschetto de Il Volo e il manager Michele Torpedine. Il pezzo, prodotto proprio dai due assieme a Bruno Farinelli, batterista del Volo e figlio dell’indimenticato Piergiorgio Farina, è un allegro invito a riappropriarsi della propria vita dopo un periodo difficile e, spiega Luppi, “può contribuire ad alleviare lo stress dei tempi”.

Ma per Giada Luppi questo non è il primo esordio nel mondo dello spettacolo.

Nel 2014, infatti, si è esibita a “Tu sì que vales” il talent show di Canale 5, danzando coi suoi pattini su un brano di Adele: “Avevo undici anni. Ho presentato un pezzo di Mariah Carey, per cui ho una vera fissazione, ma gli autori me l’hanno poi cambiato con quello di Adele”.

Poi, nel 2019, a Sanremo Young, “Ho fatto un provino e sono arrivata davanti alla commissione e alla Clerici, ma non ho passato l’ultima fase”. Tanti passi che l’hanno portata fino ad oggi, fino alla pubblicazione del suo primo singolo. Il primo di una lunga serie, ci racconta, perché oltre a cantare Luppi è anche autrice dei suoi pezzi e dice di averne nel cassetto almeno sessanta. Come tutti i giovani che si avviano verso la carriera artistica anche lei ha un modello a cui ispirarsi e con cui, perché no, duettare: “Il mio idolo è Mina e il sogno più grande sarebbe quello di farlo con lei, ma anche con due artisti uomini che stimo moltissimo come Mengoni e Ramazzotti“.

Il video de “La Rotta”

 

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"Ve lo risparmio ragazzi, non è proprio il mio forte" ha risposto l
  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
Ritmo e musicalità, di certo, non le mancano. Si può dire anzi che li abbia nel sangue. Sulla pista, con i pattini ai piedi, danza leggiadra tra le note. Ma la musica è una compagna che si porta dietro anche a casa e in sala di registrazione, dove va in scena l'altra sua passione, quella per il canto. "Pattino dall’età di cinque anni e studio canto da quella di dodici", racconta la talentosa Giada Luppi, 18enne di Crespellano-Valsamoggia, in provincia di Bologna. "Pattinare fa parte della mia vita, mentre il canto è partito come uno sfogo e poi è diventato una necessità, qualcosa di cui non posso fare a meno". Due amori che in lei si conciliano alla perfezione. Come dimostrano in pista e la recente uscita del suo primo singolo, "La Rotta".    

Campionessa di pattinaggio a rotelle

 
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 Nella sua bacheca spiccano due ori Europei, nel 2019 e l’ultimo un mese fa in casa, a Riccione, e due argenti iridati, oltre a cinque titoli ai campionati italiani. Ma soprattutto Giada Luppi, da domenica 3 ottobre, è campionessa mondiale junior nel programma libero singolo ai Campionati del Mondo di pattinaggio artistico che si stanno svolgendo ad Asunciòn, in Paraguay, da mercoledì 29 settembre a sabato 9 ottobre 2021. Una carriera strabiliante per la giovanissima pattinatrice emiliana, che nella capitale sudamericana ha sbaragliato la concorrenza con 69,88 punti, oltre venti lunghezze rispetto alla seconda classificata, imponendosi sulle note di "Never Tears Us Apart". Capacità artistiche, forza, leggiadria: un mix perfetto che le ha permesso in questi anni di imporsi a livello nazionale e internazionale. Sempre a ritmo di musica, che non manca mai nei suoi allenamenti: "(Ascolto) tantissimo soul, quindi Aretha Franklin, Withney Houston, Alicia Keys, ma anche Giorgia, Mia Martini, Mina, Alex Britti", spiega.

Tra i suoi modelli, per la 18enne che sogna un futuro nello spettacolo, c'è naturalmente anche Paola Fraschini, la pattinatrice che a Sanremo 2021 ha accompagnato il brano "Musica Leggerissima, di Colapesce e Dimartino, con le sue evoluzioni. "Vedere un'icona sportiva come lei sul palco dell’Ariston è stato motivo di grande orgoglio per tutte noi – ammette Giada – Paola è uscita dal mondo del pattinaggio, carica di titoli mondiali, per dedicarsi alla carriera di performer nel Cirque du Soleil, quindi qui in Italia l'abbiamo persa un po' di vista perché era sempre in giro per il mondo. Ritrovarla al Festival è stata una sorpresa". E chissà che, tra qualche anno, anche Luppi non possa esibirsi – nel suo caso anche cantando – su un palco importante. Sul futuro, infatti, ha le idee chiare: "Gareggerò ancora pochi anni perché penso di aver già dedicato tanto della mia vita al pattinaggio e vorrei dedicarmi completamente alla musica". Ma non appenderà i pattini al chiodo: come si vede nel video del suo primo singolo, pattinare e cantare non sono attività incompatibili e anche la campionessa vorrebbe portare avanti queste due passioni, sul modello della stella del R&B Usher.

Cantante per sfogo, "ora una necessità"

  Il canto è entrato nella vita di Giada quando aveva 12 anni, inizialmente come sfogo, poi sempre più una necessità. "È qualcosa di cui non posso fare a meno".

E così le sue giornate da anni si dividono tra lo studio e le prove canore e gli esercizi in pista, rincorrendo il suo sogno di cui ha già tracciato "La rotta". È questo il titolo del suo primo singolo, che l'ha già lanciata in radio e sulle piattaforme streaming, nato dalla collaborazione con Ignazio Boschetto de Il Volo e il manager Michele Torpedine. Il pezzo, prodotto proprio dai due assieme a Bruno Farinelli, batterista del Volo e figlio dell’indimenticato Piergiorgio Farina, è un allegro invito a riappropriarsi della propria vita dopo un periodo difficile e, spiega Luppi, "può contribuire ad alleviare lo stress dei tempi".

Ma per Giada Luppi questo non è il primo esordio nel mondo dello spettacolo. Nel 2014, infatti, si è esibita a "Tu sì que vales" il talent show di Canale 5, danzando coi suoi pattini su un brano di Adele: "Avevo undici anni. Ho presentato un pezzo di Mariah Carey, per cui ho una vera fissazione, ma gli autori me l’hanno poi cambiato con quello di Adele". Poi, nel 2019, a Sanremo Young, "Ho fatto un provino e sono arrivata davanti alla commissione e alla Clerici, ma non ho passato l’ultima fase". Tanti passi che l'hanno portata fino ad oggi, fino alla pubblicazione del suo primo singolo. Il primo di una lunga serie, ci racconta, perché oltre a cantare Luppi è anche autrice dei suoi pezzi e dice di averne nel cassetto almeno sessanta. Come tutti i giovani che si avviano verso la carriera artistica anche lei ha un modello a cui ispirarsi e con cui, perché no, duettare: "Il mio idolo è Mina e il sogno più grande sarebbe quello di farlo con lei, ma anche con due artisti uomini che stimo moltissimo come Mengoni e Ramazzotti".

Il video de "La Rotta"

 
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