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Home » Lifestyle » Gigi Hadid: “Sono privilegiata, un prodotto del nepotismo”

Gigi Hadid: “Sono privilegiata, un prodotto del nepotismo”

La modella, 27 anni, in un'intervista a The Times ha detto di essere consapevole che parte del suo successo è dovuto alla fama dei suoi genitori

Marianna Grazi
10 Marzo 2023
Gigi Hadid dichiara di essere una 'nepo baby'

Gigi Hadid dichiara di essere una 'nepo baby'

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Accade raramente, ma quando accade fa notizia: dichiarare di essere una persona privilegiata è un piccolo gesto di consapevolezza che spesso è molto apprezzato dai propri fan. E sarà così, sicuramente, anche nel caso di Gigi Hadid, che in un’intervista ha ammesso di essere una ‘nepo baby‘. Non che la supermodella 27enne abbia bisogno di altra fama, certo, ma proprio per questo ogni tanto un ‘bagno di umiltà’ non può che giovare alla propria immagine. E che sia tutto costruito o meno, per questa volta, poco importa.

Gigi Hadid: “Sono una  privilegiata”

Gigi Hadid al Met Gala 2022
Gigi Hadid al Met Gala 2022 (Evan Agostini Associated Press)

La bellissima Gigi, all’anagrafe Jelena Noura Hadid, che una volta schivava le telecamere mentre sua madre litigava con Lisa Rinna nel reality “The Real Housewives of Beverly Hills”, ha ammesso in un’intervista al London Times che “Tecnicamente sono una figlia del nepotismo”. “I miei genitori si sono realizzati partendo dal nulla”, spiega la primogenita del manager immobiliare palestinese Mohamed Hadid e dell’ex modella olandese Yolanda Foster, che ha trascorso 15 anni a sfilare a Parigi, Milano, New York e Los Angeles per poi recitare in “RHOBH” dal 2012 al 2016. “Tecnicamente sono una ‘nepo baby'”, aggiunge la 27enne, che è oggi una delle top model più pagate al mondo, insieme alla sorella Bella Hadid. Ha conquistato le copertine di tutte le più importanti riviste di moda, sfilando per i principali marchi di lusso, tra cui Tom Ford, Prada e Chanel. Suo padre è l’uomo dietro la tenuta di Beverly Hills che, nel 2021, è stata quotata 250 milioni di dollari, la proprietà residenziale più costosa della contea di Los Angeles mai messa sul mercato. “Ho sempre riconosciuto di venire da una condizione di privilegio“, ha ammesso Hadid, che riconosce anche quei suoi limiti che, se non fosse stata appunto la “figlia di”, probabilmente l’avrebbero resa solo una tra le tante: “Non penso di essere la persona più bella del mondo. Un po’ di botox potrebbe probabilmente aiutare, ma non sono così ossessionata”.

L’azienda di abbigliamento in cashemere

La stessa Gigi Hadid dà il merito alla sua famiglia per averle sempre cercato di trasmettere i giusti valori. “Mi hanno detto: ‘Solo perché hai genitori di successo non vuol dire che non dovresti entrare nel mondo del lavoro cercando di essere la più gentile e diligente possibile'”. La supermodella ha recentemente lanciato la propria azienda, un marchio di lusso in cashmere chiamato Guest in Residence, che vende “polo rimpicciolite” in cashmere rosa a 195 dollari e pantaloni abbinati a 415 dollari. Ed è pronta a sostituire Alexa Chung nel ruolo di presentatrice televisiva del concorso di moda di Netflix “Next in Fashion”.

Gigi Hadid è tra le top model più pagate al mondo con la sorella Bella Hadid

Che significa “Nepo baby”

Il termine ‘Nepo baby’, abbreviazione di nepotismo, è diventato popolare sui social media alla fine dell’anno scorso, dopo che una storia di copertina del New York Magazine, “The Year of the Nepo Baby”, è arrivata in edicola per presentare “Una guida definitiva al regno dei nepo di Hollywood”, una sorta di mappa delle star dello spettacolo che sono figli e figlie di personaggi affermati. Questo modo di dire si è diffuso in particolare nelle conversazioni sui meriti delle celebrità con famiglie famose alle spalle. L’elenco comprendeva l’emergente Jackson White, che ha recitato in “Tell Me Lies” al fianco della madre, Katey Sagal; Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, che si è opposta pubblicamente al termine “nepo baby” in diverse occasioni; e Maya Hawke, che ha recitato in “Stranger Things” ed è figlia di Ethan Hawke e Uma Thurman. Ma tra i più noti ‘figli di‘ ci sono anche Gwyneth Paltrow, Kate Hudson, Jamie Lee Curtis, Dan Levy, Hailey Bieber e Kaia Gerber.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Accade raramente, ma quando accade fa notizia: dichiarare di essere una persona privilegiata è un piccolo gesto di consapevolezza che spesso è molto apprezzato dai propri fan. E sarà così, sicuramente, anche nel caso di Gigi Hadid, che in un'intervista ha ammesso di essere una 'nepo baby'. Non che la supermodella 27enne abbia bisogno di altra fama, certo, ma proprio per questo ogni tanto un 'bagno di umiltà' non può che giovare alla propria immagine. E che sia tutto costruito o meno, per questa volta, poco importa.

Gigi Hadid: "Sono una  privilegiata"

Gigi Hadid al Met Gala 2022
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L'azienda di abbigliamento in cashemere

La stessa Gigi Hadid dà il merito alla sua famiglia per averle sempre cercato di trasmettere i giusti valori. "Mi hanno detto: 'Solo perché hai genitori di successo non vuol dire che non dovresti entrare nel mondo del lavoro cercando di essere la più gentile e diligente possibile'". La supermodella ha recentemente lanciato la propria azienda, un marchio di lusso in cashmere chiamato Guest in Residence, che vende "polo rimpicciolite" in cashmere rosa a 195 dollari e pantaloni abbinati a 415 dollari. Ed è pronta a sostituire Alexa Chung nel ruolo di presentatrice televisiva del concorso di moda di Netflix "Next in Fashion".
Gigi Hadid è tra le top model più pagate al mondo con la sorella Bella Hadid

Che significa "Nepo baby"

Il termine 'Nepo baby', abbreviazione di nepotismo, è diventato popolare sui social media alla fine dell'anno scorso, dopo che una storia di copertina del New York Magazine, "The Year of the Nepo Baby", è arrivata in edicola per presentare "Una guida definitiva al regno dei nepo di Hollywood", una sorta di mappa delle star dello spettacolo che sono figli e figlie di personaggi affermati. Questo modo di dire si è diffuso in particolare nelle conversazioni sui meriti delle celebrità con famiglie famose alle spalle. L'elenco comprendeva l'emergente Jackson White, che ha recitato in "Tell Me Lies" al fianco della madre, Katey Sagal; Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, che si è opposta pubblicamente al termine "nepo baby" in diverse occasioni; e Maya Hawke, che ha recitato in "Stranger Things" ed è figlia di Ethan Hawke e Uma Thurman. Ma tra i più noti 'figli di' ci sono anche Gwyneth Paltrow, Kate Hudson, Jamie Lee Curtis, Dan Levy, Hailey Bieber e Kaia Gerber.
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