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Giochi virtuali come sport inclusivi: primo accordo tra Esport e Comitato Paralimpico

L’intesa porterà gli esports a essere riconosciuti in Italia perché rappresentano una delle principali forme di inclusione e integrazione sociale, che non conoscono limitazione di genere o barriere per disabili

di MAURIZIO COSTANZO -
28 agosto 2022
esports-inthera-gaming

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Riuscire a piazzare le proprie iniziali in cima alla classifica di Pacman o Tetris negli anni ‘80 era motivo di vanto con i propri amici. Poi è venuto il tempo delle sfide davanti ai cabinati che a colpi di gettoni vedevano sfidarsi i ragazzini del quartiere e i vari maghi del joystick. Oggi anche i cabinati sono finiti in soffitta, sostituiti prima dai computer e poi dalle console, Playstation e Xbox su tutti.
Giochi virtuali come sport inclusivi: primo accordo tra Esport e Comitato Paralimpico

Giochi virtuali come sport inclusivi: primo accordo tra Esport e Comitato Paralimpico

La passione, e l’ambizione, è però rimasta la stessa, ma per aggiudicarsi il podio non basta più avere la meglio sull’amico di turno, perché il confronto ora è con giocatori da ogni parte del mondo su cui occorre prevalere. E così i videogiochi non sono più un semplice passatempo, ma un’attività con tanto di allenamenti, organizzazione, studio e disciplina. Per quasi ogni disciplina esistono tornei e campionati dove si confrontano club, squadre e team. Ora diventano qualcosa di più: è stato siglato infatti il un accordo tra Esport e Comitato Paralimpico per lo sviluppo degli sport virtuali ritenuti strumento di inclusione e integrazione sociale. Un altro passo avanti dunque, per la promozione degli esports in Italia. Comitato promotore e-sports del Coni con questo accordo col Comitato italiano paralimpico punta a incrementare e diffondere la pratica delle discipline e-sportive, con particolare riguardo agli sport simulati. Già a gennaio tra Comitato promotore e Coni c’era stato un primo protocollo d’intesa, ma ora si è ufficialmente sottoscritto l’apertura del Coni al settore del videogioco competitivo. I due comitati hanno posto le basi per portare a un riconoscimento degli esports su più livelli in Italia della cultura del videogioco educativo e responsabile. Come ha spiegato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico: “Si tratta di un investimento sul futuro del movimento paralimpico italiano”.
Giochi virtuali come sport inclusivi: primo accordo tra Esport e Comitato Paralimpico

Giochi virtuali come sport inclusivi: primo accordo tra Esport e Comitato Paralimpico

Per riuscirci si pensa anche a un’attività di formazione tecnica, arbitrale e dirigenziale. Del resto gli esports sono fenomeno in grande crescita in Italia e nel mondo, rappresentano una delle principali forme di inclusione e integrazione sociale, che non conoscono limitazione di genere o barriere: l’individuo digitale che ci gioca può essere normodotato o diversamente abile. L’accordo siglato lo scorso 2 agosto scorso tra il Comitato Italiano Paralimpico per incrementare e diffondere la pratica delle discipline esportive, e il Comitato Promotore Esports Italia, incaricato di gestire in Italia gli Sport Virtuali dal Coni, segna dunque un passo fondamentale. Si tratta di un primo passo ufficiale che portano gli “Sport Virtuali” verso la costituzione di un’organizzazione strutturale, disciplinata e competitiva, purché in linea coi principi etici e morali dell’attività sportiva.
Edoardo e mamma Donatella al computer

Giochi virtuali come sport inclusivi: primo accordo tra Esport e Comitato Paralimpico (nella foto, Emanuele e mamma Donatella al computer)

Spiega il presidente Michele Barbone: Siamo felici di vedere che un ente così importante, come il Comitato Italiano Paralimpico, sostenga quelli che sono i progetti e le idee future del Comitato Esports.” A questo punto: “Diffondere una cultura del videogioco sportivo responsabile, con particolare attenzione all’equilibrio psicofisico degli appassionati e all’educazione al rispetto delle regole, specialmente in ambito scolastico e sociale” rende “indispensabile formare le figure tecniche richieste da questo tipo di attività sportiva: allenatori, direttori sportivi, arbitri, tecnici di installazione e gestione hardware e software, giocatori a partire dal livello dilettantistico, giocatori semi-professionisti e professionisti ed organizzatori di eventi”. “Sono molto soddisfatto – ha detto Michele Barbone - poiché le opportunità generate da questo accordo siglato saranno molteplici, a fronte anche dell’impegno, della profusione e della formazione che andrà fatta per la disciplina E-Sportiva Italiana. Siamo felici di vedere che un ente così importante, come il Comitato Italiano Paralimpico, sostenga quelli che sono i progetti e le idee future del Comitato E-Sports”.