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Osvaldo Neirotti, l'artista che dipinge sui fusti di piante vive come fossero la tela di un quadro

Oggi è la Giornata nazionale degli alberi. "Un modo per salvaguardarli? Colorandoli per mandare messaggi sociali e di tutela ambientale"

di ELSA TOPPI -
21 novembre 2022
Il 21 novembre ricorre la Giornata Nazionale degli alberi

Il 21 novembre ricorre la Giornata Nazionale degli alberi

Il 21 novembre è la Giornata Nazionale degli Alberi e vale la pena ricordare che gli alberi non sono componenti di arredo urbano ma esseri viventi. Parte attiva del nostro ambiente e della nostra cultura. Da sempre il loro valore simbolico è espressione di vita e saggezza. Eppure chi di noi sa quanti alberi ci sono intorno alle nostre case o lungo le vie principali delle nostre città? Forse nessuno. Fermi ai semafori, seduti nelle nostre automobili, li guardiamo distrattamente. O, peggio ancora, sono oggetto di gesti di inciviltà assoluta. Infondo inciviltà e indifferenza, due facce della stessa medaglia. C’è invece chi degli alberi ne fa vessilli. E lo fa per catturare l’attenzione di quegli occhi distratti. Li rende ambasciatori di messaggi. E’ il caso di Osvaldo Neirotti, che dipinge sui fusti di alberi vivi come fossero la tela di un quadro. E così l’arte li celebra e gli riconferisce la visibilità e la sacralità che spetta loro.
L'artista Osvaldo Neirotti

L'artista Osvaldo Neirotti

Quando era bambino, questo artista torinese, cofondatore del movimento GoArtfactory, considerava gli alberi degli amici speciali e maestosi “qualcosa al di sopra della nostra portata di esseri umani” dice. L’idea di dipingere gli alberi è venuta dall’amore che questo artista nutre per l’ambiente. “Difficilmente gente come me potrà salvare l’Amazzonia – incalza Neirotti -. I grandi progetti ambientali li possono fare i governi. Ma noi artisti possiamo fare qualcosa”. Tutto nasce quasi per gioco. “Se chiedo a un milanese o a un torinese quanti alberi ci sono in piazza Duomo o in Piazza Castello, non sanno rispondere. Allora ho pensato voglio trovare il modo affinché gli alberi vengano notati, perché se non vediamo il mondo che ci circonda come possiamo salvaguardarlo?".
Osvaldo Neirotti dipinge sui fusti di alberi vivi come fossero la tela di un quadro

Osvaldo Neirotti dipinge sui fusti di alberi vivi come fossero la tela di un quadro

Osvaldo Neirotti è l’unico al mondo che li pulisce dallo smog e li dipinge con materiali curanti. “Come prima cosa li spazzolo per togliere il Pm10 – spiega -. Poi applico un antiparassitario a base di calce, con l’aggiunta di latte, farina e pigmenti naturali”. Dopo qualche anno il colore va via e i fusti tornano come prima. Ma intanto questi alberi colorati compiono dei piccoli miracoli. La gente li nota, se ne prende cura e, spesso e volentieri, si da appuntamento lì. “C’è un albero che si chiama 'Emozioni' – racconta Osvaldo -. Ogni settimana la cassiera della banca vicina esce e taglia l’erba attorno all’arbusto. E’ diventato un ritrovo per anziani”. Non tutti accolgono con favore l’iniziativa di questo cinquantenne torinese. Ma è capitato che qualche scettico si sia ravveduto strada facendo. “Quando dipinsi l’albero 'Barrito', per denunciare la decisione presa da due paesi africani di liberalizzare il mercato di avorio, una signora di un palazzo lì davanti mi disse che ero matto. La domenica dopo, quando la incontrai, mi confessò che si era sbagliata perché in 40 anni che abitava lì non sapeva nemmeno ci fosse quell’albero e invece, da quando l’ho dipinto, si ferma ogni volta a guardarlo”.
Uno degli alberi dipinti dall'artista Osvaldo Neirotti

Uno degli alberi dipinti dall'artista Osvaldo Neirotti

Celebri gli alberi dipinti come mozziconi di sigarette per denunciare l’incivile abitudine di gettarli a terra. “Adesso attorno agli alberi nessuno li getta più” racconta Neirotti. C’è un’opera anche in onore di Adriano Celentano, il primo a parlare di ambiente, 30 anni fa" continua l'artista. Un particolare comune a tutti è che Osvaldo lascia sempre delle parti del fusto non colorate. Come se fosse l’albero stesso a raccontare ogni storia. Bisogna solo mettersi in ascolto.
Gli alberi colorati di Osvaldo Neirotti

Gli alberi colorati di Osvaldo Neirotti

Le opere di Neirotti non narrano solo di ambiente ma anche di inclusione e rispetto delle diversità. In piazza Massaua ci sono i due alberi ("Adamo ed Eva") che compongono, assieme alla panchina arcobaleno dell’artista Rosalba Castelli, l’opera a più mani dedicata al Gay Pride. “Dobbiamo superare il concetto dei sessi e del genere definito. I tempi sono maturi per aprire le menti” chiosa l’artista. Davanti alla stazione di Porta Nuova, invece, c’è l’albero della Shoah. Sul tronco bianco, avvolto da un filo spinato, c’è scritto in grande il numero del binario 17 da cui partivano i treni pieni di ebrei da deportare. Alle donne, Osvaldo ha dedicato un albero a forma di mimosa, in corso Telesio a Torino, con tutte le lettere dell’alfabeto. I quattro alberi ("Guerra", "Memoria", "Cultura" e "Futuro") che sono davanti la scuola Anna Frank, invece, raccontano la storia dell’edificio che fu area di postazione antiaerea durante la seconda Guerra mondiale. Oggi questa scuola è espressione di multietnicità ma è il risultato di un percorso storico. “I bambini delle elementari portano i genitori davanti agli alberi e spiegano loro il significato che c’è dietro” racconta Osvaldo.
L'albero della della Shoah di Osvaldo Neirotti

L'albero della della Shoah di Osvaldo Neirotti

Non tutti sanno che il nodo e le barchette blu, che simboleggiano la Giornata nazionale contro il bullismo, sono state inventate proprio da questo artista torinese. “Il bullismo è un po’ questo, sia per chi lo subisce che per chi deve contrastarlo: ci si sente persi, in balia delle onde” dice. E a Rivoli ha dedicato un albero a Michele Ruffino, il 17enne suicida, vittima di bullismo. Gli alberi di Osvaldo Neirotti sono a Torino, Milano, Rivoli, Parma e in altre città italiane. Il 30 novembre inizierà il restyling di una intera piazza con 18 alberi a favore della scuola materna ed elementare Don Milani di Ivrea. “Una zona e un contesto un po’ complicati” dice l’artista. L’anfiteatro in questa piazza era stato realizzato da Olivetti nel quartiere Bellavista. Ad ogni albero verrà dato il nome di un alunno.