Giulio compie 11 anni proprio oggi 29 giugno: è il bambino con un’intelligenza superiore alla media che tra quattro anni potrebbe essersi già diplomato. E’ il primo caso in Italia.
Giulio è un ragazzino che ha appena terminato le scuole elementari a Galatone, nel Leccese. Nonostante l’età anagrafica, la sua vita è già diventata quella di un grande nel corpo di un ragazzino.
Giulio è, infatti, un bambino Asperger e la sua plusdotazione intellettiva lo ha portato, fin da piccolo, a preferire l’informatica rispetto a giocare con le macchinine o a pallone. Dietro ai capelli ricci e agli occhiali da vista si cela un quoziente intellettivo di 146, un vero genio.
Il giovane salentino ha intrapreso un percorso di studi che gli permetterà di diplomarsi con largo anticipo rispetto ai coetanei, grazie a un protocollo d’intesa tra la sua scuola elementare, l’istituto comprensivo Polo 1 di Galatone, e la scuola superiore Enrico Medi della stessa città.
“A settembre ho cominciato un percorso nella scuola superiore. Ero un po’ spaventato, ma anche felice” racconta al “Corriere della Sera”.
Poi l’undicenne aggiunge: “Mi hanno accolto tutti benissimo, anche se i ragazzi del quinto anno erano straniti nel vedere un bambino che sedeva al loro stesso banco”.
“Ai miei compagni delle elementari, invece, ho detto che non sono più intelligente di loro, sono soltanto diverso. E che ho bisogno di fare questo progetto”, aggiunge.
Giulio è il primo bambino in Italia ad aver intrapreso un piano didattico personalizzato presso un istituto superiore, che gli permetterà, pur frequentando regolarmente le medie nei prossimi tre anni, di seguire ore di algebra previste nel biennio delle superiori.
L’informatica, la grande passione di Giulio
Il sogno di Giulio è diventare un ingegnere informatico o un programmatore e in futuro vorrebbe aprire un’azienda tutta sua.
La passione per l’informatica, come ha raccontato la mamma Michela al “Corriere della Sera”, la coltiva da quando era molto piccolo.
“A tre anni comprò, insieme a suo nonno, un pannello solare. Eravamo esterrefatti quando seppe alimentarlo da solo. A quattro, invece, lo vidi per la prima volta leggere le etichette nei supermercati” dice la mamma.
Poi prosegue: “A cinque cambiava i sistemi operativi” dice la mamma. E precisa: “Ma non era un bambino sereno: a sei ha chiesto aiuto”.
Grazie ad Annamaria Manni, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, nel 2018, Giulio ha scoperto di avere l’Asperger.
“Con la diagnosi ha finalmente dato un nome al suo modo di essere. Così, con il supporto della dottoressa Manni, ma anche degli insegnanti, a piccoli passi ha imparato a stare con gli altri. E adesso è un undicenne che gioca a basket e suona la batteria” racconta ancora la mamma.
L’undicenne è, ovviamente, l’orgoglio di mamma Michela e di papà Amedeo. “In casa, ogni tanto ci sentiamo spaesati perché vediamo pensare e fare a nostro figlio cose per noi inimmaginabili” dicono i genitori.
“Come Giulio ci sono tanti ragazzi plusdotati. A loro vogliamo lanciare un messaggio e dire che ci sono tante strade, come quella che il nostro bambino sta percorrendo. La società e la scuola hanno gli strumenti per rispondere alle loro esigenze” conclude la mamma.
Asperger, che cosa è
Il nome di questa “sindrome” deriva dal pediatra austriaco Hans Asperger, che intorno alla metà del Novecento, fu il primo a teorizzare una malattia studiando bambini con difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione, ma spesso dotati di una capacità di appassionarsi a un tema o a una materia specifica con grande trasporto.
È definita come un disturbo pervasivo dello sviluppo e rientra tra i disturbi dello spettro autistico. Chi soffre di questa sindrome si distinguerà per una gestualità, oltre che per dei comportamenti, spesso ripetitivi e rituali a volte apparentemente privi di utilità.
Non è così semplice comprendere se una persona ne soffre. Determinati comportamenti, infatti, non sono così codificabili, anche se le linee guida descrivono le persone che soffrono di questo disturbo come affette da un ritardo nella maturità e nel pensiero sociale, con difficoltà nell’interazione con gli altri.
Chi ne soffre potrebbe sviluppare un interesse insolito e molto intenso per un determinato argomento, fino a diventarne un vero esperto. L’Asperger, inoltre, vissuto in età adulta aumenta le possibilità nell’individuo di sviluppare stati depressivi e di ansia.