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Home » Lifestyle » Il genitore ideale? Un figlio su due lo vorrebbe paziente e simpatico, con le mamme in cucina

Il genitore ideale? Un figlio su due lo vorrebbe paziente e simpatico, con le mamme in cucina

L’indagine dell’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group ha raccolto il punto di vista dei ragazzi confrontandolo con quello dei familiari più stretti

Maurizio Costanzo
14 Settembre 2022
genitori e figli

Genitori e figli

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Doverosa premessa: se un giorno comparisse su un giornale un annuncio di lavoro di questo tipo – “Cercasi personale per un impiego che richiede disponibilità 24 ore al giorno, nessuna retribuzione a fronte di tutta una serie infinita di levatacce e nottatacce; turni notturni probabilissimi, straordinari non pagati e possibilità di ferie totalmente escluse” – nessuno si sognerebbe mai di prenderlo minimamente in considerazione. Nella realtà, invece, a quell’annuncio rispondono tutte le coppie, peraltro con gioia, nel momento in cui, decidendo di avere un bambino, iniziano il difficile mestiere di genitori. Ma una volta che quel bebè nasce e cresce, almeno è contento e soddisfatto di mamma e papà? E viceversa, i capifamiglia sono felici dei loro pargoli? Per saperlo, ora che si torna a scuola e a una quotidianità che tanto assomiglia all’era pre-Covid, l’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group, con la collaborazione scientifica Bva-Doxa, ha pensato bene di intervistare i ragazzi, confrontando poi le loro opinioni con quelle di babbo e mamma.

genitori ideali
Dall’indagine dell’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group emerge l’identikit dei genitori ideali

L’obiettivo? Tracciare l’identikit non del genitore italiano perfetto, che ovviamente in circolazione non esiste; bensì di quello ideale, che invece nell’immaginario di bambini e ragazzi esiste eccome. È emerso così che un figlio su due li vorrebbe pazienti e simpatici. Che c’è accordo sui valori, sul desiderio di un tempo condiviso per viaggiare e giocare, ma resistono ancora stereotipi di genere nella gestione della quotidianità: tipo la mamma in cucina e il babbo esperto tuttofare per i lavoretti di casa, che all’occorrenza diventa idraulico, falegname o elettricista. Ecco nel dettaglio l’esito dell’indagine che ha coinvolto un campione di 1537 individui di cui 699 genitori, equamente distribuiti tra mamme e papà (e rappresentativi della popolazione italiana con figli tra 0-14 anni), 302 ragazzi tra gli 8-14 anni, 468 dipendenti di Prg Retail Group e 68 loro figli tra gli 8-14 anni.

***

Nota metodologica: indagine condotta da BVA-DOXA nel corso del mese di marzo 2022 con metodologia CAWI su un campione di 699 individui con figli in età compresa tra 0-14 anni e su 302 ragazzi tra 8-14 anni e su un campione di 468 dipendenti di Prénatal Retail Group e 68 loro figli tra 8-14 anni.

La pazienza è la virtù dei forti

Il 55% dei ragazzi tra 8-14 anni intervistati ha dichiarato che la pazienza e la tolleranza sono in assoluto i tratti principali che – complice forse il periodo complesso recentemente vissuto – il genitore ideale dovrebbe avere. Seguono positività e senso dell’umorismo (48%), generosità (26%), coraggio e gentilezza (entrambi per il 25%). Anche per i genitori pazienza e tolleranza sono caratteristiche imprescindibili per il genitore ideale (49%) così come positività e senso dell’umorismo (41%). Le successive qualità non collimano però con quelle indicate dai ragazzi. Sono educazione e buone maniere (32%), fiducia in se stesso e determinazione (31%).

Trendy e moderno. Ma occhio alle parolacce

Il genitore ideale deve essere attento al suo look e alla moda (88% dei ragazzi intervistati). Deve vestire in modo casual (mamma 34% e papà 37%) e soprattutto la mamma deve seguire i trend della moda (30%). Oltre al look, il linguaggio gioca un ruolo importante per il 72% dei ragazzi. Deve essere moderno, vicino a quello dei più giovani (44%) ma sono escluse le parolacce. Secondo il 45% del campione, il genitore ideale le deve davvero centellinare. Anche per i genitori il loro alter ego ideale dovrebbe avere un look armonico con la propria personalità (66%) e le parolacce dovrebbero essere bandite dal suo linguaggio (71%). Detto questo, tra le caratteristiche principali del suo modo d’essere non dovrebbero mancare il piacere nel trascorrere tempo con la propria famiglia (72%), l’apertura al dialogo (67%) e la capacità di trovare il giusto equilibrio tra famiglia/lavoro (66%).

David Beckham con i figli a una sfilata della moglie Victoria

In equilibrio tra lavoro, famiglia e socialità. Ma a casa i luoghi comuni sono duri a morire

Il 68% dei ragazzi vorrebbe che il proprio genitore ideale avesse un lavoro che permetta di avere tempo per la famiglia. Vorrebbero dei genitori sportivi (più i papà 47% che non le mamme 32%) e impegnati anche a condividere il proprio tempo libero con gli amici. Per il 56% dovrebbe essere appassionato di attività culturali (musica, concerti, cinema e serie tv). Approfondendo le dinamiche quotidiane, però, sono emerse differenze di genere e affiorano luoghi comuni. Per il 55% l’impegno principale della mamma ideale si riconduce all’attività del cucinare mentre il 42% afferma che il papà ideale dovrebbe essere bravo nei piccoli lavoretti e nel fai da te. Una rappresentazione coerente con quella fatta dai genitori che, se da un lato mettono al primo posto la gestione del cosiddetto “work-life balance” dall’altra perpetuano stereotipi riconducibili al genere. La mamma ideale dovrebbe soprattutto cucinare (51%) e essere ordinata (41%) e il papà ideale dovrebbe praticare sport (45%) e occuparsi di bricolage o fai da te (45%). Il tempo libero da dedicare agli amici segue con percentuali tra il 38% (mamma ideale) e 36% (papà ideale).

Parola d’ordine: rispetto per gli altri

Nel rapporto con i figli, secondo i ragazzi il genitore ideale dovrebbe essere simpatico e allegro (56%), paziente e tollerante (46%) e rassicurante (38%). Una prospettiva ribaltata per i genitori che mettono al primo posto il fatto di essere rassicurante (65%) e, in secondo piano, pazienza e tolleranza (51%) e simpatia e allegria (40%). In merito ai valori, i ragazzi indicano il rispetto degli altri (42%), l’onestà (30%), quindi l’amore e l’educazione (entrambi per il 27%). Posizioni simili anche per i genitori. Uno su tre indica onestà, responsabilità e buone maniere e il 48% accentua la rilevanza verso il rispetto per gli altri.

Condividere: tra viaggio e gioco

Ma cosa dovrebbe fare il genitore ideale con i propri figli? Per il 60% dei ragazzi viaggiare e poi giocare (55%). E, se rimane tempo, dedicarsi ad attività culturali (44%), allo sport (37%) e alla socialità (36%). Anche in questo caso i genitori sono allineati ai ragazzi. L’enfasi sul viaggio con i figli arriva al 69%.

Compagni di gioco e… di studio

E poi c’è la scuola e qui l’accordo tra genitori e ragazzi si attenua. Per il 34% dei ragazzi i genitori dovrebbero seguirli nei compiti e nello studio. Mentre tra i genitori il tema compiti e studio è un’attività rilevante per il 43% del campione. Anche in questo caso si ritorna a un grande classico. Il 50% dei ragazzi afferma di studiare e fare i compiti con la mamma, solo il 22% con il papà.

mamma e figlia compiti
Per il 34% dei ragazzi i genitori dovrebbero seguirli nei compiti e nello studio

Genitori “quasi” ideali

Per più di 3 ragazzi su 5 i loro genitori si avvicinano al loro ideale. Più vicina la mamma (63%) rispetto al papà (58%). I genitori, invece, sono più critici verso loro stessi. Solo il 46% si ritiene vicino all’immagine che ha descritto. Vorrebbero che i loro figli li descrivessero come positivi e con senso dell’umorismo (49%), onesti (39%) e determinati, sottovalutando un po’ l’aspetto della pazienza che per i ragazzi è imprescindibile. Nel descrivere i loro genitori sono emerse due macro, riconducibili al genere. La mamma è paziente e tollerante (43%) e poi generosa (36%), onesta (33%), positiva e con senso dell’umorismo (32%). Il papà è divertente, positivo, ha senso dell’umorismo (42%), fiducia in sé ed è determinato (33%), paziente (31%), coraggioso (30%).

Tre generazioni a confronto: nonni, genitori, ragazzi

Chiamati a rispondere sulle qualità che avrebbero voluto nei loro genitori (i nonni dei nostri ragazzi intervistati), gli “attuali” genitori indicano positività/senso dell’umorismo (40%), pazienza e tolleranza (33%) e fiducia e determinazione (27%). Emerge anche qui la pazienza come tratto distintivo associato al genitore che, evidentemente, assume un valore differente a seconda del ruolo ricoperto nel corso del tempo. Gli attuali genitori sono stati anche chiamati a segnalare quali aspettative i loro genitori nutrissero nei loro confronti. Le voci principali sono: godere di buona salute (36%), successo negli studi (34%), stabilità economica (34%) e solidi valori (33%). Rispetto ai propri figli, invece, indicano: realizzazione personale e dei propri progetti di vita (50%), salute (46%) e solidità dei valori (45%) riconducendo queste riflessioni anche alla dimensione dell’educazione. I ragazzi, data anche la loro giovane età, sono più legati al presente e ritengono che mamma e papà si aspettino da loro soprattutto successo negli studi (41%) e buona salute (40%).

Genitori e digital: esperti, ma si fidano poco della rete

Lo studio, inoltre, ha indagato alcuni aspetti relativi all’uso del digitale da parte dei genitori. Il 78% si dichiara autonomo nell’utilizzo di smartphone, pc e tablet, il 74% usa senza difficoltà le app social e il 72% non ha problemi nell’uso di piattaforme streaming e di strumenti di connessione intelligente. In tutti questi casi, i genitori si dimostrano aperti all’aiuto dei figli nella gestione dei dispositivi digitali. Tuttavia, permane una quota non irrilevante pari al 20% che ha ancora qualche difficoltà. Solo il 43% condivide spesso o qualche volta contenuti video/foto insieme ai propri figli e il 42% contenuti in cui compaiono solo i figli.  Un genitore su 2 cerca informazioni in rete legate al mondo dei ragazzi (educazione, rapporto con loro, modo di essere). Entrando nello specifico sul tema dell’affidabilità dei contenuti online, il 55% di chi cerca queste informazioni ritiene quelle relative all’educazione dei ragazzi poco/per niente affidabili. Quando si parla di contenuti relativi al rapporto con i ragazzi e all’interazione con loro, il 50% afferma di non fidarsi troppo.

Un dialogo aperto con bambini e genitori

“Prg Retail Group dialoga quotidianamente con i genitori e con i loro bambini – ha dichiarato Amedeo Giustini, Amministratore Delegato di Prg Retail Group – interagendo negli ambiti in cui le famiglie crescono e si evolvono. Per questo, l’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee acquisisce un ruolo importante nella comprensione di tematiche e dinamiche di attualità sociale”. “Siamo partiti dai figli, chiedendo espressamente il loro parere rispetto alle caratteristiche del genitore ideale. Interessante come la richiesta di pazienza risulti essere un tratto imprescindibile per i ragazzi – conclude Giustini – un segnale che ci indica come noi adulti dovremmo essere maggiormente in ascolto. I dati, inoltre, portano alla nostra attenzione un tema rilevante quale il work-life balance ritenuto necessario dal 66% degli adulti e da oltre il 50% dei ragazzi. Un punto sempre più centrale e dirimente che impatta nella vita delle famiglie e nella costruzione di nuove dinamiche che le aziende non possono più procrastinare. Si ribadisce inoltre la centralità del giocare insieme: in ambito familiare, questa attività rimane un momento fondativo per la crescita dei bambini e dei ragazzi e sul quale occorre investire in accordo con le nuove esigenze della famiglia contemporanea”.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Doverosa premessa: se un giorno comparisse su un giornale un annuncio di lavoro di questo tipo – "Cercasi personale per un impiego che richiede disponibilità 24 ore al giorno, nessuna retribuzione a fronte di tutta una serie infinita di levatacce e nottatacce; turni notturni probabilissimi, straordinari non pagati e possibilità di ferie totalmente escluse" – nessuno si sognerebbe mai di prenderlo minimamente in considerazione. Nella realtà, invece, a quell’annuncio rispondono tutte le coppie, peraltro con gioia, nel momento in cui, decidendo di avere un bambino, iniziano il difficile mestiere di genitori. Ma una volta che quel bebè nasce e cresce, almeno è contento e soddisfatto di mamma e papà? E viceversa, i capifamiglia sono felici dei loro pargoli? Per saperlo, ora che si torna a scuola e a una quotidianità che tanto assomiglia all’era pre-Covid, l’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group, con la collaborazione scientifica Bva-Doxa, ha pensato bene di intervistare i ragazzi, confrontando poi le loro opinioni con quelle di babbo e mamma.
genitori ideali
Dall'indagine dell’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee di Prg Retail Group emerge l'identikit dei genitori ideali
L’obiettivo? Tracciare l’identikit non del genitore italiano perfetto, che ovviamente in circolazione non esiste; bensì di quello ideale, che invece nell’immaginario di bambini e ragazzi esiste eccome. È emerso così che un figlio su due li vorrebbe pazienti e simpatici. Che c’è accordo sui valori, sul desiderio di un tempo condiviso per viaggiare e giocare, ma resistono ancora stereotipi di genere nella gestione della quotidianità: tipo la mamma in cucina e il babbo esperto tuttofare per i lavoretti di casa, che all’occorrenza diventa idraulico, falegname o elettricista. Ecco nel dettaglio l’esito dell’indagine che ha coinvolto un campione di 1537 individui di cui 699 genitori, equamente distribuiti tra mamme e papà (e rappresentativi della popolazione italiana con figli tra 0-14 anni), 302 ragazzi tra gli 8-14 anni, 468 dipendenti di Prg Retail Group e 68 loro figli tra gli 8-14 anni.

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Nota metodologica: indagine condotta da BVA-DOXA nel corso del mese di marzo 2022 con metodologia CAWI su un campione di 699 individui con figli in età compresa tra 0-14 anni e su 302 ragazzi tra 8-14 anni e su un campione di 468 dipendenti di Prénatal Retail Group e 68 loro figli tra 8-14 anni.

La pazienza è la virtù dei forti

Il 55% dei ragazzi tra 8-14 anni intervistati ha dichiarato che la pazienza e la tolleranza sono in assoluto i tratti principali che – complice forse il periodo complesso recentemente vissuto – il genitore ideale dovrebbe avere. Seguono positività e senso dell’umorismo (48%), generosità (26%), coraggio e gentilezza (entrambi per il 25%). Anche per i genitori pazienza e tolleranza sono caratteristiche imprescindibili per il genitore ideale (49%) così come positività e senso dell’umorismo (41%). Le successive qualità non collimano però con quelle indicate dai ragazzi. Sono educazione e buone maniere (32%), fiducia in se stesso e determinazione (31%).

Trendy e moderno. Ma occhio alle parolacce

Il genitore ideale deve essere attento al suo look e alla moda (88% dei ragazzi intervistati). Deve vestire in modo casual (mamma 34% e papà 37%) e soprattutto la mamma deve seguire i trend della moda (30%). Oltre al look, il linguaggio gioca un ruolo importante per il 72% dei ragazzi. Deve essere moderno, vicino a quello dei più giovani (44%) ma sono escluse le parolacce. Secondo il 45% del campione, il genitore ideale le deve davvero centellinare. Anche per i genitori il loro alter ego ideale dovrebbe avere un look armonico con la propria personalità (66%) e le parolacce dovrebbero essere bandite dal suo linguaggio (71%). Detto questo, tra le caratteristiche principali del suo modo d’essere non dovrebbero mancare il piacere nel trascorrere tempo con la propria famiglia (72%), l’apertura al dialogo (67%) e la capacità di trovare il giusto equilibrio tra famiglia/lavoro (66%).
David Beckham con i figli a una sfilata della moglie Victoria

In equilibrio tra lavoro, famiglia e socialità. Ma a casa i luoghi comuni sono duri a morire

Il 68% dei ragazzi vorrebbe che il proprio genitore ideale avesse un lavoro che permetta di avere tempo per la famiglia. Vorrebbero dei genitori sportivi (più i papà 47% che non le mamme 32%) e impegnati anche a condividere il proprio tempo libero con gli amici. Per il 56% dovrebbe essere appassionato di attività culturali (musica, concerti, cinema e serie tv). Approfondendo le dinamiche quotidiane, però, sono emerse differenze di genere e affiorano luoghi comuni. Per il 55% l’impegno principale della mamma ideale si riconduce all’attività del cucinare mentre il 42% afferma che il papà ideale dovrebbe essere bravo nei piccoli lavoretti e nel fai da te. Una rappresentazione coerente con quella fatta dai genitori che, se da un lato mettono al primo posto la gestione del cosiddetto "work-life balance" dall’altra perpetuano stereotipi riconducibili al genere. La mamma ideale dovrebbe soprattutto cucinare (51%) e essere ordinata (41%) e il papà ideale dovrebbe praticare sport (45%) e occuparsi di bricolage o fai da te (45%). Il tempo libero da dedicare agli amici segue con percentuali tra il 38% (mamma ideale) e 36% (papà ideale).

Parola d’ordine: rispetto per gli altri

Nel rapporto con i figli, secondo i ragazzi il genitore ideale dovrebbe essere simpatico e allegro (56%), paziente e tollerante (46%) e rassicurante (38%). Una prospettiva ribaltata per i genitori che mettono al primo posto il fatto di essere rassicurante (65%) e, in secondo piano, pazienza e tolleranza (51%) e simpatia e allegria (40%). In merito ai valori, i ragazzi indicano il rispetto degli altri (42%), l’onestà (30%), quindi l’amore e l’educazione (entrambi per il 27%). Posizioni simili anche per i genitori. Uno su tre indica onestà, responsabilità e buone maniere e il 48% accentua la rilevanza verso il rispetto per gli altri.

Condividere: tra viaggio e gioco

Ma cosa dovrebbe fare il genitore ideale con i propri figli? Per il 60% dei ragazzi viaggiare e poi giocare (55%). E, se rimane tempo, dedicarsi ad attività culturali (44%), allo sport (37%) e alla socialità (36%). Anche in questo caso i genitori sono allineati ai ragazzi. L’enfasi sul viaggio con i figli arriva al 69%.

Compagni di gioco e... di studio

E poi c’è la scuola e qui l’accordo tra genitori e ragazzi si attenua. Per il 34% dei ragazzi i genitori dovrebbero seguirli nei compiti e nello studio. Mentre tra i genitori il tema compiti e studio è un’attività rilevante per il 43% del campione. Anche in questo caso si ritorna a un grande classico. Il 50% dei ragazzi afferma di studiare e fare i compiti con la mamma, solo il 22% con il papà.
mamma e figlia compiti
Per il 34% dei ragazzi i genitori dovrebbero seguirli nei compiti e nello studio

Genitori "quasi" ideali

Per più di 3 ragazzi su 5 i loro genitori si avvicinano al loro ideale. Più vicina la mamma (63%) rispetto al papà (58%). I genitori, invece, sono più critici verso loro stessi. Solo il 46% si ritiene vicino all’immagine che ha descritto. Vorrebbero che i loro figli li descrivessero come positivi e con senso dell’umorismo (49%), onesti (39%) e determinati, sottovalutando un po' l’aspetto della pazienza che per i ragazzi è imprescindibile. Nel descrivere i loro genitori sono emerse due macro, riconducibili al genere. La mamma è paziente e tollerante (43%) e poi generosa (36%), onesta (33%), positiva e con senso dell’umorismo (32%). Il papà è divertente, positivo, ha senso dell’umorismo (42%), fiducia in sé ed è determinato (33%), paziente (31%), coraggioso (30%).

Tre generazioni a confronto: nonni, genitori, ragazzi

Chiamati a rispondere sulle qualità che avrebbero voluto nei loro genitori (i nonni dei nostri ragazzi intervistati), gli "attuali" genitori indicano positività/senso dell’umorismo (40%), pazienza e tolleranza (33%) e fiducia e determinazione (27%). Emerge anche qui la pazienza come tratto distintivo associato al genitore che, evidentemente, assume un valore differente a seconda del ruolo ricoperto nel corso del tempo. Gli attuali genitori sono stati anche chiamati a segnalare quali aspettative i loro genitori nutrissero nei loro confronti. Le voci principali sono: godere di buona salute (36%), successo negli studi (34%), stabilità economica (34%) e solidi valori (33%). Rispetto ai propri figli, invece, indicano: realizzazione personale e dei propri progetti di vita (50%), salute (46%) e solidità dei valori (45%) riconducendo queste riflessioni anche alla dimensione dell’educazione. I ragazzi, data anche la loro giovane età, sono più legati al presente e ritengono che mamma e papà si aspettino da loro soprattutto successo negli studi (41%) e buona salute (40%).

Genitori e digital: esperti, ma si fidano poco della rete

Lo studio, inoltre, ha indagato alcuni aspetti relativi all’uso del digitale da parte dei genitori. Il 78% si dichiara autonomo nell’utilizzo di smartphone, pc e tablet, il 74% usa senza difficoltà le app social e il 72% non ha problemi nell’uso di piattaforme streaming e di strumenti di connessione intelligente. In tutti questi casi, i genitori si dimostrano aperti all'aiuto dei figli nella gestione dei dispositivi digitali. Tuttavia, permane una quota non irrilevante pari al 20% che ha ancora qualche difficoltà. Solo il 43% condivide spesso o qualche volta contenuti video/foto insieme ai propri figli e il 42% contenuti in cui compaiono solo i figli.  Un genitore su 2 cerca informazioni in rete legate al mondo dei ragazzi (educazione, rapporto con loro, modo di essere). Entrando nello specifico sul tema dell'affidabilità dei contenuti online, il 55% di chi cerca queste informazioni ritiene quelle relative all’educazione dei ragazzi poco/per niente affidabili. Quando si parla di contenuti relativi al rapporto con i ragazzi e all’interazione con loro, il 50% afferma di non fidarsi troppo.

Un dialogo aperto con bambini e genitori

"Prg Retail Group dialoga quotidianamente con i genitori e con i loro bambini - ha dichiarato Amedeo Giustini, Amministratore Delegato di Prg Retail Group - interagendo negli ambiti in cui le famiglie crescono e si evolvono. Per questo, l’Osservatorio delle Famiglie Contemporanee acquisisce un ruolo importante nella comprensione di tematiche e dinamiche di attualità sociale". "Siamo partiti dai figli, chiedendo espressamente il loro parere rispetto alle caratteristiche del genitore ideale. Interessante come la richiesta di pazienza risulti essere un tratto imprescindibile per i ragazzi – conclude Giustini - un segnale che ci indica come noi adulti dovremmo essere maggiormente in ascolto. I dati, inoltre, portano alla nostra attenzione un tema rilevante quale il work-life balance ritenuto necessario dal 66% degli adulti e da oltre il 50% dei ragazzi. Un punto sempre più centrale e dirimente che impatta nella vita delle famiglie e nella costruzione di nuove dinamiche che le aziende non possono più procrastinare. Si ribadisce inoltre la centralità del giocare insieme: in ambito familiare, questa attività rimane un momento fondativo per la crescita dei bambini e dei ragazzi e sul quale occorre investire in accordo con le nuove esigenze della famiglia contemporanea".
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