Avere a che fare con allergie o intolleranze alimentari può rischiare di essere invalidante. Non scherzo. Perché, pur essendo riconosciuta dallo Stato italiano come malattia la celiachia – l’allergia al glutine è riconosciuta soltanto in parte, con un contributo per la spesa mensile abbastanza risibile rispetto a quelli che sono i prezzi degli alimenti senza glutine oggi sul mercato -, si tratta di disturbi che rischiano di complicare la quotidianità di chi ne è affetto.
Dopo aver spiegato quali sono le
differenze fra intolleranze e allergie alimentari, averne raccontato i
sintomi, aver parlato di cosa dire e non dire al ristorante se si è intolleranti o allergici, aver fornito qualche indicazione utile per convivere con chi ha disturbi alimentari e aver trattato lo spinoso tema della
colazione dentro e fuori casa, ora vorrei parlarti di una questione particolarmente sentita: cosa bisogna portarsi dietro quando si viaggia?
Intolleranze e viaggi, cosa mettere in valigia
Cominciamo immaginando di vivere la classica gita fuoriporta, una gita di un giorno o al massimo un paio di giorni. Cosa portarsi nel “kit dell’intollerante” per stare tranquilli? Anzitutto, sgomberiamo il campo: non bisogna sentirsi in imbarazzo, anche se si è con persone che non si conoscono a fondo, nel portarsi dietro la propria “schiscetta”. E anche nel dichiarare che si ha a che fare con disturbi alimentari. Non uso il verbo “soffrire” perché ci mette in condizione passiva: noi intolleranti o allergici non soffriamo i disturbi, viviamo con loro. Siamo parte attiva, non li subiamo.
Torniamo alla nostra gita fuoriporta, cosa mettere nel kit? Senza dubbio qualche sostituto del pane, come gallette o cracker di riso, taralli o grissini senza glutine. Un paio di sacchettini, non esageriamo. Potremmo usarli tranquillamente durante il pranzo o la cena, ma anche per una merenda veloce mentre si è in giro e si sente un buco allo stomaco.
Io solitamente non mi faccio mancare neanche qualcosa di dolce, magari biscotti o mini brownies gluten e milk free (essendo io allergica al latte e intollerante al glutine, devo tenere conto di questa combo). Potrebbero andare benissimo per merenda o per colazione, nel caso in cui si stia fuori anche la notte.
Un consiglio: avere della frutta a portata di mano potrebbe risolvere molte situazioni che altrimenti sarebbero problematiche. Aggiungere una mela, un paio di arance, pesche o albicocche, a seconda della stagione, al proprio “bagaglio a mano” fa stare più tranquilli in caso di fame o necessità di uno spuntino.
Il pranzo al sacco
Un paragrafo a parte merita poi il “pranzo al sacco”. Si possono portare solo snack industriali? Assolutamente no. Perché non preparare un toast con pane senza glutine – Nutrifree, Inglese e Schar sono marchi interessanti per questi prodotti -, formaggio senza latte – Chicca di riso, stracchino di riso o Mozzarisella, ad esempio – e un qualsiasi affettato o verdura a seconda del gradimento? Molto buone sono anche le piadine gluten free – qui andiamo su brand più artigianali e di nicchia, ma ti assicuro che il sapore è molto simile a quello delle piadine tradizionali – o i wrap, ovvero le piadine arrotolabili.
Come puoi vedere, le possibilità di vivere senza imbarazzo una gita con amici, parenti e conoscenti non mancano. Certo, il dato di fatto è che chi convive con intolleranze o allergie alimentari è obbligato a organizzarsi prima di partire pensando anche al cibo. Ma, d’altro canto, non è forse la stessa cosa che fanno genitori che portano con sé bimbi piccoli? E allora perché non cercare di alleggerire la situazione considerando i nostri disturbi alimentari come se fossero un po’ nostri figli che hanno bisogno di aiuto? In fondo, sono parte di noi. E anche i figli sono “piezz e core”.