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Home » Lifestyle » Israele porta l’orgoglio gay all’Eurovision. Chi è Michael Ben David? Il significato della canzone “I.M.”

Israele porta l’orgoglio gay all’Eurovision. Chi è Michael Ben David? Il significato della canzone “I.M.”

Il cantante, apertamente omosessuale, porta sul palco della kermesse un inno alla positività e all'accettazione di se stessi. Ecco il testo e la traduzione in italiano di "I.M", la canzone di Israele all'Eurovision Song Contest 2022

Remy Morandi
12 Maggio 2022
eurovision israele

eurovision israele

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Michael Ben David, 25 anni, rappresenta Israele all’Eurovision Song Contest 2022 con la canzone “I.M.”

You know I am. You know I am. ‘Cause I na-na-na-know I am. And no one brings me down. I’m gonna take the crown. Israele, con un inno all’orgoglio gay, fa ballare il pubblico dell’Eurovision 2022. Michael Ben David, cantante apertamente gay, celebra con la sua canzone “I.M” il vanto di essere quello che “tu sai che lo sono“. Motivo per il quale “prenderò la corona“, canta il giovane rappresentante di Israele. Ma chi è Michael Ben David? E qual è il significato (e la traduzione in italiano) della canzone “I.M”? 

 

Israele all’Eurovision 2022, chi è Michael Ben David?

Michael Ben David, 25 anni, è il cantante che rappresenta Israele all’Eurovision Song Contest 2022. Nato a Petah Tivka, da madre russo-ucraina e da padre georgiano, Michael è il secondo di sei fratelli e sorelle. In Israele è diventato una vera e propria star dopo aver vinto XFactor Israele lo scorso 5 febbraio. Vittoria che appunto gli ha garantito la possibilità di rappresentare il suo Paese all’Eurovision di Torino.

Cresciuto a pochi chilometri da Tel Aviv, Michael Ben David, apertamente gay, non ha avuto vita facile in Israele, nonostante il suo Paese sia uno di quelli dove i diritti della comunità Lgbt vengono maggiormente rispettati in tutta l’Asia (a gennaio Israele ha concesso la possibilità alle coppie gay di ricorrere alla maternità surrogata). Il cantante, classe 1996, ha raccontato di essere stato vittima di bullismo perché “troppo effeminato”.

Per Michael Ben David non è stato nemmeno facile intraprendere la carriera da artista. Da ragazzo lavorava come cameriere in un bar di Tel Aviv e nel frattempo prendeva lezioni dal coreografo israeliano Oz Morag. Fu proprio il suo insegnante a spingerlo a iscriversi alla scuola di recitazione. “Mi ha detto che potevo iniziare a specializzarmi o continuare a stare a casa e piangere per essere gay. Aveva ragione. Se ho avuto il coraggio di fare coming out con mia madre, ho anche il coraggio di fare un’audizione”, ha raccontato Michael Ben David.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Michael Ben David|מיכאל בן דוד (@michaelbdd)

Michael Ben David, la proposta di matrimonio del compagno all’Eurovision

Il cantante Michael Ben David che vive da anni con Roee Ram a Ramat Gan, una città nella periferia est di Tel Aviv, ha ricevuto proprio ieri, alla vigilia del suo concerto all’Eurovision Song Contest di Torino, la proposta di matrimonio dal compagno. I due lo hanno annunciato con un post su Instagram. “Guess who’s getting married?” (“Indovinate chi si sposa?”), ha scritto Michael nel post condiviso su Instagram, dove i due hanno mostrato al mondo anche la fede che si sono regalati.

Tantissime le reazioni al post. Molti artisti israeliani si sono congratulati con i due per la notizia. Tante le celebrità e i vip di Tel Aviv. Anche The XFactor Israel ha commentato su Instagram, inviando qualche cuore, sotto forma di emoji, alla coppia.

Michael Ben David e il compagno Roee Ram (Foto / Instagram / Michael Ben David)

Eurovision Israele, testo e significato della canzone “I.M.”

Considerata la vita e il passato di Michael Ben David, la sua canzone “I.M.” portata all’Eurovision Song Contest 2022 è un inno all’orgoglio di essere gay, alla positività, all’accettazione di se stessi. Una canzone tra il pop e il dance, che fa divertire e ballare. Ecco il testo e la traduzione in italiano di “I.M.”, la canzone portata da Israele, rappresentata da Michael Ben David, all’Eurovision di Torino.

“Baby
A volte l’amore può abbatterti
Ma, tesoro
Tieni la testa alta
Tieni la testa alta
Tieni la testa alta
Ricorda chi sei.

Puoi chiamarmi pazzo
O semplicemente chiamare il mio nome
Puoi dire che sono sensazionale
Non è un peccato
Perché so di esserlo
So di esserlo, ah
Perché so di esserlo
So di esserlo
Mi piace questo atteggiamento
Mi piace il gioco
Puoi dire che sono coraggioso
Non sono mai lo stesso
Perché so di esserlo
So di esserlo
Perché so di esserlo
Ah, so di esserlo.

Baby, vieni con me, seguimi
Dimmi se possiamo portarlo fuori
Io sono il fuoco, il potere
E se stai chiedendo
Stavo per prendere tutto.

Lo sai che lo sono
Sai che lo sono
Perché io na-na-na so di esserlo, esserlo
E nessuno mi abbatte
Prenderò la corona
Datemela adesso.

Sono senza vergogna, sono immacolato e sono impeccabile
Prendilo sempre perché sono un vincente, non voglio di meno
Andando per le cose che dovrei e forse sono feroce
Rendendoti l’unico che voglio e non sono nemmeno a petto nudo
Sta andando giù per davvero
Venti ventidue, chiudiamo l’accordo
È il nuovo sex appeal
Bam, bam, ecco come ci si sente.

Baby, vieni con me, seguimi
Dimmi se possiamo portarlo fuori
Ooh, io sono il fuoco, il potere
E se stai chiedendo
Stavo per prendere tutto.

Lo sai che lo sono
Sai che lo sono
Perché io na-na-na so di esserlo, esserlo
E nessuno mi abbatte
Prenderò la corona.

Baby
A volte la vita può abbatterti
Ma mi ricorderò
Per tenere sempre la testa alta
Perché nessuno mi butta giù
Prenderò la corona
Datemela adesso”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Michael Ben David, 25 anni, rappresenta Israele all'Eurovision Song Contest 2022 con la canzone "I.M."
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Israele all'Eurovision 2022, chi è Michael Ben David?

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