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Home » Lifestyle » Jamie Lee Curtis, il consiglio per affrontare l’invecchiamento: “Non scherzate con il vostro viso”

Jamie Lee Curtis, il consiglio per affrontare l’invecchiamento: “Non scherzate con il vostro viso”

L'attrice, 63 anni, dice la sua su botox e chirurgia estetica, a cui ammette di essersi sottoposta in passato e invita le sue figlie a "pensare piuttosto a come aiutare le persone"

Marianna Grazi
13 Ottobre 2022
Jamie Lee Curtis

Jamie Lee Curtis

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Jamie Lee Curtis ci incoraggia ad accettare l’invecchiamento. L’attrice 63enne, in splendida forma, tra i protagonisti più amati della saga Halloween (che porta sul grande schermo proprio in questi giorni il capitolo finale “Halloween Ends“) dà un consiglio alle sue figlie e non solo: “Non scherzate con la vostra faccia“. Una sorta di gioco di parole che nasconde un significato molto importante: la Curtis, che del fisico statuario ha fatto un segno di riconoscimento, mettendolo in mostra nei più iconici film degli anni ’80 e ’90, si è dichiarata assolutamente pro-ageing. Ma non prima di aver sperimentato sulla sua pelle gli effetti dei “ritocchini“ anti età.

Jamie Lee Curtis

I prodotti anti-aging

“Mi sono sottoposta alla chirurgia plastica – ha spiegato l’attrice a Today –. Mi è stato applicato il Botox in fronte. Il botox fa sparire le rughe? Sì. Ma poi sembri un pupazzo di plastica“. E ha continuato: “Mettetevi un po’ nei miei panni. L’ho fatto. Non ha funzionato. E tutto ciò che vedo è gente che ora concentra la propria vita su questo”. In effetti ancora oggi i brand di cosmesi e dei prodotti di bellezza fanno largo uso del termine anti-age, ad esempio nel classico caso delle creme viso, con messaggi subliminali che spingono in un certo senso le persone che ne fanno uso a pensare che l’invecchiamento sia un fattore da bloccare a tutti i costi, che le rughe segno del tempo siano da spianare con strade da asfaltare. È vero che, soprattutto negli ultimi tempi, da parte delle aziende beauty ma anche delle celebrities c’è una maggiore attenzione ad evitare questo tipo di messaggi, considerati pericolosi nell’utilizzo di questa terminologia, oltre che per la loro assurde promesse. Non esistono certo prodotti miracolosi, che possano fermare l’invecchiamento; allora tanto vale utilizzare quelli che facciano veramente bene alla pelle.

Jamie Lee Curtis

Il consiglio di Jamie Lee Curtis

La 63enne, Golden Globe come miglior attrice nel 1990 e Leone d’Oro alla carriera l’anno scorso a Venezia, è stata ospite al “Radically Reframing Aging Summit” a marzo 2022, dichiarando in quell’occasione di essere contraria al termine anti-age e che anzi “bisognerebbe abolirlo”, aggiungendo che “sono pro-ageing. Voglio invecchiare con intelligenza, con grazia, dignità, brio ed energia. Non voglio nascondermi dal tempo che passa”. Ora invece, oltre a mostrarsi ad ogni occasione con i segni del tempo (rughe e candidi capelli bianchi) ben in vista, vuole lanciare anche un messaggio rivolto le sue figlie (adottive, Annie e Ruby, quest’ultima transgender) invitando però chiunque a seguire il suo consiglio: è necessario, invece di preoccuparsi di “non invecchiare” concentrarsi su ciò che può contribuire ad aiutare le persone. “Felicità è una parola difficile, perché la vita è dolore”, ha detto. “Voglio che siano soddisfatte – dice ancora parlando delle sue ragazze –. Voglio che sentano che quello che fanno conta, che quello che fanno ha un valore“.

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  • La questione femminile è indubbiamente uno dei temi più dibattuti dell’epoca contemporanea. C’è chi teorizza la necessità di un welfare di genere capace di consentire alle donne di poter imboccare la strada della realizzazione personale senza dover rinunciare alla famiglia, chi scommette tutto su una rivoluzione culturale che, però, tarda ad arrivare.

Di sicuro, un lavoro più flessibile potrebbe essere d’aiuto. Ma, al di là di una parentesi – peraltro neanche troppo ben gestita – in fase Covid-19, lo smart working pare essere solo un ricordo. Ma come stanno le cose nel resto d’Europa? 

Un percorso da conoscere e, perché no, moltiplicare viene dalle isole Canarie. Si tratta di Female Startup Leaders, una comunità imprenditrici che per la loro attività hanno scelto Tenerife, promuovendo e incentivando lo smart working. Con il sostegno del Ministero del turismo, dell’industria e del commercio del Governo delle Canarie, il progetto rappresenta un punto di riferimento per tutte le donne (e gli uomini) che hanno intenzione non solo di provarci ma di riuscirci. Per le fondatrici, le Canarie rappresentano il luogo perfetto per mantenere in equilibrio il benessere emotivo con quello sociale, continuando a dedicarsi al proprio lavoro a distanza.

"Il lavoro del futuro e il futuro del lavoro passano attraverso la soluzione mista, né 100% remoto né 100% in loco. Di sicuro, però, non esistono soluzioni standard. Ottimo sarebbe che ogni azienda scegliesse il modo più efficiente per far lavorare i propri team, che sia in loco, misto o remoto. Il lavoro a distanza porta più libertà e autonomia al lavoratore. Se gestito correttamente, aiuta a fare una vita più equilibrata e ciò vale sia per gli uomini che per le donne”.

Una cosa è certa: il lavoro del futuro è sempre più nomade. Trasferirsi alle Canarie non è cosa facile, ma viene da pensare che anche l’Italia offre location d’eccezione quantomeno paragonabili a Tenerife. Perché non iniziare a guardare in questa direzione?

✍ Margherita Ambrogetti Damiani 

#lucenews #lucelanazione #femalestartupleaders
  • È morta all’età di 64 anni l’attrice Lisa Loring, famose per aver interpretato Mercoledì Addams nella sitcom La famiglia Addams nella metà degli anni Sessanta. 

La sua morte è stata annunciata da Laure Jacobson, un
  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
Jamie Lee Curtis ci incoraggia ad accettare l'invecchiamento. L'attrice 63enne, in splendida forma, tra i protagonisti più amati della saga Halloween (che porta sul grande schermo proprio in questi giorni il capitolo finale "Halloween Ends") dà un consiglio alle sue figlie e non solo: "Non scherzate con la vostra faccia". Una sorta di gioco di parole che nasconde un significato molto importante: la Curtis, che del fisico statuario ha fatto un segno di riconoscimento, mettendolo in mostra nei più iconici film degli anni '80 e '90, si è dichiarata assolutamente pro-ageing. Ma non prima di aver sperimentato sulla sua pelle gli effetti dei "ritocchini" anti età.
Jamie Lee Curtis

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"Mi sono sottoposta alla chirurgia plastica – ha spiegato l'attrice a Today –. Mi è stato applicato il Botox in fronte. Il botox fa sparire le rughe? Sì. Ma poi sembri un pupazzo di plastica". E ha continuato: "Mettetevi un po' nei miei panni. L'ho fatto. Non ha funzionato. E tutto ciò che vedo è gente che ora concentra la propria vita su questo". In effetti ancora oggi i brand di cosmesi e dei prodotti di bellezza fanno largo uso del termine anti-age, ad esempio nel classico caso delle creme viso, con messaggi subliminali che spingono in un certo senso le persone che ne fanno uso a pensare che l'invecchiamento sia un fattore da bloccare a tutti i costi, che le rughe segno del tempo siano da spianare con strade da asfaltare. È vero che, soprattutto negli ultimi tempi, da parte delle aziende beauty ma anche delle celebrities c'è una maggiore attenzione ad evitare questo tipo di messaggi, considerati pericolosi nell'utilizzo di questa terminologia, oltre che per la loro assurde promesse. Non esistono certo prodotti miracolosi, che possano fermare l'invecchiamento; allora tanto vale utilizzare quelli che facciano veramente bene alla pelle.
Jamie Lee Curtis

Il consiglio di Jamie Lee Curtis

La 63enne, Golden Globe come miglior attrice nel 1990 e Leone d'Oro alla carriera l'anno scorso a Venezia, è stata ospite al "Radically Reframing Aging Summit" a marzo 2022, dichiarando in quell'occasione di essere contraria al termine anti-age e che anzi "bisognerebbe abolirlo", aggiungendo che "sono pro-ageing. Voglio invecchiare con intelligenza, con grazia, dignità, brio ed energia. Non voglio nascondermi dal tempo che passa". Ora invece, oltre a mostrarsi ad ogni occasione con i segni del tempo (rughe e candidi capelli bianchi) ben in vista, vuole lanciare anche un messaggio rivolto le sue figlie (adottive, Annie e Ruby, quest'ultima transgender) invitando però chiunque a seguire il suo consiglio: è necessario, invece di preoccuparsi di "non invecchiare" concentrarsi su ciò che può contribuire ad aiutare le persone. "Felicità è una parola difficile, perché la vita è dolore", ha detto. "Voglio che siano soddisfatte – dice ancora parlando delle sue ragazze –. Voglio che sentano che quello che fanno conta, che quello che fanno ha un valore".
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