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John Legend contro l'abolizione del diritto all'aborto: "Dobbiamo lottare e io farò la mia parte"

di MARIANNA GRAZI -
16 maggio 2022
John Legend

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John Legend ha vinto 12 Grammy, due Emmy, un Oscar e un Tony Awards

Cosa potrebbe mai desiderare un uomo che ha già ottenuto 12 Grammy, due Emmy, un Oscar e un Tony Awards? Facile. Un'America in cui meno persone finiscano in prigione e in cui il diritto all'aborto non venga attaccato. John Legend, al secolo John Roger Stephens, nato a Springfield, Ohio, oggi è un cantautore, produttore discografico e personaggio televisivo tra i più amati e noti non solo in America, ma in materia sociale aveva le idee ben chiare fin da giovane. Nel 1994, a 15 anni, John partecipò a un concorso di saggi indetto da McDonald's per il Mese della Cultura Nera. Alla domanda "Come intendi fare la storia dei neri?" scrisse che voleva diventare un musicista di successo e usare la sua posizione per lottare per la giustizia razziale e l'uguaglianza sociale. Il saggio vinse il primo premio e più che un sogno adolescenziale si è dimostrato una sorta di profezia.

Una carriera leggendaria

Con il nome d'arte 'Legend' ha venduto più di 10 milioni di album solo negli Stati Uniti dal suo debutto del 2004; la sua All of Me (2013) – scritto per la moglie, la modella e autrice Chrissy Teigen – è uno dei singoli digitali più venduti di tutti i tempi, con 1,7 miliardi di stream su Spotify; ha vinto tutti e quattro i più importanti premi americani per l'intrattenimento, diventando il primo uomo afroamericano a riuscirci e il secondo più giovane di qualsiasi razza o genere. E nel campo della giustizia sociale, il 43enne è stato all'altezza delle sue parole, fondando nel 2014 l'organizzazione no-profit FreeAmerica, che affronta il fatto che gli Stati Uniti hanno il più alto tasso di incarcerazione al mondo, oltre a battersi per politiche antidroga più umane.

Il tema dell'aborto vissuto (quasi) in prima persona

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Uno scatto del 2020 di Chissy Teigen con John Legend in ospedale dopo l'aborto spontaneo

Alla luce dei recenti attacchi ai diritti civili e umani che stanno avendo luogo in vari stati ha raccontato in un'intervista al Guardian come la pensa e che tipo di battaglia sta portando avanti. Anche attraverso la sua musica. John Legend si prepara per l'uscita del suo ottavo album, prevista per la fine dell'anno: il primo singolo, Dope, parla della dipendenza dall'amore, mentre altri brani del disco sono stati ispirati da momenti più bui della sua vita, come l'aborto del figlio Jack nel 2020. "La musica racconta come ci si sente quando si affronta il lutto e si cercano di raccogliere i pezzi dopo aver perso qualcosa – spiega il cantautore –. Quando una gravidanza si interrompe e si deve affrontare il lutto insieme, può essere davvero difficile per una famiglia. Spero che produrre questo tipo di musica possa essere curativa per me e anche per altre persone".
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Chrissy Teigen, ha abortito nel 2020 e ha voluto condividere il doloroso momento sui social per aiutare tutte coloro che si sono trovate o si trovavano ad affrontare lo stesso dolore

Nel settembre 2020, la moglie aveva condiviso sui social una serie di foto in bianco e nero di lei e Legend in ospedale, subito dopo l'aborto spontaneo. Su Instagram, le immagini avevano suscitato un'ondata di sostegno, ma anche messaggi di chi le aveva giudicate "inappropriate", o addirittura aveva messo in dubbio la loro veridicità. Un mese dopo la stessa Chrissy Teigen scrisse in un post online: "Queste foto sono solo per le persone che ne hanno bisogno. I pensieri degli altri non mi interessano". "È stato crudo condividere la nostra esperienza", dice ora Legend al Guardian. "Ero preoccupato, ma il nostro istinto ci ha spinto a farlo perché la gente sapeva che  stavamo aspettando un figlio e Chrissy sentiva di dover raccontare quello che era successo". "Inoltre – aggiunge l'artista – abbiamo scoperto quante altre famiglie hanno vissuto questa esperienza. È stata una cosa potente e coraggiosa quella che Chrissy ha fatto condividendo tutto questo, perché ha fatto sentire a tante persone che non erano sole". "Siamo stati messi alla prova – continua ai microfoni del quotidiano britannico –. È stata una tragedia. Ma credo che abbia rafforzato la nostra determinazione e la nostra resistenza perché lo stavamo facendo anche per le altre donne, le altre coppie. Ne siamo usciti ancora più sicuri di chi eravamo come coppia e come famiglia".

John Legend contro il rovesciamento delle Roe v. Wade

John Legend con la moglie Christine Teigen e i figli Luna Simone e Miles Theodore

La sera prima dell'intervista al cantante del Guardian è trapela la notizia della bozza di decisione della Corte Suprema di rovesciare la sentenza Roe v. Wade, che potrebbe portare all'abolizione del diritto all'aborto in gran parte degli Stati Uniti. "Non posso stare a guardare questa me**a senza dire qualcosa – afferma John  Legend –.  Stiamo rischiando di non essere più una democrazia a tutti gli effetti. Stiamo per implementare The Handmaid's Tale nella legge", aggiunge facendo riferimento al romanzo distopico di Margharet Atwood da cui è stata tratta una serie di grande successo. Come quel 15enne che sognava di poter scrivere la storia dei neri e in parte c'è anche riuscito, oggi il 43enne non è disposto a stare seduto sperando che le cose cambino in meglio. "Sono scettico sulla possibilità di arrivare a una soluzione con la formula 'kumbaya' ("Vieni qui", in senso di qualcosa che arriva perché semplicemente richiesta. È una parola diventata famosa per un canto gospel composto nel 1926, ndr)" afferma. "A questo punto dobbiamo combattere e io farò la mia parte". Today, @chrissyteigen and I will be donating to @abortionfunds and @keepourclinics to help women afford and access the services they need in a safe and timely fashion. We will do what we can to fight for our fellow citizens and democracy. I hope you will too. pic.twitter.com/uEZwLQu5yn Poche ore dopo, Legend ha twittato ai suoi 13,8 milioni di follower che lui e la mogli Teigen faranno una donazione ai servizi sanitari indipendenti che continueranno a fornire aborti in tutti gli Stati Uniti. "Faremo quello che possiamo per combattere per i nostri concittadini e per la democrazia", scrive. "Spero che lo farete anche voi".