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Home » Lifestyle » Nipote transgender, la nonna la supporta: “Se posso accettarlo io a 87 anni, potete farlo anche voi”

Nipote transgender, la nonna la supporta: “Se posso accettarlo io a 87 anni, potete farlo anche voi”

Una storia d'amore senza età, che arriva dall'India e va oltre i legami di sangue. Nonna e nipote postano un video sull'account Humans of Bombay – diventato virale – in cui raccontano la transizione della ragazza e il sostegno dell'anziana parente

Marianna Grazi
13 Luglio 2021
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Un amore senza età, senza pregiudizio e che va oltre il legame di sangue che le lega. Arriva dall’India ed è quella tra una nonna di 87 anni e la nipote transgender. “A mia nipote Kali è stato assegnato il genere maschile alla nascita – esordisce la nonnina – Ma un anno fa mi ha detto: ‘Dadi, sono una donna!’. Non l’ho presa troppo bene e mi sono ammalata. Ero preoccupata per il suo futuro, per come la società l’avrebbe trattata, cosa avrebbero detto i nostri parenti”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Humans of Bombay (@officialhumansofbombay)

La nonna, orgogliosa, ha voluto raccontare sui social la transizione della nipote. Il video, pubblicato sull’account Instagram Humans of Bombay, è diventato presto virale. Dopo lo shock iniziale l’anziana, infatti, ha iniziato a stare meglio e si è effettivamente resa conto quanto Kali stesse soffrendo: la ragazza ha condiviso con la nonna la sua volontà di “porre fine a tutto questo” e lei si è fatta trovare pronta a supportarla in questo difficile percorso. “Così ho preso i miei gioielli e li ho dati a Kali, per farle sapere che la amo e la accetto”, aggiunge infatti nel video. E, per rimarcare la sua vicinanza agli occhi degli altri, ha voluto lanciare anche un appello importante:  “Ora presento felicemente Kali come mia nipote a tutti. Voglio solo che Kali sia felice. Io ho 87 anni e la accetto, sono sicura che puoi farlo anche tu!“.

A sua volta Kali ha aggiunto, dalle sue pagine social, che sua nonna era entusiasta di realizzare il video di Humans of Bombay e aveva detto di “voler dare un messaggio forte alla società per aiutare ogni persona trans là fuori a ottenere accettazione e amore dalla propria famiglia”. Nel post su Instagram la giovane ha condiviso anche la sua versione della storia. Nella foto si vedono loro due che sorridono felici, insieme e nella didascalia la ragazza scrive: “La collana che indosso in questa foto è stato il primo regalo che mia nonna mi ha fatto dopo che sono uscita per mostrare il suo sostegno alla mia transizione. Mia nonna era ed è tuttora il mio più grande sostegno nella mia vita. Quando ho fatto coming out con lei, avevo paura che potesse non capirlo e che la nostra relazione si rovinasse. All’inizio era estremamente preoccupata per come la società mi avrebbe trattato e ha avuto alcuni problemi di salute a causa dello stress, ma non mi ha mai fatto sapere che era preoccupata. Lentamente, con il tempo, ha iniziato a migliorare e ora mi ama completamente come la donna che sono. È stata lei ad aiutarmi a farmi capire e accettare da mia madre e da altri parenti”.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Un amore senza età, senza pregiudizio e che va oltre il legame di sangue che le lega. Arriva dall'India ed è quella tra una nonna di 87 anni e la nipote transgender. "A mia nipote Kali è stato assegnato il genere maschile alla nascita – esordisce la nonnina – Ma un anno fa mi ha detto: ‘Dadi, sono una donna!’. Non l’ho presa troppo bene e mi sono ammalata. Ero preoccupata per il suo futuro, per come la società l’avrebbe trattata, cosa avrebbero detto i nostri parenti".
 
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