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Home » Lifestyle » La supermamma d’Italia: “Partorii la prima bambina e dissi: basta, non ne farò più. Oggi ho dieci figli e sono felice”

La supermamma d’Italia: “Partorii la prima bambina e dissi: basta, non ne farò più. Oggi ho dieci figli e sono felice”

Annamaria Mannori ha costruito col marito Luca Leoni una delle famiglie più numerose d'Italia. Dieci figli, cresciuti col solo stipendio del padre e oculatezza nelle spese. "Al mare ogni anno mi guardavano la pancia, quando la primogenita si sposò organizzammo il matrimonio 'love cost'". "MI ha aiutato la fede, sto bene così"

Maria Serena Quercioli
9 Maggio 2021
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Un biglietto per la festa della mamma ogni anno sul comodino. E’ il pensiero di Miriam, 21 anni, l’ultima dei dieci figli di Annamaria Mannori, di Tavola, frazione di Prato. Annamaria, 62 anni, è sposata con Luca Leoni e la famiglia Leoni è diventata dal 2006 famosa in Italia. In quell’anno Luca e Annamaria parteciparono a “La Vita in Diretta” per raccontare la vita che trascorrevano in pratica, con una squadra di calcio in casa. Luca espresse un desiderio: portare i figli al ristorante. Il motivo? La famiglia non poteva permettersi un pranzo per 12 persone in trattoria. Non era per le loro tasche. La Nazione nei giorni seguenti esaudì questo desiderio e pranzo fu, il 15 ottobre 2006: la Cap, la compagnia di autolinee, si fece carico del trasporto da casa al ristorante Tonio in piazza Mercatale a Prato e fu un giorno in allegria per tutta l’allegra brigata.

La  famiglia Leoni, riunita in una foto del primo decennio degli anni Duemila

 

Televisione, sorrisi e la fede

Da allora i Leoni sono stati ospiti in tante trasmissioni televisive, del loro caso in quanto una delle famiglie più numerose d’Italia si sono occupati quotidiani e settimanali. Quest’anno Luca e Annamaria sono al traguardo dei 39 anni di matrimonio. Lei da quando si è sposata ha sempre fatto la casalinga, dedicandosi anima e corpo alla famiglia, è stata una mamma a tutto tondo, sempre col sorriso e la fede, nonostante i momenti difficili. “All’epoca, prima di sposarmi, facevo la rammagliatrice – racconta Annamaria – e con la nascita dei figli non è stato possibile portare avanti il lavoro. Però non mi ha pesato, anche perché non posso dire di aver rinunciato ad una professione per la quale avevo studiato. In quel periodo era tutto molto diverso, sono contenta comunque di aver fatto la moglie, la mamma e la casalinga”.

“Il primo parto fu traumatico”

Annamaria si sposa con Luca nel 1982 quando era già incinta, aveva 23 anni e non voleva più figli: “Il primo parto – ricorda – fu traumatico e dissi subito che non ne volevo più, tanto che fra il primo e il secondo figlio sono trascorsi quattro anni ma, in fondo al cuore, sia a me sia a Luca piacevano i bambini”. La primogenita è stata Chiara (38 anni), poi sono arrivati in ordine di età: Sara, Francesco , Damiano, Maria, Margherita, Noemi, Pietro, Simone e Miriam. “Fino ai 15 anni di Chiara – prosegue – abbiamo vissuto a Poggio a Caiano, vicino a mia madre, e lei è stata un sostegno importante, così come lo è stato quello dei parroci don Franco Sgrilli e poi di don Cristiano D’Angelo a Bonistallo. Dopo ci siamo trasferiti a Tavola dove siamo stati ben accolti dalla parrocchia”. Annamaria ha seguito molto i figli nei compiti a casa e soprattutto li ha ascoltati: “I miei ragazzi hanno cominciato a sentirsi parte di una famiglia numerosa dopo l’arrivo della quinta sorella. Negli anni 80 ancora tre-quattro figli c’erano nelle famiglie. Gli insegnanti mi hanno sempre detto che i miei figli sono stati un valore aggiunto alla classe in quanto aiutavano gli altri e qualcuno aveva già da studente un carattere da leader. Tornavano da scuola a orari diversi e trovavano il pranzo pronto.

“Lavorava soltanto mio marito”

La mia prima domanda era sempre “Com’è andata a scuola?” e poi “Avete bisogno di qualcosa?”, in pratica vedevano che io o Luca ci interessavamo a ognuno di loro. I miei ragazzi non hanno praticato sport, giocavano nel campo vicino casa ma non sono cresciuti con questa mancanza”. Annamaria fra i pasti da preparare, i bucati da stirare, la spesa, i colloqui con i professori dei figli non si è mai ritagliata un po’ di tempo per se stessa. “Oggi tante mamme – dice – si ritrovano in palestra, la mattina fanno colazione al bar insieme e la sera vanno a prendere l’aperitivo: a me sarebbe mancato il tempo e poi ha sempre lavorato solo Luca. Questo lo devo dire, bisognava essere attentissimi nelle spese. Qualche amica veniva a trovarmi a casa e poi abbiamo vissuto l’impegno in parrocchia a Bonistallo. Siamo stati entrambi catechisti ed era quello il nostro ambiente dove coltivare amicizie. Oggi la vita delle famiglie è completamente diversa da quella che è stata la nostra. Sono consapevole che uno stipendio in casa non è sufficiente e anche la moglie deve lavorare ma in ogni caso la decisione di avere più figli deve essere presa insieme”.

Festa della mamma 2021, la signora Anna Maria Mannori con la lettera di Miriam, la  più giovane, e i messaggi degli altri figli (foto Attalmi)

“Troppe persone per due ombrelloni”

Come superare tante oggi difficoltà che si presentano nelle famiglie? “La mia mamma – risponde Annamaria – diceva: ogni bambino porta la provvidenza. Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta e ripeto le scelte devono essere fatte sempre in coppia”. Sono lontani gli anni in cui tutta la famiglia Leoni andava al mare dove veniva pure guardata con “sospetto” ma resta il ricordo anche buffo di quei tempi: “Ogni anno – prosegue Annamaria – al Lido di Camaiore la gente in spiaggia o in campeggio mi osservava la pancia.  Chissà che avranno pensato… Poi una volta ci hanno pure mandato via da una bagno perché eravamo troppi sotto due ombrelloni”.

Il biglietto di Miriam, ‘la piccolina’ di casa  

La prima ad uscire di casa è stata Chiara, 18 anni fa quando si è sposata: “Organizzammo un matrimonio che fu ribattezzano “love cost”: c’erano 350 ospiti e ognuno portò qualcosa da mangiare”. Poi sempre per fare economie, la famiglia decise di festeggiare con amici e parenti solo i compleanni dei figli quando raggiungevano i 18 anni. Quella di Annamaria è la storia di una piccola comunità sotto un tetto, una vita all’insegna della fede in Dio, dell’amore, della creatività e del rispetto reciproco. Annamaria e Luca qualche anno, con la collaborazione di tutti i figli, fa raccontarono la loro vita nel libro “Tengo famiglia” (edizioni San Paolo). Per la festa della mamma tutti e dieci i figli si ricordano di Annamaria e oggi gli auguri viaggiano sui messaggi di WhatsApp, anche perché quasi tutti i ragazzi e le ragazze vivono fuori casa e in altre città. La “piccolina” di casa, Miriam è rimasta fedele ai biglietti cartacei per dire: “Ti voglio bene. Non saprei cosa fare se tu non ci fossi”.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Un biglietto per la festa della mamma ogni anno sul comodino. E’ il pensiero di Miriam, 21 anni, l’ultima dei dieci figli di Annamaria Mannori, di Tavola, frazione di Prato. Annamaria, 62 anni, è sposata con Luca Leoni e la famiglia Leoni è diventata dal 2006 famosa in Italia. In quell’anno Luca e Annamaria parteciparono a “La Vita in Diretta” per raccontare la vita che trascorrevano in pratica, con una squadra di calcio in casa. Luca espresse un desiderio: portare i figli al ristorante. Il motivo? La famiglia non poteva permettersi un pranzo per 12 persone in trattoria. Non era per le loro tasche. La Nazione nei giorni seguenti esaudì questo desiderio e pranzo fu, il 15 ottobre 2006: la Cap, la compagnia di autolinee, si fece carico del trasporto da casa al ristorante Tonio in piazza Mercatale a Prato e fu un giorno in allegria per tutta l’allegra brigata.
La  famiglia Leoni, riunita in una foto del primo decennio degli anni Duemila
 

Televisione, sorrisi e la fede

Da allora i Leoni sono stati ospiti in tante trasmissioni televisive, del loro caso in quanto una delle famiglie più numerose d’Italia si sono occupati quotidiani e settimanali. Quest’anno Luca e Annamaria sono al traguardo dei 39 anni di matrimonio. Lei da quando si è sposata ha sempre fatto la casalinga, dedicandosi anima e corpo alla famiglia, è stata una mamma a tutto tondo, sempre col sorriso e la fede, nonostante i momenti difficili. “All’epoca, prima di sposarmi, facevo la rammagliatrice – racconta Annamaria – e con la nascita dei figli non è stato possibile portare avanti il lavoro. Però non mi ha pesato, anche perché non posso dire di aver rinunciato ad una professione per la quale avevo studiato. In quel periodo era tutto molto diverso, sono contenta comunque di aver fatto la moglie, la mamma e la casalinga”.

"Il primo parto fu traumatico"

Annamaria si sposa con Luca nel 1982 quando era già incinta, aveva 23 anni e non voleva più figli: “Il primo parto – ricorda – fu traumatico e dissi subito che non ne volevo più, tanto che fra il primo e il secondo figlio sono trascorsi quattro anni ma, in fondo al cuore, sia a me sia a Luca piacevano i bambini”. La primogenita è stata Chiara (38 anni), poi sono arrivati in ordine di età: Sara, Francesco , Damiano, Maria, Margherita, Noemi, Pietro, Simone e Miriam. “Fino ai 15 anni di Chiara – prosegue - abbiamo vissuto a Poggio a Caiano, vicino a mia madre, e lei è stata un sostegno importante, così come lo è stato quello dei parroci don Franco Sgrilli e poi di don Cristiano D’Angelo a Bonistallo. Dopo ci siamo trasferiti a Tavola dove siamo stati ben accolti dalla parrocchia”. Annamaria ha seguito molto i figli nei compiti a casa e soprattutto li ha ascoltati: “I miei ragazzi hanno cominciato a sentirsi parte di una famiglia numerosa dopo l’arrivo della quinta sorella. Negli anni 80 ancora tre-quattro figli c’erano nelle famiglie. Gli insegnanti mi hanno sempre detto che i miei figli sono stati un valore aggiunto alla classe in quanto aiutavano gli altri e qualcuno aveva già da studente un carattere da leader. Tornavano da scuola a orari diversi e trovavano il pranzo pronto.

"Lavorava soltanto mio marito"

La mia prima domanda era sempre “Com’è andata a scuola?” e poi “Avete bisogno di qualcosa?”, in pratica vedevano che io o Luca ci interessavamo a ognuno di loro. I miei ragazzi non hanno praticato sport, giocavano nel campo vicino casa ma non sono cresciuti con questa mancanza”. Annamaria fra i pasti da preparare, i bucati da stirare, la spesa, i colloqui con i professori dei figli non si è mai ritagliata un po’ di tempo per se stessa. “Oggi tante mamme – dice - si ritrovano in palestra, la mattina fanno colazione al bar insieme e la sera vanno a prendere l’aperitivo: a me sarebbe mancato il tempo e poi ha sempre lavorato solo Luca. Questo lo devo dire, bisognava essere attentissimi nelle spese. Qualche amica veniva a trovarmi a casa e poi abbiamo vissuto l’impegno in parrocchia a Bonistallo. Siamo stati entrambi catechisti ed era quello il nostro ambiente dove coltivare amicizie. Oggi la vita delle famiglie è completamente diversa da quella che è stata la nostra. Sono consapevole che uno stipendio in casa non è sufficiente e anche la moglie deve lavorare ma in ogni caso la decisione di avere più figli deve essere presa insieme”.
Festa della mamma 2021, la signora Anna Maria Mannori con la lettera di Miriam, la  più giovane, e i messaggi degli altri figli (foto Attalmi)

"Troppe persone per due ombrelloni"

Come superare tante oggi difficoltà che si presentano nelle famiglie? “La mia mamma – risponde Annamaria – diceva: ogni bambino porta la provvidenza. Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta e ripeto le scelte devono essere fatte sempre in coppia”. Sono lontani gli anni in cui tutta la famiglia Leoni andava al mare dove veniva pure guardata con “sospetto” ma resta il ricordo anche buffo di quei tempi: “Ogni anno – prosegue Annamaria – al Lido di Camaiore la gente in spiaggia o in campeggio mi osservava la pancia.  Chissà che avranno pensato... Poi una volta ci hanno pure mandato via da una bagno perché eravamo troppi sotto due ombrelloni”.

Il biglietto di Miriam, 'la piccolina' di casa  

La prima ad uscire di casa è stata Chiara, 18 anni fa quando si è sposata: “Organizzammo un matrimonio che fu ribattezzano “love cost”: c’erano 350 ospiti e ognuno portò qualcosa da mangiare”. Poi sempre per fare economie, la famiglia decise di festeggiare con amici e parenti solo i compleanni dei figli quando raggiungevano i 18 anni. Quella di Annamaria è la storia di una piccola comunità sotto un tetto, una vita all’insegna della fede in Dio, dell’amore, della creatività e del rispetto reciproco. Annamaria e Luca qualche anno, con la collaborazione di tutti i figli, fa raccontarono la loro vita nel libro “Tengo famiglia” (edizioni San Paolo). Per la festa della mamma tutti e dieci i figli si ricordano di Annamaria e oggi gli auguri viaggiano sui messaggi di WhatsApp, anche perché quasi tutti i ragazzi e le ragazze vivono fuori casa e in altre città. La “piccolina” di casa, Miriam è rimasta fedele ai biglietti cartacei per dire: “Ti voglio bene. Non saprei cosa fare se tu non ci fossi”.
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