Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Quando la vittima diventa carnefice: la storia della serial killer suicida Milena Quaglini

Il libro di Elisa Giobbi diventerà un film: "Racconto una donna la cui vita è stata segnata da uomini cattivi e prevaricatori"

di GIOVANNI BOGANI -
11 agosto 2022
Milena Quaglini, la donna che ha ucciso tre uomini violenti che hanno abusato di lei

Milena Quaglini, la donna che ha ucciso tre uomini violenti che hanno abusato di lei

Si chiamava Milena Quaglini. Aveva un viso gentile, occhi luminosi, modi garbati. Uccise tre uomini che, in modo diverso, le avevano fatto violenza. Un marito che la picchiava, le aveva rotto due denti e un timpano a pugni e schiaffi. Un ottantenne che, dopo averle prestato del denaro, pretendeva il pagamento che si può immaginare. E un compagno, già condannato per molestie, che aveva violentato lei e le sue figlie. Milena li uccise tutti e tre. Poi, nel carcere di Vigevano, pochi giorni prima del processo, si tolse la vita.
Milena Quaglini è stata una serial killer italiana

Milena Quaglini è stata una serial killer italiana

Sulla sua storia, hanno scritto un libro. E ora quel libro, molto probabilmente, diventerà un film. Il libro, edito dalla giovane casa editrice "Mar dei Sargassi", si chiama "Milena Q.", e il sottotitolo è esplicito: "Assassina di uomini violenti". Lo ha scritto la fiorentina Elisa Giobbi, operatrice culturale, organizzatrice di concerti, autrice di altri libri. Ma questo, per lei, è più importante di altri. "La storia di Milena è un caso unico, che mi ha colpita nel profondo", dice Elisa. "La sua storia mi parlava e ho deciso di raccontarla. In una forma che non è quella del saggio, né quella del romanzo. È come se io diventassi lei, le presto la mia voce e vedo la storia dagli occhi di lei. Ma, intervallati al mio racconto, ho inserito i documenti ufficiali, le lettere, gli atti dei processi. Quindi la realtà irrompe nella mia narrazione. Tutto è documentato, tranne quello che cerco di cogliere: i pensieri di Milena" spiega l'autrice.
La scrittrice fiorentina Elisa Giobbi

La scrittrice fiorentina Elisa Giobbi

Come ha lavorato alla stesura del romanzo? "La prima cosa che ho fatto è stata telefonare all’avvocato che l'aveva difesa: Lucia Sardo. Andai a Milano, dove Lucia lavora, ci siamo parlate a lungo. Ho capito che quella vicenda la aveva segnata molto. Mi ha consegnato un materiale immenso, dove ci sono atti ufficiali del processo ma anche lettere di Milena. Io ho cercato prima di tutto di comprendere la sua storia, senza condannare né assolvere a priori". Quando era nata Milena? "Era nata nel 1957, in una modesta famiglia della Lombardia. Lì aveva dovuto subire un padre/padrone, che aveva annientato sua madre, ma che non riuscì a impedirle di studiare, di diplomarsi, di trovare un lavoro in una società di impianti idrosanitari. Trovò un compagno, ebbe il primo figlio. Poi il compagno morì e per lei cominciò un inferno. Fatto di uomini violenti, pieni di debiti, dediti al bere o di usurai di ottant’anni che cercavano di violentarla". Il caso di Milena è unico, almeno in Italia. Una serial killer di uomini che le avevano usato violenza. Una sorta di vendicatrice, verrebbe da dire... "In effetti, sì. Milena non ha ucciso persone che non le avevano fatto niente: ha reagito – in modo terrificante, d’accordo – alle violenze che aveva subito. Era una donna molto attraente, che piaceva molto agli uomini ma attirava sempre quelli sbagliati. Il primo uomo ‘sbagliato’ della sua vita, però, fu suo padre".
Il romanzo “Milena Q. assassina di uomini violenti” (Mar dei Sargassi Edizioni)

Il romanzo “Milena Q. assassina di uomini violenti” (Mar dei Sargassi Edizioni)

Suo padre era un violento? "Alcolizzato, violento, fu il primo uomo che la picchiò. Calci, insulti, schiaffi. Fu lui il prototipo di tutti gli uomini sbagliati che Milena incontrò nella vita. Forse, in tutti gli altri uomini violenti rivedeva il padre, contro il quale non era riuscita a ribellarsi del tutto". La storia di Milena ha la forza e la drammaticità di un film... "E in effetti, ho ricevuto più di una proposta. Una per una serie televisiva, e una – molto forte – da parte di una produzione cinematografica. L’interesse c’è, è un interesse vero, e per scaramanzia non dico di più. Però sarei davvero felice se la vicenda di questa donna diventasse la storia di un film".