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Home » Lifestyle » Maggie Maurer e il post mentre allatta la figlia nel backstage dello show couture di Schiaparelli

Maggie Maurer e il post mentre allatta la figlia nel backstage dello show couture di Schiaparelli

Mamme e mondo del lavoro: sta facendo il giro del web la foto postato sui social dalla modella durante le sfilate parigine, un'immagine capace di scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico

Letizia Cini
27 Gennaio 2023
Maggie Maurer, il suo nome completo è Margaret Joy ed è nata nel 1990 nello stato di New York

Maggie Maurer, il suo nome completo è Margaret Joy ed è nata nel 1990 nello stato di New York

Share on FacebookShare on Twitter

Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

Maggie Maurer, sfilata Schiaparelli Haute Couture primavera estate 2022
Maggie Maurer, 32 anni, sfilata Schiaparelli Haute Couture primavera estate 2022

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

L’intimo post su Instagram di Maggie Maurer
L’intimo post su Instagram di Maggie Maurer

Il post su Instagram

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

La modella Maggie Maurer in passerella e mentre allatta il figlio
La modella Maggie Maurer in passerella e mentre allatta la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi

Maggie Maurer, musa di Roseberry

Chi conosce lo stilista Daniel Roseberry dall’inizio del suo mandato da Schiaparelli, sa già che la Maurer è una delle sue muse predilette. La bionda modella newyorkese, che viene da una famiglia con sei fratelli, è stata protagonista di diverse campagne della storica maison. E Maurer ricambia spesso l’apprezzamento di Roseberry: quando non indossa Schiaparelli, sui suoi canali social elogia la maison e il lavoro del suo direttore creativo: “Questa foto significa tutto per me”, ha scritto a proposito di un’immagine di campagna scattata da Roseberry, “Ti amo con tutto il mio cuore! Sono onorata di far parte del tuo mondo”.

Chi è Maggie Maurer

Il suo nome completo è Margaret Joy ed è nata nel 1990 nello stato di New York, dove è cresciuta nella città di Potsdam assieme ai suoi sei fratelli. Alta 1,79, è bionda ossigenata e ha gli occhi verdi.
Racconta lei stessa il suo approdo al mondo della moda: “Ho un amico, Tom Newton, che è un fotografo. Ci siamo conosciuti lavorando in un piccolo negozio di alimentari qualche anno fa, a casa, e mi pregava sempre di fare un servizio fotografico con lui, così alla fine l’ho fatto, ed è diventata una cosa normale. Per anni ha detto che avremmo dovuto inviare questi scatti alle agenzie, e poi a dicembre lo ha fatto (a mia insaputa). Ne ha inviati solo alcuni all’agente Elmer Olsen senza altre informazioni o modo per contattarmi. Così hanno usato il buon vecchio Internet per rintracciarmi e scoprire dove stavo lavorando. Avevo preso il telefono per fare un’altra chiamata, non ha nemmeno squillato, e dall’altra parte c’era Elmer… il resto è storia, haha”.
Già nel 2013 Maggie Maurer ha mosso i primi passi nel mondo della moda sfilando per Calvin Klein, il suo primo contratto in esclusiva, e poi per Antonio Marras, Missoni, Maison Martin Margiela. Il suo volto espressivo e così originale è piaciuto ai magazine indipendenti e più sperimentali, tanto da apparire in copertina su riviste come Dansk e Husk Magazine.

In Italia, allattamento alla Camera

In Italia nel novembre scorso è caduto il tabù sull’allattamento alla Camera, grazie all’istituzione di tribuna riservata alle deputate-mamme. Un provvedimento deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, con il plauso di Licia Ronzulli (FdI): “Istituzioni da esempio sulla conciliazione lavoro-famiglia”

Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all’Europarlamento nel 2010
Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all’Europarlamento nel 2010

Era il lontano 2010, quando l’allora eurodeputata Licia Ronzulli (PdL), oggi senatrice FdI, portò per la prima volta con sé al Parlamento Europeo la figlia vittoria. Un bebè avvolto in una fascia vicino al petto. Immagini che avevano fatto il giro del web e in tv scatenando un acceso dibattito in Italia. A distanza di 12 anni, anche le deputate mamme italiane potranno entrare durante le sedute in Aula alla Camera e partecipare ai lavori parlamentari con i loro figli e allattarli nell’Emiciclo fino al compimento di un anno. Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, derogando all’articolo che prevede che “nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”. Secondo quanto è stato deciso l’allattamento potrà avvenire “in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’Emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori”.

Ronzulli (FdI): “Finalmente al passo con Bruxelles”

Tra le prime ad applaudire il grande passo avanti dell’Italia è stata proprio la senatrice Licia Ronzulli (FdI) attraverso un Tweet: “Finalmente! Le deputate italiane potranno allattare in Aula alla Camera senza rinunciare al voto. Bruxelles ha aperto la strada già 12 anni fa e lo chiedo da allora per le colleghe neomamme in Italia. Sulla conciliazione lavoro-famiglia, le Istituzioni devono essere da esempio”

 

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto... quando un bambino si stringono al cuor... I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella -  Maggie Maurer - che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.
Maggie Maurer, sfilata Schiaparelli Haute Couture primavera estate 2022
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L’intimo post su Instagram di Maggie Maurer
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Il post su Instagram

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.
La modella Maggie Maurer in passerella e mentre allatta il figlio
La modella Maggie Maurer in passerella e mentre allatta la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi

Maggie Maurer, musa di Roseberry

Chi conosce lo stilista Daniel Roseberry dall’inizio del suo mandato da Schiaparelli, sa già che la Maurer è una delle sue muse predilette. La bionda modella newyorkese, che viene da una famiglia con sei fratelli, è stata protagonista di diverse campagne della storica maison. E Maurer ricambia spesso l’apprezzamento di Roseberry: quando non indossa Schiaparelli, sui suoi canali social elogia la maison e il lavoro del suo direttore creativo: “Questa foto significa tutto per me”, ha scritto a proposito di un’immagine di campagna scattata da Roseberry, “Ti amo con tutto il mio cuore! Sono onorata di far parte del tuo mondo”.

Chi è Maggie Maurer

Il suo nome completo è Margaret Joy ed è nata nel 1990 nello stato di New York, dove è cresciuta nella città di Potsdam assieme ai suoi sei fratelli. Alta 1,79, è bionda ossigenata e ha gli occhi verdi. Racconta lei stessa il suo approdo al mondo della moda: "Ho un amico, Tom Newton, che è un fotografo. Ci siamo conosciuti lavorando in un piccolo negozio di alimentari qualche anno fa, a casa, e mi pregava sempre di fare un servizio fotografico con lui, così alla fine l’ho fatto, ed è diventata una cosa normale. Per anni ha detto che avremmo dovuto inviare questi scatti alle agenzie, e poi a dicembre lo ha fatto (a mia insaputa). Ne ha inviati solo alcuni all’agente Elmer Olsen senza altre informazioni o modo per contattarmi. Così hanno usato il buon vecchio Internet per rintracciarmi e scoprire dove stavo lavorando. Avevo preso il telefono per fare un’altra chiamata, non ha nemmeno squillato, e dall’altra parte c’era Elmer... il resto è storia, haha". Già nel 2013 Maggie Maurer ha mosso i primi passi nel mondo della moda sfilando per Calvin Klein, il suo primo contratto in esclusiva, e poi per Antonio Marras, Missoni, Maison Martin Margiela. Il suo volto espressivo e così originale è piaciuto ai magazine indipendenti e più sperimentali, tanto da apparire in copertina su riviste come Dansk e Husk Magazine.

In Italia, allattamento alla Camera

In Italia nel novembre scorso è caduto il tabù sull’allattamento alla Camera, grazie all’istituzione di tribuna riservata alle deputate-mamme. Un provvedimento deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, con il plauso di Licia Ronzulli (FdI): “Istituzioni da esempio sulla conciliazione lavoro-famiglia”
Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all’Europarlamento nel 2010
Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all’Europarlamento nel 2010
Era il lontano 2010, quando l’allora eurodeputata Licia Ronzulli (PdL), oggi senatrice FdI, portò per la prima volta con sé al Parlamento Europeo la figlia vittoria. Un bebè avvolto in una fascia vicino al petto. Immagini che avevano fatto il giro del web e in tv scatenando un acceso dibattito in Italia. A distanza di 12 anni, anche le deputate mamme italiane potranno entrare durante le sedute in Aula alla Camera e partecipare ai lavori parlamentari con i loro figli e allattarli nell’Emiciclo fino al compimento di un anno. Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, derogando all’articolo che prevede che “nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”. Secondo quanto è stato deciso l’allattamento potrà avvenire “in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’Emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori”.

Ronzulli (FdI): “Finalmente al passo con Bruxelles”

Tra le prime ad applaudire il grande passo avanti dell’Italia è stata proprio la senatrice Licia Ronzulli (FdI) attraverso un Tweet: “Finalmente! Le deputate italiane potranno allattare in Aula alla Camera senza rinunciare al voto. Bruxelles ha aperto la strada già 12 anni fa e lo chiedo da allora per le colleghe neomamme in Italia. Sulla conciliazione lavoro-famiglia, le Istituzioni devono essere da esempio”  
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