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Home » Lifestyle » Sposarsi in tv: spopolano i programmi che parlano di matrimonio e fanno sognare il pubblico

Sposarsi in tv: spopolano i programmi che parlano di matrimonio e fanno sognare il pubblico

Dalla ricerca dell'outfit perfetto alle cerimonie con fuochi d'artificio passando per le nozze low cost o al buio: tante le proposte del piccolo schermo

Barbara Berti
31 Luglio 2022
Il programma tv "Quattro matrimoni Italia"

Il programma tv "Quattro matrimoni Italia"

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L’abito bianco, lo scambio degli anelli e l’emozione nel pronunciare il fatidico sì. Il matrimonio, nell’immaginario collettivo, è il giorno più bello della vita: un sogno che diventa realtà per la coppia che decide di fare il grande passo e, ultimamente, un sogno anche per milioni di telespettatori. Sono sempre di più, infatti, i programmi tv che girano intorno al tema del matrimonio: al pubblico piace fantasticare insieme ai protagonisti e, perché no, immedesimarsi nelle scene televisive. I risvolti amorosi dei futuri sposi sono in grado di fare quel click sull’empatia delle persone: non c’è cosa più confortante per un essere umano di sapere che c’è qualcuno alle prese con i suoi stessi problemi e quando si tratta di problemi d’amore l’attenzione diventa ancora più alta.

Macchine lussuose che trasportano gli sposi, corse contro il tempo per soddisfare tutte le esigenze (persino quelle più bizzarre), fuochi d’artificio, abiti griffati e cene luculliane: questo e tanto altro capita di vedere sul piccolo schermo nei numerosi programmi che raccontano (in modalità quasi sempre factual) le nozze di gente comune che, però, vuole rendere speciale il momento.

L’ultimo in ordine di tempo è “Matrimonio a tutti i costi” che vede al timone la conduttrice e Destination Wedding Planner Michelle Carpente in onda su Real Time (canale 31 del digitale terrestre) dal 30 luglio.  Il format prodotto dalla Carpente con la società SmartWed SRL, è ideato assieme a Gianluca Potenziani (già autori di “Matrimonio a Sorpresa” il ‘one off’ andato in onda sempre su Real Time lo scorso maggio) e scritto a quattro mani con Luigi D’Anna.

 

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Una coppia diversa per ogni puntata è estremamente motivata a sposarsi ma deve fare i conti con un grande ostacolo: un budget a disposizione di soli cinquemila euro. Con questa cifra, la Carpente cerca di aiutare le coppie consigliando loro come poter risparmiare in base alle priorità degli sposi per le categorie relative all’abito, al catering, alla location, ai fiori, alle fedi, alla musica e all’intrattenimento. L’unica voce importante in termini di costo che non è inclusa è quella relativa al viaggio di nozze, sul quale difficilmente si tende a risparmiare perché si tratta di una vera e propria favola, quella che segna ufficialmente l’inizio di una nuova vita insieme, con un itinerario che, seppur organizzato fin nei minimi dettagli, non rinuncia all’autenticità.

Michelle Carpente conduce "Matrimonio a tutti i costi"
Michelle Carpente conduce “Matrimonio a tutti i costi”

“Con la pandemia oggi le coppie sono più attente ai budget e anche ai contratti. Vanno più cauti sulle spese e sulle scelte che implichino un impegno economico importante. Non esclusivamente per mancanza di disponibilità economica ma perché a molti sono cambiate le priorità” spiega la conduttrice. E aggiunge: “Per esempio, il budget che avevano messo da parte per il matrimonio prima della pandemia, oggi preferiscono utilizzarlo per fare un viaggio o per la caparra di una casa, o per trasformare il classico matrimonio tradizionale a cui avevano pensato all’inizio in una vera e propria festa per condividere un momento speciale e intimo con le persone care, prediligendo la socialità alla tradizione. In effetti, la spesa media di un matrimonio in Italia non è affatto ‘luxury’, ma si tende a raccontare o a far vedere solo matrimoni con costi che vanno ben oltre la media, lasciando a chi guarda (spesso futuri sposi) una sensazione di frustrazione”.

Se “Matrimonio a tutti i costi” si concentra su soluzioni low cost, fantasiose e creative, Caterina Balivo su Tv8 (fino al 24 agosto) organizza le nozze delle mamme. “Chi vuol sposare mia mamma?” è un docu-reality  prodotto da “Blu Yazmine” dove la presentatrice ha il compito di seguire le protagoniste del dating show, appunto le madri, nel loro viaggio dei sentimenti: all’interno di una villa, queste donne single, affiancate da un figlio oppure una figlia adulti, fanno la conoscenza di sei uomini single, sperando che tra loro ci sia un potenziale fidanzato. La scelta finale non spetta soltanto alle madri, bensì anche ai loro figli.

 

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Negli ultimi anni, poi, uno dei programmi più gettonati è “Matrimonio a prima vista“: qui i futuri sposi si conoscono per la prima volta all’altare e poi hanno quattro settimane per conoscersi, piacersi, scontrarsi e, magari, concludere l’esperienza con ancora la fede al dito. L’esperimento sociale (prodotto da NonPanic Banijay) basato sul format danese “Married at First Sight”, trasmesso da anni in paesi come l’Australia, gli Usa e il Regno Unito, anche in Italia è diventato un appuntamento televisivo molto seguito tanto che in autunno (il 26 ottobre) partirà la nona edizione su Real Time (ma lo show è già disponibile sulla piattaforma Discovery+). Gli sconosciuti che ribaltano i classici passi conoscenza-frequentazione-fidanzamento e si affidano agli esperti, riusciranno a trovare il partner ideale? Per la cronaca, nell’ultima edizione nessuna delle tre coppie ha confermato il matrimonio.

 

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Le spose agguerrite, invece, sono al centro di “Quattro matrimoni in Italia“, la versione nostrana della produzione inglese campione d’ascolti “Four Weddings”. In onda su Sky e in chiaro su Tv8, il programma è una sfida in cui quattro coppie, provenienti da città ed estrazioni diverse, gareggiano a colpi di bouquet: il miglior matrimonio, scelto in base a location, vestito e menù, vince un premio speciale. Gli sposi trionfatori (ovvero quelli che ottengono il punteggio più alto) si meritano infatti un riconoscimento esclusivo: un favoloso viaggio di nozze in una meta da sogno. Dall’edizione numero 5 (andata in onda nei mesi scorsi), a rendere più ‘piccante’ lo show, è arrivato Costantino Della Gherardesca nei panni del conduttore e di colui che deve tenere a freno le agguerrite future spose.

 

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Dalle spose agli sposi protagonisti. “Non ditelo alla sposa“, trasmesso da La7, è il programma che arriva dall’Inghilterra (la versione originale “Don’t Tell the Bride” è passata su La5) e che mette l’intera organizzazione del matrimonio nelle mani del futuro marito. Lo sposo ha a disposizione tre sole settimane di tempo ed un budget limitato a 15.000 euro per poter organizzare il matrimonio perfetto. Si tratta di una sfida molto dura, che spesso manda in crisi gli uomini, eterni indecisi e poco amanti dei dettagli, e mette in grande agitazione le donne, preoccupate per le scelte fatte dal consorte, che sono in effetti spesso discutibili. Alla fine, nonostante lo scambio di ruoli, il matrimonio viene celebrato nel migliore dei modi.

Il programma "Don't Tell the Bride"
Il programma “Don’t Tell the Bride”

Per andare sul sicuro, comunque, è meglio affidarsi a un wedding planner. Ed Enzo Miccio in questo campo è sicuramente una garanzia. In “Diario di un wedding planner” (in onda su Real Time) si occupa di organizzare il matrimonio dei sogni dei futuri sposi in ogni minimo dettaglio. Naturalmente, la prima cosa da fare è prenotare la chiesa in cui si svolgerà la cerimonia. Subito dopo arriva la scelta della location per la festa, che richiede solitamente tre o quattro giorni per essere meticolosamente allestita. Non può mancare poi la stesura del menù, la preparazione dell’allestimento floreale e dei cadeau mariage (termine molto amato da Miccio che sta a indicare le bomboniere) e, infine, l’accoglienza degli ospiti dei due sposi. Dopo una prova generale dell’evento, per assicurarsi che tutto proceda senza intoppi, gli sposi sono pronti al grande giorno e a godersi tutto ciò che Miccio ha scrupolosamente allestito per loro, con il prezioso aiuto del proprio staff. Insomma, in questo caso il livello di stress degli sposi è ridotto al minimo, ma lo stesso non si può dire del wedding planner.

Enzo Miccio, volto tv e noto wedding planner (Instagram)
Enzo Miccio, volto tv e noto wedding planner (Instagram)

Per un matrimonio perfetto serve l’abito giusto. Ecco allora “Abito da sposa cercasi“, show statunitense, il cui titolo originale è “Say Yes to the Dress” (cioè “Dì sì al vestito”). Il programma va in onda sulle reti americane dal 2007, mentre le trasmissioni in Italia sono iniziate nel 2009 su Real Time. Il reality s’incentra sulla vendita degli abiti da sposa in uno dei negozi più importanti di Manhattan a New York: “Kleinfeld Bridal” diretto dal guru degli abiti da sposa Randy Fenoli. Il negozio è specializzato sin dalla sua apertura, nel 1999, nella vendita di abiti da sposa dei principali stilisti statunitensi e internazionali. Tra desideri e capricci, le future spose con l’aiuto dei veri dipendenti di “Kleinfeld Bridal” riescono a trovare l’abito dei sogni. Esiste anche una versione inglese e in questo caso sono il fashion designer gallese David Emanuel e Christine Dando, proprietaria di una delle più note boutiques di abiti da sposa, ad aiutare le spose nella ricerca del vestito perfetto. Per la serie ‘paese che va, abito da sposa che vuoi’, nel 2021 su Real Time, Enzo Miccio ha debuttato con la versione tutta italiana di “Abito da sposa cercasi – Puglia“.

Il popolare programma tv "Il castello delle cerimonie"
Il popolare programma tv “Il castello delle cerimonie”

Uno dei programmi più popolari in fatto di nozze è senza dubbio “Il castello delle cerimonie“. In onda su Real Time dal 2014, dopo la scomparsa di Don Antonio Polese, i sontuosi saloni del Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate (“dove puoi vivere una favola”) hanno Donna Imma Polese come protagonista, con il marito Matteo al suo fianco. Qui la parola d’ordine è esagerare. Spettacolari coreografie di fuochi d’artificio, cantanti neomelodici che animano la festa, menù dalle portate infinite, abiti che non passano inosservati e un numero impressionante di invitati sono soltanto alcuni degli ingredienti di questi matrimoni, che sono pensati proprio su misura per i futuri sposi.

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  • In Cina è nata un’app per mandare baci a distanza.

MUA è il dispositivo creato dalla startup cinese di proprietà di Zhao Jianbo che simula i baci. La macchina - il cui nome si ispira al tipico suono che si fa quando si manda un bacio - si compone di labbra finte in silicone che si collegano al cellulare e, attraverso uno scambio di dati, simulano il gesto d’amore. 

💖E tu? saresti disposto a usare Mua per dare un bacio?

#lucenews #lucelanazione #mua #cina #bacistellari ellari
  • Partigiana, romanziera e confidente di Sartre: vi dice qualcosa il nome Alba de Céspedes? Forse no, ed è del tutto normale. Perché la scrittrice e poetessa italo cubana è rimasta sconosciuta al grande pubblico per troppo tempo. Ma per fortuna di recente si stanno sempre più riscoprendo le esponenti femminili di uno dei movimenti letterari più entusiasmanti del XX secolo, il neorealismo italiano del dopoguerra. E se nel 2018 l’editore Daunt ha iniziato la sua vitale opera di promozione di Natalia Ginzburg, ora grazie a Pushkin ‘rinasce’ de Céspedes. Donne famose in vita e poi dimenticate, che tornano a far sentire la loro voce anche attraverso moderne colleghe di penna come Elena Ferrante, l
  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
L'abito bianco, lo scambio degli anelli e l'emozione nel pronunciare il fatidico sì. Il matrimonio, nell'immaginario collettivo, è il giorno più bello della vita: un sogno che diventa realtà per la coppia che decide di fare il grande passo e, ultimamente, un sogno anche per milioni di telespettatori. Sono sempre di più, infatti, i programmi tv che girano intorno al tema del matrimonio: al pubblico piace fantasticare insieme ai protagonisti e, perché no, immedesimarsi nelle scene televisive. I risvolti amorosi dei futuri sposi sono in grado di fare quel click sull'empatia delle persone: non c'è cosa più confortante per un essere umano di sapere che c'è qualcuno alle prese con i suoi stessi problemi e quando si tratta di problemi d'amore l'attenzione diventa ancora più alta. Macchine lussuose che trasportano gli sposi, corse contro il tempo per soddisfare tutte le esigenze (persino quelle più bizzarre), fuochi d'artificio, abiti griffati e cene luculliane: questo e tanto altro capita di vedere sul piccolo schermo nei numerosi programmi che raccontano (in modalità quasi sempre factual) le nozze di gente comune che, però, vuole rendere speciale il momento. L'ultimo in ordine di tempo è "Matrimonio a tutti i costi" che vede al timone la conduttrice e Destination Wedding Planner Michelle Carpente in onda su Real Time (canale 31 del digitale terrestre) dal 30 luglio.  Il format prodotto dalla Carpente con la società SmartWed SRL, è ideato assieme a Gianluca Potenziani (già autori di “Matrimonio a Sorpresa” il 'one off' andato in onda sempre su Real Time lo scorso maggio) e scritto a quattro mani con Luigi D’Anna.
 
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  Una coppia diversa per ogni puntata è estremamente motivata a sposarsi ma deve fare i conti con un grande ostacolo: un budget a disposizione di soli cinquemila euro. Con questa cifra, la Carpente cerca di aiutare le coppie consigliando loro come poter risparmiare in base alle priorità degli sposi per le categorie relative all'abito, al catering, alla location, ai fiori, alle fedi, alla musica e all'intrattenimento. L’unica voce importante in termini di costo che non è inclusa è quella relativa al viaggio di nozze, sul quale difficilmente si tende a risparmiare perché si tratta di una vera e propria favola, quella che segna ufficialmente l’inizio di una nuova vita insieme, con un itinerario che, seppur organizzato fin nei minimi dettagli, non rinuncia all’autenticità.
Michelle Carpente conduce "Matrimonio a tutti i costi"
Michelle Carpente conduce "Matrimonio a tutti i costi"
"Con la pandemia oggi le coppie sono più attente ai budget e anche ai contratti. Vanno più cauti sulle spese e sulle scelte che implichino un impegno economico importante. Non esclusivamente per mancanza di disponibilità economica ma perché a molti sono cambiate le priorità" spiega la conduttrice. E aggiunge: "Per esempio, il budget che avevano messo da parte per il matrimonio prima della pandemia, oggi preferiscono utilizzarlo per fare un viaggio o per la caparra di una casa, o per trasformare il classico matrimonio tradizionale a cui avevano pensato all’inizio in una vera e propria festa per condividere un momento speciale e intimo con le persone care, prediligendo la socialità alla tradizione. In effetti, la spesa media di un matrimonio in Italia non è affatto ‘luxury’, ma si tende a raccontare o a far vedere solo matrimoni con costi che vanno ben oltre la media, lasciando a chi guarda (spesso futuri sposi) una sensazione di frustrazione". Se "Matrimonio a tutti i costi" si concentra su soluzioni low cost, fantasiose e creative, Caterina Balivo su Tv8 (fino al 24 agosto) organizza le nozze delle mamme. "Chi vuol sposare mia mamma?" è un docu-reality  prodotto da "Blu Yazmine" dove la presentatrice ha il compito di seguire le protagoniste del dating show, appunto le madri, nel loro viaggio dei sentimenti: all'interno di una villa, queste donne single, affiancate da un figlio oppure una figlia adulti, fanno la conoscenza di sei uomini single, sperando che tra loro ci sia un potenziale fidanzato. La scelta finale non spetta soltanto alle madri, bensì anche ai loro figli.
 
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  Negli ultimi anni, poi, uno dei programmi più gettonati è "Matrimonio a prima vista": qui i futuri sposi si conoscono per la prima volta all'altare e poi hanno quattro settimane per conoscersi, piacersi, scontrarsi e, magari, concludere l'esperienza con ancora la fede al dito. L'esperimento sociale (prodotto da NonPanic Banijay) basato sul format danese "Married at First Sight", trasmesso da anni in paesi come l'Australia, gli Usa e il Regno Unito, anche in Italia è diventato un appuntamento televisivo molto seguito tanto che in autunno (il 26 ottobre) partirà la nona edizione su Real Time (ma lo show è già disponibile sulla piattaforma Discovery+). Gli sconosciuti che ribaltano i classici passi conoscenza-frequentazione-fidanzamento e si affidano agli esperti, riusciranno a trovare il partner ideale? Per la cronaca, nell'ultima edizione nessuna delle tre coppie ha confermato il matrimonio.
 
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Le spose agguerrite, invece, sono al centro di "Quattro matrimoni in Italia", la versione nostrana della produzione inglese campione d'ascolti "Four Weddings". In onda su Sky e in chiaro su Tv8, il programma è una sfida in cui quattro coppie, provenienti da città ed estrazioni diverse, gareggiano a colpi di bouquet: il miglior matrimonio, scelto in base a location, vestito e menù, vince un premio speciale. Gli sposi trionfatori (ovvero quelli che ottengono il punteggio più alto) si meritano infatti un riconoscimento esclusivo: un favoloso viaggio di nozze in una meta da sogno. Dall'edizione numero 5 (andata in onda nei mesi scorsi), a rendere più 'piccante' lo show, è arrivato Costantino Della Gherardesca nei panni del conduttore e di colui che deve tenere a freno le agguerrite future spose.
 
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  Dalle spose agli sposi protagonisti. "Non ditelo alla sposa", trasmesso da La7, è il programma che arriva dall'Inghilterra (la versione originale "Don't Tell the Bride" è passata su La5) e che mette l'intera organizzazione del matrimonio nelle mani del futuro marito. Lo sposo ha a disposizione tre sole settimane di tempo ed un budget limitato a 15.000 euro per poter organizzare il matrimonio perfetto. Si tratta di una sfida molto dura, che spesso manda in crisi gli uomini, eterni indecisi e poco amanti dei dettagli, e mette in grande agitazione le donne, preoccupate per le scelte fatte dal consorte, che sono in effetti spesso discutibili. Alla fine, nonostante lo scambio di ruoli, il matrimonio viene celebrato nel migliore dei modi.
Il programma "Don't Tell the Bride"
Il programma "Don't Tell the Bride"
Per andare sul sicuro, comunque, è meglio affidarsi a un wedding planner. Ed Enzo Miccio in questo campo è sicuramente una garanzia. In "Diario di un wedding planner" (in onda su Real Time) si occupa di organizzare il matrimonio dei sogni dei futuri sposi in ogni minimo dettaglio. Naturalmente, la prima cosa da fare è prenotare la chiesa in cui si svolgerà la cerimonia. Subito dopo arriva la scelta della location per la festa, che richiede solitamente tre o quattro giorni per essere meticolosamente allestita. Non può mancare poi la stesura del menù, la preparazione dell’allestimento floreale e dei cadeau mariage (termine molto amato da Miccio che sta a indicare le bomboniere) e, infine, l’accoglienza degli ospiti dei due sposi. Dopo una prova generale dell’evento, per assicurarsi che tutto proceda senza intoppi, gli sposi sono pronti al grande giorno e a godersi tutto ciò che Miccio ha scrupolosamente allestito per loro, con il prezioso aiuto del proprio staff. Insomma, in questo caso il livello di stress degli sposi è ridotto al minimo, ma lo stesso non si può dire del wedding planner.
Enzo Miccio, volto tv e noto wedding planner (Instagram)
Enzo Miccio, volto tv e noto wedding planner (Instagram)
Per un matrimonio perfetto serve l'abito giusto. Ecco allora "Abito da sposa cercasi", show statunitense, il cui titolo originale è "Say Yes to the Dress" (cioè "Dì sì al vestito"). Il programma va in onda sulle reti americane dal 2007, mentre le trasmissioni in Italia sono iniziate nel 2009 su Real Time. Il reality s'incentra sulla vendita degli abiti da sposa in uno dei negozi più importanti di Manhattan a New York: "Kleinfeld Bridal" diretto dal guru degli abiti da sposa Randy Fenoli. Il negozio è specializzato sin dalla sua apertura, nel 1999, nella vendita di abiti da sposa dei principali stilisti statunitensi e internazionali. Tra desideri e capricci, le future spose con l'aiuto dei veri dipendenti di "Kleinfeld Bridal" riescono a trovare l'abito dei sogni. Esiste anche una versione inglese e in questo caso sono il fashion designer gallese David Emanuel e Christine Dando, proprietaria di una delle più note boutiques di abiti da sposa, ad aiutare le spose nella ricerca del vestito perfetto. Per la serie 'paese che va, abito da sposa che vuoi', nel 2021 su Real Time, Enzo Miccio ha debuttato con la versione tutta italiana di "Abito da sposa cercasi - Puglia".
Il popolare programma tv "Il castello delle cerimonie"
Il popolare programma tv "Il castello delle cerimonie"
Uno dei programmi più popolari in fatto di nozze è senza dubbio "Il castello delle cerimonie". In onda su Real Time dal 2014, dopo la scomparsa di Don Antonio Polese, i sontuosi saloni del Grand Hotel La Sonrisa di Sant'Antonio Abate ("dove puoi vivere una favola") hanno Donna Imma Polese come protagonista, con il marito Matteo al suo fianco. Qui la parola d’ordine è esagerare. Spettacolari coreografie di fuochi d’artificio, cantanti neomelodici che animano la festa, menù dalle portate infinite, abiti che non passano inosservati e un numero impressionante di invitati sono soltanto alcuni degli ingredienti di questi matrimoni, che sono pensati proprio su misura per i futuri sposi.
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