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Home » Lifestyle » Michael Bublé: “Mio figlio è guarito dal tumore”. Lacrime di felicità al lancio del nuovo album

Michael Bublé: “Mio figlio è guarito dal tumore”. Lacrime di felicità al lancio del nuovo album

Il cantante canadese naturalizzato italiano parla con la stampa del nuovo disco "Higher" e del lungo percorso affrontato in questi anni di malattia del piccolo Noah

Marianna Grazi
30 Marzo 2022
Michael Bublé

Michael Bublé

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Un canto di gioia. Dopo anni di assenza il ritorno sulla scena musicale di Michael Bublé è accompagnato dalla notizia che tutti i fan aspettavano con ansia: suo figlio Noah è guarito dal cancro. A darne conferma è la stessa pop star canadese in una conferenza stampa coi media italiani su Zoom, in occasione del lancio del nuovo disco “Higher”. L’artista, in lacrime –ma, dice “Questa non è tristezza. È felicità per l’amore che ho ricevuto” – fa fatica a trovare le parole per raccontare un incubo chiamato tumore al fegato, che era stato diagnosticato al suo bambino nel 2016, quando  aveva appena 3 anni. “Abbiamo fatto un ultimo esame e dopo 5 anni sta bene”. Parole a cui si accompagna un pianto di liberazione, che Bublé non nasconde ma anzi indica ai giornalisti come segno di quella battaglia ormai vinta.

 

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È un bellissimo momento per me e la mia famiglia

Michael Bublé con la moglie Luisiana
Michael Bublé con la moglie Luisiana

Il ritorno alla sua amata musica, la guarigione del figlio. Ma anche l’essere riusciti a sfuggire alla pandemia, che “ci ha fatto passare le cose peggiori. Anche in Italia, quante persone hanno perso tutto…”, afferma l’artista che ha il passaporto italiano ed è molto legato al nostro Paese. “Questi momenti ci distruggono o ci fortificano? In ogni caso ci definiscono – aggiunge –. Mi hanno definito, nel mostrare ai miei figli la gratitudine, la compassione, l’apprezzamento, la gentilezza. Questa è la mia gioia”. E poi racconta un episodio avvenuto qualche giorno prima: “L’altra sera mi sono seduto e ho pregato: ‘Per favore Dio, fai in modo che il bene sia per la cosa giusta da fare, non per vendere i dischi e altre stro***te… Lascia che sia tutto per la ragione giusta’. È un bellissimo momento per me e la mia famiglia. L’unica cosa è che a volte mi imbarazzo, non ho più controllo su me stesso, non so che mi è successo! Ero così calmo, mi divertivo, tutto mi scivolava addosso, e ora sono un casino!”, scherza il 46enne.

Luisiana Lopilato Bublé
Luisiana Lopilato Bublé e i tre figli. Lei e il marito aspettano il quarto

“Mia moglie mi ha salvato”

“Quando è uscito “Love”, nel 2018, non ero ancora pronto, ero un sopravvissuto, avevo subìto il colpo”, spiega il cantante alla stampa italiana. Quando è arrivata la diagnosi di Noah, infatti, Michael Bublé stava lavorando ad un album, ma il lavoro è stato interrotto per poi essere ripreso due anni dopo. Nemmeno allora, tuttavia, il 43enne era riuscito a portare avanti il suo lavoro con serenità, proprio a causa della malattia del figlio. A correre in suo soccorso è stata la compagna di una vita, Luisana Lopilato: “Mia moglie mi ha preso e mi ha salvato. Ho capito che non sono speciale e che nella vita tutti passiamo da momenti duri e di sofferenza”. Poi però, dai momenti più bui e difficili, si può solo ripartire. E cosa c’è di più bello e di più gioioso di una nuova vita? Tra i tanti annunci di Bublé c’è anche un’altra stupenda novità: lui e Lopilato aspettando il quarto figlio. “Sono felice che la mia famiglia stia bene, felice di avere un nuovo figlio, di poter festeggiare tutto, di avere un album fortissimo”.

Il nuovo album

 

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Per lui è già il miglior disco della sua carriera, c’è chi lo ritiene quello della rinascita, ma forse, più semplicemente, è la concretizzazione in musica dell’uomo Michael di oggi e di quello che è diventato l’artista Bublé. Collegato via Zoom con i media italiani per il lancio di “Higher”, uscito venerdì scorso, il canadese ha raccontato anche un simpatico retroscena in cui è coinvolto proprio Noah. A simboleggiare il legame profondo che c’è, per lui, tra la sua musica, il suo lavoro, e la sua famiglia. Inscindibile. Nella scaletta del disco c’è infatti un pezzo – e non uno a caso, bensì la title track – firmato proprio insieme al figlio: “Stavo scrivendo con Ryan Tedder e gli ho detto che mio figlio mi aveva appena cantato un ritornello interessante. Lui l’ha voluto sentire e in 30 minuti è nato il brano. Abbiamo capito subito che sarebbe stata una hit” ha spiegato il cantante, come si legge sul Corriere della Sera. Tra le altre canzoni ci sono poi il duetto con Willie Nelson sul suo Crazy, My Valentine di Sir Paul McCartney – “È un leader straordinario, che con le sue azioni insegna alle persone che lo circondano. È un gentiluomo, ma è molto umile” –, il classico di Bob Dylan Make You Feel My Love e tre brani originali scritti da Bublé incluso il nuovo singolo “I’ll Never Not Love You”.

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  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Un canto di gioia. Dopo anni di assenza il ritorno sulla scena musicale di Michael Bublé è accompagnato dalla notizia che tutti i fan aspettavano con ansia: suo figlio Noah è guarito dal cancro. A darne conferma è la stessa pop star canadese in una conferenza stampa coi media italiani su Zoom, in occasione del lancio del nuovo disco "Higher". L'artista, in lacrime –ma, dice "Questa non è tristezza. È felicità per l’amore che ho ricevuto" – fa fatica a trovare le parole per raccontare un incubo chiamato tumore al fegato, che era stato diagnosticato al suo bambino nel 2016, quando  aveva appena 3 anni. "Abbiamo fatto un ultimo esame e dopo 5 anni sta bene". Parole a cui si accompagna un pianto di liberazione, che Bublé non nasconde ma anzi indica ai giornalisti come segno di quella battaglia ormai vinta.
 
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È un bellissimo momento per me e la mia famiglia

Michael Bublé con la moglie Luisiana
Michael Bublé con la moglie Luisiana
Il ritorno alla sua amata musica, la guarigione del figlio. Ma anche l'essere riusciti a sfuggire alla pandemia, che "ci ha fatto passare le cose peggiori. Anche in Italia, quante persone hanno perso tutto…", afferma l'artista che ha il passaporto italiano ed è molto legato al nostro Paese. "Questi momenti ci distruggono o ci fortificano? In ogni caso ci definiscono – aggiunge –. Mi hanno definito, nel mostrare ai miei figli la gratitudine, la compassione, l’apprezzamento, la gentilezza. Questa è la mia gioia". E poi racconta un episodio avvenuto qualche giorno prima: "L’altra sera mi sono seduto e ho pregato: ‘Per favore Dio, fai in modo che il bene sia per la cosa giusta da fare, non per vendere i dischi e altre stro***te… Lascia che sia tutto per la ragione giusta’. È un bellissimo momento per me e la mia famiglia. L’unica cosa è che a volte mi imbarazzo, non ho più controllo su me stesso, non so che mi è successo! Ero così calmo, mi divertivo, tutto mi scivolava addosso, e ora sono un casino!", scherza il 46enne.
Luisiana Lopilato Bublé
Luisiana Lopilato Bublé e i tre figli. Lei e il marito aspettano il quarto

"Mia moglie mi ha salvato"

"Quando è uscito “Love”, nel 2018, non ero ancora pronto, ero un sopravvissuto, avevo subìto il colpo", spiega il cantante alla stampa italiana. Quando è arrivata la diagnosi di Noah, infatti, Michael Bublé stava lavorando ad un album, ma il lavoro è stato interrotto per poi essere ripreso due anni dopo. Nemmeno allora, tuttavia, il 43enne era riuscito a portare avanti il suo lavoro con serenità, proprio a causa della malattia del figlio. A correre in suo soccorso è stata la compagna di una vita, Luisana Lopilato: "Mia moglie mi ha preso e mi ha salvato. Ho capito che non sono speciale e che nella vita tutti passiamo da momenti duri e di sofferenza". Poi però, dai momenti più bui e difficili, si può solo ripartire. E cosa c'è di più bello e di più gioioso di una nuova vita? Tra i tanti annunci di Bublé c'è anche un'altra stupenda novità: lui e Lopilato aspettando il quarto figlio. "Sono felice che la mia famiglia stia bene, felice di avere un nuovo figlio, di poter festeggiare tutto, di avere un album fortissimo".

Il nuovo album

 
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Per lui è già il miglior disco della sua carriera, c'è chi lo ritiene quello della rinascita, ma forse, più semplicemente, è la concretizzazione in musica dell'uomo Michael di oggi e di quello che è diventato l'artista Bublé. Collegato via Zoom con i media italiani per il lancio di "Higher", uscito venerdì scorso, il canadese ha raccontato anche un simpatico retroscena in cui è coinvolto proprio Noah. A simboleggiare il legame profondo che c'è, per lui, tra la sua musica, il suo lavoro, e la sua famiglia. Inscindibile. Nella scaletta del disco c'è infatti un pezzo – e non uno a caso, bensì la title track – firmato proprio insieme al figlio: "Stavo scrivendo con Ryan Tedder e gli ho detto che mio figlio mi aveva appena cantato un ritornello interessante. Lui l’ha voluto sentire e in 30 minuti è nato il brano. Abbiamo capito subito che sarebbe stata una hit" ha spiegato il cantante, come si legge sul Corriere della Sera. Tra le altre canzoni ci sono poi il duetto con Willie Nelson sul suo Crazy, My Valentine di Sir Paul McCartney – "È un leader straordinario, che con le sue azioni insegna alle persone che lo circondano. È un gentiluomo, ma è molto umile" –, il classico di Bob Dylan Make You Feel My Love e tre brani originali scritti da Bublé incluso il nuovo singolo "I’ll Never Not Love You".
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