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Home » Lifestyle » Missouri, i legislatori adottano un codice di abbigliamento più severo. Ma è solo per le donne

Missouri, i legislatori adottano un codice di abbigliamento più severo. Ma è solo per le donne

Con la nuova norma le spalle devono essere coperte. La proposta è partita dalla repubblicana Ann Kelley suscitando l'indignazione di alcuni democratici

Marianna Grazi
15 Gennaio 2023
Regole più severe per il codice di abbigliamento delle donne della Camera dei Rappresentanti del Missouri

Regole più severe per il codice di abbigliamento delle donne della Camera dei Rappresentanti del Missouri

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Questa settimana i legislatori della Camera dei Rappresentanti del Missouri hanno adottato un codice di abbigliamento più severo, che riguarda le deputate, come parte di un nuovo pacchetto di regole: d’ora in poi sarà richiesto loro di coprire le spalle indossando una giacca come un blazer, un cardigan o una maglia. La modifica, avanzata dalla deputata repubblicana Ann Kelley, ha suscitato l’indignazione di alcuni colleghi democratici, secondo i quali la nuova norma è sessista perché il codice di abbigliamento per gli uomini non è stato cambiato. Gli uomini della Camera dei Rappresentanti del Missouri devono indossare giacca, camicia e cravatta. Il precedente codice di abbigliamento per le signore richiedeva “abiti o gonne o pantaloni indossati con un blazer o un maglione e scarpe eleganti o stivali appropriati”. Kelley, parlando alla Camera, ha detto di essersi sentita in dovere di proporre la modifica che “mette in chiaro un po’ di cose… rispecchiando il codice di abbigliamento dei gentiluomini”: insomma le donne devono conformarsi agli usi e (soprattutto) costumi dei colleghi maschi. Perché evidentemente, per la repubblicana, l’uguaglianza in aula passa dal dresscode: “Gli uomini devono indossare giacca, camicia e cravatta, giusto? E se entrassero qui senza cravatta, verrebbero scacciati in un attimo. Se entrassero senza giacca, verrebbero espulsi in un batter d’occhio. Quindi, a noi interessa molto essere uguali”, ha aggiunto mercoledì durante il dibattito.

I membri della Camera dei rappresentanti del Missouri
I membri della Camera dei rappresentanti del Missouri

Secondo il sito della Camera, le donne occupano meno di un terzo dei seggi della Camera del Missouri, composta da 116 rappresentanti maschi e 43 femmine. L’emendamento è stato approvato con un voto nominale, 105 favorevoli e 51 contrari, e il pacchetto di regole è stato poi adottato dalla legislatura controllata dal Partito Repubblicano, non senza le proteste e le critiche dei Democratici della Camera.

“Sapete cosa si prova ad avere un gruppo di uomini in questa stanza che guardano il vostro top cercando di determinare se è appropriato o meno?”, ha esclamato la deputata democratica Ashley Aune dal palco della Camera. I conservatori, in precedenza, hanno modificato l’emendamento per includere anche i cardigan tra i vestiti ammessi, dopo che la deputata democratica Raychel Proudie aveva denunciato l’impatto che l’obbligo di indossare giacche avrebbe potuto avere sulle donne incinte. Peter Merideth, anch’esso dem, si è rifiutato di votare l’emendamento, dicendo ai suoi colleghi in aula: “Non credo di essere qualificato per dire cosa sia appropriato o meno per le donne e penso che questa sia una strada davvero pericolosa da percorrere per tutti noi”. “Negli ultimi due anni avete avuto una crisi di nervi quando abbiamo parlato di indossare delle mascherine in caso di pandemia per proteggerci l’un l’altra – ha aggiunto Merideth -. ‘Come osa il governo dirvi cosa dovete indossare sul vostro viso?’ So che alcuni Paesi impongono alle donne di indossare qualcosa sul viso, ma qui, oh, qui va bene perché stiamo solo parlando di quanti strati devono avere sulle spalle le nostre rappresentanti”.

La  deputata repubblicana Ann Kelley
La deputata repubblicana Ann Kelley

Al Congresso degli Stati Uniti, fino al 2017, i giornalisti e i legislatori dovevano indossare abiti e camicette con le maniche lunghe se volevano entrare nell’aula della Camera. Un gruppo di legislatrici bipartisan aveva protestato spingendo l’ufficio dell’allora presidente Paul Ryan ad ammettere che il codice di abbigliamento “poteva essere un po’ modernizzato”. In seguito anche il Senato degli Stati Uniti ha modificato le proprie regole, come riporta il “New York Times”.

Aune, parlando con la CNN, ha detto che questa modifica dimostra che i repubblicani nello Stato non sono concentrati su “questioni importanti”: “Nel 2019 i repubblicani della Camera hanno approvato il divieto di aborto che è entrato in vigore quest’estate dopo la sentenza Dobbs, limitando completamente il diritto di scelta delle donne in questo Stato, e nel primo giorno della nostra legislatura stanno raddoppiando il controllo sulle donne”, ha detto alla CNN Newsroom. “Per me è assurdo. Penso che stia inviando un messaggio che il Partito Repubblicano, il GOP del Missouri, non ha in mente il nostro interesse e non si concentra sulle questioni importanti“.

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Instagram

  • Avete mai pensato a come fare quando siete in una foresta, in montagna o in una spiaggia solitaria, lontane da tutti, completamente immerse nella natura, ma avete il ciclo? 

🟪 A questa eventualità ha risposto una ragazza scozzese, che ha sviluppato un kit mestruale portatile da usare all’aperto quando non esistono i servizi igienici o non c’è accesso alle toilette. Erin Reid, 25 anni, ha concepito l’idea quando ha affrontato il cammino di 96 miglia (154 km) della West Highland Way da Milngavie, vicino a Glasgow, a Fort William. Ispirata dalle sue esperienze racconta: 

🗣“Ho avuto le mestruazioni per tutto il tempo ed è stata una vera seccatura Il mio obiettivo è quello di risolvere il problema e dare alle persone la possibilità di uscire all’aria aperta quando hanno le mestruazioni”. Secondo Erin, le donne che si trovano in luoghi isolati potrebbero correre il rischio di infezioni del tratto urinario, shock tossico o infertilità a causa della scarsa igiene, quando non c’è accesso a bagni, impianti per lavarsi le mani o luoghi per smaltire i prodotti sanitari usati.

La ragazza ha dichiarato che il suo kit è pensato per chi pratica l’escursionismo, il kayak e per il personale militare, ma ha spiegato che, grazie anche al design a forma di fiaschetta, potrebbe interessare persino il pubblico femminile dei festival all’aperto, preoccupati di utilizzare i bagni chimici. Il kit contiene: una coppetta mestruale riutilizzabile, salviette antibatteriche, che consentono di pulire la coppetta in viaggio e un semplice erogatore che può essere utilizzato anche senza avere le mani pulite, quindi in situazioni in cui non è possibile accedere a servizi igienici o all’acqua corrente. 

L’ex studentessa della Napier University, laureata in Design del Prodotto, spera ora di lanciare il prodotto nel 2024: appassionata escursionista e ciclista è ora alla ricerca di finanziamenti per portare sul mercato il suo kit per l’igiene mestruale LU Innovations. Che è stato sviluppato con il sostegno di Converge, società di supporto per le università e gli istituti di ricerca che lavorano su nuovi prototipi.

#lucenews #mestruazioni #kitmestruale #ciclomestruale #designdelprodotto
  • “Ho fatto un film artigianale, maldestramente ispirato a una lettera di Elsa Morante, e dedicato a tutte le ‘cattive ragazze’, che cattive non sono, e che lottano in tutto il mondo: dall’Iran all’Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria”.

Il corto “Le Pupille” di Alice Rohrwcher ha ricevuto ieri, 24 gennaio, una nomination agli Oscar per il miglior Live Action Short. La cerimonia finale si terrà a Los Angeles il 12 marzo.

La reazione e la gioia delle piccole protagoniste, della troupe e della regista✨

#lucenews #lucelanazione #lepupille #oscar2023
  • C’è anche un film italiano in corsa per gli Oscar. 

È il cortometraggio "Le pupille" diretto da Alice Rohrwacher, regista quarantunenne nata in Toscana, cresciuta nella campagna umbra, regista "artigianale", autodidatta, i cui film hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Le pupille è prodotto dal regista premio Oscar Alfonso Cuarón, ed è entrato nella cinquina delle pellicole in corsa per l’Oscar del Miglior cortometraggio.

"Dedico questa nomination alle “bambine cattive“, che cattive non sono affatto, e che sono in lotta ovunque nel mondo: in Iran, in Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria. Mi auguro che, come nel mio cortometraggio, possano rompere la torta e condividerla fra loro". 

Si parla, infatti, nel film, di una torta. E di costrizioni, divieti, imposizioni, rigide regole da sovvertire. Il film prende spunto, dice la regista, da una lettera che nel dicembre 1971 la scrittrice Elsa Morante inviò all’amico giornalista e critico cinematografico Goffredo Fofi.

Nella lettera, la Morante racconta una storia avvenuta in un collegio di preti, negli anni del fascismo. Una decina di ragazzi si preparano al pranzo di Natale, scoprendo che a chiudere il pasto c’è un’enorme zuppa inglese. Ma il priore li invita a "fare un fioretto" a Gesù Bambino, rinunciando alla loro fetta di dolce. Qualcuno si ribellerà: un "bimbo cattivo". La lettera è pubblicata, col titolo di Pranzo di Natale, per le edizioni milanesi Henry Beyle, nel 2014.

Invitata da Cuarón a prendere parte a un progetto di corti per Disney+, Alice Rohrwacher ha scelto questa storia. Ma con un radicale cambiamento: ha trasformato i ragazzi in ragazzine, in "pupille", piccole orfane ospitate dalle suore. L’intransigente priora è interpretata dalla sorella della regista, Alba Rohrwacher. A portare la torta in convento è una eccentrica nobildonna che chiede – in cambio del dono – di pregare per l’uomo che la ha tradita e abbandonata.

È la prima volta, invece, che la regista riceve una nomination agli Oscar, e lo fa con una fiaba anarchica, un Canto di Natale "in rosa", rivoluzionario e al femminile.

L
  • Messaggi osceni, allusioni, avances in ufficio e ricatti sessuali. La forma più classica del sopruso in azienda, unita ai nuovi strumenti tecnologici nelle mani dei molestatori. Il movimento Me Too, nel 2017, squarciò il velo di silenzio sulle molestie sessuali subite dalle donne nel mondo del cinema e poi negli altri luoghi di lavoro. Cinque anni dopo, con in mezzo la pandemia che ha terremotato il mondo del lavoro, le donne continuano a subire abusi, che nella maggior parte dei casi restano nell’ombra.

«Sono pochissime le donne che denunciano – spiega Roberta Vaia, della segreteria milanese della Cisl – e nei casi più gravi preferiscono lasciare il lavoro. Il molestatore andrebbe allontanato dalla vittima ma nei contratti collettivi dei vari settori non è ancora prevista una sanzione disciplinare per chi si rende responsabile di molestie o di mobbing».

Un quadro sconfortante che emerge anche da una rilevazione realizzata dalla Cisl Lombardia, nel corso del 2022, su lavoratrici di diversi settori, attraverso un sondaggio distribuito in fabbriche, negozi e uffici della regione. Sono seimila le donne che hanno partecipato all’indagine, e il 44% ha dichiarato di aver subìto molestie o di «esserne stata testimone» nel corso della sua vita lavorativa.

A livello nazionale, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1.404.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Quando una donna subisce un ricatto sessuale, nell’80,9% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine: appena lo 0,7% delle vittime.

✍🏻di Andrea Gianni

#lucenews #istat #donne #molestie #lavoro #diritti
Questa settimana i legislatori della Camera dei Rappresentanti del Missouri hanno adottato un codice di abbigliamento più severo, che riguarda le deputate, come parte di un nuovo pacchetto di regole: d’ora in poi sarà richiesto loro di coprire le spalle indossando una giacca come un blazer, un cardigan o una maglia. La modifica, avanzata dalla deputata repubblicana Ann Kelley, ha suscitato l'indignazione di alcuni colleghi democratici, secondo i quali la nuova norma è sessista perché il codice di abbigliamento per gli uomini non è stato cambiato. Gli uomini della Camera dei Rappresentanti del Missouri devono indossare giacca, camicia e cravatta. Il precedente codice di abbigliamento per le signore richiedeva "abiti o gonne o pantaloni indossati con un blazer o un maglione e scarpe eleganti o stivali appropriati". Kelley, parlando alla Camera, ha detto di essersi sentita in dovere di proporre la modifica che "mette in chiaro un po' di cose... rispecchiando il codice di abbigliamento dei gentiluomini”: insomma le donne devono conformarsi agli usi e (soprattutto) costumi dei colleghi maschi. Perché evidentemente, per la repubblicana, l’uguaglianza in aula passa dal dresscode: "Gli uomini devono indossare giacca, camicia e cravatta, giusto? E se entrassero qui senza cravatta, verrebbero scacciati in un attimo. Se entrassero senza giacca, verrebbero espulsi in un batter d'occhio. Quindi, a noi interessa molto essere uguali", ha aggiunto mercoledì durante il dibattito.
I membri della Camera dei rappresentanti del Missouri
I membri della Camera dei rappresentanti del Missouri
Secondo il sito della Camera, le donne occupano meno di un terzo dei seggi della Camera del Missouri, composta da 116 rappresentanti maschi e 43 femmine. L'emendamento è stato approvato con un voto nominale, 105 favorevoli e 51 contrari, e il pacchetto di regole è stato poi adottato dalla legislatura controllata dal Partito Repubblicano, non senza le proteste e le critiche dei Democratici della Camera. "Sapete cosa si prova ad avere un gruppo di uomini in questa stanza che guardano il vostro top cercando di determinare se è appropriato o meno?”, ha esclamato la deputata democratica Ashley Aune dal palco della Camera. I conservatori, in precedenza, hanno modificato l'emendamento per includere anche i cardigan tra i vestiti ammessi, dopo che la deputata democratica Raychel Proudie aveva denunciato l'impatto che l'obbligo di indossare giacche avrebbe potuto avere sulle donne incinte. Peter Merideth, anch’esso dem, si è rifiutato di votare l'emendamento, dicendo ai suoi colleghi in aula: "Non credo di essere qualificato per dire cosa sia appropriato o meno per le donne e penso che questa sia una strada davvero pericolosa da percorrere per tutti noi". "Negli ultimi due anni avete avuto una crisi di nervi quando abbiamo parlato di indossare delle mascherine in caso di pandemia per proteggerci l'un l'altra - ha aggiunto Merideth -. ‘Come osa il governo dirvi cosa dovete indossare sul vostro viso?’ So che alcuni Paesi impongono alle donne di indossare qualcosa sul viso, ma qui, oh, qui va bene perché stiamo solo parlando di quanti strati devono avere sulle spalle le nostre rappresentanti”.
La  deputata repubblicana Ann Kelley
La deputata repubblicana Ann Kelley
Al Congresso degli Stati Uniti, fino al 2017, i giornalisti e i legislatori dovevano indossare abiti e camicette con le maniche lunghe se volevano entrare nell'aula della Camera. Un gruppo di legislatrici bipartisan aveva protestato spingendo l'ufficio dell'allora presidente Paul Ryan ad ammettere che il codice di abbigliamento “poteva essere un po' modernizzato". In seguito anche il Senato degli Stati Uniti ha modificato le proprie regole, come riporta il "New York Times". Aune, parlando con la CNN, ha detto che questa modifica dimostra che i repubblicani nello Stato non sono concentrati su "questioni importanti”: "Nel 2019 i repubblicani della Camera hanno approvato il divieto di aborto che è entrato in vigore quest'estate dopo la sentenza Dobbs, limitando completamente il diritto di scelta delle donne in questo Stato, e nel primo giorno della nostra legislatura stanno raddoppiando il controllo sulle donne", ha detto alla CNN Newsroom. “Per me è assurdo. Penso che stia inviando un messaggio che il Partito Repubblicano, il GOP del Missouri, non ha in mente il nostro interesse e non si concentra sulle questioni importanti".
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