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Home » Lifestyle » Rilievi Ricami e Accessori: l’impresa di sette donne da una piccola bottega all’alta moda

Rilievi Ricami e Accessori: l’impresa di sette donne da una piccola bottega all’alta moda

Un piccolo laboratorio artigianale che oggi è un'azienda da 200 dipendenti ed è arrivata a collaborare con i grandi brand italiani e internazionali

Caterina Ceccuti
17 Giugno 2022
Rilievi Ricami e Accessori

Rilievi Ricami e Accessori

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Tutto è iniziato nel 1991, quando il CNA ha organizzato un Master d’alta formazione per trasmettere alle nuove generazioni l’arte del ricamo a mano attraverso un percorso di formazione di alto profilo condotto dalla nota ricamatrice Giovanna Barattozzi, per l’occasione affiancata da un team multidisciplinare che comprendeva esperti di marketing, comunicazione, economia aziendale e persino una psicologa. Ne escono, tra gli altri, sette giovani donne, appena ventenni provenienti, da esperienze assai diverse tra loro ma accomunate dalla passione per il ricamo, che decidono di dar vita al piccolo laboratorio artigianale “Rilievi Ricami e Accessori” per l’alta moda.

Maurice Scheltens and Liesbeth Abbenes
Dettagli dei capi realizzati da Rilievi Ricami e Accessori (Maurice Scheltens e Liesbeth Abbenes)

Dall’esordio alla consacrazione nell’olimpo della moda delle “Rilievi”

Sostenute da un bando europeo e incluse nel progetto “botteghe di transizione” del Comune di Bologna, Simona Finelli, Stefania Marocchi, Monica Guidicini, Carmen Polidoro, Angela Morea, Isabella Landini e Michela Dall’Olio si fanno subito notare: il noto brand bolognese di beachwear Argento Vivo affida proprio a loro la prima grande commessa e la consacrazione nell’olimpo della moda non tarda ad arrivare quando le ricamatrici incontrano Gianfranco Ferrè. Sarà proprio “l’architetto della moda” ad innamorarsi ‘delle Rilievi’ -come in seguito le chiamerà affettuosamente – affidando loro progetti ambiziosi ed innovativi e spingendole a “osare”, sia sul piano della tecnica che dell’uso dei materiali.

celebrities
Le celebrities internazionali indossano capi e accessori realizzati dall’azienda delle Rilievi

Da allora in poi alle “Rilievi” si interessano i grandi nomi della moda italiana, da Alberta Ferretti a Giorgio Armani, da Gianni e Donatella Versace a Miuccia Prada, Fendi e Dolce & Gabbana, oltre ai francesi Dior, Yves Saint Lauren, Louis Vuitton e molti altri. E la piccola bottega artigianale in pochissimo tempo si trasforma in una realtà aziendale internazionale. Nei primi anni ’90 iniziano anche le esperienze di produzione India, che nel 2016 porteranno le “Rilevi” ad inaugurare una sede aziendale a Mumbai, tutt’oggi nota per l’adozione di pratiche virtuose e politiche aziendali dedicate al miglioramento della condizione professionale della donna, alla tutela della salute dei bambini e all’impresa etica.

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Rilievi ha aperto un laboratorio a Mumbai nel 2016

Chi sono le Rilievi

Oggi, al timone della Rilievi ci sono due delle socie fondatrici, Stefania Marocchi – art director – e Simona Finelli – responsabile commerciale -, cui si affianca Michele Galliano in veste di managing director. L’azienda rappresenta a tutti gli effetti un raro esempio di perfetto connubio tra antichi mestieri e rinomanza internazionale, grazie alla sua perizia tecnica e alla grande capacità di innovazione, con oltre 200 collaboratori.

simona finelli
Simona Finelli, co-fondatrice e responsabile commerciale di Rilievi Ricami e Accessori

Nel 2021 Rilievi decide di rendere omaggio alla sua storia e, soprattutto, alla donna che ha insegnato alle fondatrici l’arte del ricamo, Giovanna Barottazzi, partecipando al progetto di riqualificazione urbana di Bologna attraverso la Street Art. L’Azienda avvia dunque il restyling della struttura esterna dell’headquarter di Rilievi Group, a pochi passi dal murale che ricorda la strage di Bologna e dal sottopasso completamente coperto da bubble letters. Grazie alla collaborazione degli artisti Guido Volpi e Luigi Giudice realizzano un grande murale sulla facciata principale dell’edificio, celebrando la creatività femminile e la storia dietro la nascita dell’azienda. Si tratta di una figura sciamanica depositaria di conoscenze, valori e saperi (rappresentazione allegorica di Giovanna Barottazzi) che, srotolando una preziosa tela ricamata, apre la conoscenza del mondo magico del sapere manuale a sette personaggi – allegoria delle sette giovani donne che hanno fondato l’azienda.

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Due delle sette fondatrici di Rilievi sono ancora oggi al comando: Stefania Marocchi e Simona Finelli

Signora Marocchi, come nasce la passione per il cucito e per il ricamo?

“Abbiamo sempre amato la moda, ma a dire il vero ne sapevamo ben poco quando abbiamo partecipato al Master sull’arte del ricamo per l’Alta Moda organizzato dalla CNA. La passione vera è nata durante il percorso di formazione, nel quale abbiamo scoperto la magia di questo lavoro, grazie alla dedizione e alla generosità di Giovanna Baratozzi, la nostra maestra, che ci ha fatto notare quanto fosse meraviglioso questo mondo, nel quale convergono arte, artigianato e creatività. La ringrazieremo per sempre”.

Quali sono stati gli ostacoli peggiori che avete dovuto superare per realizzare il vostro sogno?

“Siamo state talmente assorbite dal nostro lavoro, dalla nostra impresa, che non ci siamo neanche accorte degli ostacoli che ci si paravano davanti. Il ricamo ci ha insegnato che gli obiettivi si raggiungono un punto alla volta, con passione, pazienza e dedizione: non esistono scorciatoie”.

Signora Finelli, quali sono state le collaborazioni nazionali e internazionali di maggior rilievo?

“Una domanda davvero difficile… Abbiamo collaborato con tantissimi brand, sia di prét à porter che haute couture,  in Italia, Francia e Stati Uniti: Armani, Versace, Prada, Vuitton, Dior, Oscar de La Renta, Ralph Lauren, Lacroix; per non parlare delle celebrities: Lady Gaga, Beyoncé, Mick Jagger, Britney Spears, Kendall Jenner, Nicole Kidman, per citarne solo alcuni”.

Rilievi dettagli
I bellissimi ricami realizzati dalle mani esperte dei dipendenti di Rilievi (Martina Maffini)

Potete raccontarci la prima importante collaborazione con i grandi nomi del mondo della moda? E quale è quella che vi ha segnato maggiormente, dal punto di vista professionale e umano?

“Per noi, l’incontro illuminante è stato quello con Gianfranco Ferrè – che di lì a poco sarebbe diventato anche il direttore creativo della Maison Dior e con il quale abbiamo avuto il privilegio di lavorare quando eravamo giovanissime: ci ha affidato progetti “impossibili”, ci ha sfidate a superare i limiti; ad ogni sua richiesta folle abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo. Per questo gli dobbiamo tanto, perché il suo approccio progettuale, ovvero la rivoluzione – sempre razionale, colta, controllata – delle regole, ci ha mostrato la strada dell’innovazione”.

Non solo i grandi protagonisti della moda, anche il grande Cinema si è vestito con le vostre produzioni?

“È vero. Abbiamo avuto il privilegio di realizzare i ricami per i costumi di Prada del film il Grande Gatsby, con Leonardo Di Caprio e Tobey Mcguire, un progetto interessantissimo”.

Signora Marocchi, quello del ricamo è un mestiere prettamente femminile?

“Sì e no. In Europa è soprattutto un mestiere “da donne”, anche se non mancano ricamatori talentuosi e appassionati. In India, invece, dove abbiamo una sede, è un lavoro prettamente maschile”.

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Altre star sul red carpet indossano abiti realizzati con maestria da Rilievi per brand di alta moda

Quali sono le differenze tra l’azienda che gestite in Italia e quella che gestite in India, dal punto di vista delle caratteristiche sociali?

“Come dicevamo prima, in India abbiamo ricamatori uomini, mentre in Italia soprattutto donne (ma abbiamo anche un uomo!). Per quanto riguarda il management invece potremmo dire che è quasi l’opposto, abbiamo tantissime donne in India e tanti uomini qui a Bologna, ma nei due casi, uomini e donne hanno lo stesso livello salariale”.

Signora Finelli, oltre al progetto di StreetArt di cui abbiamo parlato, quali sono state le principali esperienze legate al mondo sociale/solidale che avete promosso o cui avete partecipato nel corso degli anni?

“Abbiamo contribuito alla nascita di ‘I was a Sari‘, un progetto di recupero di sari per la creazione di capi ex novo e dal 2014, Rilievi India sostiene I was a Sari in diversi modi: attraverso la formazione e assistenza per la cucitura, il taglio e il ricamo; la donazione di tessuti e materiali da ricamo; il lavoro pro bono in caso di capacità produttiva inutilizzata; la donazione di attrezzature, come per esempio è capitato nel 2021, quando Rilievi India ha spostato e modernizzato la sua fabbrica e ha fatto una donazione in blocco ad ‘I was a Sari’ di 30 macchine da cucire, arredi e attrezzature, per un valore di diverse migliaia di euro. Nel 2018, Gucci Equilibrium – l’ombrello della CSR del marchio di lusso Gucci – ha istituito uno speciale programma di formazione al ricamo in tecniche tradizionali per gli artigiani di I was a Sari. Il progetto ha permesso ad un gruppo di donne di accedere all’industria dell’abbigliamento, tradizionalmente a loro preclusa. Rilievi India si è unita al sostegno attivo del progetto, in cui i nostri ricamatori, hanno formato un gruppo di donne di I was a Sari alle tecniche del ricamo a mano”.

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Rilievi ha contribuito alla nascita di ‘I was a Sari’, un progetto di recupero di sari per la creazione di capi ex novo

Altre esperienze?

“Sosteniamo la creatività giovane, in particolare attraverso la nostra collaborazione con Istituto Marangoni e Accademia costume e moda. Ci poniamo come missione quella del trasferimento del sapere offrendo agli studenti delle due scuole corsi specifici sul ricamo. Inoltre, abbiamo realizzato a più riprese – e gratuitamente – i ricami per i progetti degli studenti. Recentemente abbiamo donato materiali e ricami ad Istituto Marangoni Parigi per un workshop dedicato all’Upcycling, ovvero la creazione di capi nuovi riciclandone di vecchi”.

Dunque siete attente all’ambiente… 

“Crediamo molto alla centralità della questione ambientale, per questo ci allineiamo ad una serie di standard internazionali per la qualità, per esempio Collezione Verde di Embroidery, che prevede l’utilizzo di nuovi eco-materiali, come da Global Recycle Standard (GRS): plastica riciclata, vetro riciclato, pietre a base biologica e bio-degradabile. Oppure Materiali a norma Reach, ossia l’utilizzo esclusivo di materiali non pericolosi secondo gli standard di conformità. Ancora materiali senza  Azo, che significa implementazione nel processo di tintura di tessuti e materiali e l’Aggiornamento dei processi di placcatura degli elementi metallici per la conformità REACH. In Italia, siamo uniformate alla ISO 14001 (Sistema di gestione ambientale (EMS-7914/S), seguiamo regolarmente le iniziative di Banco Alimentare e collaboriamo con DHL Gogreen Solutions”.

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Il laboratorio sartoriale di Rilievi a Bologna

Chiedo ad entrambe se poteste descrivere per i nostri lettori il “Genio femminile” con tre aggettivi.

“Siamo bolognesi DOC e Bologna sul genio femminile la sa molto lunga: i tre aggettivi che scegliamo sono legati a tre donne bolognesi che ci ispirano da sempre.
Determinate, come Bettisia Gozzadini, che nel 1239 divenne la prima docente universitaria della storia.
Ribelli, come Nicolosa Sanuti, femminista ante litteram, che a metà del ‘400 scrisse un’orazione in perfetto latino al cardinale Bessarione, per contestarne le leggi restrittive soprattutto nei confronti delle donne.
Generose, come Raffaella Carrà, che oltre ad essere un’icona POP venerata nel mondo intero, è stata una delle prime a difendere pubblicamente la comunità LGBTQ+”.

Come donne, come imprenditrici, qual è il messaggio che desiderate mandare alle giovani generazioni?

“Vorremmo dir loro che l’artigianato è meraviglioso, che dà soddisfazioni incredibili e che fa parte del nostro essere italiani. Vorremmo dir loro che i lavori manuali possono offrire serenità e soddisfazione: troppo spesso nel passato i lavori nei quali “ci si sporca le mani” sono stati considerati lavori di serie B, eppure siamo conosciute nel mondo intero per il nostro talento artigiano: lo stilista può essere italiano, francese, belga, americano, ma la perfezione è sempre Made in Italy. Vediamo tanti ragazzi orientarsi verso i mestieri della Moda, che offrono più visibilità, per poi vivere la grande frustrazione di non trovare lavoro: vorremmo dir loro che i mestieri artigiani, come il nostro, ma anche la modellistica, la sartoria, ecc. offrono delle opportunità di realizzazione pazzesche”.

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
Tutto è iniziato nel 1991, quando il CNA ha organizzato un Master d’alta formazione per trasmettere alle nuove generazioni l’arte del ricamo a mano attraverso un percorso di formazione di alto profilo condotto dalla nota ricamatrice Giovanna Barattozzi, per l'occasione affiancata da un team multidisciplinare che comprendeva esperti di marketing, comunicazione, economia aziendale e persino una psicologa. Ne escono, tra gli altri, sette giovani donne, appena ventenni provenienti, da esperienze assai diverse tra loro ma accomunate dalla passione per il ricamo, che decidono di dar vita al piccolo laboratorio artigianale “Rilievi Ricami e Accessori” per l’alta moda.
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Dettagli dei capi realizzati da Rilievi Ricami e Accessori (Maurice Scheltens e Liesbeth Abbenes)

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Le celebrities internazionali indossano capi e accessori realizzati dall'azienda delle Rilievi
Da allora in poi alle "Rilievi" si interessano i grandi nomi della moda italiana, da Alberta Ferretti a Giorgio Armani, da Gianni e Donatella Versace a Miuccia Prada, Fendi e Dolce & Gabbana, oltre ai francesi Dior, Yves Saint Lauren, Louis Vuitton e molti altri. E la piccola bottega artigianale in pochissimo tempo si trasforma in una realtà aziendale internazionale. Nei primi anni ’90 iniziano anche le esperienze di produzione India, che nel 2016 porteranno le “Rilevi” ad inaugurare una sede aziendale a Mumbai, tutt'oggi nota per l’adozione di pratiche virtuose e politiche aziendali dedicate al miglioramento della condizione professionale della donna, alla tutela della salute dei bambini e all'impresa etica.
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Rilievi ha aperto un laboratorio a Mumbai nel 2016

Chi sono le Rilievi

Oggi, al timone della Rilievi ci sono due delle socie fondatrici, Stefania Marocchi - art director - e Simona Finelli - responsabile commerciale -, cui si affianca Michele Galliano in veste di managing director. L'azienda rappresenta a tutti gli effetti un raro esempio di perfetto connubio tra antichi mestieri e rinomanza internazionale, grazie alla sua perizia tecnica e alla grande capacità di innovazione, con oltre 200 collaboratori.
simona finelli
Simona Finelli, co-fondatrice e responsabile commerciale di Rilievi Ricami e Accessori
Nel 2021 Rilievi decide di rendere omaggio alla sua storia e, soprattutto, alla donna che ha insegnato alle fondatrici l’arte del ricamo, Giovanna Barottazzi, partecipando al progetto di riqualificazione urbana di Bologna attraverso la Street Art. L'Azienda avvia dunque il restyling della struttura esterna dell’headquarter di Rilievi Group, a pochi passi dal murale che ricorda la strage di Bologna e dal sottopasso completamente coperto da bubble letters. Grazie alla collaborazione degli artisti Guido Volpi e Luigi Giudice realizzano un grande murale sulla facciata principale dell’edificio, celebrando la creatività femminile e la storia dietro la nascita dell’azienda. Si tratta di una figura sciamanica depositaria di conoscenze, valori e saperi (rappresentazione allegorica di Giovanna Barottazzi) che, srotolando una preziosa tela ricamata, apre la conoscenza del mondo magico del sapere manuale a sette personaggi – allegoria delle sette giovani donne che hanno fondato l’azienda.
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Due delle sette fondatrici di Rilievi sono ancora oggi al comando: Stefania Marocchi e Simona Finelli
Signora Marocchi, come nasce la passione per il cucito e per il ricamo? “Abbiamo sempre amato la moda, ma a dire il vero ne sapevamo ben poco quando abbiamo partecipato al Master sull’arte del ricamo per l’Alta Moda organizzato dalla CNA. La passione vera è nata durante il percorso di formazione, nel quale abbiamo scoperto la magia di questo lavoro, grazie alla dedizione e alla generosità di Giovanna Baratozzi, la nostra maestra, che ci ha fatto notare quanto fosse meraviglioso questo mondo, nel quale convergono arte, artigianato e creatività. La ringrazieremo per sempre”. Quali sono stati gli ostacoli peggiori che avete dovuto superare per realizzare il vostro sogno? “Siamo state talmente assorbite dal nostro lavoro, dalla nostra impresa, che non ci siamo neanche accorte degli ostacoli che ci si paravano davanti. Il ricamo ci ha insegnato che gli obiettivi si raggiungono un punto alla volta, con passione, pazienza e dedizione: non esistono scorciatoie”. Signora Finelli, quali sono state le collaborazioni nazionali e internazionali di maggior rilievo? “Una domanda davvero difficile… Abbiamo collaborato con tantissimi brand, sia di prét à porter che haute couture,  in Italia, Francia e Stati Uniti: Armani, Versace, Prada, Vuitton, Dior, Oscar de La Renta, Ralph Lauren, Lacroix; per non parlare delle celebrities: Lady Gaga, Beyoncé, Mick Jagger, Britney Spears, Kendall Jenner, Nicole Kidman, per citarne solo alcuni”.
Rilievi dettagli
I bellissimi ricami realizzati dalle mani esperte dei dipendenti di Rilievi (Martina Maffini)
Potete raccontarci la prima importante collaborazione con i grandi nomi del mondo della moda? E quale è quella che vi ha segnato maggiormente, dal punto di vista professionale e umano? “Per noi, l’incontro illuminante è stato quello con Gianfranco Ferrè - che di lì a poco sarebbe diventato anche il direttore creativo della Maison Dior e con il quale abbiamo avuto il privilegio di lavorare quando eravamo giovanissime: ci ha affidato progetti “impossibili”, ci ha sfidate a superare i limiti; ad ogni sua richiesta folle abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo. Per questo gli dobbiamo tanto, perché il suo approccio progettuale, ovvero la rivoluzione – sempre razionale, colta, controllata – delle regole, ci ha mostrato la strada dell’innovazione”. Non solo i grandi protagonisti della moda, anche il grande Cinema si è vestito con le vostre produzioni? “È vero. Abbiamo avuto il privilegio di realizzare i ricami per i costumi di Prada del film il Grande Gatsby, con Leonardo Di Caprio e Tobey Mcguire, un progetto interessantissimo”. Signora Marocchi, quello del ricamo è un mestiere prettamente femminile? “Sì e no. In Europa è soprattutto un mestiere “da donne”, anche se non mancano ricamatori talentuosi e appassionati. In India, invece, dove abbiamo una sede, è un lavoro prettamente maschile”.
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Altre star sul red carpet indossano abiti realizzati con maestria da Rilievi per brand di alta moda
Quali sono le differenze tra l'azienda che gestite in Italia e quella che gestite in India, dal punto di vista delle caratteristiche sociali? “Come dicevamo prima, in India abbiamo ricamatori uomini, mentre in Italia soprattutto donne (ma abbiamo anche un uomo!). Per quanto riguarda il management invece potremmo dire che è quasi l’opposto, abbiamo tantissime donne in India e tanti uomini qui a Bologna, ma nei due casi, uomini e donne hanno lo stesso livello salariale”. Signora Finelli, oltre al progetto di StreetArt di cui abbiamo parlato, quali sono state le principali esperienze legate al mondo sociale/solidale che avete promosso o cui avete partecipato nel corso degli anni? “Abbiamo contribuito alla nascita di 'I was a Sari', un progetto di recupero di sari per la creazione di capi ex novo e dal 2014, Rilievi India sostiene I was a Sari in diversi modi: attraverso la formazione e assistenza per la cucitura, il taglio e il ricamo; la donazione di tessuti e materiali da ricamo; il lavoro pro bono in caso di capacità produttiva inutilizzata; la donazione di attrezzature, come per esempio è capitato nel 2021, quando Rilievi India ha spostato e modernizzato la sua fabbrica e ha fatto una donazione in blocco ad 'I was a Sari' di 30 macchine da cucire, arredi e attrezzature, per un valore di diverse migliaia di euro. Nel 2018, Gucci Equilibrium - l'ombrello della CSR del marchio di lusso Gucci - ha istituito uno speciale programma di formazione al ricamo in tecniche tradizionali per gli artigiani di I was a Sari. Il progetto ha permesso ad un gruppo di donne di accedere all'industria dell'abbigliamento, tradizionalmente a loro preclusa. Rilievi India si è unita al sostegno attivo del progetto, in cui i nostri ricamatori, hanno formato un gruppo di donne di I was a Sari alle tecniche del ricamo a mano”.
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Rilievi ha contribuito alla nascita di 'I was a Sari', un progetto di recupero di sari per la creazione di capi ex novo
Altre esperienze? “Sosteniamo la creatività giovane, in particolare attraverso la nostra collaborazione con Istituto Marangoni e Accademia costume e moda. Ci poniamo come missione quella del trasferimento del sapere offrendo agli studenti delle due scuole corsi specifici sul ricamo. Inoltre, abbiamo realizzato a più riprese – e gratuitamente – i ricami per i progetti degli studenti. Recentemente abbiamo donato materiali e ricami ad Istituto Marangoni Parigi per un workshop dedicato all’Upcycling, ovvero la creazione di capi nuovi riciclandone di vecchi”. Dunque siete attente all'ambiente...  “Crediamo molto alla centralità della questione ambientale, per questo ci allineiamo ad una serie di standard internazionali per la qualità, per esempio Collezione Verde di Embroidery, che prevede l'utilizzo di nuovi eco-materiali, come da Global Recycle Standard (GRS): plastica riciclata, vetro riciclato, pietre a base biologica e bio-degradabile. Oppure Materiali a norma Reach, ossia l'utilizzo esclusivo di materiali non pericolosi secondo gli standard di conformità. Ancora materiali senza  Azo, che significa implementazione nel processo di tintura di tessuti e materiali e l'Aggiornamento dei processi di placcatura degli elementi metallici per la conformità REACH. In Italia, siamo uniformate alla ISO 14001 (Sistema di gestione ambientale (EMS-7914/S), seguiamo regolarmente le iniziative di Banco Alimentare e collaboriamo con DHL Gogreen Solutions”.
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Il laboratorio sartoriale di Rilievi a Bologna
Chiedo ad entrambe se poteste descrivere per i nostri lettori il "Genio femminile" con tre aggettivi. “Siamo bolognesi DOC e Bologna sul genio femminile la sa molto lunga: i tre aggettivi che scegliamo sono legati a tre donne bolognesi che ci ispirano da sempre. Determinate, come Bettisia Gozzadini, che nel 1239 divenne la prima docente universitaria della storia. Ribelli, come Nicolosa Sanuti, femminista ante litteram, che a metà del ‘400 scrisse un’orazione in perfetto latino al cardinale Bessarione, per contestarne le leggi restrittive soprattutto nei confronti delle donne. Generose, come Raffaella Carrà, che oltre ad essere un’icona POP venerata nel mondo intero, è stata una delle prime a difendere pubblicamente la comunità LGBTQ+”. Come donne, come imprenditrici, qual è il messaggio che desiderate mandare alle giovani generazioni? “Vorremmo dir loro che l’artigianato è meraviglioso, che dà soddisfazioni incredibili e che fa parte del nostro essere italiani. Vorremmo dir loro che i lavori manuali possono offrire serenità e soddisfazione: troppo spesso nel passato i lavori nei quali “ci si sporca le mani” sono stati considerati lavori di serie B, eppure siamo conosciute nel mondo intero per il nostro talento artigiano: lo stilista può essere italiano, francese, belga, americano, ma la perfezione è sempre Made in Italy. Vediamo tanti ragazzi orientarsi verso i mestieri della Moda, che offrono più visibilità, per poi vivere la grande frustrazione di non trovare lavoro: vorremmo dir loro che i mestieri artigiani, come il nostro, ma anche la modellistica, la sartoria, ecc. offrono delle opportunità di realizzazione pazzesche”.
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