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Home » Lifestyle » Una moda inclusiva: Iulia Barton presenta “Adaptive”, la prima collezione no gender, sostenibile, per tuttə

Una moda inclusiva: Iulia Barton presenta “Adaptive”, la prima collezione no gender, sostenibile, per tuttə

Pensata per conciliare le esigenze delle persone con disabilità e di quelle normodotate, la linea di abbigliamento nasce da un'idea della fondatrice Giulia Bartoccioni: "La prossima sarà la linea kids"

Caterina Ceccuti
17 Ottobre 2022
Iulia Barton

I modelli e le modelle di Iulia Barton con la collezione "Adaptive"

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Può, uno stesso capo di abbigliamento, essere contemporaneamente adatto all’estate e all’inverno, a persone con disabilità e senza, no gender, per di più nel rispetto dell’ambiente (dai materiali impiegati per la sua realizzazione al processo di produzione)? La risposta, secondo Giulia Bartoccioni, fondatrice di Iulia Barton, è decisamente sì. E con l’intervista esclusiva rilasciata a Luce! è disposta a dimostrarlo, raccontandoci i dettagli della sua nuova linea di abbigliamento “Adaptive”, lanciata per la prima volta in occasione della Milano Fashion Week 2022, ma derivante da 15 anni di impegno a fianco delle persone con disabilità, unito ad una grande passione per la moda. Oggi “Adaptive” è la prima linea made in Italy inclusiva a 360°, capace di mettere tutti d’accordo senza discriminazioni di sorta.

Nel video di presentazione della collezione modelli normodotati e portatori di disabilità sfilano uno affianco all’altro, e uomini e donne si scambiano i vestiti, dimostrando che i capi Iulia Barton si adattano perfettamente alle esigenze di tutti. “Sono dieci i capi di indossabilità universale – commenta Fabrizio Bartoccioni, responsabile Marketing di Iulia Barton – pensati su misura per persone con disabilità fisica e in linea con i concetti di no gender e no season. Siamo molto felici dell’impatto che ha avuto la nostra collezione nel sistema moda, ritengo un grande passo culturale in avanti avere la pubblicazione dei nostri look (anche con modelli con disabilità) su riviste di moda di primo piano durante la Milano Fashion Week. In passato non avevamo mai visto un fenomeno di questo tipo”. La fondatrice Giulia Bartoccioni è una giovane imprenditrice romana di soli 34 anni. A lei abbiamo chiesto come nasce l’idea di questo brand.

Le modelle di Iulia Barton con la collezione “Adaptive”

“La disabilità mi riguarda da vicino. Mio fratello anni fa ha avuto un grave incidente e si trova su una carrozzina. Da molto tempo mi occupo di inclusione. Inizialmente, nel 2016, Iulia Barton era un’agenzia di moda, che coinvolgeva sulle passerelle modelli con vari tipi di disabilità provenienti da ogni parte del mondo, affiancandoli ai professionisti. Alcuni brand del made in Italy ci coinvolgevano nelle loro sfilate, ma presentavamo abiti di collezioni già esistenti, che non erano creati apposta per le persone con disabilità. Durante le prove cercavamo di adattarli, ma di fatto erano e restavano capi pensati solo per persone normodotate. Purtroppo la moda non è accessibile a tutti e i disabili affrontano problemi nel vestirsi quotidianamente. Ecco perché ho sentito l’esigenza di realizzare una collezione realmente inclusiva, che tenesse conto di tutte le forme di diversità. Con “Adaptive” ho voluto creare una serie di capi di abbigliamento comodi, unisex, adatti tanto alle persone con disabilità che a quelle normodotate”.

Giulia Bartoccioni, fondatrice di Iulia Barton

Nella pratica, quali sono le differenze tra i vostri e i capi di abbigliamento normali?
“Abbiamo studiato dettagli per persone con arti amputati e per persone in carrozzina, senza tralasciare aspetti importanti come la scelta di materiali che permettano maggiori funzionalità. Per esempio, chi siede sulla carrozzina ha bisogno di tessuti elastici, per avere maggiore facilità nei movimenti da compiere nell’arco dell’intera giornata. Le persone con arti amputati invece necessitano di zip e aperture, applicate sia sui pantaloni che sulle camicie e sulle felpe, di modo da poter modificare in qualsiasi momento la lunghezza di maniche e gambe su tre livelli. Questo perché chi ha la protesi durante il giorno potrebbe aver bisogno di rimuoverla; in questo modo sicuramente avrà più facilità e autonomia, senza bisogno di chiedere l’aiuto di un’altra persona. Vi sarete accorti che chi ha gli arti amputati, quando indossa una felpa o un pantalone senza portare la protesi è costretto ad arrotolare la manica oppure la gamba fino al ginocchio. Invece, con questo genere di capi potrà semplicemente rimuovere la parte di manica o di gamba che non gli serve e il tutto diventerà più funzionale”.

La collezione è funzionale, ma anche molto stilosa…
“Esatto. Vogliamo svecchiare e rendere meno triste il concetto di disabilità legato alla moda. Chi si toglie la protesi, con la nostra collezione indossa comunque lo stesso look che ha scelto la mattina, senza rinunciare allo stile. In generale ‘Adaptive’ è una collezione pensata per il comfort di tutte le persone, perfetta sia per i corpi femminili che per quelli maschili di tutte le taglie, perché si adatta ad ogni tipo di fisico”.

Le modelle di Iulia Barton con la collezione “Adaptive”

Perché così tanta attenzione anche per i materiali?
“Perché chi ha arti amputati, per esempio, soffre spesso di allergie. I materiali che usiamo sono tutti made in Italy antiallergici, adatti a tutte le stagioni. La nostra politica combatte il fast fashion (che comporta il consumo eccessivo della materia prima) e utilizza materiali che provengono da stock e fonti di rimanenza, in modo che non vengano prodotti nuovi materiali. Parliamo dunque di fibre riciclate certificate, che hanno rispettato i canoni del water saving (ridotto consumo di acqua in fase di produzione). Anche sull’aspetto della sostenibilità, dunque, abbiamo voluto impegnarci a 360°”.

Da gennaio 2023 l’intera collezione sarà disponibile online per l’acquisto da parte del pubblico, sul sito iuliabarton.com.

Quali saranno i prossimi passi di Iulia Barton?
“Il prossimo passo sarà quello di realizzare una linea kids. La collezione in essere, in effetti, si presta già ai bambini, perché molte caratteristiche le abbiamo prese proprio dall’abbigliamento dei più piccoli. A patire, come dicevo, dalla scelta di materiali che facilitano il movimento, fino alla considerazione che, a seconda dei vari livelli di disabilità, alcune persone potrebbero non essere in grado di vestirsi da sole. Anche nel caso della linea kids, penseremo ad una collezione no gender, adatta a tutte le stagioni”.

I modelli di Iulia Barton con la collezione “Adaptive”

I partner di Iulia Barton

Il lancio della linea “Adaptive” di Iulia Barton è stato sostenuto da Ferrovie dello Stato Italiane, BPER Banca e dal Digital Imaging Partner Canon. “Essere al fianco di Iulia Barton – dichiara Paola Longobardo, responsabile People Care del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane -, un modello di impresa che coniuga sostenibilità ambientale, sociale e temi di inclusione, è un modo per ribadire i valori fondanti che guidano le nostre strategie di Corporate Social Responsibility e il nostro piano di Diversity, Equity & Inclusion. L’impegno del Gruppo FS, in queste due aree, è il riscontro tangibile di una strategia più ampia che vede le persone e le loro caratteristiche uniche come asset fondamentale per la realizzazione del nostro piano industriale decennale e la crescita del nostro Paese”.

“È stato per noi un onore aver sostenuto un’iniziativa che unisce in un unico evento innovazione, sostenibilità sociale e inclusività – commenta Cristina Toselli, responsabile Ufficio Internal Communication e Coordinatrice Team Diversity BPER Banca -. Valori come il rispetto e il riconoscimento dell’unicità delle persone ci hanno sempre visto protagonisti e presenti. Basti pensare alle nostre iniziative sul tema Diversity & Inclusion di ‘A Pari Merito‘, che hanno l’ obiettivo di creare le condizioni affinché le persone si sentano rispettate e a proprio agio, a prescindere da genere, età, diversa abilità, stato di salute, etnia, orientamento e identità sessuale o ideologie politiche”.

“Abbiamo creduto nell’idea prima che nel brand Iulia Barton – spiega infine Paolo Tedeschi, head of Communications, Corporate Marketing and Sustainability di Canon Italia -, perché guidata dalla stessa forza progettuale “del fare” che anima Canon da tempo: dare vita ad una realtà sempre più inclusiva e sostenibile attraverso l’innovazione. Perché oggi non può esistere innovazione senza sostenibilità e viceversa. La ricerca, l’ascolto della comunità e lo sviluppo di progetti sfidanti ci consentono di pensare e pianificare azioni sempre più capaci di trasformare il mondo. Perché la collaborazione di Iulia Barton con il nostro brand è prima di tutto una condivisione di valori; soprattutto quelli legati alla filosofia KYOSEI”.

I modelli e le modelle che indossano i capi della collezione “Adaptive”: la moda inclusiva a 360°

 

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#lucenews #lucelanazione #femalestartupleaders
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Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
Può, uno stesso capo di abbigliamento, essere contemporaneamente adatto all'estate e all'inverno, a persone con disabilità e senza, no gender, per di più nel rispetto dell'ambiente (dai materiali impiegati per la sua realizzazione al processo di produzione)? La risposta, secondo Giulia Bartoccioni, fondatrice di Iulia Barton, è decisamente sì. E con l'intervista esclusiva rilasciata a Luce! è disposta a dimostrarlo, raccontandoci i dettagli della sua nuova linea di abbigliamento "Adaptive", lanciata per la prima volta in occasione della Milano Fashion Week 2022, ma derivante da 15 anni di impegno a fianco delle persone con disabilità, unito ad una grande passione per la moda. Oggi "Adaptive" è la prima linea made in Italy inclusiva a 360°, capace di mettere tutti d'accordo senza discriminazioni di sorta.

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Giulia Bartoccioni, fondatrice di Iulia Barton
Nella pratica, quali sono le differenze tra i vostri e i capi di abbigliamento normali? "Abbiamo studiato dettagli per persone con arti amputati e per persone in carrozzina, senza tralasciare aspetti importanti come la scelta di materiali che permettano maggiori funzionalità. Per esempio, chi siede sulla carrozzina ha bisogno di tessuti elastici, per avere maggiore facilità nei movimenti da compiere nell'arco dell'intera giornata. Le persone con arti amputati invece necessitano di zip e aperture, applicate sia sui pantaloni che sulle camicie e sulle felpe, di modo da poter modificare in qualsiasi momento la lunghezza di maniche e gambe su tre livelli. Questo perché chi ha la protesi durante il giorno potrebbe aver bisogno di rimuoverla; in questo modo sicuramente avrà più facilità e autonomia, senza bisogno di chiedere l'aiuto di un'altra persona. Vi sarete accorti che chi ha gli arti amputati, quando indossa una felpa o un pantalone senza portare la protesi è costretto ad arrotolare la manica oppure la gamba fino al ginocchio. Invece, con questo genere di capi potrà semplicemente rimuovere la parte di manica o di gamba che non gli serve e il tutto diventerà più funzionale". La collezione è funzionale, ma anche molto stilosa... "Esatto. Vogliamo svecchiare e rendere meno triste il concetto di disabilità legato alla moda. Chi si toglie la protesi, con la nostra collezione indossa comunque lo stesso look che ha scelto la mattina, senza rinunciare allo stile. In generale 'Adaptive' è una collezione pensata per il comfort di tutte le persone, perfetta sia per i corpi femminili che per quelli maschili di tutte le taglie, perché si adatta ad ogni tipo di fisico".
Le modelle di Iulia Barton con la collezione "Adaptive"
Perché così tanta attenzione anche per i materiali? "Perché chi ha arti amputati, per esempio, soffre spesso di allergie. I materiali che usiamo sono tutti made in Italy antiallergici, adatti a tutte le stagioni. La nostra politica combatte il fast fashion (che comporta il consumo eccessivo della materia prima) e utilizza materiali che provengono da stock e fonti di rimanenza, in modo che non vengano prodotti nuovi materiali. Parliamo dunque di fibre riciclate certificate, che hanno rispettato i canoni del water saving (ridotto consumo di acqua in fase di produzione). Anche sull'aspetto della sostenibilità, dunque, abbiamo voluto impegnarci a 360°". Da gennaio 2023 l'intera collezione sarà disponibile online per l'acquisto da parte del pubblico, sul sito iuliabarton.com. Quali saranno i prossimi passi di Iulia Barton? "Il prossimo passo sarà quello di realizzare una linea kids. La collezione in essere, in effetti, si presta già ai bambini, perché molte caratteristiche le abbiamo prese proprio dall'abbigliamento dei più piccoli. A patire, come dicevo, dalla scelta di materiali che facilitano il movimento, fino alla considerazione che, a seconda dei vari livelli di disabilità, alcune persone potrebbero non essere in grado di vestirsi da sole. Anche nel caso della linea kids, penseremo ad una collezione no gender, adatta a tutte le stagioni".
I modelli di Iulia Barton con la collezione "Adaptive"

I partner di Iulia Barton

Il lancio della linea "Adaptive" di Iulia Barton è stato sostenuto da Ferrovie dello Stato Italiane, BPER Banca e dal Digital Imaging Partner Canon. "Essere al fianco di Iulia Barton - dichiara Paola Longobardo, responsabile People Care del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane -, un modello di impresa che coniuga sostenibilità ambientale, sociale e temi di inclusione, è un modo per ribadire i valori fondanti che guidano le nostre strategie di Corporate Social Responsibility e il nostro piano di Diversity, Equity & Inclusion. L’impegno del Gruppo FS, in queste due aree, è il riscontro tangibile di una strategia più ampia che vede le persone e le loro caratteristiche uniche come asset fondamentale per la realizzazione del nostro piano industriale decennale e la crescita del nostro Paese". "È stato per noi un onore aver sostenuto un’iniziativa che unisce in un unico evento innovazione, sostenibilità sociale e inclusività - commenta Cristina Toselli, responsabile Ufficio Internal Communication e Coordinatrice Team Diversity BPER Banca -. Valori come il rispetto e il riconoscimento dell’unicità delle persone ci hanno sempre visto protagonisti e presenti. Basti pensare alle nostre iniziative sul tema Diversity & Inclusion di 'A Pari Merito', che hanno l’ obiettivo di creare le condizioni affinché le persone si sentano rispettate e a proprio agio, a prescindere da genere, età, diversa abilità, stato di salute, etnia, orientamento e identità sessuale o ideologie politiche". "Abbiamo creduto nell’idea prima che nel brand Iulia Barton - spiega infine Paolo Tedeschi, head of Communications, Corporate Marketing and Sustainability di Canon Italia -, perché guidata dalla stessa forza progettuale “del fare” che anima Canon da tempo: dare vita ad una realtà sempre più inclusiva e sostenibile attraverso l’innovazione. Perché oggi non può esistere innovazione senza sostenibilità e viceversa. La ricerca, l’ascolto della comunità e lo sviluppo di progetti sfidanti ci consentono di pensare e pianificare azioni sempre più capaci di trasformare il mondo. Perché la collaborazione di Iulia Barton con il nostro brand è prima di tutto una condivisione di valori; soprattutto quelli legati alla filosofia KYOSEI”.
I modelli e le modelle che indossano i capi della collezione "Adaptive": la moda inclusiva a 360°
 
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