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Home » Lifestyle » Monopattini elettrici, business in forte crescita. Ma sono amici o nemici dell’ambiente?

Monopattini elettrici, business in forte crescita. Ma sono amici o nemici dell’ambiente?

Uno studio rivela che questi veicoli emettono una quantità di Co2 per chilometro sei volte maggiore rispetto alla metropolitana

Domenico Guarino
26 Settembre 2022
Nel giro di pochi anni i monopattini elettrici hanno conquistato molte città europee

Nel giro di pochi anni i monopattini elettrici hanno conquistato molte città europee

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C’è chi li ama follemente e chi li odia visceralmente. Chi li usa dice che sono economici, veloci e pratici. Chi non li usa ne contesta la sicurezza e l’invasività. Di fatto, con casco (come vorrebbe per esempio il comune di Firenze) o senza, nel breve volgere di un paio di anni, i monopattini elettrici sono diventati protagonisti indiscussi degli scenari urbani, rappresentando oramai, che siano di proprietà o in sharing, sempre più un elemento strutturale della mobilità all’interno delle nostre città.

Secondo uno studio un monopattino di seconda generazione emette una quantità di CO2 per chilometro sei volte maggiore rispetto alla metropolitana
Secondo uno studio un monopattino di seconda generazione emette una quantità di CO2 per chilometro sei volte maggiore rispetto alla metropolitana

Ma sono davvero un’alternativa ecologica e sostenibile come viene detto? A quanto pare non proprio. Secondo infatti uno studio condotto a Parigi, un monopattino di seconda generazione emette una quantità di CO2 per chilometro sei volte maggiore rispetto alla metropolitana e tre volte inferiore rispetto all’auto.
Anne De Bortoli, autrice dello studio e ricercatrice del Politecnico di Montreal, traccia un bilancio piuttosto negativo della loro introduzione, anche se di recente ci sono stati dei miglioramenti. “Oggi la maggior parte degli operatori è riuscita a ridurre l’impatto causato dall’utilizzo dei monopattini – dice De Bortoli sentita da Euronews -. Oggi la maggior parte delle emissioni di gas serra è generata dalla produzione dei monopattini. Hanno una batteria che ha un’impronta di carbonio non trascurabile, ma soprattutto hanno un telaio in alluminio e l’alluminio causa emissioni di CO2 molto elevate”.

Alfonso Signorini, conduttore del Gf Vip 7, usa il monopattino per spostarsi da una parte all'altra dello studio televisivo
Alfonso Signorini, conduttore del Gf Vip 7, usa il monopattino per spostarsi da una parte all’altra dello studio televisivo

Poche garanzie anche sullo smaltimento delle batterie. “Mancano studi su come queste batterie si corrodono quando abbandonate nell’ambiente – dice Jerome Gaillardet dell’Institut de physique du globe di Parigi, sempre citato da Euronews -. Probabilmente i metalli come il nichel, il piombo e il mercurio, che non sono presenti in grandi quantità ma sono usati in queste batterie, sono i più pericolosi per l’ambiente. Non dobbiamo trascurare la creazione di quelle che chiamiamo nanoparticelle, ovvero piccole particelle che portano con sé metalli e che possono penetrare in quasi tutti i tessuti viventi e contaminare l’intera catena alimentare”.

Il business dei monopattini sta andando forte in Europa
Il business dei monopattini sta andando forte in Europa

E poi c’è la questione del rapporto con gli altri utenti della strada, pedoni compresi. Non fa parte prettamente della questione ecologica ma di certo incide sull’ambiente complessivo delle città. Ebbene, anche su questo le remore non sono poche. Spesso gli utenti dei monopattini sono additati come incivili. Tanto che, a Parigi l’Isola dei cigni è stata ribattezzata “Isola dei monopattini” da Raphaël e suo padre, due pescatori magnetici che condividono i loro video sui social. “Ne abbiamo recuperati almeno 170 in tre anni – dice Raphaël -. Non so cosa vogliano farne, ma non vedo il motivo di gettarli in acqua”. Tra tante domande e tanti dubbi, al momento c’è un’unica certezza: il business dei monopattini sembra in un’ascesa irrefrenabile, con ricavi che dovrebbero crescere annualmente di circa il 15% fino al 2026.

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#lucenews #lucelanazione #mua #cina #bacistellari ellari
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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
C’è chi li ama follemente e chi li odia visceralmente. Chi li usa dice che sono economici, veloci e pratici. Chi non li usa ne contesta la sicurezza e l’invasività. Di fatto, con casco (come vorrebbe per esempio il comune di Firenze) o senza, nel breve volgere di un paio di anni, i monopattini elettrici sono diventati protagonisti indiscussi degli scenari urbani, rappresentando oramai, che siano di proprietà o in sharing, sempre più un elemento strutturale della mobilità all’interno delle nostre città.
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