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Non riesce più a fare sesso post intervento. La sentenza: "Donna di 50 anni, non meriti l’intero risarcimento”

La Corte di Strasburgo vent'anni dopo ha però ribaltato il verdetto dei giudici del Portogallo: "Riflette un'idea tradizionale della sessualità femminile legata essenzialmente a scopi riproduttivi"

di MAURIZIO COSTANZO -
25 settembre 2022
Sesso mezz'età

Sesso mezz'età

"Sei donna, hai 50 anni e non puoi più fare figli? Allora il sesso non è più così fondamentale nella tua vita”. Questa è la risposta che ha ricevuto la signora Maria Morais, madre di due ragazzi, quando aveva chiesto nulla di più di ciò che le spettava di diritto: un risarcimento per il danno subìto. Per capire come si è arrivato a questo punto bisogna fare un passo indietro, esattamente al 1995, quando la signora andò in ospedale e finì sotto i ferri. All'epoca aveva 50 anni. Dopo l’operazione però, riportò degli effetti collaterali non di poco conto, dall'incontinenza alla difficoltà a camminare e sedersi, all'impossibilità di avere rapporti, con ripercussioni pesanti sulla vita intima e di coppia.
sesso anziani

Dopo un intervento la signora Maria, allora 50 anni, aveva riscontarto importanti effetti collaterali, tra cui l'impossibilità di avere rapporti sessuali. I giudici hanno fissato un primo risarcimento di 80mila euro

Alla donna venne accordato inizialmente un risarcimento di 80mila euro per i danni subìti, ma poi accadde qualcosa che la lasciò senza parole. I giudici portoghesi della Corte Suprema Amministrativa decisero infatti di abbassare il risarcimento precedentemente accordato, riducendolo di un terzo. La motivazione? Secondo quella decisione l’operazione era avvenuta "ad un’età in cui il sesso non è così importante come negli anni precedenti”. Dunque, se a Maria Morais, come a qualsiasi altra donna, l’intervento avesse pregiudicato l'attività sessuale a vent’anni, a trenta, massimo a quaranta, o comunque in età fertile, il risarcimento sarebbe stato adeguato. Ma a cinquant’anni suonati e due bambini al seguito, secondo i giudici portoghesi, 80mila euro sono sembrati eccessivi e inappropriati. A quel punto la donna, ritenendo ingiusta quella decisione, non ha potuto far altro che rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che ha di fatto ribaltato la sentenza dando ragione alla signora Maria, ma solo vent'anni dopo.
sessualità over 50

La Corte Suprema Amministrativa ha ridotto di un terzo il risarcimento per Marais. Dopo 20 anni però la Corte europea dei diritti dell'uomo ha ribaltato questa sentenza: "Frutto di stereotipi"

Oggi Morais ha ormai 77 anni. "La questione dibattuta - si legge nella sentenza, che ha visto cinque giudici schierarsi per la donna contro due - non è la mera considerazione dell'età o del sesso, ma l'assunzione che la sessualità non è così importante per una donna di cinquant’anni e madre di due bambini rispetto ad una più giovane". "Questa assunzione – proseguono i giudici di Strasburgo - riflette un'idea tradizionale della sessualità femminile legata essenzialmente a scopi riproduttivi, e ignora la sua rilevanza fisica e psicologica per la piena realizzazione della donna come persona". "Nella visione della Corte - sottolineano i giudici della Corte Europea dei Diritti dell'uomo - le considerazioni (della corte Suprema Amministrativa) mostrano i pregiudizi prevalenti nel sistema giudiziario in Portogallo". Un caso che porta sotto i riflettori la questione della sessualità nella mezza età o in vecchiaia, periodo in cui molte donne vengono tacciate di non essere più idonee al desiderio e alla passione. Consapevolezza dei propri diritti, tra cui cui quello a una sessualità piena, a qualunque età: la sentenza crea un importante precedente per tutte coloro che si troveranno ad affrontare situazioni simili, che dunque potranno essere giudicate al di là di stereotipi di genere e senza pregiudizi.