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Home » Lifestyle » “Parliamo di sesso… con il cancro”: un negozio online di sex toys per sopravvissuti e pazienti

“Parliamo di sesso… con il cancro”: un negozio online di sex toys per sopravvissuti e pazienti

L'idea nasce nel Regno Unito da due artisti ed ex malati di cancro, Brian Lobel e Joon-Lynn Goh, in collaborazione con un negozio di sex toy di Londra e con specialisti medici e pazienti

Marianna Grazi
9 Gennaio 2022
Woman's hands with pink sex ball against studio background.

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Sex With Cancer
“Parliamo di sesso… con il cancro, baby”

Ufficialmente inaugurato il 7 ottobre, è il primo del suo genere e ha aperto in varie città del Regno Unito: un sexy shop in cui si vendono giocattoli sessuali creato da e per persone con il cancro. Offrendo uno spazio necessario per gli attuali ed ex malati, il negozio online Sex With Cancer vende prodotti e kit di piacere specificamente progettati per i sopravvissuti e per coloro che vivono tuttora con un tumore. Il sito è stato anche creato per fornire informazioni sulla malattia e per parlare dell’intimità delle persone – , oltre a condividere vere e proprie opere d’arte sull’argomento.

L’iniziativa della catena di ecommerce sono frutto dell’idea di due artisti ed ex malati di cancro, Brian Lobel e Joon-Lynn Goh, in collaborazione con il negozio di sex toy Sh! Women’s Erotic Emporium di Londra. La co-fondatrice, per spiegare il loro progetto, ha dichiarato: “Sex with Cancer è un negozio online, un’opera d’arte e una campagna pubblica che indaga su come le persone, che vivono con e dopo il cancro, possano prendere il controllo della loro salute e del loro benessere“.

 

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Sex With Cancer
“Le mie cicatrici non mi fanno sentire sexy. Qualche consiglio?”

Il sito è stato creato anche grazie all’interesse e alla collaborazione con pazienti, infermieri, terapisti psicosessuali, attivisti del piacere e specialisti di sex-toy, rendendolo il primo negozio del suo genere e soprattutto una sorta di “riposta” concreta e completa alle esigenze di queste persone.  Per quanto riguarda i prodotti venduti, si possono trovare un sacco di oggetti ‘riconoscibili’, dai kit di piacere ai lubrificanti. L’obiettivo, come spiegano i due co-fondatori in un video sulla pagina Instagram dello shop, punta ad affrontare i “modi diretti e indiretti” in cui la vita sessuale delle persone è influenzata dal cancro, che vanno dalla chirurgia e dalle cicatrici, al calo o all’aumento di peso come risultato della chemioterapia e della radioterapia, oltre alla perdita di interesse per l’ambito sessuale, l’esaurimento nervoso, la disfunzione erettile, la secchezza vaginale e l’aumento del rischio di infezioni.
“Le persone con il cancro stanno vivendo un sacco di emozioni, traumi e necessità, che potrebbero rendere il sesso meno desiderabile o fattibile“, si legge sul sito. Ed è allora ancora più significativa l’apertura di questo sexy shop così particolare e settoriale, perché anche i pazienti o gli ex malati possano trovare un modo per stare bene con se stessi, magari divertendosi e imparando a riappropriarsi del proprio corpo. Perché il sesso, come il cancro, non sono un tabù.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Sex With Cancer
"Parliamo di sesso... con il cancro, baby"
Ufficialmente inaugurato il 7 ottobre, è il primo del suo genere e ha aperto in varie città del Regno Unito: un sexy shop in cui si vendono giocattoli sessuali creato da e per persone con il cancro. Offrendo uno spazio necessario per gli attuali ed ex malati, il negozio online Sex With Cancer vende prodotti e kit di piacere specificamente progettati per i sopravvissuti e per coloro che vivono tuttora con un tumore. Il sito è stato anche creato per fornire informazioni sulla malattia e per parlare dell'intimità delle persone – , oltre a condividere vere e proprie opere d'arte sull'argomento. L'iniziativa della catena di ecommerce sono frutto dell'idea di due artisti ed ex malati di cancro, Brian Lobel e Joon-Lynn Goh, in collaborazione con il negozio di sex toy Sh! Women's Erotic Emporium di Londra. La co-fondatrice, per spiegare il loro progetto, ha dichiarato: "Sex with Cancer è un negozio online, un'opera d'arte e una campagna pubblica che indaga su come le persone, che vivono con e dopo il cancro, possano prendere il controllo della loro salute e del loro benessere".
 
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