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Home » Lifestyle » Penélope Cruz, Elsa Pataky e Paz Vega: le migliori portavoce di un mondo più sostenibile

Penélope Cruz, Elsa Pataky e Paz Vega: le migliori portavoce di un mondo più sostenibile

L'attrice premio Oscar guida la classifica delle celebrity spagnole più impegnate e influenti per la difesa dell'ambiente

Barbara Berti
28 Gennaio 2023
Penélope Cruz (Ansa)

Penélope Cruz (Ansa)

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Penélope Cruz guida la carica delle celebrity spagnole con maggiore influenza nella difesa dell’ambiente. Secondo l’ultimo sondaggio di Ener2Crowd.com, piattaforma di crowdfunding di prestiti ambientali ed energetici che mette in contatto le aziende con una comunità di investitori etici che possono prestare risorse necessarie per sviluppare la sostenibilità e la transizione energetica, finanziando tutti i tipi di progetti che generano benefici sociali e ambientali, sempre più modelle, attrici e influencer sono consapevoli della necessità di prendersi cura dell’ambiente. E molto di loro sono impegnate in prima persona.

Secondo il sondaggio – che ha riguardato principalmente la popolazione della Spagna -, la più influente è Penélope Cruz (48 anni), attrice e modella spagnola. “Per realizzare un mondo più sostenibile, ci sono sempre più cause a cui Pénélope si unisce, così come il suo partner Javier Bardem e i loro figli. E’ vegetariana e promuove l’utilizzo di auto ibride, partecipando a diverse campagne per le celebrità per sostituire le limousine con auto più sostenibili”, afferma David Llonch Santos, Country manager di Ener2Crowd.com in Spagna.

La spagnola Penélope Cruz (Instagram)
La spagnola Penélope Cruz (Instagram)

D’altronde la bella spagnola – vincitrice dell’Oscar come miglior attrice non protagonista nel 2009 per il film “Vicky Cristina Barcelona” – è da sempre attiva nel sociale. Nel 1998, quando prese parte al suo primo film americano “Hi-Lo Country” (che nonostante fosse risultato un insuccesso al botteghino consentì all’attrice di conquistare una candidatura agli Alma Award come miglior attrice cinematografica), decise di donare tutto il suo compenso alla missione di Madre Teresa a Calcutta, dove soggiornò nel 1996. Negli anni, poi, ha trascorso diversi in Uganda e India per svolgere attività di volontariato. E’ paladina anche degli animali tanto che più volte a posato per l’organizzazione no-profit Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) schierandosi contro l’uso di pellicce e portando la sua posizione anche alla settimana della moda newyorkese nel 2013. Una scelta intrapresa con coscienza, dato che la sua linea di abbigliamento (in collaborazione con la sorella Mónica, anche lei presente della top ten del sondaggio vista la sua partecipazione alla campagna “Be Green Be Chic”) non fa utilizzo di pellicce e tessuti di origine animale.

Penélope Cruz guida la carica delle celebrity con maggiore influenza nella difesa dell’ambiente (Instagram)
Penélope Cruz guida la carica delle celebrity con maggiore influenza nella difesa dell’ambiente (Instagram)

Insieme all’attrice Salma Hayek, Penelope ha anche fornito una voce per la Spagna e l’America Latina al documentario Netflix “Our Planet”, che mostra gli effetti devastanti dell’impronta dell’uomo sull’ambiente e ha aderito alla campagna “Nature is speak” dell’Ong Conservation Internazionale, arrivando a essere nominata – insieme ad attori come Harrison Ford e Julia Roberts – agli International Green Awards.

Le ambientaliste Elsa Pataky e Paz Vega

In base al sondaggio, poi, subito dopo Cruz, c’è l’impegno di Elsa Pataky (46 anni) modella e attrice ispano-australiana, da sempre molto impegnata nelle proteste e negli scioperi a sostegno del Pianeta, diventando il volto più in vista di varie associazioni ambientaliste. Nel suo rifugio a Byron Bay, in Australia, l’attrice – nota per il ruolo di Elena Neves nella serie “The Fast and the Furious” – si prende cura degli animali della sua fattoria e promuove un’agricoltura biologica e sostenibile.

Nella classifica del sondaggio, al terzo posto c’è Paz Vega (47 anni), l’attrice sivigliana ora tra i protagonisti della serie Netflix “Caleidoscopio”. La sua passione per la natura è ben nota e si è manifestata in innumerevoli occasioni come ecologista.

Elsa Pataky (46 anni) modella e attrice ispano-australiana (Instagram)
Elsa Pataky (46 anni) modella e attrice ispano-australiana (Instagram)

Le altre  celebrity influenti nella difesa dell’ambiente

La classifica prosegue, quindi, con la modella castigliana Almudena Fernández (45 anni), che ha lanciato “Kind Surf”, Ong socio-ambientale dedicata ai giovani che si trovano in situazioni di disagio, aiutandoli attraverso l’educazione ambientale, ed è diventata ambasciatrice di “Oceana”, la più grande organizzazione internazionale dedicata esclusivamente alla protezione degli oceani del mondo, creata nel 2001.

La modella e imprenditrice catalana Vanesa Lorenzo (Instagram)
La modella e imprenditrice catalana Vanesa Lorenzo (Instagram)

Il quinto posto è della modella e imprenditrice catalana Vanesa Lorenzo (46 anni), conosciuta in Italia per la partecipazione al film “Fuochi d’artificio” di Leonardo Pieraccioni, nel 1997. Sui suoi profili social la possiamo vedere in giardino a raccogliere cibo biologico, fare yoga e godersi la natura, oltre alle varie battaglie di piazza contro i governi e le aziende affinché prendano misure a favore del Pianeta. Segue l’influencer spagnola Ana Boyer (33 anni) che ha dimostrato il suo impegno per l’ambiente anche recentemente contribuendo alla pulizia di una spiaggia in Qatar dove, insieme ad altre persone, è riuscita a raccogliere fino a 3mila chili di plastica. Nella top-ten del sondaggio, figurano infine le attrici Clara Lago (32 anni), da sempre sostenitrice di Greta Thunberg, Elena Anaya (47 anni) e Adriana Ugarte Pardal (38 anni), entrambe hanno collaborato alla campagna di Greenpeace per salvare l’Artico.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Penélope Cruz guida la carica delle celebrity spagnole con maggiore influenza nella difesa dell’ambiente. Secondo l’ultimo sondaggio di Ener2Crowd.com, piattaforma di crowdfunding di prestiti ambientali ed energetici che mette in contatto le aziende con una comunità di investitori etici che possono prestare risorse necessarie per sviluppare la sostenibilità e la transizione energetica, finanziando tutti i tipi di progetti che generano benefici sociali e ambientali, sempre più modelle, attrici e influencer sono consapevoli della necessità di prendersi cura dell’ambiente. E molto di loro sono impegnate in prima persona. Secondo il sondaggio – che ha riguardato principalmente la popolazione della Spagna -, la più influente è Penélope Cruz (48 anni), attrice e modella spagnola. “Per realizzare un mondo più sostenibile, ci sono sempre più cause a cui Pénélope si unisce, così come il suo partner Javier Bardem e i loro figli. E’ vegetariana e promuove l’utilizzo di auto ibride, partecipando a diverse campagne per le celebrità per sostituire le limousine con auto più sostenibili”, afferma David Llonch Santos, Country manager di Ener2Crowd.com in Spagna.
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Le ambientaliste Elsa Pataky e Paz Vega

In base al sondaggio, poi, subito dopo Cruz, c’è l’impegno di Elsa Pataky (46 anni) modella e attrice ispano-australiana, da sempre molto impegnata nelle proteste e negli scioperi a sostegno del Pianeta, diventando il volto più in vista di varie associazioni ambientaliste. Nel suo rifugio a Byron Bay, in Australia, l’attrice - nota per il ruolo di Elena Neves nella serie “The Fast and the Furious” - si prende cura degli animali della sua fattoria e promuove un'agricoltura biologica e sostenibile. Nella classifica del sondaggio, al terzo posto c’è Paz Vega (47 anni), l’attrice sivigliana ora tra i protagonisti della serie Netflix “Caleidoscopio”. La sua passione per la natura è ben nota e si è manifestata in innumerevoli occasioni come ecologista.
Elsa Pataky (46 anni) modella e attrice ispano-australiana (Instagram)
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La classifica prosegue, quindi, con la modella castigliana Almudena Fernández (45 anni), che ha lanciato “Kind Surf”, Ong socio-ambientale dedicata ai giovani che si trovano in situazioni di disagio, aiutandoli attraverso l'educazione ambientale, ed è diventata ambasciatrice di “Oceana”, la più grande organizzazione internazionale dedicata esclusivamente alla protezione degli oceani del mondo, creata nel 2001.
La modella e imprenditrice catalana Vanesa Lorenzo (Instagram)
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