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Home » Lifestyle » La politica inclusiva di Easyjet per la comunità LGBTQ+: dalle mete gay friendly alla partnership

La politica inclusiva di Easyjet per la comunità LGBTQ+: dalle mete gay friendly alla partnership

La compagnia aerea ha aderito, in qualità di socio, all'Aitgl che sostiene l'accoglienza dei turisti senza discriminazioni. E propone una guida alle migliori destinazioni ed esperienze queer d’Europa

Giovanni Bogani
5 Novembre 2022
Una guida LGBTQ+ alla rete EasyJet

Una guida LGBTQ+ alla rete EasyJet

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La compagnia aerea EasyJet, una delle più importanti d’Europa, sostiene con decisione le battaglie LGBTQ+. E annuncia la propria adesione, in qualità di socio, all’Associazione italiana del turismo LGBT+, la Aitgl, che sostiene l’accoglienza di chiunque, ovunque, senza discriminazioni. Inclusione e diversità sono da sempre temi privilegiati di EasyJet, che oltre alla realizzazione di campagne interne periodiche di carattere informativo e di sensibilizzazione, da diversi anni è impegnata nel sostegno a iniziative in supporto alla comunità arcobaleno.

Amsterdam Pride
Amsterdam Pride. sul sito della compagnia è disponibile una guida LGBTQ+ alla rete EasyJet

Alcuni aerei della flotta EasyJet sono stati dotati di targhette colorate a tema Pride. EasyJet è anche sostenitore della IGLTA Global Convntion, l’evento organizzato dalla rete mondiale di attività turistiche di accoglienza LGBTQ+, che si è svolta a Milano dal 26 al 29 ottobre scorso. EasyJet è, al momento, l’unica compagnia associata all’Ente italiano turismo LGBTQ, ma non è improbabile che possa essere d’esempio per molte altre. Come Ikea e Eataly, anche EasyJet ha realizzato spot che vanno incontro alle coppie gay e alle famiglie omogenitoriali, come risposta alle esternazioni omofobe di un politico italiano.

La pubblicità gay friendly di EasyJet

E nel suo sito, la compagnia aerea propone una guida alle migliori destinazioni ed esperienze queer d’Europa. Dal bar londinese The Glory al Pride di Amsterdam, ai locali del Marais, uno dei quartieri parigini più amati dalle persone LGBTQ+. Si prosegue con le spiagge di Mykonos, in Grecia, che attrae un enorme numero di turisti, soprattutto con la spiaggia di Elia, lunga striscia di sabbia con una zona gay “non ufficiale”, indicata da una bandiera arcobaleno. Per finire con il Berghein, locale di Berlino all’interno del quale è strettamente vietato fare foto, e di cui non sono chiarissime neanche le regole di selezione all’ingresso, aperto ininterrottamente da sabato sera al lunedì mattina. Del resto, non è da ieri che EasyJet si occupa – e si preoccupa – dei dettagli di un’accoglienza più inclusiva. Dal dicembre 2019 la compagnia aerea ha deciso di non salutare più i suoi passeggeri a bordo col tradizionale “signore e signori” nel suo messaggio di benvenuto, bensì con un più inclusivo e generico “benvenuti a bordo”.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
La compagnia aerea EasyJet, una delle più importanti d’Europa, sostiene con decisione le battaglie LGBTQ+. E annuncia la propria adesione, in qualità di socio, all’Associazione italiana del turismo LGBT+, la Aitgl, che sostiene l’accoglienza di chiunque, ovunque, senza discriminazioni. Inclusione e diversità sono da sempre temi privilegiati di EasyJet, che oltre alla realizzazione di campagne interne periodiche di carattere informativo e di sensibilizzazione, da diversi anni è impegnata nel sostegno a iniziative in supporto alla comunità arcobaleno.
Amsterdam Pride
Amsterdam Pride. sul sito della compagnia è disponibile una guida LGBTQ+ alla rete EasyJet
Alcuni aerei della flotta EasyJet sono stati dotati di targhette colorate a tema Pride. EasyJet è anche sostenitore della IGLTA Global Convntion, l’evento organizzato dalla rete mondiale di attività turistiche di accoglienza LGBTQ+, che si è svolta a Milano dal 26 al 29 ottobre scorso. EasyJet è, al momento, l’unica compagnia associata all’Ente italiano turismo LGBTQ, ma non è improbabile che possa essere d’esempio per molte altre. Come Ikea e Eataly, anche EasyJet ha realizzato spot che vanno incontro alle coppie gay e alle famiglie omogenitoriali, come risposta alle esternazioni omofobe di un politico italiano.
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E nel suo sito, la compagnia aerea propone una guida alle migliori destinazioni ed esperienze queer d’Europa. Dal bar londinese The Glory al Pride di Amsterdam, ai locali del Marais, uno dei quartieri parigini più amati dalle persone LGBTQ+. Si prosegue con le spiagge di Mykonos, in Grecia, che attrae un enorme numero di turisti, soprattutto con la spiaggia di Elia, lunga striscia di sabbia con una zona gay "non ufficiale", indicata da una bandiera arcobaleno. Per finire con il Berghein, locale di Berlino all’interno del quale è strettamente vietato fare foto, e di cui non sono chiarissime neanche le regole di selezione all’ingresso, aperto ininterrottamente da sabato sera al lunedì mattina. Del resto, non è da ieri che EasyJet si occupa – e si preoccupa – dei dettagli di un’accoglienza più inclusiva. Dal dicembre 2019 la compagnia aerea ha deciso di non salutare più i suoi passeggeri a bordo col tradizionale "signore e signori" nel suo messaggio di benvenuto, bensì con un più inclusivo e generico "benvenuti a bordo".
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