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Home » Lifestyle » Problemi di liquidità? Non chiedere prestiti, c’è l’app per farsi anticipare parte dello stipendio a metà mese

Problemi di liquidità? Non chiedere prestiti, c’è l’app per farsi anticipare parte dello stipendio a metà mese

Evitare di cadere nelle rete dei prestiti a tasso elevato e risolvere ridotti e improvvisi bisogni di liquidità: l'app Consono ideata da Gemma Fiorentino crea una forma di soccorso fra aziende e lavoratori. Lo strumento indica giorno per giorno l'ammontare della retribuzione maturata ed eventualmente richiedibile al datore di lavoro. "Tutti vi fanno ricorso, a prescindere dal genere, ci rivolgiamo alle aziende sensibili all'agenza Onu 2030"

Domenico Guarino
17 Luglio 2021
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Una app che ti aiuta a capire la tua situazione finanziaria e, nei momenti di difficoltà, ti viene in soccorso aggiungendo liquidità al tuo budget. Il tutto senza passare da costose mediazioni finanziarie, ma contando sul proprio lavoro. Sembra una favola invece è quello che propone di fare Consono.

Il progetto nasce per permettere ai lavoratori di accedere ad una parte del proprio stipendio nel momento in cui si presentino esigenze finanziarie improvvise generate da crisi di liquidità, anche di entità poco rilevante, non gestibili attraverso i canali consueti (conto corrente risparmi etc.). L’obiettivo è evitare che l’imprevisto economico si traduca in indebitamento cronico.

“Consono nasce dal fatto che fin da piccola sono stata molto curiosa” ci dice Gemma Fiorentino, ceo e presidente di Consono. Dopo aver lavorato per grosse aziende multinazionali, mi è venuta voglia di sperimentare e avvicinarmi al mondo delle start up. Ho studiato il mercato estero delle realtà innovative, con l’idea di mettere la persona al centro. Quindi ho collaborato pro bono per capire e sperimentare questo ambiente, con una start up inglese che si occupava di welfare finanziario, perché non avevo mai sentito parlare di un concetto del genere in Italia”.

Gemma Fiorentino

Cos’è il welfare finanziario?

“In generale si tratta di un business nuovo he nasce 5 anni fa negli Stai Uniti, anche a causa dell’indole specifica di quella popolazione che mostra specifica propensione all’indebitamento. Tre anni fa nascono le prime esperienze del genere nel nostro continente, in Inghilterra. Poco prima della pandemia, avendo nel frattempo studiato il mercato italiano e capito che c’erano le condizioni per importare questa esperienza da noi, mi sono decisa. Con la pandemia la molla è scattata definitivamente. L’obiettivo è favorire un cambiamento culturale rispetto ad un tema così difficile da affrontare soprattutto in azienda, per mettere le persone al centro e portare un miglioramento qualitativo e positivo nella vita delle persone quando devono affrontare un problema così difficile. Quindi avvicinarci a loro, per affrontare questi temi in modo diversi e supportarli”.

Come funziona il sistema?

“Ci affianchiamo alle aziende: è l’azienda che decide di apportare un cambiamento culturale all’interno della propria realtà, e noi diamo loro gli strumenti digitali per evitare l’indebitamento delle persone, ma allo stesso tempo dare anche la formazione finanziaria necessaria ed adeguata ad evitare che incappino in problematiche o –  nel caso ci siano già coinvolti – fornire strumenti per capire come uscirne. L’obiettivo resta il benessere finanziario che è un percorso da fare insieme. Poi naturalmente bisogna calibrare una strategia anche in base alla politica aziendale ed al tipo di dipendenti che ci sono all’interno dell’azienda”.

Cosa succede quando l’azienda accetta di implementare Consono?

“Noi forniamo ha una web app, una piattaforma, un portale, che permette ai dipendenti dell’azienda di fare azioni attraverso un’applicazione mobile, tranquillamente fruibile dal proprio smartphone sia con Android che con Ios”.

Quali sono queste azioni?

“Abbiamo una road map di sviluppo dell’applicazione, ma al moneto siamo presenti sul mercato già con due azioni. Da una parte la formazione: quindi il dipendente può accedere attraverso l’app mobile a tutta una serie di contenuti, testuali e video, di formazione finanziaria. Anche queste tematiche vengono personalizzate in base all’azienda, ed in base alla richiesta, anche attraverso l’accoglimento di feedback e preferenze degli utilizzatori, attraverso le quali noi possiamo ulteriormente sviluppare contenuti sempre più specifici, così da soddisfare tutte le esigenze specifiche. L’altra azione è l’anticipo dello stipendio”.

Ovvero?

“Anzitutto, in Italia, rispetto ad altre realtà, non è possibile essere pagati settimanalmente o bisettimanalmente, in virtù delle regole contenute nei contratti di lavoro. E purtroppo quando una persona ha un problema finanziario, la liquidità è la prima cosa di cui ha bisogno, per cui, in mancanza di alternative percorribili, spesso purtroppo ricorre a finanziarie, alla cessione del quinto dello stipendio, che lo costringono ad indebitarsi, con tassi di interesse molto molto alti. Attraverso questa applicazione invece l’azienda permette al dipendente di accedere ad una percentuale dello stipendio già naturato prima di fine mese o dell’inizio de mese successivo, a seconda del giorno di paga”.

Ci faccia un esempio concreto dell’utilizzo della app.

“Prendiamo il caso di un lavoratore dipendente che usa l’automobile tutti i giorni per motivi professionali, per recarsi sul posto di lavoro, per gli spostamenti della famiglia, dei figli etc. Mettiamo che macchina si rompa e il meccanico chiede per ripararla 3000 euro. Se il lavoratore sul conto corrente ha 2500 euro e quindi gli mancano 500 euro, in condizioni normali dovrebbe fare un finanziamento, accollandosi i costi dell’operazione. Attraverso la nostra app può invece chiedere all’azienda di versargli la quota di stipendio già maturata e con quella pagare la differenza tra quanto chiesto e quanto disponibile. L’azienda naturalmente può decidere da parte sua, anche in base agli accordi che sono stati presi, di confermare la richiesta o negarla. Se accetta, nel giro di uno o due giorni, il tempo del bonifico, il dipendente o riceve i soldi sul conto corrente e può pagare. Poi ovviamente la cifra viene stornata all’atto del pagamento dello stipendio”.

Chi ne trae più beneficio?

“In questi mesi, prima di lanciarla nel nostro Paese, abbiamo fatto interviste a dipendenti, associazioni di categoria, responsabili del personale. E il quadro che emerge è preoccupante perché lo stato di indebitamento dei dipendenti sta crescendo in maniera esponenziale anche da noi. Al punto che gli stessi direttori del personale mi hanno confermato che anche la cessione del quinto dello stipendio, che ha dei costi altissimi, si stia sempre più diffondendo”.

Chi ha maggiori necessità di liquidità? 

“Il dipendente che ne trae più beneficio non ha genere, è indistintamente uomo o donna, non ci sono differenze da questo punto di vista. Sicuramente, in generale, le categorie con stipendi più bassi ne vedono un grande beneficio. Rispetto ad altre forme di benefit aziendali, come la palestra ad esempio, una cosa del genere può davvero essere d’aiuto in momenti di particolare difficoltà. Anche perché l’anticipo è calcolato sul maturato, quindi è un beneficio anche per l’azienda in quanto si calcola su quello che il dipendente ha già lavorato e dunque azienda non fa da banca. Ta l’altro è anche personalizzabile come dicevano; l‘azienda può decidere le percentuali d’anticipo, le volte che il lavoratore può richiederlo, il momento ecc. Tutto questo è gestito dall’azienda fino ad un massimo del 50% dello stipendio”.

Perché questo tetto?

“Per rimanere etici e sociali, in quanto un dipendente deve essere comunque messo nelle condizioni di ricevere a fine mese dei soldi per il lavoro svolto. Quello che vogliamo costruire, come dicevo, è un percorso verso il benessere finanziario. Non deve diventare uno strumento in più per accedere alle attività di spesa, ma uno strumento che aiuta il lavoratore in momenti di difficoltà. Tra l’altro tutte le ricerche oramai ci dicono che le persone che le persone possono trovarsi all’improvviso in difficoltà, anche tra categorie più benestanti, sono in realtà tantissime. Si pensi ai casi di separazione o divorzio, di malattia, a spese impreviste, un investimento andato male, se si perde il lavoro etc. In quel momento poter contare sull’anticipo dello stipendio può fare la differenza”.

A quali aziende vi rivolgete in particolare?

“La piattaforma è idonea per tutti i tipi di azienda. In particolare ci rivolgiamo soprattutto alle aziende in linea con gli obiettivi 2030 dell’agenda Onu ()17 punti dallla povertà zero all’uguaglianza di genere, all’acqua pulita, al ridurre le disuguaglienze, alla sostenibilità ecc ndr). Per noi questo è un aspetto molto importante: fa parte della ragione per cui abbiamo deciso di costituire questa società con questo scopo”.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
Una app che ti aiuta a capire la tua situazione finanziaria e, nei momenti di difficoltà, ti viene in soccorso aggiungendo liquidità al tuo budget. Il tutto senza passare da costose mediazioni finanziarie, ma contando sul proprio lavoro. Sembra una favola invece è quello che propone di fare Consono. Il progetto nasce per permettere ai lavoratori di accedere ad una parte del proprio stipendio nel momento in cui si presentino esigenze finanziarie improvvise generate da crisi di liquidità, anche di entità poco rilevante, non gestibili attraverso i canali consueti (conto corrente risparmi etc.). L’obiettivo è evitare che l’imprevisto economico si traduca in indebitamento cronico. “Consono nasce dal fatto che fin da piccola sono stata molto curiosa” ci dice Gemma Fiorentino, ceo e presidente di Consono. Dopo aver lavorato per grosse aziende multinazionali, mi è venuta voglia di sperimentare e avvicinarmi al mondo delle start up. Ho studiato il mercato estero delle realtà innovative, con l’idea di mettere la persona al centro. Quindi ho collaborato pro bono per capire e sperimentare questo ambiente, con una start up inglese che si occupava di welfare finanziario, perché non avevo mai sentito parlare di un concetto del genere in Italia”.
Gemma Fiorentino
Cos’è il welfare finanziario? "In generale si tratta di un business nuovo he nasce 5 anni fa negli Stai Uniti, anche a causa dell’indole specifica di quella popolazione che mostra specifica propensione all’indebitamento. Tre anni fa nascono le prime esperienze del genere nel nostro continente, in Inghilterra. Poco prima della pandemia, avendo nel frattempo studiato il mercato italiano e capito che c’erano le condizioni per importare questa esperienza da noi, mi sono decisa. Con la pandemia la molla è scattata definitivamente. L’obiettivo è favorire un cambiamento culturale rispetto ad un tema così difficile da affrontare soprattutto in azienda, per mettere le persone al centro e portare un miglioramento qualitativo e positivo nella vita delle persone quando devono affrontare un problema così difficile. Quindi avvicinarci a loro, per affrontare questi temi in modo diversi e supportarli". Come funziona il sistema? "Ci affianchiamo alle aziende: è l’azienda che decide di apportare un cambiamento culturale all’interno della propria realtà, e noi diamo loro gli strumenti digitali per evitare l’indebitamento delle persone, ma allo stesso tempo dare anche la formazione finanziaria necessaria ed adeguata ad evitare che incappino in problematiche o -  nel caso ci siano già coinvolti - fornire strumenti per capire come uscirne. L’obiettivo resta il benessere finanziario che è un percorso da fare insieme. Poi naturalmente bisogna calibrare una strategia anche in base alla politica aziendale ed al tipo di dipendenti che ci sono all’interno dell’azienda". Cosa succede quando l’azienda accetta di implementare Consono? "Noi forniamo ha una web app, una piattaforma, un portale, che permette ai dipendenti dell'azienda di fare azioni attraverso un’applicazione mobile, tranquillamente fruibile dal proprio smartphone sia con Android che con Ios". Quali sono queste azioni? "Abbiamo una road map di sviluppo dell’applicazione, ma al moneto siamo presenti sul mercato già con due azioni. Da una parte la formazione: quindi il dipendente può accedere attraverso l’app mobile a tutta una serie di contenuti, testuali e video, di formazione finanziaria. Anche queste tematiche vengono personalizzate in base all’azienda, ed in base alla richiesta, anche attraverso l’accoglimento di feedback e preferenze degli utilizzatori, attraverso le quali noi possiamo ulteriormente sviluppare contenuti sempre più specifici, così da soddisfare tutte le esigenze specifiche. L’altra azione è l’anticipo dello stipendio". Ovvero? "Anzitutto, in Italia, rispetto ad altre realtà, non è possibile essere pagati settimanalmente o bisettimanalmente, in virtù delle regole contenute nei contratti di lavoro. E purtroppo quando una persona ha un problema finanziario, la liquidità è la prima cosa di cui ha bisogno, per cui, in mancanza di alternative percorribili, spesso purtroppo ricorre a finanziarie, alla cessione del quinto dello stipendio, che lo costringono ad indebitarsi, con tassi di interesse molto molto alti. Attraverso questa applicazione invece l’azienda permette al dipendente di accedere ad una percentuale dello stipendio già naturato prima di fine mese o dell’inizio de mese successivo, a seconda del giorno di paga". Ci faccia un esempio concreto dell’utilizzo della app. "Prendiamo il caso di un lavoratore dipendente che usa l’automobile tutti i giorni per motivi professionali, per recarsi sul posto di lavoro, per gli spostamenti della famiglia, dei figli etc. Mettiamo che macchina si rompa e il meccanico chiede per ripararla 3000 euro. Se il lavoratore sul conto corrente ha 2500 euro e quindi gli mancano 500 euro, in condizioni normali dovrebbe fare un finanziamento, accollandosi i costi dell’operazione. Attraverso la nostra app può invece chiedere all’azienda di versargli la quota di stipendio già maturata e con quella pagare la differenza tra quanto chiesto e quanto disponibile. L’azienda naturalmente può decidere da parte sua, anche in base agli accordi che sono stati presi, di confermare la richiesta o negarla. Se accetta, nel giro di uno o due giorni, il tempo del bonifico, il dipendente o riceve i soldi sul conto corrente e può pagare. Poi ovviamente la cifra viene stornata all’atto del pagamento dello stipendio". Chi ne trae più beneficio? "In questi mesi, prima di lanciarla nel nostro Paese, abbiamo fatto interviste a dipendenti, associazioni di categoria, responsabili del personale. E il quadro che emerge è preoccupante perché lo stato di indebitamento dei dipendenti sta crescendo in maniera esponenziale anche da noi. Al punto che gli stessi direttori del personale mi hanno confermato che anche la cessione del quinto dello stipendio, che ha dei costi altissimi, si stia sempre più diffondendo". Chi ha maggiori necessità di liquidità?  "Il dipendente che ne trae più beneficio non ha genere, è indistintamente uomo o donna, non ci sono differenze da questo punto di vista. Sicuramente, in generale, le categorie con stipendi più bassi ne vedono un grande beneficio. Rispetto ad altre forme di benefit aziendali, come la palestra ad esempio, una cosa del genere può davvero essere d’aiuto in momenti di particolare difficoltà. Anche perché l’anticipo è calcolato sul maturato, quindi è un beneficio anche per l’azienda in quanto si calcola su quello che il dipendente ha già lavorato e dunque azienda non fa da banca. Ta l’altro è anche personalizzabile come dicevano; l‘azienda può decidere le percentuali d’anticipo, le volte che il lavoratore può richiederlo, il momento ecc. Tutto questo è gestito dall’azienda fino ad un massimo del 50% dello stipendio". Perché questo tetto? "Per rimanere etici e sociali, in quanto un dipendente deve essere comunque messo nelle condizioni di ricevere a fine mese dei soldi per il lavoro svolto. Quello che vogliamo costruire, come dicevo, è un percorso verso il benessere finanziario. Non deve diventare uno strumento in più per accedere alle attività di spesa, ma uno strumento che aiuta il lavoratore in momenti di difficoltà. Tra l’altro tutte le ricerche oramai ci dicono che le persone che le persone possono trovarsi all’improvviso in difficoltà, anche tra categorie più benestanti, sono in realtà tantissime. Si pensi ai casi di separazione o divorzio, di malattia, a spese impreviste, un investimento andato male, se si perde il lavoro etc. In quel momento poter contare sull’anticipo dello stipendio può fare la differenza". A quali aziende vi rivolgete in particolare? "La piattaforma è idonea per tutti i tipi di azienda. In particolare ci rivolgiamo soprattutto alle aziende in linea con gli obiettivi 2030 dell’agenda Onu ()17 punti dallla povertà zero all'uguaglianza di genere, all'acqua pulita, al ridurre le disuguaglienze, alla sostenibilità ecc ndr). Per noi questo è un aspetto molto importante: fa parte della ragione per cui abbiamo deciso di costituire questa società con questo scopo".
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