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Home » Lifestyle » Torre del Lago, la drag queen Regina Miami pronta a incantare la notte di Mamamia

Torre del Lago, la drag queen Regina Miami pronta a incantare la notte di Mamamia

Al via la ripartenza del locale simbolo della comunità Lgbt della costa toscana. Dopo anni di assenza, ritorna sul palco con la sua parrucca azzurra Regina Miami, una bandiera della movida della marina torrelaghese

Enrico Salvadori
30 Aprile 2022
Regina Miami

Regina Miami

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Un locale che ha fatto notizia e anche un po’ di storia. Perché punto di riferimento della comunità Lgbt non solo della costa toscana ma anche dell’intero territorio nazionale. Riapre stasera, venerdì 30 aprile, il Mamamia e per l’occasione ci sarà un ritorno dopo anni di assenza. Quello di regina Miami una delle prime drag queen italiane.

Regina Miami, una delle prime drag queen italiane, pronta a incantare la notte di Mamamia, il locale simbolo della comunità Lgbt a Torre del Lago (Foto / Facebook / Regina Miami)

Regina Miami, al secolo Nunzio Sardella, con la sua parrucca azzurra è stata e torna ad essere una bandiera della movida della marina torrelaghese sempre all’avanguardia in questo settore sin dai tempi del Frau Marlene, il locale dove si svolsero le primissime edizioni di Miss Trans. E questo concorso, dopo varie peregrinazioni, è arrivato a svolgersi proprio al Mamamia che ha ospitato anche Miss drag queen.

Stasera è anche l’occasione per festeggiare il compleanno del locale “bandiera” della comunità lgbt, e l’appuntamento vedrà alla consolle Riccardo Remedi, l’esibizione, tra i tanti, dei performance Paul Lestat e Filippo Fucillo, le drag queen La Wanda Gastrica, Stella Monroe, Lalique Chouette e tutto lo staff del Mamamia.

 

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Un post condiviso da Riccardo Remedi Dj (@riccardo_remedi)

Regina Miami, poi, sarà ospite fissa  tutti i venerdì all’OnlyFriday. “Sono emozionatissimo – spiega Nunzio – e, più di me, lo sono i miei fan che sono da giorni in fibrillazione sui social per il mio ritorno”. Dal 2000 al 2012 Regina Miami è stata la drag queen di punta del Mamamia locale che ha sdoganato un nuovo modo di divertimento. Come ha avuto modo di scrivere lei stessa il percorso che ha portato alla nascita di Regina Miami non è stato semplice. Un carattere profondo e introspettivo le ha causato un’evoluzione travagliata ma che le ha consentito di portare in scena una forma d’arte e di spettacolo di gran successo. Alle spalle del suo personaggio c’è una formazione nel mondo dell’animazione estiva, settore che per Regina come per molti altri è stato una palestra fondamentale. Tutto ha contribuito a formare il suo personaggio in un periodo che non era semplice. Regina è riuscita a superare timori e insicurezze, dimostrando di essere completamente a suo agio in questo ruolo.

Il Mamamia a Torre del Lago è il locale simbolo della comunità Lgbt nella costa toscana (Foto credit MamaMia)

Il 17 aprile del 2010 Regina Miami proprio dal Mamamia ha lanciato una vera e propria sigla simbolo Lgbt e cioè “Redefinition” di Infernal, simbolo dei diritti per tutti per tutti, dalla bellezza alla diversità. Per il Mamamia come per tutti i ritrovi i due anni di pandemia sono stati devastanti. Tanti locali non ce l’hanno fatta a sopravvivere. Quella di stasera è una vera e propria ripartenza. Sia per regina Miami che per il locale.

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  • Addio alle distinzioni di genere all’Università di Pisa. Arrivano i bagni ‘genderless’, adottati per superare le categorizzazioni uomo-donna, che identificano il genere, e che possono far sentire a disagio o discriminato chi non si riconosce in quello assegnatogli dalla società. 

“È un atto di civiltà per dichiarare in modo fermo il nostro essere un’Università aperta, in cui la differenza è una ricchezza e le discriminazioni non hanno diritto alla cittadinanza", dichiara il rettore Paolo Mancarella.

Sono 86 quelli attivi dal 29 giugno in tutta l’Università di Pisa, la prima in Toscana e tra le prime in Italia ad adottare questa misura. 

"Mi auguro che sia solo l’inizio di una serie di cambiamenti e che possa essere di ispirazione per le altre università e scuole”, ha commentato Geremia, studente diventato in poco tempo il simbolo della battaglia per l’ottenimento della carriera alias. 

Di Gabriele Masiero e Ilaria Vallerini ✍

#lucenews #lucelanazione #universitàdipisa #unipi #bagnigenderless #genderless #geremia #genderrightsandequality
  • La decisione della Corte suprema americana di abolire il diritto all’aborto come principio costituzionale ha scatenato una vera e propria ondata di terrore anche al di fuori dei confini Usa. Una scelta che ha immediatamente sancito una sorta di condanna per milioni di donne in America ma che ha fatto indignare anche cittadini e cittadine di altri Paesi, non ultimi quelli italiani.

La sola legge 194 non basta più.

Anche se il numero di interruzioni volontarie di gravidanza in Italia continua a scendere e i tassi di abortività sono tra i più bassi al mondo, a spaventare è l’indagine “Mai Dati!” condotta su oltre 180 strutture dalla professoressa Chiara Lalli e da Sonia Montegiove, informatica e giornalista, pubblicata dall’Associazione Luca Coscioni.

Il quadro che emerge è drammatico: sono 31 (24 ospedali e 7 consultori) le strutture sanitarie nazionali con il 100% di personale sanitario obiettore, tra ginecologi, anestesisti, infermieri e OSS. Quasi 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80%.

A rimetterci, come sempre, sono però le persone, le donne.

L
  • “Quando tutti potranno mostrarsi per quello che sono e che sentono senza subire discriminazioni, allora solo a quel punto potremo dire di aver raggiunto l’uguaglianza“. 

A dichiararlo è Sara Lorusso che in occasione del Pride Month ha tradotto questo pensiero nella sua esposizione fotografica “Our Generation”, curata da Marcella Piccinni, in mostra negli spazi dello Student Hotel di Firenze fino a venerdì 8 luglio. 

“In occasione del Pride Month ho deciso di legare insieme diversi progetti fotografici sull’amore queer e non binary, ma anche sulla libertà di espressione del singolo, che ho realizzato nel corso del tempo. A partire da ‘Love is love’, dove ho immortalato i ritratti di coppie queer. ‘Protect love and lovers’ in cui avevo chiesto a diverse coppie di baciarsi in luoghi pubblici che stessero loro a cuore. E poi ‘Our Generation’ che ritrae persone queer e no-binary libere di esprimersi attraverso l’abbigliamento, gli accessori e il trucco”.

L’intervista completa a cura di Ilaria Vallerini è disponibile sul sito ✨

#lucenews #lucelanazione #saralorusso #ourgeneration #queerlove #pridemonth #proudtobepride #studenthotelfirenze
  • Sono tanti gli esperti e gli attivisti americani che si interrogano se la sentenza della Corte Suprema, che elimina il diritto all’aborto negli Usa, potrà avere impatti anche su altri diritti, compresi quelli alla privacy.

I procuratori possono decidere di indagare su qualsiasi donna che sia stata incinta ma non abbia portato a termine la gravidanza, anche in caso di aborti spontanei.

“La differenza tra ora e l’ultima volta che l’aborto è stato illegale negli Stati Uniti è che viviamo in un’era di sorveglianza digitale senza precedenti”.

A dirlo è la direttrice per la sicurezza informatica della Electronic Frontier Foundation Eva Galperin.

Il caso più eclatante è stato quello di Latice Fisher, la donna del Mississippi che nel 2017 era stata accusata di omicidio di secondo grado dopo aver partorito un bambino nato morto nel terzo trimestre perché, nelle settimane precedenti, aveva cercato online informazioni sulle pillole abortive. Non esisteva nessun’altra prova che Fisher avesse comprato le pillole, ma il caso è comunque durato fino al 2020, quando era stato archiviato.

Le autorità possono decidere di chiedere direttamente alle aziende di fornire i dati in loro possesso relativi a specifici utenti. Non si tratta soltanto di Google, Facebook, Instagram, TikTok o Amazon: a raccogliere dati che possono essere potenzialmente incriminanti sono anche i servizi di telefonia mobile, i provider di servizi Internet e qualsiasi app abbia accesso ai dati sulla posizione. Di solito queste informazioni vengono raccolte a fini pubblicitari, ma possono anche essere acquistate da privati o da forze dell’ordine.

Proprio per questo motivo negli ultimi giorni molte donne americane hanno cancellato le applicazioni per il monitoraggio delle mestruazioni dai loro cellulari, che secondo le stime vengono usate da un terzo delle donne statunitensi, nel timore che i dati raccolti sul proprio ciclo mestruale, o altri dettagli legati alla salute riproduttiva, dalle applicazioni possano essere usati contro di loro in future cause penali negli Stati in cui l’aborto è diventato illegale.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #dirittoallaborto #dirittoallaprivacy #usa #roevwade
Un locale che ha fatto notizia e anche un po’ di storia. Perché punto di riferimento della comunità Lgbt non solo della costa toscana ma anche dell’intero territorio nazionale. Riapre stasera, venerdì 30 aprile, il Mamamia e per l’occasione ci sarà un ritorno dopo anni di assenza. Quello di regina Miami una delle prime drag queen italiane.
Regina Miami, una delle prime drag queen italiane, pronta a incantare la notte di Mamamia, il locale simbolo della comunità Lgbt a Torre del Lago (Foto / Facebook / Regina Miami)
Regina Miami, al secolo Nunzio Sardella, con la sua parrucca azzurra è stata e torna ad essere una bandiera della movida della marina torrelaghese sempre all’avanguardia in questo settore sin dai tempi del Frau Marlene, il locale dove si svolsero le primissime edizioni di Miss Trans. E questo concorso, dopo varie peregrinazioni, è arrivato a svolgersi proprio al Mamamia che ha ospitato anche Miss drag queen. Stasera è anche l’occasione per festeggiare il compleanno del locale “bandiera” della comunità lgbt, e l’appuntamento vedrà alla consolle Riccardo Remedi, l’esibizione, tra i tanti, dei performance Paul Lestat e Filippo Fucillo, le drag queen La Wanda Gastrica, Stella Monroe, Lalique Chouette e tutto lo staff del Mamamia.
 
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Un post condiviso da Riccardo Remedi Dj (@riccardo_remedi)

Regina Miami, poi, sarà ospite fissa  tutti i venerdì all’OnlyFriday. “Sono emozionatissimo – spiega Nunzio – e, più di me, lo sono i miei fan che sono da giorni in fibrillazione sui social per il mio ritorno”. Dal 2000 al 2012 Regina Miami è stata la drag queen di punta del Mamamia locale che ha sdoganato un nuovo modo di divertimento. Come ha avuto modo di scrivere lei stessa il percorso che ha portato alla nascita di Regina Miami non è stato semplice. Un carattere profondo e introspettivo le ha causato un’evoluzione travagliata ma che le ha consentito di portare in scena una forma d’arte e di spettacolo di gran successo. Alle spalle del suo personaggio c’è una formazione nel mondo dell’animazione estiva, settore che per Regina come per molti altri è stato una palestra fondamentale. Tutto ha contribuito a formare il suo personaggio in un periodo che non era semplice. Regina è riuscita a superare timori e insicurezze, dimostrando di essere completamente a suo agio in questo ruolo.
Il Mamamia a Torre del Lago è il locale simbolo della comunità Lgbt nella costa toscana (Foto credit MamaMia)
Il 17 aprile del 2010 Regina Miami proprio dal Mamamia ha lanciato una vera e propria sigla simbolo Lgbt e cioè “Redefinition” di Infernal, simbolo dei diritti per tutti per tutti, dalla bellezza alla diversità. Per il Mamamia come per tutti i ritrovi i due anni di pandemia sono stati devastanti. Tanti locali non ce l’hanno fatta a sopravvivere. Quella di stasera è una vera e propria ripartenza. Sia per regina Miami che per il locale.
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