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Home » Lifestyle » I pazienti rifiutano le cure del paramedico transgender: “Mi chiedono ‘cosa sei'”

I pazienti rifiutano le cure del paramedico transgender: “Mi chiedono ‘cosa sei'”

Steph Meech lavora come operatore sulle ambulanze da 20 anni. Ma da quando ha fatto coming out ha subito spesso abusi e discriminazione

Marianna Grazi
10 Giugno 2022
Steph Meech

Steph Meech

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Rinunciare alle cure medice per omotransfobia. È quello che accade a Polegate, nell’East Sussex (Regno Unito), dove un paramedico ha dichiarato alla BBC che alcuni pazienti rifiutano il suo aiuto solo perché è transgender. Steph Meech, 53 anni, che lavora per il South East Coast Ambulance Service (Secamb), è paramedico da 20 anni. E si identifica come una donna.
Da quando ha fatto coming out, però, è stata vittima di numerosi abusi verbali e fisici da parte delle persone che hanno richiesto l’intervento dell’ambulanza.

A livello nazionale, nel 2021 sono state registrate 11.749 segnalazioni di abusi o aggressioni nei confronti del personale delle ambulanze. Un aumento del 35% rispetto al 2020.

“Cosa sei?”

paramedico trans
Steph Meech, 53 anni, lavora come paramedico da 20 anni. Recentemente ha fatto coming out come transgender ma questo l’ha portata a essere vittima di violenze

Meech, che nonostante le aggressioni continua a svolgere il suo lavoro con passione, ha dichiarato: “Mi è capitato di curare delle persone e di essere presa a calci solo per ciò che sono. Quando suono alla porta, di solito mi dicono: ‘Cosa sei?’. Non va affatto bene. ‘Sono prima di tutto un paramedico e sono qui per aiutare’ rispondo”. “La maggior parte delle persone che ci chiamano in soccorso è molto disponibile e apprezza l’aiuto che il servizio di ambulanza fornisce – aggiunge –. Sono solo quelle poche minoranze che rovinano tutto. Quando torno a casa dopo questi episodi, mi sento davvero ferita nel profondo”, spiega amareggiata.

La vera se stessa

paramedico trans
Steph Meech, 53, paramedico transgender e volto della campagna “Lavorare senza paura”

Alla BBC ha raccontato che da quando ha fatto coming out si sente “illuminata“. “Posso essere la vera me stessa. Questo è ciò che sono e che ho dovuto tenere nascosto per tanto tempo” dice orgogliosa Steph Meech. Il servizio di ambulanze per il quale lavora, la Secamb, che copre il Kent, il Sussex e il Surrey, ha aderito alla campagna nazionale “Lavorare senza paura” per contrastare le crescenti aggressioni e violenze contro il personale sanitario e Meech è diventata uno dei volti di questa campagna a livello locale. Nel sud-est, la zona dove opera, le segnalazioni di abusi fisici e verbali sono passate da 548 nel 2019 a 921 nel 2021.
David Monk, funzionario di supporto per la riduzione della violenza presso il Secamb, ha dichiarato che sono stati maltrattati sia gli operatori che i paramedici. “Stiamo cercando di fare in modo che il personale abbia la fiducia necessaria per farsi avanti e denunciare – afferma – in modo da poter identificare l’entità del problema. Non è accettabile che gli operatori dei servizi di emergenza si presentino al lavoro e subiscano violenze. Sono normali  dipendenti pubblici come tutti gli altri. Stiamo sostenendo il nostro personale quando subisce abusi, per portare gli [autori] in tribunale, se necessario, e ottenere la massima sanzione possibile”.

 

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Rinunciare alle cure medice per omotransfobia. È quello che accade a Polegate, nell'East Sussex (Regno Unito), dove un paramedico ha dichiarato alla BBC che alcuni pazienti rifiutano il suo aiuto solo perché è transgender. Steph Meech, 53 anni, che lavora per il South East Coast Ambulance Service (Secamb), è paramedico da 20 anni. E si identifica come una donna. Da quando ha fatto coming out, però, è stata vittima di numerosi abusi verbali e fisici da parte delle persone che hanno richiesto l'intervento dell'ambulanza. A livello nazionale, nel 2021 sono state registrate 11.749 segnalazioni di abusi o aggressioni nei confronti del personale delle ambulanze. Un aumento del 35% rispetto al 2020.

"Cosa sei?"

paramedico trans
Steph Meech, 53 anni, lavora come paramedico da 20 anni. Recentemente ha fatto coming out come transgender ma questo l'ha portata a essere vittima di violenze
Meech, che nonostante le aggressioni continua a svolgere il suo lavoro con passione, ha dichiarato: "Mi è capitato di curare delle persone e di essere presa a calci solo per ciò che sono. Quando suono alla porta, di solito mi dicono: 'Cosa sei?'. Non va affatto bene. 'Sono prima di tutto un paramedico e sono qui per aiutare' rispondo". "La maggior parte delle persone che ci chiamano in soccorso è molto disponibile e apprezza l'aiuto che il servizio di ambulanza fornisce – aggiunge –. Sono solo quelle poche minoranze che rovinano tutto. Quando torno a casa dopo questi episodi, mi sento davvero ferita nel profondo", spiega amareggiata.

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