Un robot umanoide a dirigere l’orchestra nazionale. E’ quello che è accaduto la scorsa settimana a Seul, in Corea del Sud, dove il prototipo EveR 6 ha sostituito il vero direttore. E’ la prima attività promossa in questa direzione nel paese sudcoreano.
Il robot direttore d’orchestra
L’automa a due braccia, progettato dal Korea Institute of Industrial Technology (Kitech), ha fatto il suo debutto al National Theater of Korea, guidando i musicisti dell’orchestra nazionale del paese.
Il replicante, con una faccia da umano, si è prima inchinato al pubblico e poi ha iniziato ad agitare le braccia con la sua bacchetta per controllare il ritmo dello spettacolo dal vivo.
Insieme a lui a guidare la performance c’era anche Choi Soo-yeoul, che ha dichiarato: “I movimenti di un direttore d’orchestra sono molto dettagliati. Il robot è stato in grado di farlo meglio di quanto avessi immaginato”.
I dubbi e le critiche
Ma non sono mancati i dubbi e le perplessità. Lo stesso Choi ha messo in evidenza il fatto che la macchina non può ascoltare.
Lee Young-ju, un membro del pubblico che studia la musica tradizionale coreana, ha rincarato la dose mettendo in evidenza un’altra debolezza: “Le sue mosse, sebbene fossero impeccabili nel mantenere il ritmo, mancavano nella capacità di ‘respiro’ cioè di mantenere l’orchestra pronta a impegnarsi collettivamente e istantaneamente”.
L’altra critica è stata mossa da Song In-ho, altro membro del pubblico, che ha definito la performance di EveR 6 come elementare: “Immagino che l’androide potrebbe condurre l’orchestra da solo quando sarà dotato di intelligenza artificiale perché grazie ad essa potrà capire e analizzare la musica”.
EveR6 ha guidato tre dei cinque pezzi della serata, tra cui uno condotto congiuntamente con Choi: “È stata un’esibizione che ha dimostrato che robot e umani possono coesistere e completarsi a vicenda, piuttosto che uno sostituire l’altro”.
Come funziona il progetto del Kitech
I ricercatori programmano i movimenti degli androidi raccogliendo informazioni sulla traiettoria e sulla velocità dai direttori d’orchestra umani. Ciò avviene attraverso l’uso del motion capture, tecnologia che consiste nell’applicare sensori sul corpo del direttore umano per raccogliere dati utili.
Come accennato precedentemente, questo è il primo progetto testato in Corea del Sud, anche se in Giappone (Asimo, 2008; Alter 2, 2018; Alter 3, 2020) e in Svizzera (Yumi, 2017), questi androidi sono già stati sperimentati come direttori d’orchestra.
In questa prima fase, EveR6 è solo in grado di seguire un programma predefinito. Ciò significa che ogni gesto è pianificato in anticipo. In altre parole, ogni performance che esegue sarà identica, a meno che i ricercatori non decidano di programmare una versione diversa dello stesso brano.
Gli altri tipi di robot
Il nuovo direttore d’orchestra è solo l’ultimo tipo di androide capace di sostituire l’attività umana.
A gennaio infatti, Boston Dynamics ha annunciato Atlas, il replicante alto un metro e mezzo con un peso di 89 chili, capace di sollevare, lanciare e spingere gli oggetti e che potrebbe diventare un alleato di chi lavora sui cantieri.
A maggio Forbes aveva parlato anche delle ultime abilità di Pepper, progettato per interagire con gli esseri umani, lanciato nel 2014 dalla SoftBank Robotics.
Infine, all’università di Trieste, è arrivato Hal s5301, l’adulto dotato di intelligenza artificiale, arti robotizzati e reazioni fisiologiche reali.
Il “paziente Hal s5301″, prodotto da Accurate e Gaumard Scientific, è gestito da una sala regia adiacente e riproduce la fisiologia cardiaca, respiratoria, vascolare e celebrovascolare che può essere esaminata utilizzando gli strumenti normalmente usati nella pratica clinica come defibrillatori, sensori, ventilatori, stetoscopi consentendo anche il prelievo venoso e l’applicazione di cateteri.