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Sara Grimaldi, la vita per la musica. "Ho costruito la mia carriera mattone su mattone. Voglio aiutare chi se lo merita"

Scoperta per un caso da Zucchero è diventata una delle coriste che accompagna l'artista nei tour. Ma lei non si accontenta e supporta anche tanti giovani che sognano di ritagliarsi uno spazio

di ENRICO SALVADORI -
23 ottobre 2022
grimaldi1

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Una donna che ha fatto della musica la sua vita, anche se ha iniziato nel mondo degli audiovisivi. Una voce straordinaria, che declina tutti i generi possibili partendo dal soul, passando ampiamente per la dance, arrivando al pop e addirittura alla lirica. Il verbo di Sara Grimaldi è migliorarsi sempre e aiutare i giovani che vogliono realizzare il loro sogno di ritagliarsi un posto importante nel mondo delle note. Quel sogno che lei ha realizzato grazie anche a Zucchero, che la scoprì quasi per caso in un locale della Versilia, promovendola subito come corista nei suoi tour mondiali e nella realizzazione di dischi che hanno fatto epoca. E poi la sperimentazione, che è sempre parte fondamentale della musica di Sara Grimaldi. Contaminare generi e scoprire nuove frontiere. E pensare, Sara, che tutto è nato in modo quasi fortuito... "Lavoravo in un importante centro che produceva clip e filmati per tanti cantanti. Era un mondo, quello della musica, che conoscevo e dove sognavo di arrivare perché quando faccio musica mi sento bene. Mi ha aiutato anche a superare una situazione familiare che non era facile". Poi una sera, in un locale tra Forte dei Marmi e Marina di Massa, c'è Zucchero in sala e Dino Mancino, grande animatore al pianoforte delle notti versiliesi, le chiede di interpretare Aretha Franklin "Conoscevo già Zucchero, il mio sogno era lavorare con lui, pensavo addirittura che se facevo la vocalist sarebbe stato solo al suo fianco ma sono sempre stata riservata, non mi sono fatta avanti sfacciatamente. Lui mi ascoltò e rimase folgorato. Praticamente ho saltato anche le audizioni. Mi disse che facevo parte del progetto e fu per me il momento più bello".

Sara Grimaldi, cantante, autrice e produttrice

Siamo negli anni Novanta e il fenomeno Sugar è già diventato planetario "Io nel frattempo, e anche dopo, ho fatto parecchia musica dance. Sia da cantante che da autrice. Ma il soul e il gospel era quello che sentivo di più nelle mie corde. Il mio primo impegno con lui, lo ricordo ancora, in crociera con una nave Costa. Ma presto sono arrivati i tour italiani e internazionali, il concerto per la Fao, tantissimi album di successo fino all’Arena di Verona. Ho lavorato con dei big come Corrado Rustici, che è stato fondamentale per Zucchero, e mi ritengo fortunata anche se penso di meritare tutto quello che ho ottenuto. Ho costruito questo castello mattone dopo mattone". Qual è ora il rapporto con Sugar? "È professionalmente sempre aperto e mi auguro altrettanto fecondo. Quando mi chiama lui sa che rispondo sempre presente. C’è una stima reciproca davvero profonda. È successo, ad esempio, negli ultimi due album dove c’è la mia voce. Io intanto continuo a cantare, a scrivere, a produrre e anche a seguire dei ragazzi interessanti tra Spezia e Sarzana dove vivo. Alcuni di loro li produco perché sono spinta dalla volontà di aiutare chi se lo merita, e cioè chi studia con grande scrupolo per migliorarsi sempre come ho fatto e continuo a fare io. Il talento va spronato e va aiutato ad emergere". E nel futuro di Sara Grimaldi come solista cosa c’è? "Sicuramente seguirò questi ragazzi che sono autentiche promesse ma proseguirò a cantare perché la mia voce sento che continua a migliorare. Ma io sono una creativa per natura e vorrei scrivere e produrre puntando più sul pop che è il genere che è più apprezzato. Prima della pandemia avevo preparato anche un lavoro per un omaggio a Bruno Lauzi in chiave jazz e mi piacerebbe riprenderlo".