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Il mondo senza confini in una mansarda: chi è Serena Puosi, blogger, viaggiatrice e mamma

Viareggina d'origine, abita in una frazione di Massarosa, ha un marito e due bambine. E sul web, come un diario di bordo, racconta i suoi itinerari

di MARIA NUDI -
20 ottobre 2022
Blogger

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Il mondo in una stanza. Anzi il mondo senza confini in una mansarda, con il cielo e le stelle della Versilia che le fanno da orizzonte. Una metafora dei sogni realizzati di Serena Puosi, blogger tra le più seguite sul web. Lei, questa giovane donna, ha fatto della passione di bambina (ha scoperto che le piaceva scrivere in prima elementare) la sua professione e ha fatto dell'amore per i viaggi lo strumento del suo lavoro. Antesignana tra le blogger, l'inizio della avventura digitale porta la data del 2008. Comunicare, scrivere, raccontare, informare sono i verbi che declina Serena Puosi. E li declina anche in modo tradizionale: è autrice di due libri: "Indimenticabile India" e "Stati Uniti on the road com bimbe a bordo", Gloware edizioni, che presenta oggi, 20 ottobre, alle 18 a Firenze alla libreria Impact Hub con Martina Castaldi. Poi lo fa utilizzando gli strumenti della comunicazione più alla avanguardia.

Serena Puosi, blogger tra le più amate sul web, racconta i suoi viaggi come in un diario

Nata a Viareggio, Puosi si è laureata a Pisa in Scienze della comunicazione e durante l'università ha fatto sei mesi di Erasmus a Lisbona. Abita a Stiava, una frazione di Massarosa, e lavora nell'ambito della comunicazione sotto vari profili. In particolare di cosa si occupa? "Il mio lavoro parte dalla creazione di una strategia di comunicazione digitale e arriva alla gestione dei canali social di privati e aziende (quindi come social media manager), oltre a scrivere testi per siti e blog (web copwtiter). Sono titolare di un blog che si chiama "Mercoledì tutta la settimana". Faccio questo lavoro da 10 anni e da 6 come freelance". Dalla sua mansarda entra ed esce il mondo, con un flusso di informazioni ed emozioni, e con il suo blog. Una sorta di diario moderno nato nel 2008 con il quale Serena ha fatto viaggiare e fa viaggiare i lettori prendendoli per mano e portali nei suoi itinerari di viaggio. Per una professione così moderna, vivere a Massarosa invece che in una grande città non ha rappresentato un inizio in salita? "Ammetto che quando ho iniziato, dopo l'esperienza a Lisbona che mi ha aperto il mondo, avevo questo timore. Ma poi è andato tutto bene". Quando ha scoperto la passione per la scrittura? "Ero in prima elementare. Da allora per me scrivere significa appagare una sorta di fame che ho dentro". E quella per i viaggi? "È nata grazie alla mia famiglia: grazie a mio padre Antonio Duilio e a mia madre Daniela Simonetti, con la quale ho iniziato a viaggiare. Itinerari diversi da quelli che ho intrapreso dopo. È stata la mia famiglia ad aprimi al mondo. Pensi siamo state tra le prime famiglie a ospitare i bambini Bielorussi".

Serena Puosi nel suo blog concilia le sue due passioni, quella per i viaggi e quella per la scrittura

Al termine degli studi universitari sono nati i viaggi come sfide? "Ho visitato 40 Paesi, molti dei quali sono diventati il mio blog, il mio diario". In America è andata con Tommaso, il padre delle sue figlie e da poco suo marito, e due viaggiatrici mascotte che sono le sue bambine? "È proprio così. Anita aveva tre anni e Petra 8 mesi. È stata un'esperienza fantastica. Viaggiare significa aprirsi al mondo, anzi ogni volta significa misurarsi con mondi diversi. Emozioni, realtà, persone, immagini. Amo molto anche fotografare". Il prossimo viaggio? "In Australia. Con mio marito e le bambine siamo viaggiatori vacanzieri, così come la maggior parte degli Italiani facciamo le vacanze ad agosto, per due settimane. Ma il viaggio in Australia è il nostro viaggio di nozze e spero che sia più lungo". Tra una tappa e l'altra Serena Puosi ha intrapreso un altro viaggio, che permette alle donne una prospettiva più ampia e emozionante: la maternità. "Il più impegnativo" dice e aggiunge "il mio ultimo libro, quello sugli Stati Uniti può essere un monito per tutte le mamme di coltivate i propri sogni e non appendere le scarpette al chiodo quando si diventa genitori". Il sogno nel cassetto? "Non smettere mai di scrivere. Spero che le parole facciano sempre parte della mia quotidianità".