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Home » Lifestyle » Scozia, pronta la grazia postuma per migliaia di streghe: “È stata un’ingiustizia”

Scozia, pronta la grazia postuma per migliaia di streghe: “È stata un’ingiustizia”

Tra il il 1563 e il 1736 furono condannate e giustiziate almeno 2.500 persone. "Segnale per altri Paesi dove è ancora oggi le donne sono in pericolo"

Marianna Grazi
26 Giugno 2022
streghe

La Scozia pronta al perdono postumo per migliaia di donne accusate di stregoneria

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Sono migliaia le persone condannate per aver praticato la stregoneria in Scozia, in una vera e propria caccia alle streghe che ha attraversato quasi due secoli. La maggior parte di coloro che sono state condannate a morte e giustiziate erano donne. Molte, prima del rogo – la pratica più usata e conosciuta – furono anche torturate.
Ora una bozza di legge del Parlamento scozzese sta cercando di ‘rimettere le cose al loro posto’, ha dichiarato Natalie Don, la deputata che ha presentato la proposta. La norma potrebbe consentire la grazia postuma a migliaia di donne condannate centinaia di anni fa. La grazia garantirebbe loro di essere “riconosciute come vittime di un errore giudiziario e di non essere più registrate nella storia come criminali“, ha affermato giovedì Don in un video.

Today I launched my consultation for a Proposed Witchcraft Convictions (Pardons) (Scotland) Bill. If passed, this Bill would grant a pardon to all those convicted under the Witchcraft Act 1563.

You can share your views here: https://t.co/mq0JfE9m5u pic.twitter.com/eMqh89Biog

— Natalie Don MSP (@NatalieDon_) June 23, 2022

Accusate e uccise perché donne: “Un’ingiustizia colossale”

Caccia-Streghe
Nei documenti si attestano oltre 12mila esecuzioni di persone accusate di stregoneria in Europa

Le richieste di perdono legale per le “streghe” o i “negromanti” hanno preso piede in Scozia, dove a marzo la più importante esponente politica del Paese, il Primo Ministro Nicola Sturgeon, ha presentato scuse formali a coloro che sono stati diffamati in base alla legge sulla stregoneria. L’atto, in vigore dal 1563 al 1736, rendeva la pratica punibile con la morte. “È stata un’ingiustizia su scala colossale, dettata almeno in parte dalla misoginia“, aveva detto la Sturgeon in occasione della Giornata internazionale della donna. “Venivano accusate e uccise perché povere, diverse, vulnerabili o, in molti casi, solo perché erano donne“.

In un episodio del 1679, ad esempio, sei persone, definite “streghe di Bo’ness”, furono accusate di essersi incontrate con il diavolo. Secondo gli studiosi, furono strangolate e bruciate sul rogo. I documenti confermano circa 12.000 esecuzioni, la maggior parte delle quali avvenute tra il 1580 e il 1650, come ha scoperto uno storico in una cronologia sulla caccia alle streghe in Europa quando alcuni Paesi hanno concesso la grazia. Dopo più di tre secoli dai processi alle streghe di Salem, nel Massachusetts, molte sono state ufficialmente scagionate negli Stati Uniti.

Il caso della Scozia

medioevo-strega
In Scozia sono almeno 2500 le persone accusate e giustiziate per stregoneria che potrebbero ricevere la grazia

In Scozia, almeno 2.500 persone sono state condannate e giustiziate con l’accusa di aver praticato la stregoneria tra il 1563 e il 1736, ha detto Don. Witches of Scotland, un gruppo che si batte per le persone condannate in base alla legge del 1563, ha accolto con favore la proposta di grazia da parte del Parlamento: “Siamo fiduciosi che questo porterà un po’ di giustizia postuma alle migliaia di persone che sono state giustiziate dallo Stato durante la caccia alle streghe”, affermano in una dichiarazione pubblicata dai media britannici. Il gruppo e il legislatore hanno dichiarato che la legge, però, non si limiterà a rimediare al passato.
“Questo sarà un segnale anche per gli altri Paesi del mondo, dove le accuse di stregoneria sono un problema molto reale e attuale, perché tutto questo non è accettabile al giorno d’oggi”, hanno dichiarato le Witches of Scotland.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Sono migliaia le persone condannate per aver praticato la stregoneria in Scozia, in una vera e propria caccia alle streghe che ha attraversato quasi due secoli. La maggior parte di coloro che sono state condannate a morte e giustiziate erano donne. Molte, prima del rogo – la pratica più usata e conosciuta – furono anche torturate. Ora una bozza di legge del Parlamento scozzese sta cercando di 'rimettere le cose al loro posto', ha dichiarato Natalie Don, la deputata che ha presentato la proposta. La norma potrebbe consentire la grazia postuma a migliaia di donne condannate centinaia di anni fa. La grazia garantirebbe loro di essere "riconosciute come vittime di un errore giudiziario e di non essere più registrate nella storia come criminali", ha affermato giovedì Don in un video.

Today I launched my consultation for a Proposed Witchcraft Convictions (Pardons) (Scotland) Bill. If passed, this Bill would grant a pardon to all those convicted under the Witchcraft Act 1563.

You can share your views here: https://t.co/mq0JfE9m5u pic.twitter.com/eMqh89Biog — Natalie Don MSP (@NatalieDon_) June 23, 2022

Accusate e uccise perché donne: "Un'ingiustizia colossale"

Caccia-Streghe
Nei documenti si attestano oltre 12mila esecuzioni di persone accusate di stregoneria in Europa
Le richieste di perdono legale per le "streghe" o i "negromanti" hanno preso piede in Scozia, dove a marzo la più importante esponente politica del Paese, il Primo Ministro Nicola Sturgeon, ha presentato scuse formali a coloro che sono stati diffamati in base alla legge sulla stregoneria. L'atto, in vigore dal 1563 al 1736, rendeva la pratica punibile con la morte. "È stata un'ingiustizia su scala colossale, dettata almeno in parte dalla misoginia", aveva detto la Sturgeon in occasione della Giornata internazionale della donna. "Venivano accusate e uccise perché povere, diverse, vulnerabili o, in molti casi, solo perché erano donne". In un episodio del 1679, ad esempio, sei persone, definite "streghe di Bo'ness", furono accusate di essersi incontrate con il diavolo. Secondo gli studiosi, furono strangolate e bruciate sul rogo. I documenti confermano circa 12.000 esecuzioni, la maggior parte delle quali avvenute tra il 1580 e il 1650, come ha scoperto uno storico in una cronologia sulla caccia alle streghe in Europa quando alcuni Paesi hanno concesso la grazia. Dopo più di tre secoli dai processi alle streghe di Salem, nel Massachusetts, molte sono state ufficialmente scagionate negli Stati Uniti.

Il caso della Scozia

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In Scozia sono almeno 2500 le persone accusate e giustiziate per stregoneria che potrebbero ricevere la grazia
In Scozia, almeno 2.500 persone sono state condannate e giustiziate con l'accusa di aver praticato la stregoneria tra il 1563 e il 1736, ha detto Don. Witches of Scotland, un gruppo che si batte per le persone condannate in base alla legge del 1563, ha accolto con favore la proposta di grazia da parte del Parlamento: "Siamo fiduciosi che questo porterà un po' di giustizia postuma alle migliaia di persone che sono state giustiziate dallo Stato durante la caccia alle streghe", affermano in una dichiarazione pubblicata dai media britannici. Il gruppo e il legislatore hanno dichiarato che la legge, però, non si limiterà a rimediare al passato. "Questo sarà un segnale anche per gli altri Paesi del mondo, dove le accuse di stregoneria sono un problema molto reale e attuale, perché tutto questo non è accettabile al giorno d'oggi", hanno dichiarato le Witches of Scotland.  
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