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Home » Lifestyle » Simona Atzori si racconta: “Condivido l’arte con quello che ho: due piedi e un sorriso”

Simona Atzori si racconta: “Condivido l’arte con quello che ho: due piedi e un sorriso”

La 48enne milanese ha raccontato che la danza e la pittura hanno giocato un ruolo importantissimo nella sua vita. E ha svelato come affronta ogni esibizione

Francesca Mangani
16 Luglio 2022
Simona Atzori

Simona Atzori

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“I veri limiti sono negli occhi di chi guarda”. Ne è convinta Simona Atzori, ballerina di fama internazionale e pittrice di successo, dall’età di 4 anni condivide la sua arte in un modo del tutto speciale, ovvero usando ciò che ha: due piedi e un sorriso.

Simona Atzori, ballerina e pittrice di successo

Senza braccia ha imparato a fare tutto, trasformando quello che apparentemente poteva sembrare un limite, in un punto di forza che l’ha portata in alto, nella danza, nella pittura ma soprattutto nella vita. Quando le si chiede se si è mai sentita discriminata, risponde spiegando che “il limite fisico non è in me, non è nella mie braccia rimaste in cielo, ma è nel modo in cui mi sento guardata. Ormai sorrido quando mi arriva uno sguardo intriso di giudizio o di pregiudizio. Un sorriso conquistato, un sorriso che insegna”.
Simona nel tempo è riuscita ha trovare un senso al suo limite ed è riuscita ad accettarsi, superando ogni pregiudizio.

Oggi non ti senti discriminata, riesci a sorridere agli sguardi indiscreti, ma è sempre stato così?
“Accettarsi, accogliersi e sentirsi accolta, comprendere che c’è un senso per ciascuna delle nostre vite e che i limiti non solo al di fuori di questo senso, ma ne sono parte. È questo il percorso che ho fatto, perché chi di noi non ha un suo limite, una sua mancanza magari meno evidente di non avere le braccia? Quando si è dentro un tunnel bisogna sempre tenere gli occhi aperti. Altrimenti non ci accorgeremo del momento in cui si accenderà una luce”.

La danza e la pittura hanno giocato un ruolo fondamentale nella tua vita, come e quando sono nate queste due passioni?
“Con la danza è stato amore a prima vista. Ci siamo innamorate reciprocamente e a volte penso che lei mi abbia scelta per dirmi che potevo usare il mio corpo per comunicare qualcosa che andava oltre ciò che non c’è. Con la pittura invece è iniziato tutto per gioco ma piano piano è diventato una necessità di comunicazione molto forte”.

Simona Atzori racconta che con la danza è stato amore a prima vista

Qual è il segreto per vivere ogni prova, ogni esibizione, con la stessa energia e con lo stesso sorriso di sempre?

“Ogni volta che salgo sul palcoscenico dev’essere come la prima volta, e come se potesse essere l’ultima, così che ogni volta che mi esibisco l’emozione possa essere unica e irripetibile”.

Durante la serata di Bibbiena Simona si è raccontata e ha realizzato un dipinto dal vivo con “le sue mani in basso”, si mostrerà attraverso un video emozionale sulla sua vita e la sua storia artistica. A contraddistinguere l’Atzori infatti non è solo il suo straordinario talento artistico, ma anche la sua capacità unica di appassionare alla vita; i suoi racconti, il suo sguardo, il suo sorriso che riesce ogni volta ad essere rigenerante per tutti.

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  • “Ho preso una pausa dai social media per la mia salute mentale, perché trovo che Instagram e Twitter siano eccessivamente stressanti e opprimenti”.

Addio social, anzi arrivederci. Tom Holland ha dichiarato di volersi allontanare dalle piattaforme per un po’ di tempo per concentrarsi sulla sua salute mentale. La star di Spider-Man, che nelle ultime settimane è stata assente dagli schermi digitali, ha fatto un fugace ritorno su Instagram domenica per annunciare di aver cancellato gli account Instagram e Twitter dai suoi dispositivi.

“Mi lascio prendere e entro in una sorta di spirale quando leggo cose su di me online e alla fine è molto dannoso per il mio stato mentale. Così ho deciso di fare un passo indietro. Chiedere e cercare aiuto non è qualcosa di cui dovremmo vergognarci. Vi amo tutti e ci sentiamo presto”.

Non è il primo a lanciare l’allarme sull’impatto che i social hanno sulla vita personale, la disintossicazione digitale sembra essere una necessità generazionale di cui in tanto hanno bisogno per evadere dal flusso di ansia da iperconnessione.

E a te è mai capitato di sentire il bisogno di una social detox? Raccontaci la tua esperienza ✍️

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  • La lotta per i diritti delle donne in Occidente è passata per anni di battaglie di emancipazione, in cui le conquiste sono state tante e fondamentali: il diritto al voto, allo studio, all’aborto, al divorzio, all’uso di anticoncezionali. Battaglie che non sono ancora finite e che tenacemente proseguono per arrivare a colmare il gender gap. Esiste però un posto nel mondo dove queste libertà non sono mai arrivate, dove le varie tappe di queste fondamentali conquiste al femminile non hanno mai varcato le porte della comunità, delle case, delle famiglie. Dove le donne vivono come nel Settecento. È il caso delle numerose comunità di Amish presenti in vari Stati d’America, ancorate a usi e costumi della società preindustriale.

Nelle comunità di Amish tutti si vestono come nel Settecento, uomini, donne e bambini. Ma all’interno di questa comunità religiosa fondamentalista isolata dal mondo, tenacemente ancorata a tradizioni che nulla hanno a che vedere con la modernità, a pagare il prezzo più alto è appunto la popolazione femminile, sottoposta a regole rigide e inflessibili. 

Per le donne è proibito tagliarsi i capelli, che devono invece portare raccolti sempre in cuffie che coprono il capo: possono toglierle solo in rarissimi momenti, per esempio in casa, quando fanno il bucato ma a patto non siano viste da nessuno. I vestiti, che devono essere lunghi fino alle caviglie, non devono prevedere bottoni: per evitare tentazioni e per rendere difficile spogliarsi, gli abiti femminili sono costituiti da un pezzo unico con tanto di maniche lunghe, anche in estate: le maniche corte sono considerate osé, dunque “pericolose”.

Per le ragazze non c’è possibilità di trovarsi un impiego o avere un’indipendenza economica: sono destinate a essere casalinghe. Poco più che bambine vengono educate al loro ruolo che non deve varcare i confini delle quattro mura di casa, dove sono chiamate a badare alla famiglia e occuparsi unicamente dei lavori domestici, pulire, cucinare, badare alla numerosa prole e ubbidire e servire il marito, su cui non hanno nessuna voce in capitolo. 

#lucenews #lucelanazione #amish #libertàdelledonne #amishwomen
  • L’esercito degli Stati Uniti pensando a una migliore vestibilità e a un maggior adattamento alla protezione fisica dei soldati, tra armi e giubbotti antiproiettili, ha pensato bene di mettere a punto un “reggiseno tattico” per le soldatesse.

Si chiama Army Tactical Brassiere, è ancora in fase di sviluppo presso il Devcom Solider Center, e come riferito dall’Army Times, ci stanno lavorando proprio in questi giorni a Natick, in Massachusetts. Se dovesse essere approvato dall’Army Uniform Board, cosa che, se tutto va bene, si prevede possa avvenire entro l’autunno, entrerà nella storia per essere il primo reggiseno dell’uniforme ufficiale.

Per sviluppare l’indumento intimo Devcom ha contattato centinaia di soldatesse impiegate in luoghi diversi e in diversi lavori, e questo per raccogliere informazioni esatte sulla “corretta vestibilità, funzione, supporto e prestazioni”. Dopo aver raccolto le loro interviste con varie preferenze, si è passato allo studio sulla funzionalità. Questo nuovo reggiseno va comunque considerato un capo tattico e non solo semplice un capo di abbigliamento sportivo, che dovrà essere pensato per integrare la perfetta vestibilità con l’uso di attrezzature militari e giubbotti antiproiettili.

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  • 🐾 Risolvere il problema del sovraffollamento dei canili e dei gattili incentivando l’adozione, permettendo a cani e gatti randagi di avere una casa, una famiglia che si prenda cura di loro, ricevendo per sempre coccole a volontà. È questa l’idea dal nome speciale, “Bonus Felicità“, che spiega bene l’anima del progetto, che punta a donare felicità agli animali adottati e a chi adotta un amico a quattro zampe. 

In un periodo in cui il numero degli animali abbandonati è ancora troppo elevato, l’amministrazione comunale di Castel Mella, in provincia di Brescia, ha pensato di adottare quest’iniziativa che spera possa essere presa a modello anche da altri Comuni. In questo paese del bresciano di 11mila abitanti si è deciso di sovvenzionare l’adozione degli animali ospiti delle strutture del territorio, fornendo un contributo ai cittadini che varia a seconda dell’età dell’animale.

Si parte da 100 euro se si decide di adottare un cucciolo fino all’anno di età; il contributo sale a 150 euro per chi adotta un animale da uno a sette anni; per chi invece sceglie di accogliere un cane o un gatto ‘anziano’, ossia con oltre sette anni d’età oppure presente in una struttura da almeno tre anni, il contributo sale a 200 euro. Le regole sono chiare: ogni nucleo familiare può presentare una sola domanda per un solo animale. Ovviamente i richiedenti devono avere un ambiente idoneo per ospitare l’animale e  impegnarsi a prendersi cura di loro dedicandosi alle loro esigenze e al loro benessere. Il Comune ha inoltre specificato di riservarsi il diritto di controllare che gli animali adottati stiano bene, verificandone le condizioni e lo stato di salute anche attraverso le associazioni che operano sul territorio e avvalendosi del supporto della Guardia Nazionale Ambientale. Sono esclusi a priori, oltre agli allevamenti professionali, anche coloro che hanno riportato condanne penali in materia di maltrattamento degli animali.

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“I veri limiti sono negli occhi di chi guarda”. Ne è convinta Simona Atzori, ballerina di fama internazionale e pittrice di successo, dall’età di 4 anni condivide la sua arte in un modo del tutto speciale, ovvero usando ciò che ha: due piedi e un sorriso.
Simona Atzori, ballerina e pittrice di successo
Senza braccia ha imparato a fare tutto, trasformando quello che apparentemente poteva sembrare un limite, in un punto di forza che l’ha portata in alto, nella danza, nella pittura ma soprattutto nella vita. Quando le si chiede se si è mai sentita discriminata, risponde spiegando che “il limite fisico non è in me, non è nella mie braccia rimaste in cielo, ma è nel modo in cui mi sento guardata. Ormai sorrido quando mi arriva uno sguardo intriso di giudizio o di pregiudizio. Un sorriso conquistato, un sorriso che insegna”. Simona nel tempo è riuscita ha trovare un senso al suo limite ed è riuscita ad accettarsi, superando ogni pregiudizio. Oggi non ti senti discriminata, riesci a sorridere agli sguardi indiscreti, ma è sempre stato così? “Accettarsi, accogliersi e sentirsi accolta, comprendere che c’è un senso per ciascuna delle nostre vite e che i limiti non solo al di fuori di questo senso, ma ne sono parte. È questo il percorso che ho fatto, perché chi di noi non ha un suo limite, una sua mancanza magari meno evidente di non avere le braccia? Quando si è dentro un tunnel bisogna sempre tenere gli occhi aperti. Altrimenti non ci accorgeremo del momento in cui si accenderà una luce”. La danza e la pittura hanno giocato un ruolo fondamentale nella tua vita, come e quando sono nate queste due passioni? “Con la danza è stato amore a prima vista. Ci siamo innamorate reciprocamente e a volte penso che lei mi abbia scelta per dirmi che potevo usare il mio corpo per comunicare qualcosa che andava oltre ciò che non c’è. Con la pittura invece è iniziato tutto per gioco ma piano piano è diventato una necessità di comunicazione molto forte”.
Simona Atzori racconta che con la danza è stato amore a prima vista
Qual è il segreto per vivere ogni prova, ogni esibizione, con la stessa energia e con lo stesso sorriso di sempre? “Ogni volta che salgo sul palcoscenico dev’essere come la prima volta, e come se potesse essere l’ultima, così che ogni volta che mi esibisco l’emozione possa essere unica e irripetibile”. Durante la serata di Bibbiena Simona si è raccontata e ha realizzato un dipinto dal vivo con “le sue mani in basso”, si mostrerà attraverso un video emozionale sulla sua vita e la sua storia artistica. A contraddistinguere l’Atzori infatti non è solo il suo straordinario talento artistico, ma anche la sua capacità unica di appassionare alla vita; i suoi racconti, il suo sguardo, il suo sorriso che riesce ogni volta ad essere rigenerante per tutti.
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