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Simona Atzori, nata senza braccia: "Danzo e dipingo usando ciò che ho, due piedi e un sorriso”

Artista a tutto tondo, la 48enne milanese sarà la protagonista del prossimo incontro dell’Estate 2022 della Fondazione Baracchi in programma il 10 luglio a Bibbiena, Arezzo

di LETIZIA CINI -
8 luglio 2022
Simona-Atzori-ballerina-e-pittrice-1

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“Sono Simona Atzori, danzo, dipingo, scrivo e condivido la mia arte e la mia vita con il mondo. Lo faccio in un modo speciale, usando ciò che ho, due piedi e un sorriso”. Si presenta così la protagonista del prossimo incontro dell’Estate 2022 della Fondazione Baracchi in programma domenica 10 luglio alle ore 21.15, nel grande spazio all’aperto a Bibbiena, in via Bosco di Casina 12 (ingresso Libero con prenotazione WhatsApp al 338-7299666).

La performance

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Simona Atzori ha saputo trasformare il suo limite (è nata senza le braccia) in opportunità, riuscendo a realizzare il suo sogno: quello di diventare una ballerina di fama internazionale e una pittrice di successo. “I veri limiti - dice sempre - sono negli occhi di chi guarda”. Durante la serata di Bibbiena Simona si racconterà, si esibirà realizzando un dipinto dal vivo con “le sue mani in basso”, si mostrerà attraverso un video emozionale sulla sua vita e la sua storia artistica, dialogherà a cuore aperto con il giornalista Massimo Orlandi. Simona ha non solo uno straordinario talento artistico, ma anche una capacità unica di appassionare alla vita; i suoi racconti, il suo sguardo, il suo sorriso avranno perciò un effetto rigenerante per tutti.

Chi è Simona Atzori

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Il volo nella vita di Simona Atzori è cominciato nel 1974. Ad appena quattro anni ha cominciato a dipingere utilizzando bocca e piedi, a sei a seguire corsi di danza classica. Si è laureata in Visual Arts all’Università di Ontario (Canada) e, già giovanissima, ha ottenuto i primi riconoscimenti come danzatrice e pittrice. E’ stata ambasciatrice per la danza nel Giubileo del 2000 e protagonista della cerimonia di apertura delle Paraolimpiadi di Torino nel 2006.
Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Ha danzato nei più importanti teatri italiani, dal Teatro Antico di Taormina alla Fenice di Venezia, e sul palco di Sanremo. In parallelo si è sviluppata anche la sua attività di pittrice: con i suoi dipinti ha partecipato a mostre collettive e personali in tutto il mondo. Nel 2011 è uscito il suo primo libro: Cosa ti manca per essere felice?, seguito da Dopo di te e La strada nuova. Simona viene anche costantemente chiamata da scuole, associazioni, aziende e programmi tv, per raccontare la sua storia, ma soprattutto la sua filosofia: ovvero che “Ognuno è diverso a modo suo, e non ci manca proprio niente per star bene al mondo“. “Ho iniziato a dipingere a 4 anni e il parroco mi fece fare subito una mostra - le sue parole - . A 8 anni entrai nell’Associazione dei pittori che dipingono con la bocca e con il piede e ho iniziato il meraviglioso cammino nel mondo dell’arte: il mio gioco. Sin da piccola appena sentivo la musica iniziavo a ballare e a 6 anni mi iscrissero a un corso di danza. Era talmente forte il mio amore per questa disciplina che non ho permesso a niente e a nessuno di dirmi che non avrei potuto farla“.
Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Così è riuscita a superare i suoi limiti. “Senza braccia non hai equilibrio, ma ne ho trovato uno mio: ho spostato il baricentro e sono più salda di tanti ballerini professionisti...». Perché ha scelto di fare la pittrice e la ballerina nonostante le sue difficoltà? «Forse sono un po’ romantica, ma mi piace dire che non ho scelto io la danza e la pittura: mi hanno scelto loro. Ho sentito sin da bambina che queste due discipline erano il linguaggio migliore per raccontarmi. Mi sono accorta che il mio aspetto era un limite per chi mi guardava ma l’arte mi consentiva di raccontarmi. Danza e pittura sono diventate le mie ali. O le mie ’mani in basso’, come una volta mi disse una bambina“.

La famiglia

I suoi genitori non erano ricchi e non avevano studiato... “Hanno fatto tanti sacrifici, mia madre mi diceva che senza braccia avrei avuto bisogno a maggior ragione di usare la testa. Le porte chiuse? La mia filosofia di vita è sempre stata mostrare che ci sono, ma senza voler dimostrare nulla a nessuno. Col sorriso si aprono molte porte. Credo nella vita: la fede per me è aver compreso che il Signore mi ha disegnata così“.
Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

Simona Atzori (48 anni) nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo

“Se mi sono chiesta perché fossi nata senza braccia? Tante volte, ma senza rabbia - sottolinea Simona Atzei - . La risposta che mi sono data è stata che dovevo fare quello che faccio così come lo sto facendo ora“. Il fisico non è un limite, ma la mia ricchezza, mi percepisco così. Faccio incontri motivazionali nelle aziende, e parlo nelle scuole. Per molti sono un esempio, ma è una grande responsabilità“. “I miei genitori scoprirono com’ero solo quando ero già nata, ma so che mi avrebbero tenuta - conclude l'intervista a Il Giorno - . Fa effetto quando penso che bambine come me avrebbero potuto essere buttate via, ma non giudico, la libertà è sacra. Anni fa una famiglia seppe che il figlio che aspettava sarebbe nato con alcune ’mancanze’ e mi interpellò: non tentai di convincerli, non sarebbe stato giusto, mi limitai a raccontare come vivo e che sono felice. Non seppi mai cosa scelsero“.