Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Con Traininpink l’allenamento è adatto a tutte. E per le dipendenti il congedo mestruale

Con Traininpink l’allenamento è adatto a tutte. E per le dipendenti il congedo mestruale

Carlotta Gagna, 29 anni, piemontese, è stata la prima personal trainer in Italia a parlare di body positivity. Ma non è l'unico primato

Marianna Grazi
1 Ottobre 2022
Carlotta Gagna, titolare e fondatrice di Traininpink

Carlotta Gagna, titolare e fondatrice di Traininpink

Share on FacebookShare on Twitter

“Accettiamoci senza smettere di migliorarci”. Carlotta Gagna, 29 anni, originaria della provincia di Cuneo e sposata con Matteo, è tra le wellness coach più seguite e amate sui social, con oltre 400mila followers. Prima personal trainer italiana a parlare di body positivity è partita dalla sua esperienza personale, quando da piccola ha dovuto affrontare problemi di disordine alimentare – anoressia e binge eating – e poi da adolescente ha scoperto il mondo del fitness. Da quella sensazione di benessere tanto cercato e scoperto nell’allenamento, determinata, è riuscita a ideare un programma di fitness accessibile a tutte, praticato da migliaia di donne: sono infatti circa 20mila le utenti paganti ogni mese che seguono i suoi corsi.

Carlotta Gagna
Carlotta Gagna, 29 anni, wellness coach e imprenditrice, i suoi corsi online sono i più seguiti in Italia

Traininpink è nato il giorno di Natale del 2017. “Io e mio marito abbiamo aperto la pagina Instagram e iniziato a fare formazione gratuita – racconta –. Nel 2019 abbiamo iniziato a vendere i nostri corsi di allenamento online“. Prima uno solo, poi negli anni la scelta è stata ampliata: “Abbiamo introdotto anche un programma alimentare, in collaborazione con due nutrizioniste, e altri programmi di allenamento”. Al momento sono 5, diversi ogni mese, più uno nutrizionale. “Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad avere un programma che vada bene per la maggior parte delle donne, in modo tale che ognuna possa essere seguita quanto più possibile nel corso della vita – spiega Carlotta –. È vero, ci rivolgiamo soprattutto a una platea femminile, ma ci tengo a dire che i principi dell’allenamento sono uguali però per tutti e tutte, maschi e femmine. Non c’è distinzione di genere“.
Quest’anno, poi, prima in Italia ancora una volta Gagna ha fatto un ulteriore passo in avanti per rendere davvero accessibile a tutte e sostenibile la sua idea di fitness: a maggio, poco dopo la legge in Spagna, anche lei ha introdotto il congedo mestruale completamente retribuito per le proprie dipendenti. 

I suoi programmi sono rivolti alle donne in particolare, seguite praticamente in ogni fase della vita. Come mai ha scelto di crearne uno specifico per il post parto?
“Ho dovuto studiare molto per far uscire questo corso perché la gravidanza è periodo molto particolare della vita della donna, in cui il corpo subisce tantissimi cambiamenti e ovviamente l’allenamento non può essere uguale a quello che si fa normalmente. È stato un lavoro lungo, però ecco mi rendeva molto felice poter seguire le donne in questa fase delicata in modo tale che possano riprendere in sicurezza, gradualmente l’allenamento prima di passare a un altro dei programmi standard”.

Offrite anche un programma per le signore più anziane?
“Sì, abbiamo pensato anche alle persone di una certa età. L’anno scorso ho creato EasyInPink, un programma apposito per mia mamma, che ha una sessantina di anni e abbiamo diverse donne in più o meno della sua età che lo stanno seguendo. È più semplice degli altri perché si presuppone che queste persone partano da zero o che vogliano riprendere dopo tantissimi anni l’attività. Ma l’obiettivo è quello di creare un corso che sia adatto il più possibile a qualsiasi donna e a qualsiasi fase della nostra vita”.

Carlotta Gagna traininpink
Carlotta nel 2017 ha aperto la pagina Instagram di Traininpink, poi nel 2019 ha iniziato a vendere i programmi di allenamento online. L’obiettivo è quello di offrire allenamenti adatti a tutte le donne, per tutte le età e in ogni fase della vita

Per quanto riguarda il rapporto tra attività fisica e ciclo mestruale cosa consiglia?
“Io consiglio, anche durante il ciclo mestruale, di non interrompere l’allenamento. Va bene se nel giorno in cui ci sentiamo meno in forma – anche indipendentemente dalle mestruazioni – scegliamo di diminuire l’intensità dell’allenamento o se stiamo veramente male non ci alleniamo. Però non consiglio di interrompere il programma in base al ciclo, credo che la cosa migliore sia seguire una programmazione precisa che ci permetta di progredire e ottenere risultati nel tempo, con un occhio di  riguardo a come ci sentiamo. Molte volte allenarsi in maniera non troppo intensa durante il ciclo può anche alleviare i dolori. Ovviamente non in caso di patologie. L’attività fisica è sempre modulabile, quindi sempre, prima di tutto, bisogna ascoltare il proprio corpo”. 

In Italia il congedo mestruale lo si è “riscoperto” dopo le novità introdotte in altri Paesi. Lei quando ha deciso di adottare questa misura?
“In Italia siamo stati i primi a introdurre il congedo mestruale, il 26 maggio 2022. Non è stato un percorso semplice: visto che non c’erano precedenti ci siamo siamo dovuti rivolgere a uno studio legale che ci ha fatto un piano dedicato su come poter integrare il congedo mestruale all’interno della nostra azienda. Ci sono un sacco di questioni che non vengono considerate come quella della privacy. La nostra idea è partita dalla Spagna, che il 18 maggio ha introdotto il congedo in caso di mestruazioni dolorose. In Italia se n’era parlato nel 2016, con una proposta di legge sulla dismenorrea, ma non era stata approvata e non si sa se verrà mai ridiscussa. Noi abbiamo deciso quindi di intraprendere un’iniziativa privata, in modo tal da poter dare un piccolo vantaggio alle nostre dipendenti”.

Perché ha sentito questa esigenza?
“Perché, da un lato, io soffro di sindrome dell’ovaio policistico e questa mi porta ad avere cicli molto abbondanti ma soprattutto molto dolorosi. Quindi conosco bene la sensazione di dover lavorare duramente quando si ha un ciclo mestruale molto doloroso. E poi, d’altro canto, come diciamo sempre noi in Traininpink, il benessere interiore è strettamente legato al benessere fisico, e ovviamente il lavoro ha un ruolo importante su come ci sentiamo, perché volenti o nolenti ci passiamo molto tempo della nostra giornata. Credo che sia molto importante che anche queste patologie siano riconosciute nell’ambito lavorativo”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Traininpink | Carlotta Gagna (@traininpink)

Come si concretizza, il congedo mestruale, in Traininpink?
“Consiste in un giorno al mese di permesso interamente retribuito a carico dell’azienda, sia per quanto riguarda il salario che i contributi. Le ragazze del nostro team non devono portare alcun certificato medico, né autorizzazioni. È sufficiente la mera comunicazione all’amministrazione di voler usufruire del congedo mestruale il giorno in cui serve”. 

Di ciclo mestruale, in Italia, si parla poco, c’è ancora una sorta di tabù. Potrebbe essere questo un fattore che frena l’introduzione del congedo?
“Sono d’accordo che di questi argomenti si parli veramente troppo poco, però spero che noi e l’altra azienda che ha introdotto il congedo possiamo essere di esempio per altre che vorranno introdurre questa misura. Noi abbiamo aggiunto in ufficio anche assorbenti gratuiti, in modo tale che tutte le ragazze possano usufruirne nei giorni in cui hanno le mestruazioni e vengono in ufficio”.

Quante dipendenti ci sono in Traininpink?
“Siamo sette dipendenti di cui cinque donne. Siamo ‘in pink’ perché ci rivolgiamo e siamo principalmente donne in azienda”.

Come hanno reagito le sue college all’introduzione del congedo mestruale?
“Davvero bene in realtà, molte ne hanno già usufruito in questi mesi”.

Potrebbe interessarti anche

Festival Universitario a Milano il 13 maggio
Lifestyle

Festival Universitario: formazione, tecnologia e sostenibilità

23 Marzo 2023
Maternità surrogata: a che punto siamo in Italia
Attualità

Maternità surrogata: reato universale o “atto di generosità”?

25 Marzo 2023
Sempre più aziende sostengono la genitorialità
Lifestyle

Sostegno alla genitorialità, contributi e congedo paternità raddoppiato

27 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia

"Accettiamoci senza smettere di migliorarci". Carlotta Gagna, 29 anni, originaria della provincia di Cuneo e sposata con Matteo, è tra le wellness coach più seguite e amate sui social, con oltre 400mila followers. Prima personal trainer italiana a parlare di body positivity è partita dalla sua esperienza personale, quando da piccola ha dovuto affrontare problemi di disordine alimentare – anoressia e binge eating – e poi da adolescente ha scoperto il mondo del fitness. Da quella sensazione di benessere tanto cercato e scoperto nell’allenamento, determinata, è riuscita a ideare un programma di fitness accessibile a tutte, praticato da migliaia di donne: sono infatti circa 20mila le utenti paganti ogni mese che seguono i suoi corsi.

Carlotta Gagna
Carlotta Gagna, 29 anni, wellness coach e imprenditrice, i suoi corsi online sono i più seguiti in Italia

Traininpink è nato il giorno di Natale del 2017. "Io e mio marito abbiamo aperto la pagina Instagram e iniziato a fare formazione gratuita – racconta –. Nel 2019 abbiamo iniziato a vendere i nostri corsi di allenamento online". Prima uno solo, poi negli anni la scelta è stata ampliata: "Abbiamo introdotto anche un programma alimentare, in collaborazione con due nutrizioniste, e altri programmi di allenamento". Al momento sono 5, diversi ogni mese, più uno nutrizionale. "Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad avere un programma che vada bene per la maggior parte delle donne, in modo tale che ognuna possa essere seguita quanto più possibile nel corso della vita – spiega Carlotta –. È vero, ci rivolgiamo soprattutto a una platea femminile, ma ci tengo a dire che i principi dell’allenamento sono uguali però per tutti e tutte, maschi e femmine. Non c’è distinzione di genere". Quest'anno, poi, prima in Italia ancora una volta Gagna ha fatto un ulteriore passo in avanti per rendere davvero accessibile a tutte e sostenibile la sua idea di fitness: a maggio, poco dopo la legge in Spagna, anche lei ha introdotto il congedo mestruale completamente retribuito per le proprie dipendenti. 

I suoi programmi sono rivolti alle donne in particolare, seguite praticamente in ogni fase della vita. Come mai ha scelto di crearne uno specifico per il post parto? "Ho dovuto studiare molto per far uscire questo corso perché la gravidanza è periodo molto particolare della vita della donna, in cui il corpo subisce tantissimi cambiamenti e ovviamente l’allenamento non può essere uguale a quello che si fa normalmente. È stato un lavoro lungo, però ecco mi rendeva molto felice poter seguire le donne in questa fase delicata in modo tale che possano riprendere in sicurezza, gradualmente l’allenamento prima di passare a un altro dei programmi standard".

Offrite anche un programma per le signore più anziane? "Sì, abbiamo pensato anche alle persone di una certa età. L’anno scorso ho creato EasyInPink, un programma apposito per mia mamma, che ha una sessantina di anni e abbiamo diverse donne in più o meno della sua età che lo stanno seguendo. È più semplice degli altri perché si presuppone che queste persone partano da zero o che vogliano riprendere dopo tantissimi anni l’attività. Ma l’obiettivo è quello di creare un corso che sia adatto il più possibile a qualsiasi donna e a qualsiasi fase della nostra vita".

Carlotta Gagna traininpink
Carlotta nel 2017 ha aperto la pagina Instagram di Traininpink, poi nel 2019 ha iniziato a vendere i programmi di allenamento online. L'obiettivo è quello di offrire allenamenti adatti a tutte le donne, per tutte le età e in ogni fase della vita

Per quanto riguarda il rapporto tra attività fisica e ciclo mestruale cosa consiglia? "Io consiglio, anche durante il ciclo mestruale, di non interrompere l’allenamento. Va bene se nel giorno in cui ci sentiamo meno in forma – anche indipendentemente dalle mestruazioni – scegliamo di diminuire l'intensità dell’allenamento o se stiamo veramente male non ci alleniamo. Però non consiglio di interrompere il programma in base al ciclo, credo che la cosa migliore sia seguire una programmazione precisa che ci permetta di progredire e ottenere risultati nel tempo, con un occhio di  riguardo a come ci sentiamo. Molte volte allenarsi in maniera non troppo intensa durante il ciclo può anche alleviare i dolori. Ovviamente non in caso di patologie. L’attività fisica è sempre modulabile, quindi sempre, prima di tutto, bisogna ascoltare il proprio corpo". 

In Italia il congedo mestruale lo si è “riscoperto” dopo le novità introdotte in altri Paesi. Lei quando ha deciso di adottare questa misura? "In Italia siamo stati i primi a introdurre il congedo mestruale, il 26 maggio 2022. Non è stato un percorso semplice: visto che non c’erano precedenti ci siamo siamo dovuti rivolgere a uno studio legale che ci ha fatto un piano dedicato su come poter integrare il congedo mestruale all’interno della nostra azienda. Ci sono un sacco di questioni che non vengono considerate come quella della privacy. La nostra idea è partita dalla Spagna, che il 18 maggio ha introdotto il congedo in caso di mestruazioni dolorose. In Italia se n’era parlato nel 2016, con una proposta di legge sulla dismenorrea, ma non era stata approvata e non si sa se verrà mai ridiscussa. Noi abbiamo deciso quindi di intraprendere un’iniziativa privata, in modo tal da poter dare un piccolo vantaggio alle nostre dipendenti".

Perché ha sentito questa esigenza? "Perché, da un lato, io soffro di sindrome dell’ovaio policistico e questa mi porta ad avere cicli molto abbondanti ma soprattutto molto dolorosi. Quindi conosco bene la sensazione di dover lavorare duramente quando si ha un ciclo mestruale molto doloroso. E poi, d’altro canto, come diciamo sempre noi in Traininpink, il benessere interiore è strettamente legato al benessere fisico, e ovviamente il lavoro ha un ruolo importante su come ci sentiamo, perché volenti o nolenti ci passiamo molto tempo della nostra giornata. Credo che sia molto importante che anche queste patologie siano riconosciute nell’ambito lavorativo".
 
Visualizza questo post su Instagram
 

Un post condiviso da Traininpink | Carlotta Gagna (@traininpink)

Come si concretizza, il congedo mestruale, in Traininpink? "Consiste in un giorno al mese di permesso interamente retribuito a carico dell’azienda, sia per quanto riguarda il salario che i contributi. Le ragazze del nostro team non devono portare alcun certificato medico, né autorizzazioni. È sufficiente la mera comunicazione all’amministrazione di voler usufruire del congedo mestruale il giorno in cui serve". 

Di ciclo mestruale, in Italia, si parla poco, c’è ancora una sorta di tabù. Potrebbe essere questo un fattore che frena l’introduzione del congedo? "Sono d’accordo che di questi argomenti si parli veramente troppo poco, però spero che noi e l’altra azienda che ha introdotto il congedo possiamo essere di esempio per altre che vorranno introdurre questa misura. Noi abbiamo aggiunto in ufficio anche assorbenti gratuiti, in modo tale che tutte le ragazze possano usufruirne nei giorni in cui hanno le mestruazioni e vengono in ufficio".

Quante dipendenti ci sono in Traininpink? "Siamo sette dipendenti di cui cinque donne. Siamo ‘in pink’ perché ci rivolgiamo e siamo principalmente donne in azienda".

Come hanno reagito le sue college all’introduzione del congedo mestruale? "Davvero bene in realtà, molte ne hanno già usufruito in questi mesi".

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto