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Home » Lifestyle » Un paese salva il cinema chiuso da trent’anni e lo fa rivivere con due musei e il teatro. Non succede solo nei film

Un paese salva il cinema chiuso da trent’anni e lo fa rivivere con due musei e il teatro. Non succede solo nei film

Piero Ceccatelli
24 Giugno 2021
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Da oggi Nuovo Cinema Paradiso non sarà più solo un film. Ma l’anticipazione della realtà che accade sulla montagna pistoiese, a Le Piastre paesino di qualche centinaio di abitanti, che in estate raddoppiano perché come accadeva nel dopoguerra, col caldo è bello andarci a frescheggiare. Il paese delle Piastre, attraverso l’Accademia della Bugia che ne è l’emanazione più fantasiosa e alacre ha rilevato il vecchio cinema Italia, un edificio di 20 metri per 12 e 5 di altezza che sorge al confine col bosco. L’acquisto del cinema non si risolverà nel ritorno alle proiezioni con quella cara, vecchia macchina da presa sottratta agli anni e alla polvere. O, almeno, non solo. Nascerà una sala polifunzionale, resteranno il palcoscenico e i camerini, e si sarà sempre pronti a reinstallare le sedie al loro posto. Ma in primis il cinema diventerà il Museo della Bugia che i piastresi realizzarono anni fa coi cimeli di oltre cinquanta edizioni del Campionato italiano organizzato in piazza ogni agosto. Il museo era nato, in paese, poi è stato sfrattato ed Emanuele Begliomini, magnifico rettore dell’Accademia, ha puntato grosso sul vecchio cinema Italia, salvando il museo avviato a morire in qualche baule e salvando il cinema dall’inattività. Oltre al museo della Bugia, nella vecchia platea sorgerà anche il museo del ghiaccio, dall’attività economica più diffusa alle Piastre, paese posto alle soglie della “Valle del freddo” dove le ghiacciaie naturali sopravvivevano anche in estate. E facevano gran comodo, anche per la città vicine. Nel vecchio cinema, due musei, il teatro sempre pronto a tornare qual era e la pizzeria a fare da richiamo e a finanziare le attività.

L’interno del Cinema Italia

L’acquisto del cinema sarà possibile grazie alla Fondazione CariPt che erogherà metà dei 300mila euro necessari. “Il resto è coperto da mutuo e dovremo onorarlo noi, con le attività ricreative, gli eventi che animeranno la montagna” spiega Begliomini. L’ambiente del museo sarà diviso in piccole nicchie a ricreare i “metati” il luoghi dove si essiccavano le castagne all’epoca in cui la montagna viveva del suo bosco e non c’era la tv e nemmeno l’elettricità e quando il sole tramontava alle cinque del pomeriggio ci si riuniva attorno al fuoco ed inventare storie  né vere né verosimili aiutava ad arrivare all’ora di mettersi a letto.

Sulla base di quelle tradizioni, in pieni anni Sessanta Le Piastre organizzò in piazza una gara di bugie, col tempo diventata Campionato Italiano e che si tiene ogni agosto, in due giorni. Il clou è la domenica. Si premia la bugia più fantasiosa, grossa, ingegnosa Chi si prenota sale sul palco e la racconta. A voce, perché le fake news non sono esclusiva dei social. Sono nate molto molto prima. E al massimo tenevano qualcuno sulle spine per un po’ senza creare di danni di quelle di adesso.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Da oggi Nuovo Cinema Paradiso non sarà più solo un film. Ma l’anticipazione della realtà che accade sulla montagna pistoiese, a Le Piastre paesino di qualche centinaio di abitanti, che in estate raddoppiano perché come accadeva nel dopoguerra, col caldo è bello andarci a frescheggiare. Il paese delle Piastre, attraverso l’Accademia della Bugia che ne è l’emanazione più fantasiosa e alacre ha rilevato il vecchio cinema Italia, un edificio di 20 metri per 12 e 5 di altezza che sorge al confine col bosco. L'acquisto del cinema non si risolverà nel ritorno alle proiezioni con quella cara, vecchia macchina da presa sottratta agli anni e alla polvere. O, almeno, non solo. Nascerà una sala polifunzionale, resteranno il palcoscenico e i camerini, e si sarà sempre pronti a reinstallare le sedie al loro posto. Ma in primis il cinema diventerà il Museo della Bugia che i piastresi realizzarono anni fa coi cimeli di oltre cinquanta edizioni del Campionato italiano organizzato in piazza ogni agosto. Il museo era nato, in paese, poi è stato sfrattato ed Emanuele Begliomini, magnifico rettore dell’Accademia, ha puntato grosso sul vecchio cinema Italia, salvando il museo avviato a morire in qualche baule e salvando il cinema dall'inattività. Oltre al museo della Bugia, nella vecchia platea sorgerà anche il museo del ghiaccio, dall’attività economica più diffusa alle Piastre, paese posto alle soglie della “Valle del freddo” dove le ghiacciaie naturali sopravvivevano anche in estate. E facevano gran comodo, anche per la città vicine. Nel vecchio cinema, due musei, il teatro sempre pronto a tornare qual era e la pizzeria a fare da richiamo e a finanziare le attività.
L'interno del Cinema Italia

L’acquisto del cinema sarà possibile grazie alla Fondazione CariPt che erogherà metà dei 300mila euro necessari. “Il resto è coperto da mutuo e dovremo onorarlo noi, con le attività ricreative, gli eventi che animeranno la montagna” spiega Begliomini. L’ambiente del museo sarà diviso in piccole nicchie a ricreare i “metati” il luoghi dove si essiccavano le castagne all’epoca in cui la montagna viveva del suo bosco e non c’era la tv e nemmeno l’elettricità e quando il sole tramontava alle cinque del pomeriggio ci si riuniva attorno al fuoco ed inventare storie  né vere né verosimili aiutava ad arrivare all’ora di mettersi a letto.

Sulla base di quelle tradizioni, in pieni anni Sessanta Le Piastre organizzò in piazza una gara di bugie, col tempo diventata Campionato Italiano e che si tiene ogni agosto, in due giorni. Il clou è la domenica. Si premia la bugia più fantasiosa, grossa, ingegnosa Chi si prenota sale sul palco e la racconta. A voce, perché le fake news non sono esclusiva dei social. Sono nate molto molto prima. E al massimo tenevano qualcuno sulle spine per un po’ senza creare di danni di quelle di adesso.  
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