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Un premio per la comunicazione sociale a Ludovica Criscitiello per la storia di Elisa Vavassori su Luce!

di MARIANNA GRAZI -
24 settembre 2021
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Raccontare storie di persone straordinarie, di resistenza e esistenza quotidiana, al di là delle barriere, dei pregiudizi, degli stereotipi, è la missione che portiamo avanti su Luce!. Storie come quelle di Elisa Vavassori, la 39enne milanese affetta da atrofia muscolare spinale (Sma), raccontata magistralmente dalla nostra giornalista Ludovica Criscitiello (leggilo QUI). Che grazie al suo articolo si è aggiudicata il secondo posto nella sezione web del Premio Giornalistico Alessandra Bisceglia per la comunicazione sociale.

Alessandra Bisceglia

Giunto alla V edizione, il premio è intitolato alla memoria di Alessandra Bisceglia, giornalista lucana scomparsa il 3 settembre 2008, all’età di 27 anni, in seguito ad una grave patologia legata a una malformazione vascolare rarissima di cui era affetta fin dalla nascita. Realizzato per iniziativa dell’ordine nazionale dei giornalisti, in collaborazione con la Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus e l'università Lumsa di Roma, è stato istituito nell’intento di riconoscere e stimolare l’impegno di giovani giornalisti o praticanti delle scuole di giornalismo riconosciute per la diffusione e lo sviluppo di una cultura della solidarietà e dell’integrazione delle persone diversamente abili, con particolare attenzione all’equità nell’accesso alla cura. La cerimonia di premiazione dell'edizione 2021 si è tenuta nell'aula magna della Lumsa giovedì 23 settembre, preceduta dal convegno "Andare, vedere, ascoltare. Nuovi linguaggi e nuove forme di giornalismo a servizio del sociale".

Ludovica Criscitiello

Ludovica, premiata nella sezione web, ha voluto ringraziare l'organizzazione per il riconoscimento assegnatole, "perché essere a questa cerimonia mi dà la possibilità di far conoscere la storia di Elisa, che per certi versi è simile a quella di Alessandra, visto che anche lei ha una malattia che la costringe su una sedia a rotelle ma nonostante tutto è riuscita a vivere la vita che ha sempre voluto", ha detto al momento della premiazione. "Quando l'ho intervistata la cosa più importante che lei mi ha detto è stata: 'Per andare oltre lo standard, guardare le cose da un'altro punto di vista, è necessario imparare a usare un certo linguaggio'. Questo noi giornalisti dobbiamo imparare a farlo, come lei stessa ha specificato, a partire dal fatto che quando parliamo di disabilità è importante riferirci a loro come persone con disabilità. Perché prima di tutto sono persone", ha aggiunto. "Ed è questo che anche la testata, Luce! fa", come la giornalista ha voluto sottolineare dal palco. "La diversità, nelle notizie che trattiamo, è intesa come ricchezza soprattutto. E ancora il contrasto alla discriminazione, l'inclusione e la coesione sociale. Temi che troppo spesso sono messi in secondo piano". E su cui con il nostro canale, come ci dimostra questo premio, ci impegniamo a fare Luce! ogni giorno.