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Venditti, tra adolescenza e Ddl Zan:"Bullizzato fino a 16 anni. Volevo morire. Il Ddl Zan ce l'ho dentro"

di FRANCESCO LOMMI -
30 giugno 2021
È uno degli artisti più amati di sempre in Italia con 30 milioni di dischi venduti. Da quasi quarant’anni rincuora tutti nella terribile “notte prima degli esami”: Antonello Venditti è un’icona della musica italiana. Il cantautore romano ha recentemente rilasciato un’intervista in cui parla della sua adolescenza, tra le difficoltà della crescita e l’importanza di avere amici e famiglia al proprio fianco, anche in relazione ai casi sempre più frequenti di giovani suicidi: “Devi essere molto forte dentro, credere in te stesso e credere in quello che sei, io sono convinto che si suicidano solo i giusti, quelli che hanno ragione. I colpevoli sono più furbi, magari tentano il suicidio ma poi sopravvivano. A volte basta una parola per continuare a vivere. Ecco perché c’è bisogno di amici, di una società che si interessi di te anche se sei piccolo. Ci vorrebbe un amico, sempre”. Venditti poi svela il passato difficile, momenti che l’hanno segnato e hanno influenzato profondamente la sua arte e l’uomo che è oggi: “Volevo morire. Sono stato un adolescente molto solo, bullizzato fino a 16 anni. Ero talmente complesso e complessato che ho rischiato il suicidio molte volte. Le canzoni sono nate da quel dolore. Adesso ho conquistato tante cose nella mia vita, innanzitutto una cera sicurezza psicologica e spirituale, ma in fondo sono sempre lo stesso”. Sempre sul tema discriminazioni, impossibile non toccare, quanto meno di sfuggita, il tema Ddl Zan di cui l’alto esponente della “scuola romana” è un grande sostenitore: “Non ho bisogno di sottoscrivere il Ddl Zan: ce l’ho dentro. Nel mio profondo sono un anarchico, per me conta il mio diritto naturale, la mia coscienza. Non ho bisogno di regole. Ma mi rendo conto che in questi tempi confusi c’è bisogno di atti formali che ribadiscano la civiltà. Mi sembra così normale che mi pare assurdo doverlo scrivere in una legge” Infine Venditti parla del suo imminente tour “Unplugged special 2021”, una serie di date in cui sarà accompagnato da una band composta da cinque elementi: “Prendo questi concerti come un dovere civile, innanzitutto verso tutti quelli che lavorano nel mondo dello spettacolo, che sono rimasti così duramente provati dal lockdown e non hanno lavorato per mesi. E poi per il pubblico, per ridare alla fisicità l’importanza che ha. Naturalmente con la massima attenzione alla sicurezza”. Antonello è pronto a tornare in scena, noi non vediamo l’ora di poterlo sentire dal vivo per mettere finalmente alle spalle questo lungo digiuno di concerti.