Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Via libera alle unioni civili: Tokyo studia la legge per i matrimoni tra persone dello stesso sesso

di DOMENICO GUARINO -
20 maggio 2022
Tokyo Rainbow Pride Parade 2022

Tokyo Rainbow Pride Parade 2022

Il governo metropolitano di Tokyo sta vagliando il riconoscimento delle unioni civili delle coppie omosessuali, che con ogni probabilità saranno legalizzate a partire da novembre. Se non è una svolta epocale, poco ci manca, in un continente, l’ Asia, in cui la sola nazione ad aver legalizzato le nozze tra persone dello stesso sesso è stata Taiwan 2019. La notizia è stata resa nota dalle stesse autorità comunali della capitale, tramite la presentazione di un emendamento che si basa su un'ordinanza già esistente, pronto ad essere sottoposto all'assemblea il prossimo mese.
Unioni civili Tokyo

A Tokyo si studia il riconoscimento delle unioni civili tra coppie di persone dello stesso sesso

L'apertura alle unioni civili

La città di Tokyo sarà così la nona tra le 47 prefetture del Paese a introdurre una forma di partenariato dopo quelle di Aomori, Osaka e Fukuoka, tra le altre. Nonostante infatti la costituzione nipponica reciti (articolo 24) che “il matrimonio si basa esclusivamente sul comune consenso dei partner dei due sessi e che lo stesso è fondato sulla reciproca cooperazione di marito e moglie, che vantano tra loro pari diritti", e non ammetta legalmente il matrimonio tra membri della comunità Lgbtq, diverse municipalità locali rilasciano certificati legalmente non vincolanti, che riconoscono di fatto le coppie appartenenti a minoranze sessuali. Non ci saranno limiti legati alla nazionalità, e dunque saranno inclusi anche i cittadini stranieri che soddisfano i requisiti. In questo modo il governo metropolitano consentirà alle coppie dello stesso sesso di richiedere un alloggio municipale o di poter fornire il consenso agli istituti medici per l'intervento chirurgico sul loro partner, e i candidati con bambini avranno anche la possibilità di includere i nomi dei loro figli sui certificati.

Ridurre i disagi per la comunità Lgbtq

L’intenzione della municipalità della capitale è quella di "promuovere la comprensione tra i residenti di Tokyo sulla diversità sessuale e ridurre i disagi nella vita quotidiana che circondano le minoranze sessuali, al fine di creare condizioni di vita per loro più piacevoli". Va detto che dalla decisione, già annunciata a fine 2021, non deriverà automaticamente il conferimento alla comunità Lgbtq degli stessi diritti legali offerti agli eterosessuali che convolano a nozze. Ma la svolta di Tokio assume comunque un grandissimo valore simbolico, essendo, tra le altre cose, il Giappone, il solo Paese tra quelli del G7 a non riconoscere le unioni legali per le coppie omosessuali. E questo nonostante un sondaggio del 2015 abbia dimostrato che la maggioranza dei giapponesi sia a favore della legalizzazione del matrimonio egualitario. Rimane il problema dell’articolo 24 della Costituzione, che andrebbe cambiato per allargarlo anche alle coppie dello stesso sesso.